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Autore: superbartola    31/08/2016    1 recensioni
Già. L'appuntamento
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“Ci siamo: o la va, o la spacca” si disse tra sé e sé Marinette, mentre, più lentamente, si avventurava in quella che sarebbe stata una giornata del tutto insolita.
Eccoci qua! Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction su Miraculous Ladybug, e prima storia in assoluto. Spero vi piaccia....Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Parigi veniva illuminata dai raggi del sole di un nuovo primo mattino, risvegliando la città da una quieta e fortunata notte, priva di attacchi di akuma malvagi. I primi cinguettii di piccoli uccellini furono il primo segnale che la giornata stava per cominciare; seguiti dal rumore di serrande di negozi e locali che, sferragliando, si preparavano per il lavoro, tutti i cittadini cominciarono a affollare le strade della città,  pronti e carichi per un nuovo giorno.
 
Beh, tutti...eccetto Marinette!
 
La giovane studentessa, infatti, era ancora profondamente immersa nel mondo dei sogni, completamente ignara della sveglia che martellava continuamente sul suo comodino...e un piccolo kwami rosso a pois neri che tentava, invano, di svegliarla, tirandole un ciuffo blu di capelli.
 
“Marinette! Marinette! Svegliati o farai tardi... e di nuovo!!” urlò con la sua vocina Tikki, cominciando a punzecchiare esasperata il volto della sua compagna, la quale, dopo alcuni lunghi momenti e qualche gemito scocciato, aprì un occhio alla luce che entrava dalla finestra-botola sopra il suo letto.
“Mmmh...Tikki? Perché sei così agitata? Oggi è sabato, non c’è scuola, lasciami dormire altri 5 minuti...mi merito un po’di riposo” biascicò la ragazza, girandosi di lato e coprendosi il volto con uno dei suoi cuscini a forma di gatto per ripararsi dalla luce e dalla creaturina che non si allontanava dal suo volto.
“Mari, ti ricordo che sei stata tu a voler continuare la pattuglia di ieri sera con Chat fino a tardi perché eri preoccupata di un altro attacco” precisò la kwami che volteggiava sopra la testa di Marinette, “ E comunque, oggi non è un sabato qualsiasi, ricordi? Oggi è QUEL sabato! E tu sei molto in ritardo!” continuò Tikki.
A sentire quelle parole, la mente e tutto il corpo di Marinette parve non sentire più il sonno. Sgranò i suoi grandi occhi blu e in un attimo fu completamente sveglia e attiva.
Oh. Mio. Dio!!” cominciò, scandendo ogni parola con una voce che andava più e più verso l’acuto “L’appuntamento con Adrien!!” strillò la ragazza, che subito scattò dal soppalco dove si trovava per raggiungere il pavimento di camera sua, senza, però, non travolgere la povera Tikki con le coperte del letto.

Già. L’appuntamento.
Quell'incontro che il super famoso, nonché bellissimo come un Dio - secondo quanto continuava a dire Marinette ogni volta che le sue conversazioni con Alya toccavano quell'argomento -  modello Adrien Agreste aveva organizzato soltanto per lei proprio quel giorno alla sua maison.
Mentre scattava da una parte all'altra della sua cameretta per raccogliere il necessario per vestirsi, Marinette ritornò con la sua mente all'inizio di quella settimana, a quel lunedì che era cominciato con il solito ritardo della ragazza nell'arrivare a scuola, il solito rimprovero da parte della sua insegnate e la solita arroganza e sfacciataggine di Chloè nel farsi beffe di lei e del suo ritardo cronico. Atteggiamento, inoltre, che aveva portato alla solita lite tra le due ragazze, con tanto di offese e boccacce – per lo più da parte di Cholè –, per poi concludersi con la solita noiosa lezione.
Sarebbe stato un giorno come gli altri.

