Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: ClosingEyes_    29/08/2016    1 recensioni
Si sa che il successo porta altro successo, ma cosa accade se durante questo successo qualcosa si mette in mezzo fino a far intoppare tutto e creare un grandissimo.. Disastro?
Le avventure della nostra Rin non sono ancora finite, cosa accadrà ora?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Mia figlia ti ha stracciato!- disse mio padre fiero di me.
-Ebbene sì, buon sangue non mente!- disse mio suocero.
Sono abbastanza sicura che buon sangue non mente, ma il resto ce l'ho messo io, non mio padre.
Eravamo a casa, per festeggiare , ancora, il mio successo in tribunale.
Ero esausta volevo solo dormire ma mio padre non voleva sentire scuse, dovevamo per forza bere lo champagne e brindare alla sua piccolina.
-Alla mia Rin che è il miglior avvocato in assoluto, migliore anche del padre!- disse mio padre alzando il bicchiere.
-Anche se mi hai battuto Rin, resti sempre la numero uno!-disse mio suocero.
Sesshomaru si limitò ad alzare il bicchiere per fare il sonoro "Cin cin", io e lui avremmo festeggiato in altro modo.
-Stasera allora verrete a casa mia , non è così?- chiese Taisho.
-Certamente, se no chi la sente a mia figlia!- disse mio padre sorridendo.
-Kagome è capace di sbranarti vivo!- dissi ridendo.
Kagome era capace di cacciare il suo lato peggiore quando non facevi quello che ti chiedeva , ma la sua non era cattiveria , semplicemente manie di comandamento.
-Ma cosa dobbiamo metterci?- chiesi.
-Kagome non ve lo ha detto? Rigorosamente eleganti!- disse Taisho dandomi una pacca sulla spalla.
-Dico a te Sesshomaru, mia figlia non si tocca!- disse mio padre ingenuo.
Sapesse cosa ha fatto la sua bella figliola con quel ragazzo che ha affianco.
-Sarò un perfetto cavaliere avvocato.- disse Sesshomaru prendendomi la mano.
Risi a quel gesto improvviso, stupendomi di tanta spontaneità del mio fidanzato.
-Bene, noi torniamo adesso, ci vediamo stasera- disse Taisho trascinandosi il figlio.
Salutai Sesshomaru con un bacio fugace, per poi accompagnarli alla porta e salutarli definitivamente.
Non appena mi chiusi la porta alle spalle, mio padre assunse quel suo atteggiamento inquisitorio, come se si aspettasse delle spiegazioni, ma non sapevo neanche che dirgli.
-Papà cosa c'è ?-chiesi dandogli una pacca sulla spalla.
-Niente Rin, mi accorgo che sei proprio come tua mamma , sono felice per te- disse abbracciandomi.
Papà spesso mi rivedeva in mamma, diceva sempre che ci assomigliavamo molto, anche nella risata e nella mia spontaneità.
-Non ti preoccupare, se vuoi mi sposo più tardi!- dissi ridendo.
-Suvvia Rin, già ti ha chiesto la mano?!- chiese preoccupato mio padre.
-No papà , tranquillo, ora vado a farmi una doccia, chiama Kagome- dissi allontanandomi.
Buttai i miei pensieri sotto la doccia, chiudendo gli occhi e rilassandomi , mentre le mie mani massaggiavano la mia testa dolente.
Faceva così freddo che con tutta l'acqua calda e lo scaldino, tremavo.
-Ma perché fa così freddo!- dissi uscendo dalla doccia.
Mi misi il mio bel pigiamone caldo caldo, fuori nevicava e pioveva, sembrava già notte, chissà se stasera il tempo sarà così.
-Rin ma sempre in pigiama!- disse mio padre.
-Pà fa freddo!- dissi mettendomi gli occhiali.
-Certo che se Sesshomaru ti vedesse così , scapperebbe!- disse mio padre ridendo.
Idiota, mi ha visto molto peggio.
-Chiamo Kagome- dissi prendendo il cellulare.
Si lo so sembra strano che io dica che voglio chiamare a mia sorella, ma stranamente oggi avevo bisogno di lei.
-Pronto Kagome?- dissi.
-Rin, ho saputo della causa, sei stata bravissima!-.
-Si, ma comunque non è questo di cui voglio parlare-.
-Rin che succede?-chiese preoccupata.
Già, cosa succede ,  non lo so neanche io che mi prende.
-Mi sento insoddisfatta, ultimamente mi gira la testa, sono debole e ho paura..- dissi.
-Perché non vieni qui?- chiese Kagome.
