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Autore: EmmaStarr    28/08/2016    3 recensioni
Davanti a lui, un paio di occhi che lo fissano.
Kagami non vede nulla a parte quelle luci azzurre che lo osservano con intensità. Dura un'istante, poi gli occhi si chiudono e il pozzo ritorna oscuro.

* * *
Kuroko è uno dei maghi più potenti di Teiko, ma da un po' di tempo a questa parte c'è un sogno che non riesce a togliersi dalla mente: un cavaliere dai capelli del colore del fuoco, rinchiuso in una prigione.
La situazione si evolve quando Kuroko scopre che il cavaliere è reale, il suo nome è Kagami ed è tenuto prigioniero delle segrete del suo castello. Ma perché continua a sognarlo? Cosa lega due persone così diverse tra loro?
Riusciranno i due a sconfiggere l'Occhio dell'Imperatore, o verranno eliminati nel tentativo?
* * *
Prima Classificata al Lucky Star contest indetto da BlackIceCrystal sul forum di Efp
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kiseki No Sedai, Seirin, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Kagami sbarra gli occhi, ansimante, e si ritrova in un lettino dell'infermeria. «Kuroko!» grida, disperato.

Subito al suo fianco arriva Riko, che lo guarda con compassione. «Mi dispiace, Kagami. L'hanno... l'hanno portato via» sussurra.

Kagami non riesce a crederci, gli gira la testa. Il mistero è risolto, alla fine: lui e Kuroko si sono conosciuti, si sono amati e si sono persi. Lui è morto, e Kuroko ha fatto l'impossibile, ha cambiato la storia pur di farli tornare vicini. E adesso, adesso che finalmente si sono ritrovati, con dei poteri tali da poter finalmente costituire una minaccia per Teiko.... Kuroko gli è stato strappato.

«Devo trovarlo» dice subito, alzandosi in piedi.

Al suo fianco accorrono tutti i cavalieri di Seirin. «Non puoi andare da solo!» lo ferma Hyuuga.

«Non possiamo neanche lasciare scoperta tutta Seirin» ribatte Kagami. «E non voglio dare troppo nell'occhio. Andrò da solo.»

Posso farlo. Tutto ciò che ho è il mio fuoco, e il posto che devo raggiungere. «Arriverò al castello di Teiko e libererò Kuroko.»

Hyuuga sospira, passandosi una mano sulla fronte. «Non fare follie» lo avverte.

Kagami annuisce, alzandosi in piedi e afferrando la spada. «Non preoccupatevi» afferma. «Dopotutto, gli ho fatto una promessa.» Ghigna, e tutti hanno come l'impressione che andrà tutto bene. «Gli ho detto che la prossima volta sarei stato io a salvarlo.»

 

*

 

Kuroko si siede sul letto, in attesa. Non ha fatto in tempo a vedere nessuno, da quando è arrivato, che Akashi l'ha subito rinchiuso nella torre più alta del castello.

«Devo ammettere che mi hai deluso, Tetsuya» dice la voce di Akashi da dietro di lui. «Non credevo che mi avresti insultato in questo modo.»

«Non mi aspetto che tu capisca, Akashi-kun» risponde Kuroko, lo sguardo duro come l'acciaio.

«Oh, invece capisco benissimo» ribatte Akashi con un sorriso inquietante sul volto. «Vedi, è inutile che cerchi di nasconderlo. Io so tutto.» L'occhio dorato risplende nell'oscurità della stanza. «Io ricordo

Kuroko annaspa. «C-com'è possibile?»

