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Autore: Florafairy7    29/08/2016    4 recensioni
- Da un'idea di Ariel99 -
È iniziato un nuovo anno ad Alfea e le Winx sono finalmente libere di dedicarsi con tranquillità ai loro studi.
Purtroppo qualcosa spezza quell'armonia: Miele, la sorellina di Flora, viene attaccata da misteriose creature.
Winx e Specialisti si recano su Linphea per scoprire di più, e scopriranno davvero molto, più di quanto si sarebbero mai aspettati.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brandon, Flora, Helia, Specialisti, Winx
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IMPREVISTO NEL BOSCO DELLE FRAGOLE

Il giorno seguente le Winx si alzarono di buon'ora e si prepararono velocemente, risistemarono le loro stanze sapendo che sarebbero state via almeno per un giorno e presero tutto quello che poteva servire per il viaggio. Era bello essere una fata, soprattutto quando potevi portare qulasiasi cosa in uno zainetto, letteralmente qualsiasi cosa dato che lo spazio non finiva mai. Basti pensare che Stella portò con sé asciugacapelli, piastra e tutto il set di spazzole.

Flora comunicò alle sue amiche ciò che le aveva detto Faragonda il giorno prima, e cioè che dovevano firmare la nota di giustifica e darla ai professori.
Musa, che era quella che aveva finito di prepararsi per prima, si incaricò di portarle ai professori a nome di tutte.
Quando tornò in camera le sue amiche erano quasi pronte.
Flora era sul divanetto seduta, pronta per partire ma con un'espressione che solo al guardarla metteva ansia. Aspettava le altre mentre batteva nervosamente i piedi a terra.
Ad un tratto il filo dei suoi pensieri fu interrotto da un sonoro Plop! e in quell'istante apparvero sei fatine vestite in abitini colorati e scintillanti con un gran sorriso stampato sul viso.

"Buongiornobuongiorno!" Esclamò Chatta in una sola parola e fece una piroetta, Flora ridacchiò.

Le Pixie notarono che Flora e Musa erano sedute mentre le altre girovagavano per la stanza tanto affaccendate che non si erano accorte nemmeno del loro spettacolare ingresso, allora le fatine si avvicinarono alle due amiche.

"Ciao, ragazze, ma che succede? Cos'hanno tutte da fare? Bloom non si è presa neanche il disturbo di salutarmi." Disse Lockette col broncio, ma Flora rispose con un'espressione in viso tanto dolce da consolare la piccola fatina:

"Dobbiamo partire, abbiamo una missione su Linphea e ci è stato comunicato soltanto ieri, è per questo che le altre sono tanto indaffarate: non hanno ancora finito di prepararsi."

"Una missione? Che genere di missione?" Chiese Amore curiosa e immaginando già un qualche tipo di intreccio amoroso coinvolto.

"Mia sorella Miele è stata attaccata da delle creature malvagie e andiamo lì per saperne di più." Spiegò Flora.

"Cosa?! Miele attaccata?! Ora come sta?" Chiese Chatta impiantandosi di fronte a Flora pronta a colpire una di quelle creature se le si fosse piazzata davanti.

"Tranquilla, ora sta..." Stava dicendo Flora ma fu interrotta dalla voce di Tecna che chiamava Musa dall'altra stanza.

"Scusate, vado a vedere che succede." Disse Musa prima di alzarsi e andare dalla sua amica.

"Come dicevo," Disse Flora," ora sta bene, non preoccuparti. Ma c'è anche un altro motivo per il quale andremo su Linphea." Abbassò lo sguardo ma la fatina le alzò il mento con la sua manina.

"Che succede, Flora?" Chiese Chatta stavolta più seria.

Flora esitò, ma Caramel disse:

"Avanti, Flora, con noi puoi parlare."

"Vedete," Disse allora Flora, " è che ho una crisi di magidentità e su Linphea potrei scoprire qualcosa in più su quello che mi sta accadendo."

La notizia fu accolta da un coro di Oh! da parte delle fatine, poi tutte cercarono di rasserenare la fata, Chatta andò a sedersi sulla sua spalla.

"Andrà tutto bene." Le disse la sua fatina.

"Sì, Flora, e vedrai che tutto si risolverà." Affermò Lockette convinta, Cherie continuò:

"Il destino è mutevole tanto quanto lo possa essere il tempo in primavera, sta' tranquilla, le cose si sistemeranno."

"E tutte noi ti vogliamo bene, è già di per sé una cosa importantissima." Disse Amore con un sorriso, Flora sorrise e disse:

"Ne sono convinta, Amore. Beh, grazie, pixies, mi avete rincuorata con queste parole."

"Eccoci pronte!" Esclamò Stella seguita dalle altre con i loro zainetti in spalla.

"Pixies, cosa ci fate qui?" Chiese Bloom, sorpresa, con un sorriso.

"Oh, ve ne siete accorte, che gentilezza!" Esclamò Cherie offesa.

Piff mormorò qualcosa di incomprensibile ma dalla sua espressione era chiaro che fosse offesa quanto le sue piccole amiche.

"Scusateci, è che siamo state parecchio indaffarate per la partenza." Si scusò Aisha con un sorrisetto colpevole.

"Vi va di farci compagnia mentre aspettiamo i ragazzi?" Chiese Stella per farsi perdonare.

