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Autore: koopafreak    31/08/2016    2 recensioni
Gender-bending fic a dimostrazione che certe brutte abitudini siano dure da debellare.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bowser, Peach
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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Personaggi: Peach, Daisy, Rosalinda, Bowser, Mastro Toad (menzionato), Luigi (menzionato).
Genere: Fluff, Slice of life.
Pairing: Het, Crack pairing.
Note: Gender bender.



Your prince is in another castle



Sulla terrazza principale del palazzo rosa confetto, i due principi profittavano del momento di ozio per un confronto amichevole con lo spadino sotto lo sguardo vigile del pallido Florindo, armato invece di tazzina di tè alle rose, composto e silente sulla sedia pregiata accanto al tavolino dei dolci. Era trascorsa qualche settimana dall'ultima occasione che i tre compagni avevano avuto per rivedersi di persona, così l'anfitrione aveva deciso di far allontanare le guardie reali affinché loro potessero giovare di un po' di gradita privacy.

Il cavaliere delle galassie e padre dei graziosi sfavillotti teneva le gambe accavallate, con l'inseparabile creaturina celeste accoccolata in grembo a rosicchiare un lecca lecca di astroscheggia, intento a osservare l'esercizio a cui aveva rifiutato con garbo di prendere parte. Non che si fosse escluso per pigrizia, ma semplicemente perché la sua esperienza nel duello sovrastava di gran lunga quella dei colleghi più giovani che lui sarebbe stato capace di affrontare e sopraffare persino tutti e due insieme. Il mantello che rispecchiava il colore della volta di un azzurro intonso sopra di loro stava schiacciato tra le spalle del proprietario e l'imbottitura ricamata, fissato al collo dalla fibula con la caratteristica forma a stella e riversandosi di lato in una cascata di cielo liquido. Le cappe regali degli sfidanti giacevano sui posti attualmente vuoti.

« Sei fuori forma, Peachy. » Il sorridente Daffodil riusciva a tenere tranquillamente testa al fiacco gioco di lama del rispettivo avversario, sbocconcellando una mela tra una parata e l'altra.

« Ho trascurato gli allenamenti di recente » ammise il sovrano del Regno dei Funghi, increspando i tratti del viso nello sforzo di respingere il combattivo opponente, il quale aveva appena iniziato a reagire all'offensiva per costringerlo ad arretrare. Il lieve sfregare degli stivali sul piastrellato era coperto dallo stridio metallico delle lame sguainate che fendevano l'aria.

« Come pensi di ostacolare le intrusioni della molesta vicina di casa se la tua strategia di autodifesa lascia alquanto a desiderare? » Il principe dalla chioma castana si concesse un istante di pausa per scansare un ciuffo indisciplinato che gli ostruiva la vista. Contrariamente all'amico che conservava la pratica abitudine di raccogliere i capelli in una coda morbida, Daffodil preferiva lasciarli sciolti e tagliarli periodicamente quando la lunghezza diveniva scomoda da gestire. Florindo pareva l'unico essere sulla faccia del cosmo intero dotato dell'indiscutibile privilegio di poterli tenere liberi di ricadergli fluenti sulla schiena, senza che uno solo finisse fuori posto indipendentemente dall'attività a cui egli si stava dedicando: dallo svegliarsi la mattina alle competizioni coi kart.

« Sono dell'idea che le parole possano rivelarsi la più efficace delle armi. » Peach tentò di sfilar via lo spadino dalla mano avversaria, ma la sua mossa venne intercettata e Daffodil, dai riflessi più affilati, portò lesto a termine il colpo che lui aveva invece fallito.

« Come no. » Il vincitore ridacchiò compiaciuto mentre l'arma rimbalzava rumorosamente vicino al cornicione. « Impartirai a Bowser la predica più sonora del secolo, così si deciderà a lasciarti stare una buona volta? »

« Solo perché confido profondamente in ideali pacifici, non significa che io non sappia impormi ove necessario. » Il principe dei toad si apprestò al recupero dell'oggetto, chinandosi in avanti per tendere il braccio, quando una grossa testa cornuta sbucò all'improvviso da oltre il parapetto, contornata da una voluminosa criniera scarlatta.

« Show time! » ruggirono corde vocali potenti.

Il giovane emise un grido di stupore e atterrò indecorosamente sulle terga reali.

Bowser si issò sulla terrazza, incidendo crepe vistose nella pietra grazie ai suoi artigli e ridendo gongolante dell'entrata in scena. « Bwahahah! Peachy caro, mi sei mancato come le urla dei suppliziati all'inquisitore, come la luna piena al lupo mannaro, come l'odore di benzina al piromane. » Il pavimento tremò sotto i passi della koopa irta di spuntoni che non perse altro tempo in svenevolezze poetiche e sollevò il suo adorato in stile sposa tra gli arti possenti, dando prova di una delicatezza insospettabile dietro corazza borchiata e fasci di muscoli.

