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Autore: Miss Halfway    31/08/2016    3 recensioni
La Fan Fiction ha inizio quando Hachi arriva nel suo vecchio appartamento, suona ma nessuno la apre. Dentro c’è solo Nobu che influenzato dalle parole di Nana non apre la porta per paura di "mettersi nei guai insieme a lei" (ep 47).
E se Hachi decidesse di dare una possibilità a lei e Nobu? E se Takumi sparisse per sempre? E se il bambino..?
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nana Komatsui, Nana Osaki, Nobuo Terashima, Takumi Ichinose
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Disclaimer: questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Ai Yazawa; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Premessa:
la Fan Fiction ha inizio quando Hachi arriva nel suo vecchio appartamento, suona ma nessuno la apre. Dentro c’è solo Nobu che influenzato dalle parole di Nana non apre la porta per paura di "mettersi nei guai insieme a lei" (ep 47).

I NEED YOUR LOVE, NANA.

«Se dovesse avere un’aria felice allora non potrei far niente. Non voglio riconquistarla al punto di rubarle la felicità.
Però se avrà un’aria triste di certo non la lascerò in pace.»
(Nobu)


«Sai Hachi, a volte trasportati dagli eventi, prendiamo una decisione credendo che sia il meglio per noi. La prendiamo senza pensare alle conseguenze, senza pensare che quella decisione possa non renderci felici. E credo che tu ora non sia per niente felice…»
(Nana)

Alla festa di paese tutti sembravano felici e spensierati: c'era chi mangiava lo zucchero filato, chi tentava di catturare un pesce rosso o chi, semplicemente, osservava con stupore i fuochi d'artificio nel cielo.
Tra la folla solo un volto esprimeva tristezza e solitudine, Nana, che non faceva altro che pensare alla sua Hachi e al fatto che probabilmente l'avrebbe persa o che comunque il loro rapporto non sarebbe più tornato ad essere quello di una volta. Nemmeno i suoi amici, Yasu e Shin, nei loro buffi travestimenti per nascondere la propria identità, le mettevano allegria.
Lo squillo del cellulare distolse il bassista dei Blast dalla visione dei fuochi d'artificio.
«Pronto Hachi?»
«Ah, ciao Shin!»
«Che cosa è successo?»
«Sono arrivata all’appartamento ma non mi apre nessuno.»
«Ah...»
«Alla fine siete già usciti a vedere i fuochi? Però ho visto che c’era la luce accesa. Ora dove siete? Shin?»
«Sì. Non resistevamo più e siamo andati avanti. Scusa.»
«No. Non fa niente sono io che ho fatto tardi. Vengo subito. Da che parte siete adesso? Ahhh ho capito, se non vi vedo ti richiamo allora...»
(ep. 47)

Erano già andati tutti vicino al fiume a vedere i fuochi d'artificio, beh, non proprio tutti.
Un po’ delusa, Hachi si lasciò alle spalle l’appartamento per raggiungere gli altri. Ma un rumore, lo schiudersi di una porta, attirò la sua attenzione. Rimase ferma a pochi passi dall'ingresso, indecisa se voltarsi o meno, se scappare o rimanere lì.
«Nanaaaaaa!» il grido di Nobu non incoraggiò Hachi a voltarsi, anzi iniziò a camminare più svelta verso le scale del condominio.
«Ti prego, fermati...»
«Non c’è bisogno che urli Nobu...»
Erano abbastanza vicini, così tanto che se avessero allungato entrambi le braccia si sarebbero potuti toccare.
«Sono qui.» replicò Hachi ancora di spalle.

«Non capii mai perché non stessi scappando ma rimasi lì ferma come mi aveva chiesto lui. Aspettavo mi dicesse qualcosa, qualcosa per impedirmi di andarmene. Ma la mia non sarebbe stata una vera fuga. Volevo scappare per lasciarmi tutto alle spalle e non far riemergere altri dolorosi ricordi.»
(Hachi)

«Devo parlarti, forse avrei dovuto farlo tempo fa.» la voce di Nobu si fece sempre più flebile, più triste. Nana si voltò, con gli occhi già pieni di lacrime.

«Ora che faccio? Non posso più scappare, non voglio scappare.»
(Hachi)