Le pixies esultarono felici tranne Chatta che, seduta sulla spalla di Flora, era intenta a giocherellare con i lunghi capelli di quest'ultima.

"Ti voglio tanto bene, Flora."

"Lo so, Chatta, te ne voglio anch'io." Rispose Flora ma senza guardarla sapendo che anche senza scambiarsi lo sguardo l'intesa tra loro era perfetta.

Le ragazze, con le pixies, scesero in cortile per aspettare i ragazzi e nel frattempo chiacchierarono con le fatine che insistettero molto per poter partecipare alla missione.

"Credo non ci sia niente di male." Suppose Bloom mentre teneva Lockette in braccio.

"Lo credo anch'io, e se per i ragazzi non ci saranno problemi sarete le benvenute a bordo." Disse Tecna.

"Oh, ecco i ragazzi, non ci resta che chiedere." Disse Stella indicando la navicella che stava atterrando proprio di fronte a loro.

Un istante dopo l'atterraggio le porte si aprirono e scesero i ragazzi.

Andarono a salutare le ragazze e salutarono anche le pixies che in realtà pretesero un saluto.
Le pixies adoravano quei ragazzi, probabilmente a causa del legame emotivo che avevano con le Winx, e ogni volta che li vedevano adoravano ricevere attenzioni da parte loro.

Quando Helia salutò Flora le carezzò la guancia e le chiese:

"Come stai?"

"Bene, davvero, avere tutti voi mi fa stare meglio."

Lui le diede un bacio sulla guancia ma fu interrotto da Brandon che chiese ad alta voce a tutto il gruppo:

"Possiamo partire o andiamo prima da Faragonda?"

"Prima un salto da Faragonda, vorrà farci le solite raccomandazioni." Rispose Bloom alzando gli occhi al cielo.

"Giusto," Convenne Brandon dopo una breve riflessione, "allora andiamo."

Così la squadra si diresse all'ufficio di Faragonda, prima di bussare Aisha disse con aria severa alle pixies:

"Voi rimanete ad aspettarci qui, e non combinate nessun guaio, intesi?"

"Signorsì, signorina Aisha!" Esclamarono le sei pixies in coro con un gesto da soldatini.
Aisha ridacchiò soddisfatta e fece cenno a Bloom, allora la fata dai capelli rossi bussò alla porta e dopo che la preside le ebbe dato il permesso Bloom aprì la porta ed entrarono.

"Buongiorno, preside Faragonda." Salutarono tutti i ragazzi.

"Buongiorno." Salutò Faragonda mettendo da parte delle scartoffie, allora si dedicò completamente ai ragazzi.

"Noi siamo pronti per partire." Affermò Sky composto com'era d'obbligo di fronte alla preside.

"Bene, ragazzi, faccio affidamento su di voi. Ragazze, state attente e mi fido del vostro giudizio. Cercate di scoprire qualcosa su quelle creature, aspetto il rapporto."

I ragazzi annuirono e ognuno fece sua quell'affermazione, poi Faragonda disse:

"Flora."

"Sì?" Chiese la fata con espressione quasi impaurita.

La preside sospirò prendendo tempo mentre cercava le parole giuste, poi disse:

"Parla con i tuoi genitori. E fa' attenzione, e cerca di rimanere da sola il meno possibile."

Flora non rispose ma abbozzò un sorriso molto poco convinto, Brandon disse a Faragonda:

"Non si preoccupi, preside Faragonda, ci prenderemo noi cura di lei."

"Ci conto, Brandon. Ora andate, e mettetemi al corrente di ogni novità." Rispose la preside, così i ragazzi la salutarono e lasciarono la stanza.

Fuori le pixies li aspettavano con aria sommessa e appena li videro uscire si illuminarono, allora Chatta chiese eccitata:

"Allora? Possiamo venire con voi?"

Le Winx si ricordarono della promessa fatta e guardarono i ragazzi con degli sguardi a cui neanche il più gelido dei cuori avrebbe potuto resistere.
Beh, forse uno ci riuscì.

"Non se ne parla, combinate sempre guai!" Esclamò Nex a braccia incrociate, deciso.

"Oh, Nex, andiamo, non puoi essere sempre così...così...così!" Disse Aisha guardando torva il suo ragazzo.

"Saremo buone!" Disse Caramel.

"Promesso!" Aggiunse Lockette con una mano sul cuore.

Sky, dopo una lunga occhiata alle fatine, disse, con aria incerta:

"Non lo so...insomma, Nex non ha tutti i torti e..."

"...E abbiamo promesso di starcene buone, per Ecate!" Esclamò Chatta esasperata, Flora alzò entrambe le sopracciglia sorpresa e rimproverò la pixie:

"Chatta, bada al linguaggio!"

"Mi dispiace..." Si scusò la fatina guardando altrove.

"E va bene, venite." Concesse Sky con un sospiro,"Ma se solo vi azzardate a combinare qualche pasticcio vi rispedisco ad Alfea in un pacchetto, capito?" Cercò di sembrare severo, e ci riuscì! Le pixies quasi impallidirono dinanzi a quella minaccia e si promisero che mai e poi mai, durante quel viaggio, avrebbero osato mettere le mani dove non dovevano.

Dopo questa breve e buffa scena le Winx, con i ragazzi e le pixies, furono pronte per il viaggio.
Tornarono alla navicella, che era parcheggiata nel cortile di Alfea, e partirono per Linphea.