«Avevo la sensazione che avresti fatto qualcosa, quando il tuo amico è morto. Mi sono avvicinato e ho fatto in modo che una parte di me ti seguisse in quella stanza bianca» spiega con soddisfazione, mentre sul viso di Kuroko si allarga un'espressione terrorizzata. «Quando hai sigillato i tuoi ricordi nel te stesso del passato, ho fatto sì che anche i miei venissero racchiusi lì dentro. E quando sei venuto a Teiko, quando ti ho visto, ho ricordato tutto. E ti ho tenuto con me nell'attesa del giorno in cui avresti liberato il tuo potere, per appropriarmene» conclude, incapace di trattenere un ghigno vittorioso. «Manca una settimana al tuo ventesimo compleanno, Kuroko. Lo stesso giorno in cui, in quel futuro che non si è più avverato, sei riuscito ad attivare il tuo potere assopito. Ma questa volta io sarò pronto, e me ne impadronirò. C'è un motivo per cui ho sopportato Haizaki così a lungo, sai» sogghigna. «Ora so come rubare il tuo potere. Se devo dire la verità, speravo che avresti collaborato» sospira, passandosi una mano sulla fronte. «Ma come dicevo, mi hai deluso. Non pensavo che quel Kagami avrebbe potuto causare tanti problemi, in effetti. Avrei fatto meglio a ucciderlo quando era prigioniero qui, ma chi avrebbe immaginato che saresti riuscito a farlo evadere?» Kuroko non dice nulla, paralizzato. «Sei sempre capace di stupirmi, Tetsuya. Ma non riuscirete mai a battermi: io sono Assoluto» conclude, un ghigno mostruoso che gli deforma la faccia.

Così com'è apparso, Akashi scompare, lasciando Kuroko solo. Il ragazzo allora si raggomitola a letto e, finalmente, piange.

 

*

 

«Aominecchi! Apri!»

«Che vuoi, Kise?»

Un piccolo tornado biondo si catapulta nella stanza. Aomine sospira sconfortato: quel ragazzo non ha davvero il senso della misura. «Sono preoccupato per Kurokocchi» confessa Kise, una volta chiusa la porta dietro di lui. «È ancora solo nella torre. Sono passati quattro giorni!»

Aomine abbassa lo sguardo. Ovviamente anche lui è dispiaciuto per la piega che hanno preso gli eventi. Era tutto più facile quando erano piccoli, e gli occhi di Akashi erano di un colore solo. Poi, con lo sbocciare dei loro poteri, si erano allontanati. Ma la missione di salvataggio di Kuroko, quel suo guardo determinato e acceso, in qualche modo li ha riuniti tutti: ricorda con un accenno di sorriso i pomeriggi passati ad escogitare nuovi incantesimi in grado di superare le difese della Rocca, e le serate nell'aula di pozioni con Midorima cercando di non far esplodere nulla. Kuroko gli ha insegnato che è possibile ribellarsi al regime di terrore che Akashi sta portando avanti, che non devono arrendersi. È stato come tornare bambini, al tempo in cui la vita era semplice e la magia era divertente. Aomine era stato felice di sapere che la missione era riuscita, anche se non era andato tutto come previsto. Ma adesso... scuote la testa. «Akashi non ci ascolterà mai. Sai com'è fatto.»

Kise annuisce, le labbra strette. «E se contattassimo quel Kagami?» propone.

Aomine sbotta in una mezza risata. «Sai perché Akashi non l'ha ancora toccato, nonostante tutto quello che è successo?»

Kise inarca un sopracciglio. «No, perché?»

«Perché quel ragazzo non è abbastanza forte» risponde Aomine con semplicità. «Per Akashi non rappresenta un pericolo.» Sbadiglia. «Non vale neanche la fatica di schiacciarlo.»

«E se lo aiutassimo noi?» propone Kise di getto. «Voglio dire, potremmo allenarlo. Insegnargli qualcosa. Sono sicuro che anche Midorimacchi e Murasakibaracchi saranno d'accordo. Voglio dire, si tratta pur sempre di Kurokocchi!»

Aomine riflette un secondo. «Ti rendi conto di quello che stai dicendo, vero? Qui si tratta di ribellarci direttamente ad Akashi. Se ci scopre, non la passeremo liscia.»

Lo sguardo di Kise è così determinato che, per certi, versi gli ricorda Tetsu. «Io sono sicuro.»

Aomine allora ghigna. «D'accordo, ci sto.»

 

*

 

Kagami sobbalza: ha sentito qualcosa.

Sono quattro giorni che viaggia ininterrottamente, e ormai è vicinissimo al castello di Teiko. Conta di raggiungerlo entro la mattinata. Sta riposando quando sente il vociare di un gruppo di persone: si nasconde dietro un cespuglio finché le voci non diventano più chiare.

«Come mai siamo finiti qua? Hai sbagliato, Aominecchi?»

«Chiudi il becco, Kise! È il posto giusto.»

«Mine-chin ha sbagliato?»

«Murasakibara! Non parlare con la bocca piena!»