«Nobu ti prego! Non permettermi che ti faccia soffrire ancora. Mi odierei ancora di più.» Nana stringeva i pugni cercando di non scoppiare a piangere a dirotto.
«Io ti amo Nana. Ti amo ancora. Non c’è momento in cui io non pensi a te. In cui io non speri.»
«Ricordi quella notte con la Luna piena? Ero davvero felice. Ora mi sembra tutto così impossibile e assurdo.»
«Non è vero! Se solo tu lo volessi, lasceresti Takumi! Sappiamo tutti che non lo ami, che lo sposerai solo per il futuro del bambino!» forse quella frase era un po' azzardata ma era inutile nascondere la verità. In fondo Hachi non amava Takumi, era suo dovere però sposarlo e tentava in tutti i modi di giustificare tale scelta.
«Sai che non è vero! Non sono quel genere di persona. Io...amo Takumi. È solo che nel mio cuore e nella mia testa ci sei ancora tu, Nobu!»
«E allora perché? Lascia Takumi e torna a vivere con Nana! Come una volta, come all’inizio. So che eri felice con noi come la notte dei fuochi d’artificio.»
«E tu nonostante la pioggia battente, eri venuto, per me...»
«Non mentivo quando ti dissi che avrei fatto l’impossibile per renderti felice.»
«Ora però è impossibile che io sia felice ed è ancora più impossibile che io ti renda felice.»
«E invece no! Farò il possibile per far sì che non sposi Takumi! Nana...ce la faremo, vedrai»
«Non posso Nobu. Che ne sarà del bambino? Cresceresti un figlio che non è tuo? Pensi che potrei mai renderti felice?»
Nobu annuì, nei suoi occhi si poteva leggere un briciolo di speranza.

«Ti stai illudendo di nuovo. E io non voglio farti più soffrire.»
«Non saresti in grado di farmi soffrire di nuovo se staremo insieme. E poi così sei tu a soffrire. E io non ho paura di soffrire ancora, perché lo sto già facendo. Non riesco a dimenticarti, Hachiko...»
«Nobu...Io...»
«Smetti di fingere Nana! Se mi ami, se è vero che nel tuo cuore ci sono io, dimmelo e facciamo tornare tutto come prima. Ma se preferisci stare con Takumi mi stai chiedendo di dimenticarti, mi stai chiedendo l’impossibile. Ma io per te... lo farò.»
«Ti amo Nobu.» disse la ragazza crollando in un pianto disperato.

«Lo amavo davvero. Lui era come me. Lui era tutto quello di cui avevo bisogno. Non potevo stare con Takumi, avere una famiglia con lui se “la madre non è a posto”. Ma nella mia testa qualcosa di ragionevole diceva di non poter rinunciare a lui. Il mio cuore invece desiderava solo Nobu. Sempre.»
(Hachi)

Esitante, Nobu prese la mano di Hachi per avvicinarla a sè.
La sua mano era sempre calda, come quella di Nana. Lentamente Nobu si avvicinò a lei e lo stesso fece Nana. Fino ad abbandonarsi ad uno stretto abbraccio, seguito da un tenero bacio.
«No, non posso Nobu! Scusami, ma ho preso una decisione.» esordì Hachi staccandosi da quel bacio. Lui la guardava incredulo e con gli occhi tristi stringendole delicatamente i polsi come a volerla trattenere.
«Addio Nobu, sii felice. E perdonami se puoi...»
Si staccò dalla presa delle esili braccia di Nobu e si voltò avviandosi verso le scale, lasciandosi indietro i ricordi. Lasciandosi dietro un futuro diverso, probabilmente migliore.
Cominciò a correre per le scale, correndo veloce quei sette piani qualcosa andò storto. Pensava che se avesse corso in fretta i ricordi si sarebbero allontanati più velocemente. Nobu non la seguì, la lasciò andare, come lei desiderava.

«Che succede? La testa mi scoppia e il mio ventre...sanguina. Non dovrebbe essere il mio cuore a sanguinare? Nobu, dove sei aiutami?»
(Hachi)

«Nanaaaaaaaa! Nana noooo!» un tonfo ruppe il silenzio nel condominio seguito dal grido terrorizzato di Nobu che risuonò per tutto il caseggiato rieccheggiando nella rampa di scale.
Nana era caduta dalle scale, la fronte era livida per l'urto e la sua pancia leggermente rigonfia le sanguinava a dirotto. Aveva perso conoscenza.

***

«Dove mi trovo?» chiese Hachi risvegliandosi da un lungo sonno in un luogo che non conosceva. Il tempo sembrava non trascorrere mai, eccetto per lei che le parve volato via come con un soffio.
Al suo fianco c’era Nana che le stringeva la mano, col trucco colato a causa delle lacrime di preoccupazione. Indossava ancora la parrucca dalla sera prima, camuffata per vedere i fuochi d’artificio sul fiume Tama, per non essere riconosciuta.
Dall’altra parte del letto, seduti vicino a lei c’erano Yasu e Shin, Nobu era distante, in piedi, vicino alla porta con lo sguardo assente. Si sentiva terribilmente in colpa, si sentiva la causa di quell'incidente.
«Hachi! Finalmente ti sei svegliata.» gli occhi di Nana si velarono di lacrime per la felicità e per il sollievo stavolta.
All’improvviso entrò un’infermiera, seguita da un medico dall'aria burbera.
«Devo parlare con la paziente. Forse è il caso che usciate e che resti solo il padre del bambino o i parenti stretti.» Disse il dottore.
Hachi rispose seccata:«Loro sono la mia famiglia ora, possono restare.» C’erano tutti, tutti componenti dei Blast. Il suo futuro marito invece no, era chissà dove a fare chissà cosa con chissà chi e lei rinchiusa lì, in quella stanza d'ospedale dalle tristi pareti bianche e vuote e le lenzuola che non avevano profumo.
«Cosa mi è successo perché sono qui? Il bambino?» chiese un po' spaventata. Il colpo che aveva preso alla testa le aveva fatto perdere parte della memoria.
«Ieri è caduta dalle scale dell’edificio in cui abita...» disse il dottore, «ha battuto la testa, nulla di grave, le abbiamo messo cinque punti. Però... per il bambino - il dottore esitò un istante - non c’è stato niente da fare.»