-Perché sto con il pigiama-. 
-Sto arrivando-.
-Stai buona la!- dissi categorica.
-Ti metto in macchina con tutto il pigiama-.
Mi chiuse il cellulare in faccia , iniziai già a pentirmi di averla chiamata.
Mi buttai sul letto chiudendo la porta a chiave e mi addormentai.
Il mio sonno però fu interrotto da quella pazza, folle, isterica, idiota e cretina di mia sorella che bussava compulsivamente alla porta.
Provai ad alzarmi , ma il mio lenzuolo passò dal bianco latte al rosso come il sangue.
Un momento, quello era sangue !!
-Ahhhhh!- urlai facendomi indietro fino a cadere dal letto.
-Rin che succede!!- chiese Kagome da dietro alla porta.
-Sangue , sangue..- dissi guardandomi le mani.
Corsi in bagno e notai che un flusso di sangue mi usciva dal naso.
-Merda!- dissi preoccupata.
Andai ad aprire la porta con l'asciugamano vicino al naso, il pigiama sporco di sangue come il letto d'altronde e come se non mancasse una faccia cadaverica.
-Rin- disse Kagome mettendosi la mano in fronte.
-Kagome perché si stai sdoppian..-.
Come non detto, la mia testa non toccò il suolo per miracolo, Kagome mi aveva preso al volo prima di cadere a terra.
Avevo perso molto sangue e quindi sono svenuta.


-Che ha dottore ?-.
-Non si conosce la causa dell'emorragia, non c'è nulla-.
-Ma come è possibile allora?!-.
-Sarà forse per il freddo, rottura dei capillari- .
Sentivo solo delle voci, gli occhi pesavano e non riuscivo ad aprirli.
-C-che succede?- dissi.
Riuscì ad alzare mezza palpebra e subito notai una bella flebo nel braccio.
-Levatemi sta cosa dal braccio ora!- dissi urlando.
-Rin calmati!- disse Kagome fermandomi.
-Sto benissimo!-.
-Mi sei svenuta fra le braccia!-.
-Levamela!-.
-Stai ferma!-.
-Rin basta tieniti quella cosa oppure te la ficco più dentro alla vena!- disse una voce preoccupata e nervosa.
Sesshomaru era qui?
-Tze! Almeno non sono in ospedale- dissi sbuffando.
-Comunque non hai nulla tranquilla, solo i tuoi soliti capillari deboli- disse Kagome.
-Ma che ore sono?- chiesi.
-Le cinque - disse Sesshomaru.
-Ho dormito 6 ore?!- dissi sbalordita.
-Ti sei prima ripresa un po e poi sei crollata di nuovo- disse mio padre sedendosi accanto a me.
Ottimo , quindi se facevo bene i calcoli, avevo solo due ore per prepararmi, ma considerato che avevo fatto la doccia, dovevo andare abbastanza spedita.
-Bene allora io direi che potete lasciarmi da sola a prepararmi- dissi alzandomi piano.
-Ce la fai a venire stasera?- chiese Kagome.
-Ovvio, sto benissimo- dissi staccandomi quella dannata flebo.
-Testarda come un mulo fino alla fine- disse Inuyasha sospirando.
-Ma tu senti chi parla!- dissi stiracchiandomi.
Improvvisamente sentì due forti braccia circondarmi le spalle, coprendomi del tutto.
-Sesshomaru ma che cavolo..- dissi.
-Sei in intimo signorina, ti vorrei ricordare..- disse sbuffando .
Il mio viso da bianco come il latte diventò praticamente porpora dall'imbarazzo.
-Uscite tutti!- urlai, coprendomi al meglio dietro Sesshomaru.
Improvvisamente eccoci di nuovo soli, l'uno fra le braccia dell'altro, a fissarci come se stessimo aspettando qualcosa.
-Non ti piacerà quello che sto per dirti..- mi dice Sesshomaru preoccupato.
-Perché cosa devo aspettarmi?-dissi con molta ansia.
-Mio padre ha invitato l'avvocato Chatelier al ricevimento- disse Sesshomaru.
Ti prego, non dirmi che viene quella papera, ti scongiuro non dirmelo che poi mi saltano i nervi.
-Viene anche Louise- disse.
Ho sentito chiaramente nel mio cervello, un neurone  staccarsi in modo violento dalla corteccia celebrare, le rotelle ormai in fumo e una voglia di prendere a sassate il mio fidanzato stava diventando una probabilità vicina.
-No ma stai scherzando vero?!- dissi allontanandomi.