SE, durante la pausa pranzo, Adrien non si fosse avvicinato a Marinette per chiedere a quest’ultima un piccolo favore.
Favore che era sarebbe stato accettato benevolmente e senza battere ciglio dalla ragazza, se non fosse stato per i suoi continui balbettii e le sue risatine nervose. Alla fine – con un piccolo aiuto da parte di Alya – i due ragazzi riuscirono ad organizzare un incontro per sabato mattina a casa Agreste.
Marinette, tuttavia, non ricordava affatto cosa le avesse detto Adrien riguardo al motivo del loro appunta-, incontro, ma aveva la chiara impressione del fatto che non era riuscita a comprendere il giovane perché si era imbambolata a fissarlo per tutta la durata della conversazione, senza comprendere una parola.
Qualcosa riguardo a un copione....o qualcosa del genere.
Nonostante ciò, a Marinette non importava, purché potesse spendere del tempo prezioso con il ragazzo dei suoi sogni. Qualche dubbio le era passato sul perché, fra tutte le persone a scuola, lui avesse scelto proprio lei per aiutarlo in qualunque cosa dovesse fare, ma poi lo aveva scacciato via quasi subito, pensando che fosse solo una sua paranoia, come poi aveva precisato anche Tikki.
Dopo aver finalmente scelto un completo adatto all'occasione – una maglietta rosa chiaro con sopra un motivo floreale, abbinato a un giacchetto di jeans blu scuro, gonna celestina lunga fino al ginocchio  e le sue fidate ballerine – si precipitò al piano inferiore, unendosi ai suoi genitori per una colazione rapida. Finito di salutarli, e con Tikki nella sua borsa a tracolla rifornita di dolci biscotti, la ragazza scese le scale ed uscì di casa, avviandosi verso il suo grande amore.
“Oh Tikki, sono così emozionata!” Disse Marinette felice. “...e anche così nervosa! Di che cosa avrà bisogno Adrien di così urgente? E se poi combino uno dei miei soliti disastri? E se quando arrivo lui avesse cambiato idea? Pensi che gli piacerà il mio abbigliamento?! Ci ho messo così tanto a sceglierlo! E se poi...”
“Marinette, cerca di calmarti!”, la vocina allegra di Tikki le disse. “Sono sicura che andrà tutto bene, dimenticati di questi sciocchi dubbi e abbi più fiducia! Credo che Adrien abbia un buon motivo per averti chiesto il tuo aiuto” la rassicurò la kwami dalla sua borsetta, mentre rosicchiava un biscotto. “Pensa soprattutto a divertirti e a sbrigarti, visto che siamo in ritardo!” La incitò ancora la piccola.
“Hai ragione! Sono in ritardassimo! Perché non mi hai svegliato prima, Tikki!?” cominciò Marinette, che, intanto, aveva accelerato il passo.
“Ehi! Io ci ho provato a svegliarti, ma tu russavi come un sasso!” rispose con una risatina Tikki.
“Io NON russo!” disse ridendo Marinette “Stavo facendo un bellissimo sogno su-“
“Fammi indovinare: tu e Adrien che uscivate insieme, vi baciavate, vi sposavate, avevate una famiglia e vivevate per sempre felici e contenti?” buttò lì Tikki con aria saccente, guardandola con un sorrisetto sotto i baffi.
“Beh...si-CIOÈ’ no!...voglio dire....Forse?” rispose la ragazza balbettando con la faccia completamente rossa “Comunque, sta di fatto che me lo hai rovinato!” rispose con aria di finta offesa.
“Ma se è lo stesso sogno che fai ogni notte!” rise la kwami, contagiando anche la sua padrona, sempre col volto colorato di un acceso rosa. “E poi, perché lasciarti sognare Adrien quando oggi puoi vederlo di persona?”
“Hai ragione” Disse Marinette e scoppiando in una risata cristallina “Allora sbrighiamoci! Dobbiamo recuperare il tempo perso!”

Detto così, Tikki ritornò nella sua piccola tana e Marinette ritornò ai suoi pensieri. Questa giornata aveva cambiato il suo carattere durante tutta la settimana, non riuscendo a non pensare ad altro se non al suo incontro con  il suo Adrien. Perfino le lotte contro gli akuma – per non parlare degli orribili giochi di parole di Chat – l’avevano buttata giù: ogni momento che passava, che fosse brutto o bello, la avvicinava sempre più al suo fatidico appuntamento con il modello dei suoi sogni; tutto il resto non contava.
Era anche per quel motivo che ieri sera, durante uno dei soliti giri di ronda dei due eroi, che Ladybug era più allegra del solito, tanto da aver attirato l’attenzione del suo compagno in tuta nera ed orecchie di gatto. Vista la serata piuttosto tranquilla, infatti, Ladybug e Chat Noir si erano fermati a chiacchierare più del solito nel loro solito ritrovo, sopra la Torre Eiffel, su richiesta del giovane eroe, prendendo l’opportunità dell’umore della sua Lady.
Ladybug, o meglio Marinette, ricordava bene la sera precedente, non solo per il solito tentato flirt del suo compagno, ma anche per come Chat l'aveva guardata, nel mentre che lei gli aveva raccontato il motivo della sua allegria e i suoi piani di domani.
Come eroina quale era, Ladybug aveva fatto molta attenzione nel omettere nomi e luoghi che avrebbero potuto dare qualche indizio a Chat di chi lei potesse essere, per cui non poteva essere che avesse detto niente di rivelatore; tuttavia poteva notare nel suo sguardo un che di...stupore? Sbigottimento? Impressione?
Marinette non riusciva a ricordare, né a capire cosa avesse fatto scattare in Chat quello sguardo. Quel ricordo le aveva fatto assumere un aria pensosa, che fu notata da Tikki
“Marinette?” la risvegliò dal suo rimuginare “Va tutto bene?”
“Oh si, Tikki, sto bene...ero solo sovrappensiero, niente di che” rispose la ragazza.
“Bene! Perché siamo quasi arrivati!” disse Tikki, facendo voltare Marinette verso la parte opposta della strada dove si poteva intravedere l’imperioso cancello di villa Agreste.
“Ci siamo: o la va, o la spacca” si disse tra sé e sé Marinette, mentre, più lentamente, si avventurava in quella che sarebbe stata una giornata del tutto insolita.
   
 
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