«Sai Nana, non ho mai capito perché non piansi. Avevo perduto la persona che per me sarebbe stata la più importante al mondo e non avevo reagito come mio solito. Come se fosse la cosa più giusta che potesse accadermi, come se fosse una liberazione dal guinzaglio di Takumi. Mi facevo pena.»
(Hachi)

«Ahhh...» sospirò la ragazza. Nobu uscii sbattendo la porta, si sentiva realmente responsabile di ciò che era accaduto la sera prima.

«Eppure anche se non piansi, provai un senso di vuoto enorme, incolmabile. Mi sentivo sprofondare ma la tua mano mi teneva in superficie. Nana, almeno tu, non lasciarmi.»
(Hachi)


Tutti gli altri erano sorpresi e tristi. Ma Hachi, provava una strana sensazione. E Nana riusciva a comprenderla bene.
«Abbiamo fissato l’operazione per il raschiamento per domani pomeriggio. Si riposi e cerchi di non preoccuparsi.» Fu il dottore a spezzare quel silenzio straziante.
«Devo avvisare Takumi.» disse Hachi.
«Vuoi che ti portiamo qualcosa?» chiese Shin, era sempre molto premuroso con Hachi. Intanto Yasu era uscito per seguire Nobu e tranquillizzarlo.
«No. Sto bene. Grazie Shin.» anche lui uscì, lasciando le due Nana da sole.
«Sei sicura di stare bene?» Hachi annuì, anche se non era poi così convinta.
«Dovresti essere…scossa.»
«E’ proprio questa la cosa strana. Non mi aspettavo di reagire in questo modo. Non ero nemmeno preparata a questo. Non avevo mai preso in considerazione l'idea di abortire tanto meno avevo mai pensato alll'imprevisto di perdere casualmente il bambino.»
«E adesso cosa farai?» domandò curiosa e sbalordita Nana Osaki.
«Passami la borsa per favore.»
«Intendevo dire cosa farai avendo perso il bambino. Non in questo preciso momento.»
«Devo dirlo a Takumi.»
«Lo lascerai?»
«Lui...lui aveva comprato le scarpette...» affermò abbassando lo sguardo.
Nana passò la borsetta ad Hachi da cui estrasse il cellulare. Nemmeno una chiamata, o un messaggio. Niente.
«Resta ti prego - supplicò Nana di restare durante la chiamata - avrò bisogno di te...» 
«Nana?»
«Ciao, Takumi…»
«Dove sei stata tutta la notte? Dove sei?» domandò il musicista con tono astioso.
«Non fingere di essere preoccupato! Sono all’ospedale.»
«Cooooosa?»
«Dobbiamo parlare.»
«E’ qualcosa di grave? E il bambino?»
«Per favore, cerca di venire al più presto. Non ti posso parlare al telefono.»
«Sto arrivando.
»
Riattaccò il telefono. Passarono due ore. La porta si aprì all’improvviso facendo sobbalzare entrambe le Nana.
«Che è successo?»
«Siediti...» lo intimò Hachi.
Takumi prese il posto che prima occupava Shin.
«Forse è meglio che vada.»
«Già.» di nuovo quel tono astioto da parte di Takumi.
«Lo faccio solo per Hachi. Secondo la tua reazione potrei reagire anch’io, male però. Non voglio che Hachi si sconvolga ancora di più.»
Nana uscì dalla stanza, chiudendo piano la porta, ma rimase lì ad ascoltare.
«Beh?»
«Ho perso il bambino.»
Disse quella frase in modo così freddo, e terribilmente veloce.
«Come?»
«Sono caduta dalle scale. Ieri dovevo incontrarmi con Nana e gli altri nel mio vecchio appartamento per andare a vedere i fuochi d’artificio ma erano già andati. E scendendo le scale sono inciampata. Non ricordo nulla, mi sono svegliata due ore fa.»
«Io…e ora come stai?»
«Meglio di quanto pensassi.» disse stupita, meravigliandosi lei stessa della propria reazione riguardo l'accaduto.
«Ma Nana!- Takumi sembrava davvero dispiaciuto, anzi lo era sul serio- Come fai ad essere così impassibile? Non ti importa nulla?» aggiunse, temeva di perderla perchè nonostante Takumi non fosse una persona sensibile era conscio che fosse esclusivamente il bambino che Hachi portava in grembo a tenerli legati.
Nana abbassò lo sguardo e Takumi capì.
«Ora sei libero di fare quello che vuoi! Non hai più nessun obbligo verso di me!»
«Cosa stai dicendo?»
«Sto dicendo che ora non c’è più bisogno o ragione di sposarmi, la tua coscienza ora è a posto senza esser messa in ordine da un matrimonio!»
«Non ci sposiamo più?»
«Io credo che nessuno di noi volesse realmente questo matrimonio. Sarebbe stato il bambino ad unirci. Ora che non c’è più ognuno per la sua strada, no?»
«Pensi che ti avrei sposato solo perchè fossi incinta?» Takumi sembrava già aver digerito la cosa.
«Io...io credo che fosse il motivo principale!»
«Sei una stupida Nana.»
«Io non voglio più vederti Takumi. Tra noi finisce qui. Non siamo fatti per stare insieme, lo capisci?»
«Sapevo avresti detto questo prima o poi.»
«Non pensare che non mi dispiaccia. Mi dispiace da morire. Ma ora, non sono pronta ad affrontare un matrimonio.»
«Beh. Non posso far altro allora. Stammi bene Nana. Per qualunque cosa, domani, tra un mese o tra dieci anni, sappi che potrai contare sempre su di me. Addio, Hachiko.» non l'aveva mai chiamata così.