-No, ti sembro poco serio?- mi chiede.
-Per niente- dissi stizzata.
Perché quando le cose vanno bene, altre cento devono andare male.
È una persecuzione, non posso neanche stare cinque minuti calma e ferma che subito si presentano problemi.
-Vai a prepararti allora, suppongo che tu debba andarla a prendere?!-dissi voltandomi.
-No-disse Sesshomaru.
Tentò di prendermi la mano ma subito la scostai, ero su tutte le furie, odiavo quella femmina marpiona in cerca di ricconi da sposare.
-Vieni qui- disse Sesshomaru con voce roca.
Ecco, ci risiamo, per lui basta fare l'amore per calmare il clima, ma stavolta no, non la digerisco questa cosa e stasera dovrò stare peggio di un Pitbull.
-Non ho voglia e se permetti voglio prepararmi-dissi indicando la porta.
Mi guardò sbuffando, alzando le mani al cielo come segno d'arresa, aveva ormai compreso che con me non valeva poi così tanto la pena discutere quando ero nervosa.
-Ci vediamo stasera- disse chiudendosi la porta alle spalle.
Mai come allora avrei voluto farmi piccola come una formica, d'altronde lui che colpa aveva se non quella di avermi tradito una volta? Chiamala semplice colpa, non è certo cosa da poco.
-Perché va tutto storto?- mi chiesi ad alta voce.
Ma chissà se qualcuno mi avrebbe risposto, forse in quella sera che presto sarebbe arrivata.
Mi infilai un vestitino corto, preso a caso dall'armadio: portava una lunga scollatura a V e la gonna era svolazzante come piaceva a me.
Ovviamente rigorosamente in nero, con i miei bei tacchi Prada, pronti ad essere usati ancora una volta.
Il trucco solito e il fermaglio della mamma, nulla mancava, se non il mio principe.
Erano ormai le nove, era il caso di andare, prima che Kagome lapidasse sia me che mio padre.
Ci siamo messi in macchina e con molta calma ci avviammo a casa dello sposino e della sua sposa isterica.
-Rin, cosa c'è che non va?- chiese mio padre.
Se dovessi spiegare a lui i miei problemi, non arriveremo più alla festa, meglio non fiatare.
-Niente pà- dissi avvolgendomi ancora di più nel mio cappotto.
-So di non essere come la mamma, ma provaci- disse mio padre sorridendo appena.
Era chiaro che volesse che io cacciassi tutta la verità.
-Vedi ecco stasera-incominciai- c'è l'avvocato Chatelier-.
-E quindi? Non dirmi che ci ha provato!- disse mio padre spaventato.
-Fammi finire!- dissi- con lui c'è anche sua figlia e diciamo che tra noi non scorre buon sangue-.
-Ho capito, sei gelosa-disse mio padre facendo l'occhiolino. 
Fosse solo quello, non è semplice gelosia, se solo non ci avesse provato con Sesshomaru forse non la odierei così tanto.
-Insomma però , perché invitarlo!-dissi sbuffando.
-Rin sarà per qualche scopo, tipo cooperazione o altro- disse mio padre facendo le spallucce.
Si cooperazione, per saltare sul mio ragazzo.
-Se lo dici tu- dissi guardando fuori dal finestrino.
-Eccoci arrivati, mi raccomando, non fare come tuo solito che se ti partono i 5 minuti impazzisci-disse mio padre.
Se mi partono i cinque minuti qui faccio una strage, è ben diverso.
Il cancello si aprì e non appena entrammo già vidi mille decoraIoni messe addirittura ai lati del parcheggio, aveva decisamente esagerato.
Gentilmente mio padre mi porse la mano per uscire dalla macchina ed io l'accettai volentieri , non capita tutti i giorni che tuo padre ti fa da cavaliere.
Il giardino era pieno di luci e di fiori profumati, non peccava nulla se non la presenza di quella maledetta oca che già stava mettendo gli occhi addosso al mio ragazzo.
Rin stai calma o qua succede un casino.
-Guardate un po' chi è arrivata- disse Ayame.
Dire che si girarono quasi tutti era poco, avevo praticamente lo sguardo addosso di ogni singola persona in quel giardino e mai come allora mi sentì così tanto in imbarazzo da voler fuggire di nuovo in macchina.
-Ayame, sempre molto discreta devo dire- dissi abbracciandola.
-Sei troppo gnocca che vuoi fare- disse Ayame guardandomi da capo a piede.
Lei indossava un vestitino verde , scollato al centro e decisamente corto per la sua altezza, ma tanto c'era Koga con lei.