«Mido-chin è noioso.»

«Aspettate! Sento qualcosa!»

Kagami trattiene il fiato: riconosce quelle voci. Le ha sentite fin troppo bene in un sogno che si concludeva con la sua morte.

«Ohi, Bakagami!» esclama però qualcuno. «Vieni subito fuori!»

«Siamo dalla tua parte!» aggiunge una voce entusiasta. «Vogliamo aiutarti a salvare Kurokocchi!»

«Debole come sei, verresti sconfitto in un batter d'occhio. Questo mese Venere è avverso alle missioni solitarie.»

Kagami sbarra gli occhi: quella dev'essere la Generazione dei Miracoli. Ovviamente Kuroko gli ha parlato di loro, e gli ha spiegato che è grazie al loro aiuto se lo ha salvato. Sospira: deve ammettere che un po' di aiuto non può che essere gradito.

«Sono qui!» esclama, uscendo dal suo nascondiglio, e si trova di fronte quattro ragazzi della sua età che lo scrutano con attenzione. Deglutisce: riesce a percepire il potere che emanano tutti insieme, ed è semplicemente troppo. È un miracolo che riesca a stare in piedi.

Aomine lo squadra con aria scettica. «Questo qui? Davvero, Tetsu?» borbotta.

«Non essere maleducato, Aominecchi!» protesta un altro. «Molto piacere! Io sono Kise. Hai già un piano per salvare Kurokocchi?» domanda.

Kagami esita. «Ehm...»

«A me sembra uno spreco di tempo» commenta Midorima, sprezzante.

Murasakibara sta frugando nella sua sacca. «È un problema se mangio qualcosa? Kagami sembra un bravo cuoco, perlomeno.»

A Kagami sta per scoppiare il cervello. «Se volete essere d'aiuto ditemelo, altrimenti lasciatemi in pace!» sbotta.

Aomine gli lancia uno sguardo sbieco, poi all'improvviso gli scaglia addosso un incantesimo. Kagami sobbalza e schiva all'ultimo secondo, prima di reagire facendo apparire una palla di fuoco sul palmo della mano. «Che scherzi sono?» grida, scagliandogliela contro.

Aomine la blocca col palmo della mano. «Non fai proprio schifo» si sbilancia. «Ma sei ancora lontano anni luce da me» aggiunge, modellando la sfera di Kagami e rispedendogliela contro. «Kise, qui dovrai aiutarmi tu» avvisa senza guardarlo.

«Sissignore!» risponde allegro l'altro.

«Midorima, quanto più Potenziante riesci a produrre. Anche una pozione Antifatica e un po' di Rivitalizzante.» Gli scintillano gli occhi. «Anzi, un po' più di un po'.»

Midorima annuisce con freddezza. «Farò il possibile.»

«Murasakibara, nascondi questa zona all'occhio di Akashi per almeno tre giorni» continua Aomine.

«Ma Mine-chin, sarà faticosissimo!» si lamenta l'altro, sbadigliando.

Aomine lo ignora. «Bene, Bakagami» esordisce, apostrofandolo con quel soprannome che Kagami già non sopporta. «Ci rivediamo qui domattina. Ti conviene riposarti» aggiunge con un ghigno, dopodiché, così come sono arrivati, i quattro scompaiono.

Kagami si siede a terra, frastornato: menomale che sono dalla sua parte, pensa. Non osa immaginare cosa sarebbe trovarseli tutti contro. Anche se, riflette un istante prima di addormentarsi, con Kuroko al suo fianco non dovrebbe essere così difficile sconfiggerli.

 

*

 

Kuroko guarda fuori dalla finestra.
Vivere nella torre non lascia molti svaghi, dopotutto. Se prima si sentiva in trappola, aveva comunque una biblioteca ben fornita e la compagnia dei suoi amici. Ora tutto quello che può fare è aspettare, e prepararsi alla sua sorte.

Manca pochissimo al suo compleanno: più precisamente, meno di sei ore. Il sole sta tramontando dietro le montagne, e Kuroko sa che sarà l'ultimo tramonto che vedrà. Non riesce a non pensare a Kagami: chissà se sente la sua mancanza? Sa che questo finale è meglio del precedente: lui muore, ma Kagami e tutti gli altri di Seirin sono vivi. Va bene così. Però... Vorrebbe vederlo di nuovo, un'ultima volta.