«Mi dispiaceva più per Takumi che per me. Era stato l’unico tra i miei fidanzati ad essere andato quasi fino in fondo. E Nobu? Chissà che avrebbe fatto ora?!»
(Hachi)

Silenziosasemte Takumi si alzò dalla sedia con espressione triste e rassegnata. Nana, fuori, si era già spostata per non destare sospetti. Non servì.
«Stavi ascoltando vero?»
«Va via!»
È vero il suo sbaglio più grande fu quello di presentare Takumi ad Hachi.
Quando entrò, Nana vide Hachi piangendo.
Passarono tutta la sera a parlare, la notte e anche la mattina seguente, e il pomeriggio prima dell’intervento. Nana era rimasta a dormire in ospedale, e la mattina Yasu e Shin le portarono dei fiori.
Nobu invece, non si fece vedere più in ospedale.
Gli impegni dei Blast erano fermi, avrebbero ripreso a lavorare non appena Hachi si sarebbe un po’ ristabilita.
I Trapnest invece erano continuante in TV. Forse ora che uno dei due matrimoni era stato annullato non correvano più il rischio di perdere la loro popolarità. E poi non era sicuro che Nana avrebbe sposato Ren.

«Sai Hachi, tutta questa storia mi fece riflettere. Aumentava in me la paura del matrimonio e di non essere una buona madre. Ma Ren, come avrebbe reagito? Il non riuscire ad immaginare una sua reazione mi spaventava ancora di più. Non lo conoscevo forse?!»
(Nana)


L’intervento di Hachi durò all’incirca un’ora. Alle sette di sera era già nella sua stanza in modo che avesse la notte per riposarsi.
Al suo risveglio la mattina dopo erano tutti lì. Come due giorni prima: Nana le stringeva la mano, e accanto al suo letto, sedevano Shin e Yasu. Nobu era sulla porta, lontano, ma c’era anche lui.
«Buongiorno Hachiko!» disse Nana. Si alzò poi dalla sedia per suonare il campanello.
«Che fai?»
«Il dottore mi ha chiesto di avvisarlo non appena ti saresti svegliata.»
Dopo pochi minuti entrò il medico seguito da alcune infermiere. Parlò direttamente senza chiedere agli altri di uscire stavolta.
«Signorina Komatsu, fra due giorni potrà tornare a casa.»

«Casa, casa, casa. Quale casa? L’avevo ancora una casa? E qual era? Come avrei fatto a mantenermi? E poi l’idea di vivere da sola mi spaventava. Non ero abituata. La solitudine mi spaventava.»
(Hachi)

«Evviva!» Nana esultava. «Nana, controllati per favore.» La rimproverò Yasu. Sul volto di Nobu apparve un fliebile sorriso. Le cose dovevano tornare come prima.

«Sai Nana, ho sempre desiderato una grande casa con un bel giardino. Ma l’idea di abbandonare l’appartamento 707 mi faceva venire nostalgia. Forse è il fatto che sapevo che prima o poi non avremo più vissuto insieme e ci saremo allontanate. Era già successo e mi mancavi davvero tanto. Non vorrei mai lasciare quell’appartamento. È lì che ho riniziato, però noi potremo sempre trasferirci insieme in una grande casa con giardino, giusto?»
(Hachi)


In quei giorni di convalescenza di Hachi, i membri dei Blast decisero di mandare avanti il lavoro. Interviste, apparizioni TV, servizi fotografici. In modo da avere del tempo libero da dedicare ad Hachiko non appena fosse uscita dall’ospedale.