Sky e Brandon erano ai comandi, Timmy si occupò della rotta da seguire, mentre Nex ed Helia sarebbero stati coloro che avrebbero dato il cambio a Sky e Brandon quando si sarebbero stancati.

Le Winx erano con le pixies e furono molto contente della decisione presa. Quelle fatine erano molto importanti per loro e averle lì per una situazione tanto delicata si rivelò essenziale.

"Mi domando come stia Miele, insomma, anche se non l'hanno ferita sarà sconvolta, povera sorellina..." Disse Flora imbronciata.

"Non potevi chiamarla per parlarci?" Chiese Stella seduta accanto a lei.

"Su Linphea non ci sono telefoni." Rispose Flora, Tecna non poté fare a meno di commentare:

"Mi domando come riusciate a sopravvivere."

Flora alzò gli occhi al cielo con un sorriso divertito, Bloom le chiese:

"Allora come ha fatto tua madre a contattare Faragonda?"

"Con una sfera di cristallo, a casa ne abbiamo una, ma io non ce l'ho e non ho potuto chiamare." Spiegò Flora, Aisha stava per dire qualcosa ma fu interrotta da Helia che arrivò e disse, un po' impacciato:

"Flora, posso...ehm...posso rubarti un secondo?"

"Ma sì, certo." Rispose Flora alzandosi, allora si allontanò seguendo il suo ragazzo.

La navicella dei ragazzi era spaziosa e trovarono un angolo in cui appartarsi per poter parlare senza essere sentiti dagli altri.

"Che succede?" Chiese Flora che, assottigliando gli occhi, cercò di capire cosa volesse dire l'espressione di Helia, il suo sguardo andava nervosamente da un punto all'altro della grande navicella.

"Ecco..." Balbettò lui nervosamente, Flora gli posò una mano sul braccio e gli disse:

"Helia, tranquillo, puoi dirmi tutto."

"Sì, hai ragione. Vedi, stiamo andando su Linphea, dai tuoi genitori e..." Helia non finì la frase, aspettò solo che fosse Flora a capire. In realtà lei ci mise qualche istante per arrivare a ciò che volesse dire.

"Oh, intendi...sì, i miei genitori...ehm...Helia, ascolta, sono già un paio d'anni che stiamo insieme e mi sembra giusto che tu voglia conoscerli, ma questo non mi sembra il momento adatto."

"Oh..." Fu l'unica cosa che uscì di bocca ad Helia, una bocca che in quel momento aveva un sapore piuttosto amaro. Flora si affrettò a dire:

"Ho intenzione di dirglielo, ma non ora. Insomma, c'è Miele, e ci sono io con questa cosa della magidentità...meglio aspettare, quando tutto si sarà risolto potrò presentarti a loro come mio ragazzo, ma ora..."

"...Ora è meglio di no, mi...mi sembra giusto." Disse Helia che chiaramente pensava il contrario.

"Sì, vedi, per ora diremo che sei un mio amico. È una cosa delicata, sono la figlia maggiore, per mio padre è un po' difficile accettare che non sono più una bambina e preferirei aspettare un momento più...armonioso, ecco. È una questione delicata, e per ora ci sono troppe questioni delicate in ballo per aggiungerne un'altra."

Helia la guardò, decisamente offeso. Disse:

"Una questione delicata. Wow, non mi aspettavo di arrivare a questo quando ti ho chiesto di parlare...beh, hai ragione, intendo, tu conosci la tua famiglia e sai come comportarti con loro. Va bene, aspetteremo."

Flora non riuscì a dire nulla ed Helia si allontanò raggiungendo i suoi amici.

"Che succede?" Chiese Timmy notando l'espressione del suo amico.

"Beh, stiamo andando a casa di Flora, e lei mi presenterà come un suo amico. Voglio dire, sono cinque anni che stiamo insieme, e non ho ancora conosciuto i suoi genitori. E ora, che finalmente lo farò, sarò semplicemente un suo amico."

"Ferisce nell'orgoglio, eh, amico?" Chiese Nex con un sorrisetto dandogli una pacca sulla spalla.

"Non si tratta di questo." Replicò Helia, " Il fatto è che mi sento preso poco in considerazione, ecco tutto."

"Helia, non credo che sia questo il punto." S'intromise Brandon mentre continuava a tenere lo sguardo sulla rotta da seguire, "Credo che Flora abbia solo bisogno di tempo, voglio dire, anche se volesse presentarti a loro, ti sembra il momento adatto? Con la storia di sua sorella e tutto il resto."

"Sono d'accordo con Brandon," Aggiunse Sky, anche lui continuando a pilotare la navicella, "Flora ti ama, lo sai, è inutile avere discussioni del genere."

Helia guardò tutti i suoi amici, ognuno a modo suo, e a secondo del proprio modo di pensare, gli aveva dato un consiglio, allora rifletté e poi disse mortificato guardando Flora:

"Mi sa che avete ragione, e mi sa che ho esagerato con lei..."

Flora era con le sue amiche e stava raccontando loro ciò che era successo con Helia. Aisha la prese per mano e le disse:

"Ascolta, Flora, non c'è assolutamente nessun motivo per il quale tu debba sentirti in colpa. Se senti che questo non è il momento giusto, allora non lo è. Devi sempre fidarti del tuo istinto."

"Tu dici?" Chiese Flora incerta.

"Ma certo!" Esclamò Aisha convinta con un cenno del capo.

