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Autore: Calya_16    29/08/2016    0 recensioni
Raccolta mensile di fanfiction dedicate ai Captainswan.
Per ogni mese 3 elementi come prompt, ognuno potrà scegliere quale gli sembra più congeniale alla propria storia,( anche più di uno) che naturalmente dovrà contenere anche il nome del mese corrente.
Gennaio: neve,camino, pattini
Febbraio: maschera, san Valentino, Super Bowl
Marzo: donne , risveglio, altalena
Aprile: scherzo, Cioccolato, pigiama
Maggio: fiori, pick nick, barca
Giugno:Estate, ciliegie, doccia
Luglio : spiaggia,temporale, gelato
Agosto: stelle, calore, mare
Settembre:vino, viaggio, passeggiata.
Ottobre: Compleanno ( Emma), coperta, zucca
Novembre: Ringraziamento, famiglia, nebbia
Dicembre: candele, vischio, anello
Abbiamo tanta voglia di leggervi!
Ideata da CSGroup
(Alexies, Alexandra_Potter, Clohy, CSLover, Lely_1324, Manu'sPirate e Pandina.)
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli inverni erano freddi e le estati miti, a Storybrooke, eppure era da una settimana che il caldo si era fatto insopportabile.
Piano piano i cittadini di Storybrooke si erano riuniti in spiaggia, provando una nuova attività: fare il bagno in mare. Certo, vi era qualcuno già abituato, ma per molti era una novità.
Emma ed Henry erano i più spensierati in spiaggia, per niente timorosi di mettersi in costume; Mary Margaret aveva storto un po’ la bocca ma infine accettato, mentre Regina aveva tirato su una bufera per quell’assurda moda, inoltre voleva rimanere sotto all’ombrello, decisa a non prendere neanche un po’ di sole.
Emma si stupì della facilità con cui convinse Uncino ad andare in spiaggia con lei.
“Sono un uomo di mare se non te lo sei scordato” la Salvatrice annuì e contenta attese il giorno dopo.
 
          °°°°°°°°°°
 
Emma era in riva al mare, l’acqua che le bagnava le gambe: era metà mattina e stava aspettando il suo capitano mentre il sole già caldo la baciava. Si stese e appoggiò il peso sui gomiti, tenendo il capo alzato.
All’improvviso sentì dei passi veloci dietro di lei e senza preavviso venne investita da degli spruzzi d’acqua: Uncino si stava per tuffare. Quando riemerse, poco più avanti a lei, le sorrise e le si avvicinò senza uscire dall’acqua.
“Tutti lì i tuoi vestiti?” le chiese con uno sguardo malizioso, passandole gli occhi sul corpo.
Emma invece si mise a ridere.
“Perché tu sei vestito invece?”
Uncino si alzò in piedi, immerso nell’acqua fino a metà polpaccio e si guardò con le braccia aperte.
“Cos’ho che non va?” aveva i soliti pantaloni neri ma era a petto nudo. Non capiva cosa vi fosse nel suo abbigliamento di sbagliato: doveva forse andare in spiaggia nudo?
Tutte le volte che si era tuffato in mare era vestito, anche con camicia e giacca: essere in soli pantaloni gli sembrava il massimo.
“Dovrei regalarti un costume. Nero certo” lo prese in giro Emma con l’ultima frase.
Lui sbuffò, per poi guardarsi attorno: in effetti le altre persone erano in strani pantaloni corti o due pezzi come quello di Emma.
“Ci sono cose di questo mondo che ancora non conosco e non comprendo. Mi sono sempre tuffato così e mai ho avuto problemi”
“Non sto mettendo in dubbio le tu capacità da nuotatore, penso solo che sia più comodo come facciamo noi terrestri”
Uncino la guardò con un sopracciglio alzato, prendendola in giro.
“Vieni a fare un bagno con me?” le allungò la mano e lei la prese.
Camminarono sempre più nell’acqua, fino a che non fu ora di nuotare. Uncino ogni tanto le lanciava qualche occhiata e l’ammirava muovere gambe e braccia, sorridente.
“Tutto bene?” gli chiese lei ad un certo punto, dopo aver notato qualche occhiata.
“Pensavo solo a quanto siano inutili quei pezzi di tessuto” le rispose a voce bassa lui.
Emma gli schizzò giocando dell’acqua e si persero poi a baciarsi.
“E’ ora di tornare capitano” disse poco dopo lei, ma mentre stava per nuotare a riva si sentì prendere in braccio e rise.
“Ti porto io, hai nuotato abbastanza per oggi, devi conservare delle energie”
Uncino era serio, anche se uno strano sorriso vi era dipinto sulle sue labbra. Emma non capì subito, così arrivati a riva si vestì e andarono a casa.
Aveva quasi dimenticato le parole di lui quando si sentì nuovamente prendere in braccio e condurre in camera.
“Ehi!” cercò di protestare, ma con scarsi risultati.
“Te lo avevo detto di tenere delle energie” le fece l’occhiolino lui “Anche se mi sarebbe piaciuto rimanere in acqua con te”
L’occhiata che le lanciò non lasciava dubbi. Emma lo schiaffeggiò scherzosamente.
“In mezzo a tutti direi proprio di no! Dovremmo comprarci una piscina tutta nostra”
Nel momento in cui disse quelle parole Uncino la lasciò andare sul letto e le sorrise.
“Mi sembra un’ottima idea, e ti assicuro che lì non mi servirà quello strano costume”
Senza aggiungere altro si tolse i pantaloni bagnati e raggiunse la sua Emma a letto.
   
 
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