***

Tutto era rimasto uguale nell’appartamento 707.
«Ho chiesto a Misato di raggiungerci. Così mentre io e gli altri saremo impegnati avrai compagnia e qualcuno che si prenda cura di te.» disse Nana premurosa.
«Ma non ha la scuola?» chiese Hachi un po' preoccupata.
«Si, ma se farà qualche assenza non ha importanza. E poi sono sicuro che tra un po’ ci sarà anche un nostro concerto e verrà a stare qui da noi.» affermò Yasu che era a conoscenza della
doppia identità della ragazzina.
«Avete impegni oggi?» domandò Hachi un po' preoccupata di dover stare da sola nell'attesa che arrivasse Misato.
«No, ma vorrei vedere Ren, è da tanto che...non ci sentiamo.»
«Io ho del lavoro da fare allo studio.»
Hachi sospirò.
«Tra un po’ dovrebbe arrivare Nobu. Ti terrà lui compagnia.»

«Nobu... chissà come sta. Anche se l'ho visto due giorni fa è da quella sera che non ci parliamo. E che non ci tocchiamo.»
(Hachi)

Quando tutti se ne andarono dopo circa due orette qualcuno bussò alla porta.
«Ciao ragazzi.» erano Misato e Nobu.
Dopo aver salutato Hachi e averla abbracciata forte, Misato uscì a fare la spesa lasciando Hachi e Nobu da soli.
Nana pensava ancora che se Nobu fosse riuscito a riconquistarla sarebbe stata lei stessa a farsi tenere per sempre al suo guinzaglio. Più che pensare, lei ci credeva. Ci sperava.
Nobu in mano teneva un mazzo di fiori, riempì una brocca d'acqua e la sistemò sul tavolo. Si sedette di fronte a lei.
«Sono contento che tu sia tornata qui.» disse abbozzando un sorriso.
«Nobu...»
«So che è presto per te per iniziare una nuova storia...Prenditi tutti il tempo che ti serve. Io ti aspetterò Nana.»
«Nobu, non devi aspettarmi. Io voglio solo te. Ma ho bisogno di un po' di tempo per riprendermi. Capisci?»
«Sì capisco. E con Takumi?»
«Ho chiuso con lui. E va bene così.»
Qualcuno bussò alla porta spezzando il silenzio. Si era creato un certo imbarazzo tra i due.
«Questa dev’essere Misato.»
«Lascia, apro io.»
Misato entrò trasportando cinque buste piene e pesanti. Aveva fatto la spesa per un mese e domandò a Nobu se volesse trattenersi a cena da loro.
Il ragazzo era un po' dubbioso e fissò Hachi in attesa di un suo consenso.
Lei sorrise e acconsentì.
«Guarda che posso cucinare anch’io. Ce la faccio!»
«No. Ho promesso a Nana che mi sarei presa cura di te. Non affaticarti.» rispose Misato con tono autoritario ma al tempo stesso affettuoso e premuroso.

***

«Mi trovavo nell’appartamento di Ren. Dovevo parlargli della proposta di matrimonio. E se avessi accettato? Io volevo continuare a vivere con il mio cagnolino ancora per un bel po’. Ora che Hachiko era tornata a casa finalmente dovevo prendermene cura senza dargli la possibilità di scappare di nuovo.»
(Nana)

«Ren…Dobbiamo parlare.» esordì seduta sul divano.
Ren era visibilmente preoccupato. Temeva che quello che fosse successo ad Hachi avesse avuto un effetto negativo in Nana.
«Sei sicuro di fare la cosa giusta?» domandò la ragazza.
«Sei tu la cosa giusta Nana. Ma non mi sembri convinta.»
«Io…sì, sono convinta invece.»
«Allora te lo chiedo ufficialmente: vuoi sposarmi Nana Osaki?»
«Sì Ren Honjo.» rispose cercando di non scoppiare a piangere per la commozione.
«Ma c’è sempre qualcosa che non ti convince, giusto?»
«Ecco, ora che Hachi è tornata a vivere con me...non voglio lasciarla. Ma se ci sposassimo dovremo andare a vivere insieme, giusto? Io non voglio lasciare Hachi, non posso capisci? Magari potresti trasferirti da me. Ma prima dovrei parlarne con Hachi.»
«Beh nel caseggiato dove abiti ora ci sono tanti appartamenti che si possono affittare no? Potrei prenderne uno tutto per Hachi, o tutto per noi due, o solo per me. Saremo così vicini che bussando il muro saprò che hai bisogno di me.» Ren aveva sempre una soluzione a tutto, ma Nana non era sicura.
«Non è la stessa cosa. E se poi Hachi vorrà far venire il suo nuovo ragazzo ad abitare con lei? Staremo troppo stretti!»
«Sì è già trovata un altro??»
«No ma che dici! Parlo di un futuro prossimo. Parlo di Nobu.» Ren non ci capiva più niente.
«Ancora non so se staranno insieme. E poi se Nobu verrà a vivere con noi, con lui dovrà venire anche Shin. Quel povero ragazzo...che vita che sta facendo.» aggiunse Nana.
«Uhmmm. E se compriamo una grande casa in modo da vivere tutti insieme? Io, te, Hachi, Nobu, Shin e anche Yasu?
» rise.
«Non sarebbe la stessa cosa!»
«Quanto sei difficile Nana.»
Nana sbuffò come una bambina.
«E se comprassi l’appartamento affianco e buttassimo giù i muri che li dividono per unirli? Ci staremo tutti. E non dirmi che non vuoi rovinare l’appartamento 707!»
Gli occhi di Nana si illuminarono di felicità: questa sì che era un'idea geniale.