"Concordo pienamente!" Aggiunse Chatta, poi continuò:

"Anzi, dovresti proprio cantargliene quattro al signorino, e se non lo fai, lo faccio io!"

"No, Chatta, ferma!" La fermò Flora prendendola per il vestitino, "Tu non vai proprio da nessuna parte ed io ad Helia non dirò nulla. Non so perché abbia reagito in questo modo, ma aspetterò per parlargli, entrambi dobbiamo sbollire un po'."

"Non so davvero come fai..." Disse Stella con un sospiro.

"A fare cosa?" Domandò la fata della natura.

"Ad essere così calma, io sarei già esplosa. E questo è uno dei motivi per i quali io e Brandon discutiamo tanto spesso."

Dopo non troppo tempo la squadra arrivò su Linphea. Trovarono un posto per un atterraggio sicuro nei paraggi della casa di Flora e così atterrarono nel bosco che circondava il villaggio.

"Siamo pronti? Abbiamo tutto?" Chiese Sky mentre chiudeva tutti i portelloni e spegneva i motori.

Le ragazze risposero affermativamente e così scesero tutti dalla navicella per essere accolti dai grandi alberi del bosco.

Appena misero piede a terra Helia e Flora si cercarono, e quando furono l'uno di fronte all'altra dissero all'unisono:

"Mi dispiace."

Ridacchiarono, Helia la baciò e disse:

"Mi dispiace, non volevo usare quel tono, è solo che pensare che agli occhi dei tuoi sono solo un tuo amico mi faceva sentire..."

"...poco considerato, lo immagino. Ma, Helia, ti prometto che quando questa storia sarà finita di presenterò a loro. In realtà ci stavo già pensando da un po'. E Miele ti conosce già."

"Va bene, Flora. Allora, è tutto a posto?"

"Ovvio." Rispose Flora dandogli un bacio.

Con la situazione risolta e con i cuori più leggeri Helia e Flora raggiunsero gli altri, allora Sky chiese:

"Dove si va?"

"Per di qua, venite." Rispose Flora passando in testa al gruppo e facendo strada.

Attraversarono il bosco seguendo dei sentieri, le pixies rimasero al loro posto come promesso e non combinarono nessun pasticcio anche se uno degli specialisti sentì di avere lo sguardo di una di quelle piccole fatine su di sé.

"Eccoci arrivati." Annunciò Flora quando arrivarono di fronte alla grande casa. Le Winx l'avevano già vista e apprezzata, gli specialisti rimasero a bocca aperta nel vederla.

"Wow!" Si lasciò scappare Brandon quando vide la casa circondata da tutte quelle piante e i fiori colorati e profumati. Stare lì di fronte era come stare di fronte alla primavera stessa.

"Ti piace?" Chiese Flora con un espressione piuttosto soddisfatta.

"Molto." Rispose il suo amico.

"Venite." Disse Flora invitando tutti i suoi amici a seguirla.

Arrivati alla porta Flora bussò, aspettarono qualche istante quando finalmente la porta si aprì.

"Non ci credo!" Esclamò Rodols appena la vide, poi si sporse verso l'interno della casa e disse:
"Alyssa, abbiamo visite!"
Tirò Flora a sé e l'abbracciò:

"Oh, piccola, che bello vederti."

"Ne sono felice anch'io, papà." Disse Flora abbracciando suo padre. 
Quando finalmente Rodols la lasciò permise a tutti di entrare e chiuse la porta mentre Alyssa li raggiunse dal piano di sopra.

"Oh, tesoro, sei qui! Non hai idea di quanto io sia felice!" Disse Alyssa andando ad abbracciare sua figlia, poi  quando finalmente Flora fu libera dalla presa affettuosa dei suoi genitori disse:

"Mamma, papà, vi ricordate delle Winx, vero?"

"Ma sì, certo, come dimenticarle, non hanno ancora finito di sentire le mie battute!" Disse Rodols ridacchiando, le Winx si guardarono l'un l'altra allarmate.

"E non le sentiranno..." Mormorò Flora quasi in una preghiera, sua madre invece disse:

"Rodols, non metterle in imbarazzo. E comunque, mi ricordo perfettamente, siete delle ragazze deliziose. Tua madre ha un negozio di fiori, vero?" Chiese a Bloom.

"Sì, signora." Rispose la fata, Alyssa disse:

"Per favore, chiamatemi Alyssa."

Le Winx sorrisero, poi Flora aggiunse:

"E loro sono nostri amici, sono degli specialisti di Fonterossa, ci aiuteranno a scoprire qualcosa di più sulle creature che hanno aggredito Miele. A proposito, dov'è? Come sta?"

Alyssa rispose, rabbuiandosi:

"Beh, si è spaventata molto, fortuna che c'erano delle sue amiche nei paraggi e quando ho sentito che chiedevano aiuto mi sono precipitata. Ora è da Rosa, le farà bene distrarsi. Rodols, puoi smetterla, per favore?" Chiese la donna pazientemente alzando gli occhi al cielo.

"Ma se non ho fatto niente!" Si giustificò suo marito.

"Con quello sguardo stai mettendo questi poveri ragazzi in soggezione." Lo rimproverò Alyssa, infatti Rodols stava guardando attentamente ognuno dei ragazzi con aria molto diffidente.

"Era davvero necessario portare dei ragazzi con voi?" Chiese Rodols come se non avesse sentito il rimprovero di sua moglie.

