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Autore: ValexLP    28/08/2016    0 recensioni
Robin è morto. Regina è nella più totale disperazione. La sua famiglia e i suoi amici cercano di starle vicino il più possibile ma la situazione è davvero complicata. Qualcosa di sorprendente sconvolgerà ancor di più la sua vita. Ciò che pensava non sarebbe mai potuto accadere ora si sta per realizzare. Senza Robin. O forse... chissà...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Regina Mills, Robin Hood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi di nuovo con il 5 capitolo di questa storia. 
Sarà particolarmente emozionante, ve lo anticipo già!
Ma devo darvi anche una notizia che forse non vi piacerà...
ho deciso di 'sospendere' questa FF.
Lo so, ora mi odierete, ma davvero non riesco ad andare avanti. 
E' la prima volta che mi succede.. 
Questo capitolo l'avevo scritto già tempo fa..
quindi ho avuto modo di pensare molto al continuo e aspettare che arrivasse una qualche idea,
ma così non è stato. 
Non la cancellerò, perchè spero sempre che qualcosa possa cambiare, 
ma per ora le cose stanno così. 
RIngrazio quindi tutti quelli che hanno letto e seguito questa storia, 
e mi scuso ancora per averla interrotta! 
Spero solo che questo 'ultimo' capitolo vi piaccia.. 
buona lettura! :) 








‘Regina?’ bussò alla porta della camera di Regina, Zelena.

Ma non ricevette nessuna risposta.
‘Regina ti prego apri questa porta!’ trovandola anche chiusa a chiave, ’sei appena tornata dall’ospedale e nelle tue condizioni poi..’, continuò.
‘Allora? La mamma è ancora chiusa lì?’, arrivò anche Henry.
‘A quanto pare.. ma fa finta di non sentire e non risponde...’
‘Mamma!! Ti prego fammi entrare.. non vuoi parlare un po’? Nessuno prima voleva farti passare per pazza.. ma almeno parliamone.. dicci meglio cosa hai visto.. che hai notato!’, disse Henry appoggiandosi letteralmente alla porta della camera per cercare di sentire qualcosa.

‘Ei… Regina? Come sta?’, arrivarono anche Mary Margareth ed Emma.
‘Non lo so.. e mi sto preoccupando. Non risponde e si è chiusa dentro! E direi che mi sto innervosendo ora..’, disse Zelena.
‘Ma siete sicuri che sia ancora in camera?’, pensò Emma.
‘Nelle sue condizioni non può essere andata da nessuna parte..’, disse Henry.
‘…sì, ma è di Regina che stiamo parlando, ..purtroppo!’, iniziò a pensare Zelena, guardando Emma come segno di approvazione.
Così allungò il braccio verso la serratura della porta di Regina e girò la mano come per aprirla con la magia stessa. E la porta si aprì.

‘Non ci credo!’, esclamò Henry.
‘..diciamo che dovevamo immaginarlo prima ragazzino..’, continuò Emma.
‘Diamine! Regina dove sei scappata?’, si chiese ad alta voce Zelena, anche leggermente infastidita.
Regina non c’era. Non c’era nessuno in quella camera. Era tutto come aveva lasciato il giorno prima. Era scappata.
‘Guardate! C’è qualcosa sul comodino..’, notò avanzando MM.
‘Cos’è? Un biglietto?’, chiese Henry.
‘Sì.. è di Regina’, continuò MM aprendo e leggendolo.

Ho bisogno di stare sola. Almeno per oggi. Non cercatemi.’