***

In quel periodo i Blast e i Trapnest erano in vetta alle classifiche musicali: rispettivamente con "Lucy" e con "Shadow of love". Ormai i Blast non erano più una semplice band di paese sconosciuti, erano una band di successo a livello nazionale.
«Credo che presto mi sposerò con Nana.» sospirò Ren.
«Che bello!» esultò Reira.
Takumi lo guardò torvo e si limitò a fargli gli auguri.
«Smettila Takumi!» lo ammonì la principessa cantante.
«Sei sempre così freddo, distaccato. Ecco perché Nana ti ha lasciato!»
«Ora smettila! Sei solo una bambina viziata!» l'avvilì Takumi.
«Se fossi viziata non sprecherei qui il mio tempo!» rispose prontamente Reira.
«Che vuoi dire?» domandò Ren un po' avvilito.
«Ho l’opportunità di cantare come solista.»
«Che aspetti allora?» esordì Takumi alquanto indignato.
Ren cercò di zittire entrambi e di riportare la calma.
«Me lo chiedo anche io. Che fine farai tu senza i Trapnest?» Reira a volte era più cattiva di una serpe. Ma anche Takumi aveva la risposta pronta
«Troverò senz’altro una nuova cantante. Magari potrei chiederlo a Nana, eh Ren?!»
Sentendo quel nome Ren non ci vidi più dalla rabbia. Sapeva che Takumi era triste e arrabbiato per essere stato lasciato da Hachi, ma non doveva menzionare Nana. Mai.
«Perché? Pensi che non lascerà tutto per il successo come hai fatto te?» ribattè il bassista dei Trapnest.
A quel punto, Ren non ci vide più dalla rabbia. E sferrò un pugno dritto in faccia a Takumi, che a sua volta reagì violentemente.
«Smettetelaaaaaaa!» urlò Reira disperata.
«Scendi dal piedistallo Takumi. Anche noi potremo trovare un nuovo bassista sai?»
«Non me lo farò dire due volte. Sarò io ad andarmene di mia spontanea volontà.»
I due rimasero senza parole aspettando che Takumi facesse qualcosa.
«Pronto Take, abbiamo bisogno urgente di fare un annuncio importante alla televisione, riesci a trovarci un posto in uno dei canali più seguiti della tv?»
(Take è il manager dei Trapnest).
«Ma sei completamente pazzo?»
«E Naoki? Dovremo parlarne anche con lui.» chiese Reira.
Takumi disse semplicemente che non gliene fregava un bel niente.

From: Reira
To: Shin
Object:/

Sai Shin, questo lo dico solo a te anche se presto tutto il Giappone ne sarà al corrente. Takumi ha deciso di sciogliere la band. A me non importa. Senza cantare non vivo, non sono nulla. Ma perché cantare per una band se posso avere una carriera tutta mia? Mi hanno proposto di cantare come solista, per questo non mi sono abbattuta più di tanto.
Ma mi dispiace per due motivi: non rivedrò più Takumi, abbiamo litigato. E per Naoki, che ancora non sa nulla. Shin, mi fido di te. Tua Reira.


***

«Sai Hachi, l’idea di vivere tutti insieme mi emozionava tantissimo. Ho sempre desiderato una famiglia numerosa e rumorosa. Che me la stia costruendo in questo modo? Yasu e Ren avrebbero senz’altro il ruolo di genitori, Nobu e Shin dei figli capricciosi, e tu il cagnolino amato da tutti. Io invece che ruolo potrei mai avere?»
(Nana)

Eravano tutti seduti intorno al tavolo. Un po’ stretto ma ci stavano davvero bene, come una vera famiglia. A un certo punto qualcuno bussò alla porta. Era Ren, e il suo sguardo non prometteva niente di buono. Entrò con aria affranta e chiese se avessero un televisore.
«Si è in camera mia.» disse Hachi e Nobu corse a prenderlo.
«E’ successo qualcosa?» domandò Yasu un po' allarmato.
«Lo vedrete e sentirete voi stessi.» rispose Ren
Tutti rimasero incollati alla televisione con le orecchie vigili.