"Beh, Faragonda lo ha preferito, e poi con i ragazzi abbiamo sempre lavorato bene, sono un sostegno per noi, siamo una squadra."

"Ah..." Disse Rodols guardando con maggior diffidenza i ragazzi.

Avvolte da uno scintillio apparvero le pixies, Rodols e Alyssa rimasero un po' spiazzati, Chatta prese subito la scena:

"E ci siamo anche noi! Molto piacere, mi presento, io sono Chatta, la pixie delle chiacchiere, sono legata a vostra figlia, una ragazza meravigliosa, lo dico col cuore. Queste sono Amore, Lockette, Caramel, Piff e Cherie. Siamo tutte legate alle Winx e siamo qui per dare una mano."

"Oh..." Disse Alyssa un po' intontita dalla velocità con la quale Chatta aveva detto tutto, poi continuò:

"Molto piacere, Chatta. Siete le benvenute, pixies."

"Ma guarda che carine queste piccole fate." Ridacchiò Rodols," Siete tutti qui per Miele? Non so davvero come potremo ringraziare la preside Faragonda."

"Ecco, veramente c'è dell'altro, papà." Disse Flora scura in viso.

"Cosa?" Chiese Rodols preoccupato.

"Meglio se ci sediamo."

Alyssa e Rodols si guardarono preoccupati, dopodiché si sedettero al tavolo della cucina insieme a tutti i loro ospiti.

Flora picchiettò le dita sul tavolo di faggio, per un attimo si guardò intorno riassaporando l'aria di casa.
La cucina illuminata dai caldi raggi del sole che entravano dalle grandi finestre, il tavolo di faggio che era lì da quando ne aveva memoria, i cestini di vimini con cui la mamma raccoglieva la frutta, ce n'era uno a cui era legato un nastrino rosa, era il suo, quando era più piccola lo usava per andare a cogliere le fragole.
Dietro di lei le scale che portavano al piano di sopra, di fronte a lei il piano dove la mamma cucinava, la domenica era da lì che il profumo dei dolci saliva fin su per le scale arrivando in camera sua.

"Allora, di che si tratta?" Chiese la mamma dopo aver preso posto di fronte a lei.

"Mamma, papà, ho un problema. Nell'ultimo periodo ho avuto dei problemi con la mia magia e ne ho parlato con Faragonda. Io...beh, ho una crisi di magidentità." Spiegò Flora con gli occhi lucidi.
Alyssa trasalì, Rodols assunse un'espressione cupa e seria.

"Ne sei sicura?" Chiese Alyssa dopo una breve pausa.

Flora annuì e non riuscendo a trattenersi cominciò a piangere.
La mamma le prese la mano, Rodols non fece né disse nulla.
Le sue amiche sedute accanto a lei la abbracciarono, Brandon, che era di fronte a lei, accanto ad Alyssa, le porse un fazzoletto di stoffa beccandosi un'occhiataccia da parte di Rodols.

"Grazie." Mormorò Flora tra i singhiozzi prendendolo quindi si asciugò le lacrime.

"Tesoro, la mamma e il papà sono qui, andrà tutto bene." Disse Alyssa, che si alzò e andò ad abbracciare sua figlia.
Anche Rodols si alzò, ma al contrario di Alyssa andò di fuori per la portafinestra.
Flora guardò sua madre:

"Ho detto qualcosa che..."

"No, tesoro, tranquilla, papà ha soltanto bisogno di un secondo, va tutto bene."

Ad un tratto bussarono alla porta, Alyssa disse:

"Andate ad aprire, io torno subito." E così uscì andando da suo marito.
Flora si alzò ed andò ad aprire la porta.

"Non ci credo! Che bella sorpresa!" Esclamò Miele quando vide che era stata sua sorella ad aprirle la porta.

Flora la abbracciò, dopodiché la lasciò entrare.

"Oh, ciao a tutti." Salutò Miele con un sorriso amichevole quando vide gli ospiti, poi si accigliò e disse a sua sorella:

"Non dirmi che è stata la mamma a chiamarvi per quello che è successo!"

"Miele, è ovvio che siamo venuti per quello che è successo! Delle creature malvagie ti hanno attaccata, cosa credevi, che saremmo rimasti con le mani in mano?" Replicò Flora.

"Ma sto bene, davvero! In ogni caso, se andate a cercare degli indizi io vengo con voi." Disse poi Miele con un sorriso ed un'espressione furbetta.

"Non credo proprio." Disse Flora fermamente.

"Io invece sì!" Ribatté sua sorella," Vedremo cosa dirà la mamma...piuttosto, dov'è?"

"Fuori, con papà, ma ora arrivano." Rispose Flora, poi lasciò Miele con i suoi amici e raggiunse i suo genitori che erano all'entrata della serra.

Da lontano vide che stavano parlando piuttosto animatamente ma appena lei arrivò si zittirono.

"Che succede, tesoro?" Chiese sua madre calmandosi di colpo.

"È... è rientrata Miele, perché non venite? E, mamma, papà, non diciamo niente a Miele, è piccola e questa cosa della magidentità è una cosa delicata."

"Pensavamo lo stesso, tesoro, tranquilla." Le disse sua madre con un cenno, allora fece segno a suo marito ed entrambi seguendo Flora rientrarono.

Nel frattempo Miele era in cucina con le Winx e gli specialisti, sedette dove poco prima era seduta Flora.