Kurokocchi!

Kuroko sobbalza per la sorpresa. Quello è un incantesimo di telepatia, ma dovrebbe essere impossibile: Akashi ha reso la torre completamente inespugnabile.

Non ti preoccupare, stiamo venendo a salvarti! cinguetta ancora la voce di Kise. Akashi lo sa già, quindi non fa niente se si accorge che l'incantesimo è stato tolto, prosegue.

Kuroko sbarra gli occhi. «Ma... come avete fatto?»

Beh, sai, Murasakibaracchi si è occupato degli incantesimi di difesa, Midorimacchi ha preparato pozioni speciali per tutti, e invece io e Aominecchi... beh, noi abbiamo allenato il tuo cavaliere dalla scintillante armatura perché venisse a salvarti!

Kuroko deve sedersi. «Intendi... Kagami-kun è qui?» sussurra, incredulo.

Esatto! Ovviamente Akashi è andato su tutte le furie e ha chiamato tutto l'esercito. Tu non te ne sarai accorto per via degli incantesimi sulla tua torre, ma la battaglia va avanti da tutto il pomeriggio! Io e Aominecchi stiamo tenendo occupati gli avversari più duri, sai, Mibuchi, Hayama, Nebuya… c'è persino Haizaki! Però abbiamo mandato Kagamicchi da te! Si starà facendo strada attraverso i soldati di Akashi, dubito che possano tenerlo lontano.

Kuroko non sa cosa dire. È assurdo che i suoi compagni abbiano rischiato tanto, solo per aiutarlo. Se dovessero rimanere sconfitti da Akashi, dubita che anche solo uno di loro rimanga in vita. «N-non dovevate...» balbetta.

Ohi, Tetsu. Smettila subito con queste sciocchezze, intesi? sbotta però un'altra voce.

Kuroko sorride, asciugandosi velocemente gli occhi. «Ho capito. Grazie» sussurra allora.

Ecco, va meglio. Senti, io e Kise saremo occupati a tenere a bada tutta 'sta gente, ma Bakagami sta arrivando. Il problema è che anche Akashi ormai dev'essere nelle vicinanze: era andato a completare non so quali preparativi, quindi fin'ora ha gestito la battaglia da lontano. Ma quando arriverà... Sarete tu e Bakagami contro di lui. Una pausa. Dovete batterlo, Tetsu.

Kuroko annuisce, colmo di determinazione. «Non preoccupatevi» afferma.

In quel momento, sente dei rumori provenire dalla porta. «Ma quante scale sono?» sbuffa una voce che Kuroko conosce fin troppo bene. «E voi, levatevi di mezzo!» Un rumore, come di armature che sbattono contro il terreno. Poi la porta si spalanca, e Kuroko non crede ai suoi occhi: davanti a lui, l'armatura ammaccata e un sorriso accecante sul volto, c'è Kagami.

«Scusa se ti ho fatto aspettare» sorride, e Kuroko vorrebbe solo stringerlo a sé senza mai lasciarlo andare. «Avevo promesso che stavolta sarei stato io a salvarti, giusto?»

Kuroko fa per rispondere, quando una voce li interrompe da dietro di loro. «Ma che bel quadretto.»

Kuroko si volta lentamente, pronto per fronteggiare Akashi Seijuro, principe di Teiko.

 

*

 

«Akashi-kun, adesso basta» ordina Kuroko, lo sguardo fermo. «Lo so che non sei in te.»

Kagami strabuzza gli occhi, confuso: a lui quel pazzo assassino sembra perfettamente in sé, grazie tante. Ma l'altro si limita a ridere. «Beh, era scontato che ci arrivaste. Dopotutto,» L'occhio dorato scintilla malignamente, e Kagami sente un brivido freddo lungo la schiena. «vedere il futuro ha un prezzo.»

Kagami guarda Kuroko in cerca di spiegazioni. «Quando Akashi-kun era piccolo, suo padre ha scagliato una maledizione su di lui perché ottenesse il potere di prevedere il futuro. Ma tutto ha un prezzo. Verso i dodici anni qualcosa ha iniziato a prendere possesso di lui: quell'occhio ne è la prova.» Kuroko deglutisce: sembra spaventato, ma si sta sforzando di non darlo a vedere. «Akashi-kun, è ora di farti tornare quello di una volta.»

