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Autore: _E r i s_    28/08/2016    1 recensioni
| Loki - poco dopo la morte di Karen |
"Quelle scie della Via Lattea erano tanto belle quanto nostalgiche e intimidatorie per lui, che ormai da lì era stato esiliato. La sua luminosità era affogata in un mare di senso di colpa, non brillava più, non emetteva più calore. La terra che sempre aveva osservato dall'alto sarebbe divenuta la sua tomba."
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loke
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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| A star without a sky |

 

Il gelo gli penetrava nelle ossa, ma non ci faceva troppo caso, al freddo era abituato. Il cappuccio della felpa scura era sudicio, e le maniche erano grondanti del sudore versato prima, mentre correva faticosamente per non sapeva dove.

Stava con la schiena poggiata contro una parete, respirava piano e avvertiva solo l’odore del fumo e il sapore del tabacco sulle labbra. Strinse tra due dita la sigaretta, ormai quasi del tutto consumata, per poi gettarla a terra e calpestarla, interrompendo il suo continuo consumarsi.

Emise l’ultimo sospiro di fumo, inebriandosi dell’odore di quel veleno.

Con le mani infossate nelle tasche e gli occhi indagatori, verde bottiglia che fendeva la luce dei lampioni con la sua ombrosità, mosse qualche passo in avanti, svoltando in un vicolo.

Vi trovò un’ennesima figura, una di quelle omogenee al resto che non risaltava mai, dall’aspetto sciupato e losco.

<< Hai dell’erba? >> udì, ma quel suono giunse a lui come ovattato e impiantò i suoi occhi chiari in quelli della sagoma che, poggiata al muro, lo scrutava.

Scosse il capo, e il viso giovane ma già consumato di quell’uomo si levò in un’espressione di rude disgusto, mentre sogghignava.

<< Sei un pivello. >> fece quello, e lo vide infilare una mano nella tasca di quel giaccone vecchio e rovinato, frugare un po’, ed infine tirare fuori quella che sembrava essere una semplice sigaretta. Ma sapeva che non era solo una sigaretta, non una come quelle che aveva fumato poco prima. Lo avvertiva dall’odore, lo capiva perché già una volta era capitato che se ne ritrovasse una tra le mani.

Inclinò il capo di lato e arricciò le labbra, non scostando lo sguardo da quello del vecchio, anzi, lo squadrò più profondamente.

<< Vuoi? >> sibilò l’ombra, afferrando dalla tasca dei pantaloni un accendino argentato. << Un tiro non ha mai ucciso nessuno. >>

Avrebbe voluto ribattere che lui era morto esattamente il giorno in cui aveva provato quel fatidico tiro, ma solo fisicamente. La sua mente si era arrestata tempo prima.

Dopo attimi interminabili di esitazione si avvicinò ed ogni passo gli provocò una scarica di adrenalina e una fitta di dolore al petto, che lo intimava di fermarsi sul posto. E non lo fece, perché ormai non aveva più niente da perdere.

Poi non comprese cosa fosse successo, non lo rammentava. Sapeva solo di essere sdraiato lì, in quel putrido ammasso di lenzuola, con gli occhi arrossati e le lacrime che premevano per uscire tanto gli bruciavano. E strinse le labbra, respirando pesantemente, rendendosi conto che, cazzo, l’aveva fatto di nuovo.

Chiuse gli occhi – magari non li avrebbe aperti mai più -, e si lasciò cullare dal silenzioso canto dei grilli che suonavano in quella notte stranamente sola, per lui, osservando distrattamente la distesa immensa che era il cielo oltre la sua finestra. 

Quelle scie della Via Lattea erano tanto belle quanto nostalgiche e intimidatorie per lui, che ormai da lì era stato esiliato. La sua luminosità era affogata in un mare di senso di colpa, non brillava più, non emetteva più calore. La terra che sempre aveva osservato dall'alto sarebbe divenuta la sua tomba.

Era solo una stella dall’animo morto, condannata a non possedere più un cielo.

 

[ti brucerai, piccola stella senza cielo]







Angolo Autrice:
Ebbene, perché ho scritto questa schifezza?
Perché è un brutto periodo e non riesco a scrivere altro se non schifezze - ma quelle le scrivo a prescindere - deprimenti.

Perché proprio Leo - e non Loki (?) -?
Perché non mi piace come Mashima l'ha trattato, sembra solo un dongiovanni e nemmeno il rapporto con Aries è approfondito più di tanto.
E secondo me è un personaggio molto più profondo, quindi ho deciso di usare lui, anche se all'inizio doveva esserci Gray, ma chissenefrega.
E niente, è corta e poco approfondita, ripetitiva e tutto il resto, ma non mi andava di concentrarmi più di tanto su questa... roba.
Considerando poi che l'ho buttata giù un cinque minuti...
A parte questo... credo - lo spero - si sia capito di cosa tratti generalmente la fiction - se può essere definita tale -,
ovvero del "modo di sentirsi meglio" di Loki/Leo/Micio/come volete chiamarlo, dopo mesi dall'incidente con Karen.
Inoltre non ho voluto approfondirla appositamente, perché... non ci riuscivo e basta.
E... boh, mi scuso per questo obbrobrio, ma mi sentivo di scrivere una cosa del genere ed infine è venuto fuori ciò.
Ora mi dileguo - grazie ai Kami ;-;

- Naru

 

 

 

  
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