"Allora..." Esordì guardandoli ad uno ad uno, quasi con la stessa espressione di suo padre,"...mi lascerete venire con voi, non è vero?"

"Non lo sappiamo, Miele. Se Flora preferisce di no non possiamo." Rispose Bloom.

"Oh, andiamo, lo sapete com'è mia sorella! Ma io non ho paura di nulla, ormai mi conoscete, posso venire con voi senza farmi fermare da alcun timore!" Disse Miele gesticolando animatamente, i ragazzi non poterono fare a meno di ridere. Soprattutto gli specialisti che non conoscevano la ragazzina quanto le Winx e non si aspettavano che la sorella di Flora potesse avere certi atteggiamenti.

"Non c'è niente da ridere." Disse lei orgogliosa del suo coraggio, "Piuttosto, come mai sei ancora vivo?" Chiese ad Helia cercando di non ridere.

"Come, scusa?" Chiese lui stranito.

"Sei il ragazzo di mia sorella, mio padre non ti ha detto niente? Non ti ha fatto il quarto grado? Nessuno sguardo da se-fai-soffrire-la-mia-dolce-bambina-ti-do-in-pasto-ai-girasoli-carnivori? Niente?"

Helia sospirò e rispose:

"In realtà tuo padre non sa che sono il ragazzo di Flora."

"Oh, beh, da un lato è un bene. Papà è estremamente protettivo nei confronti di Flora e non gli va molto a genio l'idea che lei stia con qualche ragazzo. Ma prima o poi dovrete dirglielo."

"Lo so." Rispose Helia che, dopo le confidenze di Miele, era un po' più preoccupato e aveva capito meglio le ragioni di Flora.

"Eccoci qui." Disse Rodols entrando con sua moglie e sua figlia e con un'espressione serena come se nulla fosse accaduto.

"Ti sei divertita da Rosa?" Chiese Alyssa.

"Abbastanza...ma ora si passa all'azione, giusto?

"Mamma, diglielo anche tu che non può venire con noi!" Disse Flora a sua madre, lei guardò le sue figlie e poi, rivolgendosi alla minore, disse:

"Flora ha ragione, tesoro, tu rimani qui con noi. Mi sono presa un brutto spavento e non ti lascerò andare là fuori alla ricerca di quelle creature!"

"Ma mamma!" Protestò Miele ma Alyssa la fermò:

"Niente 'ma'!"

Miele sbuffò contrariata, Flora e i suoi genitori si sedettero allora Sky disse:

"Siccome siamo qui per sapere qualcosa in più riguardo a queste creature, che ne dici di descrivercele?"

Miele annuì ma prima che potesse aprir bocca bussarono ancora alla porta.

"Vado io." Disse Flora andando ad aprire.

Quando aprì si ritrovò davanti un vecchio elfo che le arrivava più o meno all'altezza del busto, vestito di fucsia e con dei baffi bianchi molto curati.

"Oh, salve signor Aries." Salutò Flora.

"Salve, Flora, che piacere vederti, era un po' che non venivi da queste parti."

"Già...vuole entrare?"

"No, no, vado di fretta, ma di' a tuo padre che sono qui, per favore."

Flora allora tornò da suo padre e disse:

"Papà, il signor Aries è qui, mi ha chiesto di avvisarti."

"Accidenti, l'avevo dimenticato. Beh, devo scappare." Disse Rodols alzandosi con un sospiro, baciò sua moglie e le disse sottovoce:

"Sta' attenta a questi ragazzi, non sia mai che si facciano pensieri strani su Flora."

Alyssa alzò gli occhi al cielo mentre Rodols baciò le sue figlie, salutò gli ospiti e andò via.
Flora si sedette dove prima era seduto suo padre, sua madre le prese la mano con uno sguardo eloquente. Miele allora cominciò a parlare:

"Erano creature particolari, non le avevo mai viste prima ad essere sincera. Erano grandi più o meno quanto un cane di grossa taglia e la loro pelle era squamosa e nera, avevano zanne al posto dei denti e gli occhi azzurri chiari come il ghiaccio."

"Mai una volta che abbiamo a che fare con degli orsetti dal pelo morbido." Commentò Stella tamburellando le dita sul tavolo con aria insoddisfatta.
Sky si strinse nelle spalle e si rivolse ancora a Miele:

"Dove ti hanno attaccata?"

"Nel Bosco delle Fragole, è qui vicino."

"Flora, tu sai dov'è?" Chiese Sky, la sua amica annuì, allora il principe disse:

"Allora non ci resta che andare a dare un'occhiata."

Dunque ognuno si alzò, i ragazzi e le ragazze salutarono Alyssa e Miele e così si diressero alla porta. Prima che andasse Alyssa disse a sua figlia:

"Prima di ripartire vieni a salutare."

"Ma certo, mamma, lo farò."
Alyssa le fece una carezza e mentre i ragazzi si incamminavano disse:

"State attenti!"

Li guardò andare via e incamminarsi verso il Bosco delle Fragole, poi chiuse la porta e ritornò dall'altra sua figlia.

"Cosa c'è, mamma?" Chiese Miele notando l'espressione preoccupata di sua madre.

"Non è nulla, tesoro. È solo che sono in pensiero per Flora."

"Beh, se mi lasciassi andare con lei..." Tentò Miele ma Alyssa disse:

"Non ci provare, signorina. E ora svelta, su, di sopra a fare i compiti."