«Siamo in diretta dal canale sette, con un ospite molto speciale: il bassista dei Trapnest! Ha un annuncio molto importante per noi e per tutti i fans. Con lui c’è anche la bellissima Reira.» disse una giornalista.
«Mi dispiace per questa richiesta di apparizione improvvisa ma abbiamo un annuncio da farvi. Mi scuso a nome degli altri due membri, Ren e Naoki. Hanno preferito lavarsene le mani. Comunque, i Trapnest da questo momento in poi non ci saranno più. Reira ha deciso di condurre una carriera solistica, e Ren ha intenzione di sposarsi il prima possibile. E io sono stanco di avere a che fare con dei fannulloni. Il successo dei Trapnest, non nego, sia stato grazie a tutti e quattro ma è il momento di una nuova vita per tutti.»
Takumi mise il microfono nelle mani di Reira e lasciò gli studi TV. Come gli chiese Hachi, non si fece più vedere, non lo vide più nessuno.

«Ren, ti sposi? Mah...Nana?!» domandò Yasu un po' indispettito.
«In realtà...non abbiamo ancora deciso seriamente dunque fermate l’entusiasmo!»
Tutti rimasero in silenzio.
«C’è una cosa che...vorrei chiederti Hachi.» domandò Nana Osaki e Nana Komatsu annuì. «Che ne dici se io e Ren comprassimo sia questo appartamento sia quello affianco, e li unissimo per “costruire” una nuova casa? Potremo vivere tutti insieme. Che dici, ti va l’idea?»
Hachi si sentii esplodere per la felicità. Forse non tutti i mali vengono per nuocere.
«E’ un’idea geniale!»
«Lo so. Modestamente è stata una mia idea.» si intromise Ren
«Così vivremo ancora insieme.»
«Sì, avremo una bella casa con quattro camere da letto, due bagni, due cucina e finalmente un salotto...»
«Ma niente giardino...» disse Hachi fingendosi triste.
«Già. Però potrai scodinzolare per casa comunque.»
Tutti risero. C'era felicità nell'aria.
«Ma ora che...i Trapnest si sono sciolti, i soldi?» domandò Hachi titubante.
«Non sono cose che ti ruguardano piccola Hachiko.» la rimproverò affetuosamente Ren come se fosse anche il suo cagnolino.
«Io...avrei un’altra idea.
» bofonchiò Nobu
«Cos’è vuoi venire a vivere con noi?!»

«Quell’affermazione di Nana mi spinse a sperare che ciò un giorno tutto questo potesse accadere davvero: vivere insieme come una grande famiglia allargata.»
(Hachi)

Nobu arrossì e poi disse:«Non intendevo questo. Volevo dire...ma se Ren tornasse nei Blast?»
Shin impallidì.
«Tranquillo Shin. Non ti manderemo via. Ren potrebbe suonare il basso, e tu la seconda chitarra, no? Ci sono molto gruppi che hanno più di un chitarrista.»
«L’idea mi piace. Ren?» esclamò Nana tutta felice.
«Io però...non vorrei togliere nulla a Shin.»
«Per me non c’è problema. Mi piacciono entrambi gli strumenti. E poi la formazione iniziale era proprio questa no?»
Erano tutti d'accordo: Nobu aveva avuto un'idea geniale.
«Innanzitutto dobbiamo comprare questo appartamento e quello affianco. Poi avvisare i manager e tutti quanti che Ren tornerà a far parte dei Blast. Infine ristruttureremo le case.» disse Nana, ma Hachi non era d'accordo: prima di tutto Nana e Ren dovevano sposarsi per vivere poi tutti felici e contenti nell’appartamento 707.

***

La sera stessa Nana telefonò il proprietario del caseggiato e acquistò entrambi gli appartamenti.
I lavori cominciarono molto presto e nel frattempo le due Nana stavano a casa di Ren.
I lavori durarono circa due mesi per via delle pressioni di Nana.
Era stato completamente rivoluzionato: la camera di Nana non c’era più, il muro fu infatti buttato giù per unire i due appartamenti, vennero costruite tre stanze da letto nell’appartamento 708, e la cucina era diventata un enorme e accogliente salotto che si collegava con la cucina dell’appartamento 707 in cui venne aggiunto un grande tavolo in modo da far stare tutti comodi. In più, cosa molto positiva, c’era il secondo bagno. La camera di Hachiko rimase intatta invece.

La Gaia Records accettò volentieri la proposta di far entrare Ren nel gruppo dei Blast, convinti che la sua notorietà avrebbe portato i Blast ad un successo ancora maggiore e quindi a più soldi.
Dopo circa un mese e mezzo, le due settimane servirono per riarredarlo, il nuovo appartamento era pronto e Hachi si era ristabilita completamente dall'intervento.
«Nana?»
«So cosa devi dirmi, Ren.»
«L’anello te l’ho già dato quindi non potrò chiedertelo con la solita scenetta a sorpresa.»
«Ormai non è più una sorpresa no?»
«Sposami. Vuoi sposarmi?»
«Sì, Ren Honjo. Sì.» il sì di Nana era finalmente ufficiale.