-Kagome?- chiesi cercandola.
Non mi curai di Sesshomaru, doveva venire lui da me.
-Kagome è insieme ad Inuyasha, ma è strano che non ti preoccupi di Sesshomaru- chiese Ayame sospettosa.
-Non sono io a dover fare il primo passo, sono una donna- dissi fiera.
-E sei bellissima, piccola-.
Sbarrai gli occhi, un attimo prima era fuori dalla mia visuale, invece ora era dietro di me e con le sue mani mi percorreva i bordi del vestitino; potevo sentire i suoi capelli sulla mia schiena nuda e il suo petto contro di me.
Mi diede dei piccoli baci sul collo ma cercai di mantenere tutto il mio autocontrollo possibile ed immaginabile.
-Hai finito di parlare con quella?- dissi senza però muovermi.
-Non mi è mai interessato parlare con lei, aspettavo te- disse Sesshomaru.
Il suo fiato sul collo, quanto avrei voluto sbatterlo sulla scrivania giuro, mi stava facendo salire gli ormoni nel momento sbagliato.
Mi volto per replicare, accorgendomi che Ayame si era silenziosamente dileguata, lasciandomi da sola con lui, e reato senza parole a ciò che vedo.
Tutta la sua eleganza racchiusa in una camicia bianca perfettamente aderente ai suoi muscoli, accompagnata da una giacca nera, contornata da una cravatta  sottile.
I pantaloni perfettamente della sua taglia scendevano perfetti fino alle caviglie, dove due paia di scarpe tirate a lucido facevano la sua figura.
Il suo solito profumo di menta e muschio mi investi le narici, inebriandomi del tutto di quel bellissimo attimo che stavo vivendo.
-Sbaglio oppure sei tutta rossa?- chiese, avvicinandosi alle mie labbra.
Ti prego non farmi questo, non torturarmi proprio ora, quelle labbra le riempirei di baci e di morsi.
-Rin!-.
Ma chi cavolo sta disturbando questo magnifico istante?!
Mi giro e vedo una testa bionda, con gli occhi azzurri e un vestito abbastanza succinto, venire verso di me, con due bicchieri di ciò che potesse sembrare prosecco.
-Louise, non pensavo ci fossi anche tu- dissi mentendo.
-Si, papà ha voluto portarmi, sai, per affari- disse porgendomi io bicchiere di prosecco.
Io speravo di non sentire più la sua voce e vedere la sua faccia odiosa e da schiaffi soprattutto.
-Ti ringrazio per il prosecco, spero che tu stasera trovi un cavaliere, ovviamente non fidanzato o sposato- dissi sorseggiando il prosecco.
-Ho imparato la lezione- disse semplicemente prima di dileguarsi.
Finalmente di nuovo io e lui faccia a faccia, ora sì che esigevo un bacio.
-Baciami- dissi avvicinandomi alla sue labbra.
Un bacio delicato, al sapore di tabacco come il nostro primo bacio, un sapore che non si dimentica, che si porta nel cuore e non solo nelle labbra.
È stato un attimo, il mondo era come se scomparso.
-Ma tu guarda già vi date da fare!-.
-Kagome sempre inopportuna-dissi sbuffando.
La guardai attentamente e mi lasciò senza parole: un vestito lungo fino ai piedi, con un solo spacco laterale, blu come la notte con delle venature di blu più chiaro e una scollatura contornata da piccoli brillantini.
I capelli raccolti un una treccia larga con dei fermagli decorati da perle di fiume, piccole ma eleganti.
Quel suo truccarsi così leggero mi ricordò tanto la mamma, era perfetta.
-Che ne pensi?- mi chiese, girandosi su se stessa.
-Sei bellissima sul serio- dissi sorridendole.
-Ma posso fregarmi un po mia sorella , Sesshomaru?- disse Kagome tirandomi per un braccio.
Acconsentì alla sua richiesta e mi trascinò via, portandomi in giro per il giardino.
-Allora? Ti piace, ho fatto un bel lavoro?-mi chiese.
-È tutto perfetto, rilassati- dissi ridendo.
-Hai salutato i tuoi futuri suoceri?- mi chiese guardandomi di sottecchi.
-Quali futuri suoceri! Stai correndo troppo!- dissi agitando le mani.
Mi trascinò da loro, portandomi con la forza, considerando che ero un fuoco in faccia.
-Buonasera Rin! Devo dire che stai proprio bene vestita così!- disse Izayoi abbracciandomi.