Kagami non è sicurissimo di aver capito tutto, ma starà dalla parte di Kuroko: capisce che questa è l'altra faccia della medaglia. Avendo vissuto a stretto contatto con la Generazione dei Miracoli Kuroko ha conquistato la fiducia di quattro di loro e, per contro, non potrà uccidere il quinto.

«Vedremo, Tetsuya. Ma ricorda, io non ho mai perso» sorride Akashi un secondo prima di scagliare un incantesimo.

Kuroko lo schiva, e il letto dietro di loro esplode in mille pezzi. Kagami scaglia una sfera di fuoco dalle dimensioni enormi contro Akashi, che però la scansa con facilità. «Te l'ho detto, io so vedere il futuro» ghigna Akashi. «Ho evitato il tuo colpo prima ancora che potessi immaginarlo.»

«Kagami-kun» lo chiama Kuroko, prima che scagli un altro incantesimo. Gli lancia una lunga occhiata. «Non fare pazzie, intesi?»

Kagami sa che sta rivivendo nella mente una scena in particolare. «Sta' tranquillo. Non finirò come l'altra volta» promette.

Kuroko gli dedica un piccolo sorriso. «Siamo insieme, giusto?»

Kagami annuisce, gli occhi accesi di una luce nuova. «Sempre.»

 

*

 

Lottare contro Akashi è sfiancante. Kuroko deve fare del suo meglio già solo per non venire colpito, figuriamoci cercare di contrattaccare. Sa che Akashi non lo colpirà direttamente -gli serve vivo fino alla mezzanotte-, ma non può assolutamente abbassare la guardia. Sta utilizzando le sue ombre per cercare di immobilizzarlo, e contemporaneamente si protegge dagli assalti fondendosi con l'oscurità intorno a loro. Nonostante ciò, Akashi sa sempre da che parte spunterà la volta successiva.

Kagami è fortissimo. Kuroko non lo ricordava così potente: devono essere gli allenamenti di Kise e Aomine. Senza di loro, pensa Kuroko con un brivido, Kagami non avrebbe retto dieci minuti contro la furia dirompente di Akashi. «Devo ammetterlo, siete meglio di quanto mi aspettassi» concede quello. «Ma devono passare mille anni prima che raggiungiate il mio livello!» esclama poi, scagliando un altro incantesimo che ferisce Kuroko di striscio sulla guancia.

È in quell'istante che gli viene un'idea. Subito invia a Kagami un messaggio telepatico, pregando di essere stato abbastanza veloce perché Akashi non lo intercettasse.

«Ora!» esclama quindi, e Kagami si scaglia contro Akashi caricando tra le mani una sfera di fuoco.

Akashi sbuffa, agitando la mano. «Mi aspettavo di più, Tetsuya.»

Kuroko inarca un sopracciglio, leggermente ansimante. «Sai, Akashi-kun, c'è un modo perché tu non riesca a prevedere le mosse di qualcun altro.» Akashi sgrana leggermente gli occhi, colpito. «So che non ti piace farlo sapere in giro, ma ormai ne sono abbastanza sicuro. Sai, ti ho osservato a lungo» spiega Kuroko. «Tu puoi prevedere ciò che una persona farà solo se quella ha l'intenzione di farlo.» Prende un profondo respiro. «Non potrai prevedere ciò che farà Kagami-kun d'ora in poi. Perché in questo momento io assumo il controllo della sua ombra!» esclama, allungando una mano e sentendo il suo potere fluire come un'onda dentro di lui. Aggancia l'ombra di Kagami con ogni stilla del suo essere, e prega che l'altro non opponga resistenza, e così accade. Un sorriso identico si allarga sui visi di entrambi. «Fatti sotto!»

 

*

 

È una completa vittoria. Akashi non riesce a prevedere le mosse di Kagami, perché nemmeno Kagami le conosce. Kuroko si chiede di sfuggita cos'abbia fatto di buono per meritare una fiducia simile: Kagami gli ha letteralmente messo la vita tra le mani, lasciandosi manovrare.

Questa volta il colpo va a segno, e Akashi urla di dolore. «Ve ne pentirete! Io non posso perdere, io sono Assoluto!» esclama, ma sembra più un grido disperato che una dimostrazione di potere.

