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Autore: Greninja_99    28/08/2016    1 recensioni
In questa storia si racconterà della nascita del mito del prescelto, di colui che ha la benedizione di uno dei pilastri del mondo pokemon e che farà imprese storiche. Spero vi piaccia.
Buona lettura.
Greninja_99
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rocco Petri, Ruby, Sapphire
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime, Manga
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Cap. 1: Grandi cambiamenti Era un giorno, come tutti gli altri. Già, perché quando sei un allenatore le giornate non è che cambino poi così tanto. Era mattino e il sole era già alto su Forestopoli, dove avevo da poco conquistato la mia sesta medaglia. Avevo vinto solo grazie al mio Dragonite, che aveva letteralmente distrutto il team di Alice. Stavo sognando di essere in una stanza enorme e luccicante, con davanti a me persone che mi adoravano come una divinità, quando all'improvviso... << SVEGLIAVEGLIA! SVEGLIA! MUOVITI AD ALZARTI PIGRONE CHE NON SEI ALTRO! >> << Si si Costanza, ora mi alzo >>. Costanza, la mia compagna di viaggio, mi svegliava sempre così. La adoravo, però quando faceva così non la sopportavo proprio. Mi alzai e mi preparai con estrema rapidità, perché lei cronometrava pure il tempo che ci mettevo a prepararmi. Uscii di corsa dall'hotel, ma lei disse:<< 1 minuto e 3 secondi! Mmm... non ci siamo proprio Esteban, deci essere ancora più veloce! >>. << Meglio che ci mettiamo in cammino, altrimenti faremo tardi. Voglio arrivare a Porto Alghepoli prima di notte. >> E ci mettemmo in cammino, quando però... << Accidenti ho dimenticato la collana con l'artiglio di drago! Torno subito! >>>. Costanza sbuffò e disse:<< Sei sempre il solito smemorato! >>. Tornai indietro e presi la collana con su l'artiglio di drago, che mi aveva regalato mio nonno prima di morire. Era troppo importante, non potevo perderlo. Subito dopo ci mettemmo in cammino e continuammo per un bel po', quando Costanza disse:<< Fermiamoci, non ce la faccio più a camminare >>. Io acconsentii e sostammo. Dopo esserci rifocillati, notaii solo in quel momento che non troppo distante da noi c'era un monticciolo. Dissi:<< Perché non proviamo ad andare lassù? Ci sarà una vista fantastica! >>. Costanza, però, mi rivolse un'occhiataccia e disse:<< Tu vacci pure, io resto qua a riposarmi>>. Provai a convincerla ma lei insisteva e io, a quel punto, presi e partii per conto mio. Tanto sapevo che era in grado di badare a se stessa. Feci una camminata abbastanza lunghetta, ma riuscii ad arrivare alle pendici e mi resi conto che, forse, non era poi così piccolo. Era davvero enorme, con addirittura la neve che scendeva. Non era quello però il problema. Il problema è che si sentiva e respirava un'aria... inquietante. Come se ci abitassero solo Gengar lassù. Per un attimo pensai di lasciar stare, però presi coraggio e, con il mio fidato Talonflame, partii a scalare la montagna. Inizialmente sembrava facile, però mi resi conto troppo tardi che il sole stava tramontando e decisi di accamparmi lì per la notte. La notte fu una fra le peggiori. Urla, sghignazzi, forte vento, freddo e chi ne ha più ne metta. Maledetti pokemon di tipo spettro. Io non ero affatto tranquillo e, per sicurezza, diedi una sbirciatina fuori e mi accorsi che c'era una figura. Non era un pokemon, era una persona. Era un ragazzo, non troppo alto coi capelli verdi che stava congelendo. Appena mi vide trasalì, però poi si avvicinò e disse:<< P.. p... posso.. entrare..? >>. Accettai e mi ritrovai con un compagno. Chiesi un po' di cose, tipo "Come ti chiami?" e "Perché sei qui?" e lui disse:<< Mi chiamo Sandro e sono un allenatore come te. Ero venuto quassù per allenarmi ma, ahimè, mi sono perso. Se non era per te sarei stato spacciato. Piuttosto, te chi sei?". Io feci le mie presentazioni e iniziammo a parlare del più e del meno, tipo sulle medaglie, sui tipi, sui pokemon e sulla bellezza di Fiammetta quando lui mi pose una domanda alquanto strana:<< Che cosa hai attorno al collo? >>. << Un artiglio di drago perché? >>. << Perché non ne ho mai visti di quel tipo. Un momento, controllo sul diario di che pokemon è... >>. Prese a sfogliare per diversi minuti, poi sbarrò la bocca e disse:<< Q... Quello è... >>. Non capivo il motivo della sua sorpresa: << Su dai parla! Di chi è? >>. << È di..è di... >> deglutii e poi disse chiaramente:<< Rayquaza! >>. Per un attimo pensai stesse scherzando però, vedendo lo sguardo, mi resi conto che faceva sul serio. Mi disse:<< Dove lo hai trovato? >> Io risposi perplesso:<< Me lo ha regalato mio nonno.>> << Chi era tuo nonno? >> << Miguel Nuñoz >>. Lui trasalii per l'ennesima volta e, prendandomi per il colletto della camicia disse:<>. Io dissi: << Va bene che mio nonno era un grande domadraghi, però... >>. Lui però non mi ascoltò e partì con lunghi discorsi su mio nonno, sulla sua bravura e su tutto il resto. Poi però mi chiese qualcosa che non mi sarei aspettato:<< Senti, posso essere un tuo compagno di viaggio? In fondo, dobbiamo andare allo stesso posto, no? >>. Ebbi un attimo di esitazione, poi però dissi di sì. E mi addormentai, dopo aver vissuto una giornata che avrebbe portato grandi novità e cambiamenti.
   
 
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