«Sai Nana, io non sono mai riuscita ad arrivare al grande passo, anche se ne ho avuto più volte l’occasione. Non ero stata in grado di amare e non sarei mai riuscita ad amare per così tanto tempo una persona fisicamente lontana. Ma tu ci sei riuscita. Sono contenta per te. Io volevo solo essere amata.»
(Hachi)


Venne presto fissata la data per il matriomonio di Nana e Ren. Il giorno scelto ricadeva in una bella e calda giornata di fine settembre.
Nana si stava preparando da ore, insieme ad Hachi. Mancava davvero poco.

«Come ti senti?» domandò Hachi alla futura sposa nel mentre che le sistemava i capelli.
«Come se fosse l’ultima cosa che faccio.»
«Emozionata?»
«Terrorizzata.»
«Lui è quello giusto.»
«E Nobu?» Hachi non rispose, ma in cuor suo sapeva che Nobu era quello giusto per lei invece.
«Puoi sempre chiedergli di venire a vivere con noi. Abbiamo due stanze in più.»
«Comunque so cosa fare della mia vita. Cioè, che lavoro.»
disse Hachi come a voler cambiare discorso «Ricordi quando lavoravo nel negozio Sabrina del signor Mizukoshi? Io vorrei gestire un’attività tutta mia.»
«Che genere di attività? Un negozio di vestiti?» rise Nana.
«Solo che non ho i soldi.Mi fai un prestito? Ti renderò tutto. So che hai già fatto abbastanza per me. Ma è importante stavolta.»
«Vuoi davvero aprire una tua attività?»
«Sì, ecco, vorrei aprire una…pasticceria.»
Nana rise e le assicurò che avrebbe fatto il possibile per aiutarla.
«Adesso dobbiamo andare. Pronta?»
«Sì sono pronta al grande passo...»
Alla cerimonia furono invitate poche persone. I membri dei Blast, Reira, Naoki, Misato, qualcuno della Gaia Records e il Manager dei Blast.
Nana indossava un semplice vestito bianco, stretto in vita e con un lungo strascico. Ma ciò che spiccava di più in lei, era il suo sorriso.
Dopo il brindisi Nana lanciò il bouquet e fu accidentalmente Hachi a prenderlo. Un sorriso gli comprve in volto e si girò a cercare Nobu incrociando il suo sguardo e gli andò incontro.
«Sono pronta ora- gli disse -vieni a vivere con me...»
Nobu strinse forte Hachi, e le sussurrò all'orecchio che non aspettava altro da mesi.
«Saremo felici, vedrai.»

***

Nana e Ren partirono in Luna di Miele in Nuova Zelanda. Il ritorno di Ren nei Blast aveva fruttato molti soldi a tutti e l'idea di due chitarre piacque molto ai fan dei Blast. La carriera di Reira andava lo stesso a gonfie vele anche se stare lontana da Shin non era facile per nessuno dei due. Yasu divenne finalmente avvocato, ma mise da parte a tempo indeterminato la sua professione per dedicarsi completamente alla musica. Ben presto si trasferirono anche Nobu e Shin nell'appartamento 707/708 mentre Yasu preferì rimanere del suo per mantenere ancora un po' di privacy. Per quanto riguarda Takumi nessuno ebbe più sue notizie di lui mentre Naoki tentò la carriera di discografico.
Hachi era di nuovo felice e finalmante anche Nana iniziava ad esserlo.

«Sai Nana, ora non mi importa più della casa con un bel giardino. Non avrei lasciato l'appartamento 707 nemmeno per una reggia. C'eri tu, c'era Nobu e avevo qualcosa di mio di cui andare fiera. Ora sono felice. So che le cose andranno sempre meglio, perchè adesso siete in due a tenermi per mano.»
(Hachi)


Fine.
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NOTE.
Questa è la prima Fan Fiction One Shot che io abbia mai scritto ed è anche la prima che pubblico in questo sito.
Forse ho esagerato con il lieto fine, ma...gli ultimi minuti dell'ultima puntata di Nana mi hanno lasciato una sorta di amaro in bocca e così è nata questa fan fiction ben un anno fa che è stata poi risistemata e pubblicata ora.
Ho effettuato nuove modifiche a distanza di molti anni dalla pubblicazione, perché mi son decisa a rileggere e sistemare tutti i miei scritti.
Purtroppo per sbaglio l'ho cancellata e ho deciso di ripubblicarla ):
Spero che questa OS vi sia piaciuta e che non abbia deluso le vostre aspettative (:
Ciao a tutte! (:

   
 
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