Kuroko fa un sorriso triste. «Adesso basta, Akashi-kun. Hai perso.» E tramite Kagami scaglia un'enorme palla di fuoco contro Akashi, che perde i sensi.

 

*

 

«E non lo uccidiamo?» ansima Kagami, fissandolo storto.

Kuroko ha sciolto il controllo dell'ombra appena ha visto che Akashi non si muoveva più, giurando a se stesso che mai più avrebbe usato un incantesimo simile. «Ha perso contro di noi» risponde con un piccolo sorriso. «Sai che continuava a dire cose come “non perderò mai” e “io sono Assoluto”? La cosa che lo controllava viveva di questo. Di vittoria» spiega. «Tornerà normale, finalmente.»

Si siede a terra, affaticato. Kagami lo imita subito dopo. «Allora... è fatta» dice alla fine.

Kuroko sorride. «Grazie. Mi hai salvato.»

Kagami arrossisce, voltando lo sguardo. «Hai fatto tutto da solo» borbotta.

«No, Kagami-kun. Ha funzionato solo perché tu ti sei fidato abbastanza di me da lasciarmi assumere completamente il controllo» spiega Kuroko. «Significa molto, per me.»

Kagami sorride, e gli si avvicina. «Mi fido di te più che di me stesso» rivela, e Kuroko si scioglie.

 

*

 

Il paradiso deve avere quel sapore, quell'odore. La vera felicità, Kuroko ne è sicuro, deve trovarsi da qualche parte tra le braccia di Kagami e le sue labbra, nascosta negli infiniti labirinti di quegli occhi cremisi che ha riconosciuto prima ancora di sapere la verità. E mentre affonda le mani in quei capelli vermigli, sente di non avere bisogno di nient'altro.

È andato a vivere a Seirin, alla fine. Akashi, finalmente tornato quello di una volta, gli aveva proposto di restare, ma lui ha rifiutato. Sa che il suo posto è un altro.

Teiko ha smesso di essere il regno conquistatore temuto da tutti, liberando i territori conquistati. Gli amici i Kuroko hanno scelto di rimanere a Teiko, pur viaggiando molto e visitando nuovi paesi. Ma hanno promesso di rimanere tutti in contatto, e Kuroko sa che sarà così: dopotutto, dopo certe avventure è impossibile perdersi.

«Allora, sei pronto?»

Kuroko sorride, uscendo di casa col favore delle tenebre a cui è tanto abituato. «Certo, Kagami-kun.» Il sole deve ancora sorgere, e c'è un posto in cui devono andare.

«È passato un anno, ormai» ricorda Kagami, la voce morbida.

Kuroko annuisce. «È pazzesco» mormora, gli occhi accesi di felicità.

Raggiungono il luogo appena in tempo, mentre alcuni deboli raggi di sole già filtrano da oltre le montagne. «Sai, Kagami-kun» inizia Kuroko, lo sguardo fisso verso l'orizzonte. «Sono davvero felice di averti incontrato.» Il Sole sorge in tutto il suo splendore, inondando la valle come una promessa di speranza. «Vorrei che rimanessimo sempre insieme.»

Kagami sorride, un sorriso selvaggio che fa scalpitare il cuore e abbaglia lo sguardo. «Scemo» lo riprende con dolcezza infinita. «Non è “vorrei”.» Gli prende il volto tra le mani e lo stringe a sé, baciandolo con trasporto. «Noi rimarremo sempre insieme.»

Kagami sente Kuroko sorridere contro le sue labbra, mentre il sole sembra scaldarli fin sotto la pelle, dentro il cuore, per non andarsene mai.

 




































Angolo autrice:
Ed eccoci alla conclusione! Mi è dispiaciuto un po' concludere così velocemente la battaglia contro Akashi, ma ahimé il contest a cui questa storia partecipa ha dei limiti e ci sono stata dentro proprio al pelo. In ogni caso spero tanto che leggere questa storia vi sia piaciuto come è piaciuto a me scriverla: grazie di cuore a tutti quelli che sono arrivati fino a qui, che hanno letto e in particolare recensito! Spero di tornare al più presto a scrivere qualcosa su questo fandom, che amo alla follia!
Un abbraccio a tutti, vostra
Emma
  
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