Rin mantieni la calma, che cavolo sta succedendo?!.
-La ringrazio, anche lei sta molto bene- dissi sorridendo.
-Ma cosa sono queste formalità! Dammi del tu!- disse Izayoi.
Iniziamo bene, già con la familiarità.
-Inu tesoro vieni a salutare Rin!- indicò suo marito, la faccia spiaccicata di Sesshomaru praticamente.
-Rin, che piacere vederti- disse Inu Taisho prendendomi la mano e posando un bacio sul dorso di essa.
Devo dire che la galanteria è di famiglia, non posso lamentarmi.
-Buonasera a lei avvocato- dissi facendo un piccolo inchino, per restare a tema.
-Dammi del tu, ti prego mi fai sentire vecchio- mi disse.
-Più di quanto già lo sei!- disse Izayoi ridendo.
Bene, hanno anche molto senso dell'umorismo, non sono normali.
-Comunque oggi sei stata davvero brava, complimenti- disse Inu.
-Ti ringrazio, mi sono data da fare- dissi compiacendomi.
-Non ti dispiace se ti ho fatto presente all'avvocato Chatelier, vero?- disse Taisho facendolo venire.
Proprio lui ci mancava, ma è proprio una persecuzione.
-Signorina Rin, che piacere rivederla, non l'avevo riconosciuta con queste vesti- disse l'avvocato Chatelier.
-La ringrazio, è un piacere anche per me- dissi.
Si, piacevole come un dito nell'occhio.
-Hei Rin sei qui!- disse Inuyasha salutandomi da lontano.
Ma stasera nessuno ci vede, tutto a scoppio ritardato, incredibile.
-Inuyasha ciao!- dissi sorridendo appena.
-Vieni è arrivato il momento del discorso!!- disse trascinandomi verso il microfono.
No, ti prego il discorso no, non so mai cosa dire uffa, maledizione adesso che dico, che faccio.
Capisco che sono brava a parlare in tribunale, ma per lavoro, non per altro.
In un paio di secondi mi vidi con il microfono fra le mani, una marea di gente che mi fissava, pronta ad ascoltare le mie parole, Kagome e Inuyasha seduti di fronte a me e Sesshomaru che rideva dalle retrovie, che bastardo.
-Ok allora..- incominciai- non sono mai stata brava a parlare in questi casi, non so mai cosa dire, non voglio neanche essere banale, non è da me.-
Mi fermai ad osservare Kagome, come se già sapesse cosa stavo per dire.
-Per tanti anni hai cercato qualcuno che ti capisse, ma soprattutto che ti sopportasse, considerato il tuo carattere. Hai sempre cercato di non far mancare nulla sia a te stessa che alla tua famiglia, hai provato in tutti i modi di colmare il vuoto che c'era e che tutt'ora c'è.
Io a confronto non riuscivo a tirare avanti, se non ci fossi stata tu mi sarei persa e forse lo sono anche adesso perché non dimostro tutto il mio affetto per te ma mi manchi.
Mi manchi sempre, ho sempre bisogno di parlare con te anche se a volte mi fai una testa piena di parole che mi perdo anche io-.
Mi fermai e la guardai, in quel momento nel suo sorriso c'era una lacrima, anzi credo ancora di più.
I suoi occhi erano praticamente rossi, pronta per scoppiare in un pianto assolutamente isterico e di gioia, presto l'avrei accolta fra le mie braccia piangente come non mai.
-E adesso che piangi, un po piango anche io perché sono felice per te, ti meriti tutto questo Kagome, sul serio!- dissi posando il microfono e aprendo le braccia.
È inutile dire che mi è corsa fra le braccia, stritolandomi come un orsetto cerca coccole, ma non mi importava, sapevo che lei finalmente era felice, era questo ciò che volevo per lei.
Un applauso di sottofondo e la sua flebile voce che mi ringraziava.
-Grazie Rin, grazie ..- disse.
Non c'era altro da dire.


La serata andò avanti a suon di discorsi e di risate, ricordando i bei vecchi tempi di Inuyasha e Kagome.
-Credi che un giorno anche noi saremo così?-mi chiese Sesshomaru.
-Se mi vorrai- dissi.
-Ti vorrò sempre- disse prendendomi il viso fra le sue mani e baciandomi.
Sarebbe stato quello il mio destino?






Eccomi qui!
Scusate il ritardo ma ho avuto mooolti impegni!
Fatemi sapere se vi piace il capitolo!
Baci baci
ClosingEyes ❤️❤️❤️








   
 
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