‘Andarsene per così poco? Non capisco..’, fece subito Emma.
‘Evidentemente per lei non era così ‘poco’ ..’, aggiunse MM.
‘Ma dove sarà andata ora? È incinta non può stancarsi troppo!’, ancora Zelena.
‘Dobbiamo cercarla.. e anche in fretta! Deve parlarci, deve dire cosa sente.. la potremmo aiutare solo in questo modo..’ insistette Emma.
Henry era lì che pensava dove sarebbe potuta andare la madre. Se da un lato la risposta poteva sembrare troppo scontata, dall’altra era l’unico posto dove Regina avrebbe potuto starsene un po’ in pace con se stessa.
‘Io invece dico di fare esattamente ciò che ci ha scritto in quel biglietto. Lasciamola sola. Almeno oggi. Poi vedremo il da farsi.. ma io mi fido della mamma. So che ora non farebbe nulla che possa mettere in pericolo la sua gravidanza. Ha solo bisogno di riposarsi e pensare. E se ha avuto una reazione simile, ci sarà una spiegazione. Io credo in lei. E dovreste farlo tutti qui dentro!’
‘Henry guarda che nessuno ha detto di non credere in lei. È tutto il contrario invece. Ma vorremmo solo starle vicino..’ disse MM posando un braccio sulla spalla di Henry.
‘..ha detto di aver visto Robin e da questo si capisce che ha bisogno di noi.. insomma, voglio dire, è ovvio che senta fortemente la sua mancanza e in un momento come questo lei vorrebbe…’, diceva Emma ma fu subito interrotta.
‘Sentite! Sapete cosa vi dico?! Non penso che sia poi una cosa così impensabile che Robin sia apparso alla mamma.. proprio in quel momento. Loro sono anime gemelle. E il vero amore, e voi lo dovreste sapere molto bene, non muore mai, vince sempre!’, disse con tono deciso Henry davanti alla madre e alla nonna.
‘Ora capisco perché mia sorella darebbe la vita per te..’, all’improvviso commentò Zelena sorridendogli, ‘.. come credi tu in lei, noi a volte facciamo fatica. E non perché non le vogliamo bene… io poi, diciamo che sono l’ultima arrivata e sto imparando ora a volerle bene, … ma perché alcune cose sono così complicate da capire ed accettare..’,
Henry sorrise a Zelena.
‘Zelena credimi, tu hai dimostrato tanto, davvero tanto a Regina. Quando l’hai salvata da Ade. Credo che sia stata una grandissima prova. E devi esserne fiera!’, commentò Henry.
Poco dopo uscirono dalla stanza di Regina.


 

‘Eccoci qua..’, disse Regina scendendo lentamente delle scale, mentre con una mano si toccava la pancia.
Le scale della sua cripta.
‘Questa è la mia cripta tesoro mio..’, rivolgendosi sempre al piccolo esserino che era dentro di lei, ‘..e per un po’ resteremo qui. Abbiamo bisogno di riposo… e io di pensare.’
Si sedette sul letto della cripta e iniziò a rilassarsi. Pensava anche O meglio, ripensò.
Ripensò a tutte quelle cose strane che le stavano accadendo da qualche giorno a questa parte. E poi per ultimo, ma di certo non per meno importanza, Robin. La sua comparsa poco prima.
Era davanti a lei. E come se lo era. L’aveva visto. Era proprio nel salone con tutti gli altri e li aveva sorriso. Solo che nessuno le aveva creduto. Nessuno l’aveva visto. E lei era sola.

Forse sto davvero impazzendo. Forse hanno ragione loro. Ma sembrava così vero. Così reale. Mio dio Robin! Se eri davvero tu, ti prego, torna. Ho bisogno di te. Abbiamo bisogno di te. Ora più che mai.

Era nel bel mezzo dei pensieri quando una nausea obbligò Regina a correre nel piccolo bagno della cripta.
‘Ei.. non facciamo scherzi! Sei così piccolo e già ti fai sentire!? Siamo venuti per riposarci non per impazzire ancora di più.. è chiaro?’, disse Regina con tono scherzoso rivolgendosi alla pancia.
Uscendo dal bagno si diresse al centro della sua cripta per sistemare il letto e posare alcune sue cose.
Ma davanti a lei c’era il suo adorato specchio e non potè fare a meno che guardare attraverso di esso.
Si avvicinò sempre di più in modo da osservarsi meglio.
Era diversa. Era cambiata. E tutto a causa di quel grande amore che cresceva dentro di lei.
Si sollevò la maglia che indossava giusto per toccarsi la pancia nuda e si mise di profilo.
La guardava ancora incredula.
Era ancora quasi invisibile ma se la immaginava come sarebbe potuta diventare con il trascorrere dei mesi.
Le scappò un sorriso.