"Ma..."

"Ho detto 'svelta'."

"Uff...va bene, ma porto i libri qui in cucina, mi annoio a stare da sola in camera mia."

"Va bene, mi terrai un po' di compagnia mentre preparo il pranzo."

"Sicura che non ti servano delle fragole?"

"Miele!"

"Okay, vado a prendere i libri." Sbuffò la giovano fata.

Nel frattempo i ragazzi si erano incamminati per raggiungere il Bosco delle Fragole. Non era molto distante dalla casa di Flora ma per arrivarci dovevano addentrarsi nel bosco e superare la fitta vegetazione.

"È davvero necessario tutto questo?!" Chiese Stella molto irritata da tutte quelle piante.

"Siamo su Linphea, Stella, che ti aspettavi?" Rise Aisha.

"Non so, avrei preferito strade al posto di questa terra, per esempio!"

"Non sei la sola, ma che vuoi farci." Sospirò Timmy anche lui molto poco abituato alla vita all'aria aperta.

"Flora, è un'ipomea?" Chiese Brandon indicando i fiori color blu-violacei di una pianta. Flora la guardò e poi rispose al suo amico:

"No, in realtà è una genzianella, ma somiglia molto all'ipomea per il colore e la grandezza dei fiori."

Notando l'espressione attenta del suo amico Nex disse:

"Da quando hai il pollice verde?" E poi ridacchiò, Brandon rispose:

"Per favore, Nex, tu non sai distinguere una patata da un carciofo!" E zittì il suo amico, e stavolta fu Flora che ridacchiò.

Attraversato il breve tratto durante il quale avevano dovuto faticare per passare oltre le fronde degli alberi arrivarono finalmente al Bosco delle Fragole.

"Eccoci qui." Disse Flora guardandosi intorno, i suoi amici erano rapiti da quella meraviglia della natura; in effetti, era Linphea stessa una meraviglia della natura.

Gli alberi intorno erano alti ma la luce del sole riusciva tranquillamente a passare oltre le loro fronde, tutt'intorno c'erano cespugli di fragoline di bosco di medie e grandi dimensioni, il suolo composto da terriccio leggermente umido che rendeva l'atmosfera molto suggestiva.

"Allora, se è qui che Miele è stata attaccata dovrebbe esserci qualche traccia..." Disse Sky con una mano sul mento.

"Magari delle impronte per terra." Disse Tecna osservando attentamente il terreno.

"Ragazzi, guardate!" Esclamò Musa attirando l'attenzione di tutti, loro si avvicinarono.
Lì per terra c'erano delle impronte di zampe grandi quando una mano, a partire da quel punto andavano verso l'interno della selva ed era chiaro che fossero impronte di più creature dato che si allontanavano prendendo direzioni differenti.

"Okay, ecco cosa faremo," disse Sky rivolto ai suoi amici," ci divideremo e seguiremo ogni gruppo di impronte, e cercheremo di capire se portano da qualche parte in particolare. Avete tutti i vostri auricolari?"

Gli altri annuirono, "Bene, allora se troviamo qualcosa avvertiamo gli altri."

"Noi diamo un'occhiata in giro, non abbiamo bisogno degli auricolari, se troviamo qualcosa appariamo e basta, okay?" Disse Caramel.

"Va benissimo." Disse Sky con un sospiro.

Quindi i ragazzi si divisero per seguire le tracce, Flora ed Helia decisero di seguire quelle che andavano verso ovest.
Sky chiamò Brandon prima di andare e gli disse:

"Ascolta, credo sia meglio se tu vada con loro. Flora non va lasciata da sola ed Helia è coinvolto emotivamente, se mai succedesse qualcosa lui non lo affronterebbe lucidamente. Mi capisci, vero?"

"Ma sì, certo, Sky, hai ragione." Rispose Brandon annuendo, così prese la direzione che avevano preso Helia e Flora, Stella gridò:

"Brandon, dove vai?"

"Ci ritroviamo dopo qui." Rispose lui, dunque raggiunse i suoi amici.

"Come ve la passate?" Chiese arrivando dietro di loro, i due saltarono per lo spavento.

"Brandon, sei tu." Disse Flora prendendo un respiro con una mano sul petto.

"Ti sembra il modo?" Chiese Helia irritato.

"Era solo uno scherzo." Si giustificò lui alzando le mani, poi con un cenno indicò le impronte e chiese:

"Andiamo per di qua?"

"Sì, su, vieni." Disse Helia pazientemente.

Brandon sorrise ai suoi amici con lo stesso atteggiamento di un bambino che promette di fare il bravo, così seguendoli s'incamminò con loro.

Il Bosco delle Fragole non era che un giardino in confronto a quello in cui si addentrarono. Gli alberi erano più numerosi, grandi e antichi, le loro fronde lasciavano passare a fatica i raggi del sole e il sentiero che stavano seguendo era l'unica via libera da cespugli e altra vegetazione.
I ragazzi camminavano seguendo la loro pista fin quando non arrivarono ad un punto in cui le orme s'interruppero.

"Come è possibile?" Chiese Helia osservandole.

"Non lo so, forse si sono arrampicate su qualche albero." Disse Flora.

"Non credo," Disse Brandon schioccando la lingua, "le loro orme sono molto grandi, questo vuol dire che le creature sono grosse e pesanti, se si fossero arrampicate su uno di questi alberi avrebbero lasciato un segno."