L'ostaggio inspirò per dar voce alle proteste che tuttavia gli morirono in gola, rimpiazzate da risolini musicali quando la draghessa gli fece accidentalmente il solletico, premendogli il naso sul ventre protetto a malapena dalla stoffa della camicia e strofinandogli contro il muso con tenerezza. Un rombo gutturale di letizia, non troppo dissimile dalle fusa di un gattone, si unì alle vocali di Peach a infrangere tutta la drammaticità del momento.

« Lascialo andare, mostro! » Daffodil si sentì comunque in dovere di proferire, puntando lo spadino contro il nemico. Florindo estrasse la propria arma, abbellita da una stella all'estremità dell'impugnatura, e balzò con agilità elfica a fianco del collega, assumendo elegante la posa di guardia.

« Ehi! » Bowser impennò oltraggiata il collo, fulminando con le iridi roventi il provocatore al suono dell'offesa verbale.

Daffodil si avvide dell'occhiata critica anche dalla direzione del principe degli astri. « Chiedo venia. » Chinò lievemente il capo a esprimere rincrescimento per tale perdita di creanza. « Facciamo che lo lasci andare e non ti succederà niente. »

La koopa esalò sprezzante uno sbuffo di fumo dalle narici. « Facciamo che Peachy e io ce ne andiamo tranquilli senza che v'impicciate e non succederà niente a voi. » Si diede così inizio a una gara di sguardi dove nessuno dei tre contendenti manifestò l'intenzione di cedere. Se Peach fosse stato da solo, Bowser l'avrebbe avuta vinta a mani basse, ma con l'assistenza degli amici volenterosi le sorti di quella mattina si potevano ribaltare.

Una volta calmatosi e ricompostosi alla bell'e meglio, premuto contro il torace robusto della koopa, il motivo stesso della disputa stabilì di intromettersi prima che si sfiorasse il peggio. « Credo sia il caso di lasciare le cose come stanno » dichiarò asciugandosi una lacrima di ilarità con l'indice.

Daffodil abbassò un poco la sua lama, tutt'altro che persuaso. « Sul serio? » domandò voltandosi poi verso l'impassibile Florindo, in cerca di collaborazione.

Il pacifista del gruppo annuì. Non sopportava il pensiero che coloro ai quali teneva arrivassero a farsi la guerra e infierire l'un l'altro per sua causa. I principi lì presenti costituivano le amicizie più preziose per lui e, sebbene il rapporto con la bellicosa Bowser fosse assai complicato da spiegare, in fondo Peach non riusciva a serbarle livore quando costei sembrava desiderosa fondamentalmente di conquistarsi la sua approvazione e di dimostrargli affetto, seppur ricorrendo a maniere discutibili.

Florindo rinfoderò lo spadino e la koopa girò sui tacchi per saltare dentro la Clown Car fluttuante sotto la terrazza, ignorando disinteressata le obiezioni del futuro re di Sarasaland. Aveva ottenuto quello per cui era giunta e null'altro le importava ormai.

Peach salutò i due compagni dalla presa salda della draghessa, agitando una mano e assicurando loro che alla conclusione del rapimento di cortesia si sarebbe premurato di organizzare un'altra rimpatriata per farsi perdonare. Nel frattempo avrebbe caparbiamente continuato a tentare di convincere la delinquente incallita ad abbandonare la via del Male e instaurare finalmente un legame di pace tra i rispettivi reami.

Daffodil assistette indispettito alla scena, riponendo l'arma e incrociando le braccia con stizza per aver permesso alla dispotica Bowser di passarla liscia anche questa volta. Scorse con la coda dell'occhio il cavaliere delle galassie ripiegare verso il buffet per afferrare un piatto e provvedere ad accumularvi i dolcetti rimasti intoccati. « Dove te ne vai? »

Il secondo testimone del sequestro lo degnò della propria attenzione, sospendendo per un attimo l'approvvigionamento. « Vuoi farti trovare ancora qui quando la signorina Toad scoprirà cosa è avvenuto? » La sua voce suonò meno atona del solito e si poté carpire una nota di urgenza. Le sfuriate dell'anziana governante esercitavano un certo timore anche sullo stoico Florindo.

Daffodil si soffermò a riflettere. « Immagino che andrò a informare le sorelle Mario personalmente » concluse, recuperando il mantello intanto che il collega si preparava ad ascendere al suo osservatorio. E con l'occasione si sarebbe offerto di accompagnarle in missione per stare vicino alla dolce Luigina.


Nota d'autrice:

Era da un po' che rimuginavo sulla 34° one-shot della mia raccolta, dove ho sguazzato per la prima volta nello spasso del genderbanding. Siccome è stata così breve e ultimamente mi è sorta una certa nostalgia della mia coppia preferita... questo è il risultato.

Grazie a tutti i lettori :]


  
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