All’improvviso sentì una scia di vento che l’avvolse. Per un attimo si spaventò e si guardò attorno.
Non era accaduto nulla ma.. come poteva entrare del vento nella sua cripta?
Regina alzò lo sguardo e si guardò anche dallo specchio che aveva sempre di fronte.
Sentiva che qualcosa di diverso c’era nell’aria.

‘Chi c’è?’, gridò spaventata guardando sempre attraverso lo specchio.

Nessuna risposta.

‘Ho detto chi c’è?’, ripetè ancora spaventata, toccandosi la pancia come per proteggerla.

E poi fu un attimo.

Nello specchio, e quindi dietro di lei, vide ancora lui.
Ancora quella persona che poche ore prima li era apparso nella villa.

Robin.

Era Robin che di nuovo le sorrideva.
Regina era incantata davanti quello specchio. Aveva paura di voltarsi. Pensava che se si fosse girata, poi non l’avrebbe più visto. Come prima. Ammirava quell’ombra, anzi, quell’anima con occhi pieni di emozione. Avrebbe voluto correre da lui. Ma ancora qualcosa la frenava.

‘Sei tu?’, sussurrò con voce tremante.

‘Non avere paura.. voltati..’, sussurrò anche Robin.

‘No.. ho paura. Ho paura che tu possa sparire di nuovo.’, disse ancora con occhi tremanti.

‘Regina non devi. Sai perfettamente che sono qui.’, continuò l’uomo a darle forza mentre erano così intenti nel guardarsi negli occhi, anche se Regina era di spalle ancora.

‘Avanti Regina.. voltati pure...’

Regina tremava. Tremava davvero forte. Non pensava di poter essere in quella situazione. Robin dietro di lei e le sarebbe bastato girarsi e trovarselo davanti. Aveva paura di essere solo nel bel mezzo di un sogno, o che quella fosse solamente un’illusione ma, doveva. Doveva voltarsi e provare. Aveva bisogno di saperlo. Aveva bisogno di lui. Di Robin.

Così fece un respiro profondo e lentamente si voltò.

‘Robin!!’, esclamò Regina spalancando gli occhi pieni di lacrime, ‘Robin sei qui! Sei davvero qui?!’
‘Certo amore mio.. tu hai gridato la mia presenza con il tuo cuore e come vedi, non ho perso tempo!’, disse Robin mentre vedeva Regina avanzare lentamente verso di lui.
‘Non riesco a crederci…’, era talmente sconvolta Regina che se non fosse per il suo cuore e l’amore che provava per Robin, avrebbe faticato a crederci.

‘Dammi la mano..’ Robin tese la sua verso di lei.
Ancora commossa, Regina allungò la mano verso di lui. Ancora un po’ incredula ma con più determinazione.
Le loro mani riuscirono a toccarsi. Proprio come se Robin fosse lì in carne ed ossa di fronte a lei.

‘E’ così complicato da spiegare che…’,

Regina non fece in tempo a continuare che Robin prendendola da quella mano, se la tirò direttamente stretta a lui e unì le loro bocche in un appassionante bacio. Le loro labbra erano così perfettamente unite che Regina riuscì a sentire tutto l’amore vivo più che mai. Quel bacio fu qualcosa di così perfetto che neanche Regina riuscì a spiegarlo. La mano di Robin era in mezzo ai capelli di lei, quella di Regina era attorno il collo di lui.

‘E questo?’, disse Robin lasciando respirare la sua Regina, dopo averla presa d’improvviso, ‘..questo ti è parso così complicato amore mio?’, guardandola con quegli occhi azzurri più che mai.

Regina lo guardò incantata ancora per pochi secondi cercando di realizzare cosa stesse accadendo, ma poco dopo, scoppiò in lacrime addosso a Robin. Lo abbracciò. Lo abbracciò così forte che non esisteva più nulla attorno a loro. Anche se Robin era un’anima ormai, Regina lo sentiva in carne ed ossa. Come se non fosse mai morto.