"Forse posso chiederlo agli alberi!" Disse Flora posando la mano sulla corteccia di un albero.
Helia e Brandon rimasero in silenzio mentre la mano di Flora fu avvolta da un'aurea verde. Lei si corrucciava mentre cercava di comunicare con l'albero, poi lo lasciò andare e disse ai suoi amici con un sospiro:

"Niente da fare, non ne vogliono parlare. Sono molto spaventati e non vogliono aprirsi."

"Non puoi...non puoi fare la stessa cosa col terriccio?" Chiese Brandon cercando di non sembrare stupido, nella sua mente era una buona idea ma non ne sapeva molto di magia e non sapeva se ciò che aveva detto potesse avere alcun senso.

"Sì, certo che posso, buona idea!" Sorrise Flora.

La fata si chinò e posò la mano a terra, sulle orme, ma appena le toccò il terricciò intorno a lei si trasformò in una lastra di ghiaccio.
Lei si alzò di fretta quasi con un salto e si rifugiò tra i suoi due amici tenendosi la mano che aveva compiuto quella magia.

"Non è possibile." Mormorò la fata spaventata.

Helia le prese le mani e le disse:

"Flora, tranquilla, non è successo nulla."

Lei però ritirò le mani e disse:

"Sì, certo che è successo. L'hai visto, è successo." Si sfregò le mani nervosamente, i suoi occhi guizzavano in ogni angolo del bosco come se temesse un attacco o che qualcos'altro accadesse da un momento all'altro, o che forse proprio lei potesse fare qualcos'altro che fosse fuori al suo controllo. "Non posso crederci, sta succedendo, mi sta..."

"Flora, calmati." Le disse Brandon, serio, fermandola prendendola per le spalle. Helia rimase immobile. 
Brandon la scosse leggermente per attirare la sua attenzione, lo guardò negli occhi e lui le disse:

"Stai calma. Calma. Sai cos'è, sai perché accade, non c'è bisogno di aver paura. Ci sono io, c'è Helia. È successo ma non sei da sola. Okay?"

"O-okay." Rispose la fata con voce tremante.

"Va bene." Disse Brandon sciogliendo la tensione e avvolgendo Flora in un abbraccio. Per un attimo non ci fece caso ma poi guardò Helia che assisteva immobile alla scena, e Brandon avrebbe voluto sprofondare sotto metri e metri di terriccio congelato. Si allontanò subito da Flora, lei rimase ferma ancora un po' scioccata, forse un po' imbarazzata.

Brandon tornò a guardare le impronte come se fossero la cosa più interessante che avesse mai visto, mentre Helia porse la mano a Flora che la prese e si avvicinò a lui.

Osservando attentamente le impronte Brandon disse:

"Direi...ehm...direi che sia il caso di avvertire gli altri, le impronte si sono interrotte misteriosamente, è già un indizio di per sé, che ne dite?"

"Sì, sono d'accordo." Disse Helia, Flora annuì.

Brandon premette un tastino sul suo auricolare e dopo qualche secondo di attesa disse:

"Ehi, Sky, sì, sono io. Ascolta, qui forse abbiamo trovato qualcosa, siamo...ehm...direi in direzione ovest..."

"30° longitudine nord 45° latitudine ovest." Puntualizzò Flora con disinvoltura.

"Sì,ehm...esatto, 30° longitudine nord 45° latitudine ovest. Ci raggiungete? Okay, noi allora vi aspettiamo qui."
Brandon premette ancora il tasto e la comunicazione fu interrotta.
Allora guardò Flora, un po' curioso e un po' confuso, e chiese:

"Come hai fatto?"

"Sono sul mio pianeta natale e sono la fata della natura, so orientarmi in un bosco." Rispose la fata che teneva la mano ad Helia mentre erano appoggiati al tronco di un albero.

"Oh, sì, giusto." Disse Brandon annuendo," Beh, non ci resta che aspettare gli altri." Concluse poi.

Ad un tratto però sentirono un grido che riecheggiò in tutto il bosco.


Ciao, piccoli germogli di lullabea! Sorpresa! Niente, praticamente avevo voglia di pubblicare e avevo il capitolo pronto, e avevo così tanta voglia di entrare in questo mondo e mettermi le ali che non ci ho pensato due volte!
Questo capitolo mi piace, non lo so perché, forse perché Linphea è uno di quei pianeti che ti fanno venir voglia di sorridere perché son colorati e c'è il sole. 
Ad ogni modo, la situazione qui non è che sia tanto soleggiata... partiamo dal fatto che amo alla follia Rodols e Alyssa, poi, Rodols geloso di Flora è lo stereotipo del papà affettuoso, e più avanti capirete anche perché è rimasto tanto turbato dall'affermazione di sua figlia riguardo al suo problema di magidentità.
La piccola discussione tra Flora ed Helia ci sta tutta, sinceramente ad Helia non do nemmeno tutti i torti, stanno insieme da molto ed essere presentato come un amico diciamo che ti fa sentire un po' invisibile... conoscendo Rodols però non è stata un'idea così cattiva XD
Ma... Flora non ha tutti i torti e preferirebbe presentare Helia in un momento più... gioioso.
Ora, la domanda del secolo: chi credete che abbia urlato nel Bosco delle Fragole?
Vi adoro, xoxo Florafairy7

   
 
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