‘Non piangere.. non piangere amore mio! Sono qui. E non andrò via. Te lo prometto!’, Robin continuava ad accarezzare quei capelli neri che tanto amava, e stringeva sempre di più Regina.
‘Non lasciarmi più Robin! Non lasciarci.. ora non puoi...’, disse in lacrime Regina staccandosi lentamente e tornando a guardarlo negli occhi.
Subito dopo prese la mano di Robin e la trascinò dritta sul suo ventre.
‘Aspetto un bambino amore mio.. sono incinta! E noi ora abbiamo bisogno di te più che mai..’, sorrise commossa Regina davanti all’uomo che amava.
‘Lo so Regina. So tutto. E in un certo senso.. io e questo angioletto già ci siamo conosciuti..’, confessò l’uomo tenendo ancora la mano sulla pancia.
‘Che intendi dire Robin?’
‘Regina io ero nella tua stessa stanza in ospedale. Ero lì. Proprio accanto a te. A voi. E ho sentito tutto.’, spiegò Robin.
Regina lentamente realizzò alcune cose che fino a poco fa erano assurde.
‘Quindi, ..quella sera non ero sola? Voglio dire.. per un attimo ho avuto la sensazione di essere osservata ma non vidi nessuno. E poi la pagina 23! La pagina 23, Robin era lì! Era nella mia stanza all’improvviso. Non dirmi che..’, capendo cosa fosse accaduto ormai.
‘Bè diciamo che è stato un bell’aiuto no? Hai visto come stavi questa mattina? Quanta forza avevi dentro? Io ti voglio vedere sempre così amore mio.. sempre! Anche quando non ci sono..’, disse Robin prendendo la sua donna da dietro e intrecciando le loro braccia proprio sulla pancia.
‘E’ stato tutto merito tuo se questa mattina ero diversa. Non è vero? Mi chiedo solamente come tutto questo sia stato possibile. Voglio dire, Ade ti aveva distrutto. Non avevi nessuna possibilità. E ora.. sei qui. La tua anima è integra. Com’è possibile?’, si chiese ancora Regina.
‘Sei stata tu. Se io sono qui, se la mia anima è qui, è solo merito tuo. E di questo nostro piccolo angelo che è dentro di te. Quando sei venuta di fronte la mia tomba, piangevi ed eri già incinta. Non lo sapevi ancora ma lo eri. Ti sono cadute delle lacrime. E le lacrime di una donna incinta, …incinta del suo vero amore possono fare grandi cose. Ma dovresti saperlo meglio di me, non è vero?’, raccontò Robin.
‘Ma certo! Che stupida, come ho fatto a non capirlo subito! Ma allora perché non ti ho vista subito? Perché la scorsa notte non ti ho potuta vedere?’, si chiese ancora.
‘Perché in qualche modo dovevi credere di più in tutto questo. Dovevi credere che qualcosa fosse possibile e soprattutto dovevi credere in me e nel nostro amore.. e come vedi, l’hai fatto!’, sorridendo alla sua donna.
Regina lo guardò di nuovo negli occhi e sorrise. Poi riprese con le mani quel viso così bello e angelico di Robin e avvicinò di nuovo le loro labbra in un dolcissimo bacio.

‘Ti amo Robin...’ disse commossa completamente persa nei suoi occhi.

‘Ti amo anche io Regina..’, e la baciò sulla fronte.

Robin l’abbracciò di nuovo come per proteggerla. Sentiva che aveva bisogno di lui. E che il suo abbraccio l’era mancato più di ogni altra cosa.
‘Ho paura.. ho paura che tutto questo finirà di nuovo..’, disse spaventata tra le sue braccia.
‘Ora non pensarci amore mio. Ora siamo qui. E questo è reale! Noi.. e nostro figlio! Il resto non conta.’
Robin voleva proteggere Regina e loro figlio da tutto e tutti. Sapeva che la sua donna aveva bisogno della sua forza. Ma sapeva anche che quella situazione non sarebbe potuta andare avanti per sempre. Ma quel giorno, quelle ore voleva ridonarle tutto l’amore che aveva perso durante la sua assenza.

 

...non so se sarà un modo per farmi perdonare, lo spero però! 
prossimamente pubblicherò una one shot, sempre OQ, che ho in mente da un pò di tempo.
quindi almeno sapete che non smetto totalmente di scrivere. 
a presto! e ancora mi scuso e vi ringrazio!

 

   
 
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