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Autore: Alahambra    31/08/2016    2 recensioni
“No e poi no!” esclamò Harry sconvolto “Non metterò una cravatta verde!”
“Perché no? Farebbe risaltare i tuoi occhi!” risposi, piccato.
“Non mi interessa cosa faccia ai miei occhi, che, per inciso, stanno benissimo così, ma non indosserò i colori dei Serpeverde!”
Questa storia racconta il grande giorno di Harry e Draco tra i ricordi della loro storia d'amore, a volte divertenti ed altre un po' più serie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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I personaggi, disgraziatamente, non mi appartengono e non scrivo a scopo di lucro.
 
DRACO
Finalmente il grande giorno era arrivato! Io, Draco Lucius Malfoy, mi sarei sposato con nientemeno che Harry James Potter! Stavo finendo di prepararmi, insieme al mio testimone, in una piccola stanzetta ai lati della grande cappella dove si sarebbe svolta la cerimonia e, guardando la mia figura, semplicemente perfetta, riflessa in un enorme specchio barocco non potei trattenere un piccolo ghigno: chissà cosa avrebbe pensato Potter del mio abito! Le immagini di quel giorno da Madame Malikin’s robbes for all occasion mi riaffiorarono nella mente …
“No e poi no!” esclamò Harry sconvolto “Non metterò una cravatta verde!”
“Perché no? Farebbe risaltare i tuoi occhi!” risposi, piccato.
“Non mi interessa cosa faccia ai miei occhi, che, per inciso, stanno benissimo così, ma non indosserò i colori dei Serpeverde!”
“Ancora con questa storia: ti rendi conto che la scuola è finita da più di dieci anni e tu tiri ancora in ballo le Case di Hogwarts?”
Potter rispose con un grugnito, sperando che io la smettessi con la paternale, ma la sua buona stella non si accese e continuai imperterrito:
“Ok che sei invidioso perché noi Serpeverde abbiamo  indubbiamente più stile e classe di voi Grifoni, ma fammi questo piccolo favore: mi piacerebbe tanto vederti indossare il mio colore preferito” chiesi facendo quegli occhioni da cerbiatto a cui sapevo Harry non era in grado di resistere, normalmente, ma non quel giorno ed, infatti, propose:
“Io indosserò il verde se tu porterai il rosso o l’oro”
“Non se ne parla! Io un abito l’ho già, incluso il plastron abbinato!”
“Il che?”
“Il plastron, ma lascia perdere, non riuscirai mai a capirci qualcosa di moda! L’eleganza per te è peggio delle Rune antiche!”
“Ma cosa importa? Perché ti dai tanto da fare per l’abito? Quello che conta è il fatto che io ti amo e che finalmente anche gli altri ne saranno convinti!”
“Certo che importa l’amore, ma anche l’apparenza necessita della sua dose di cure! Il nostro matrimonio dovrà essere impeccabile  sotto ogni punto di vista e, se non sbaglio anche tu sarai presente!”
“Ok, ok, mi arrendo fai quello che vuoi con i miei vestiti, ma non farmi indossare il verde! E poi come sarebbe hai già un abito? Non dovevamo scegliere insieme il nostro abbigliamento?”
“Ovviamente ho già un abito, l’ho scelto con Blaise mesi fa! Comunque avevo detto che saremo andati insieme a scegliere il tuo abito, non si è mai parlato del mio!”
“Basta, basta! Ora vogliamo muoverci? Non ho tutto il giorno!”
“Certo che hai tutto il giorno e anche la notte se serve! Ma, visto che hai bocciato la cravatta verde questo completo non va più bene. Quindi direi di passare a questo” conclusi  mostrandogli un magnifico abito bordeaux. Dopo parecchie smorfie Harry si decise a provarlo, ma, uscito dal camerino, fui io a non poter nascondere l’orrore. Decisamente  non andava! I suoi occhi venivano sommersi dal rosso e, a ben pensarci un abito del genere non si intonava al matrimonio! Dopo altre due ore in cui, per poco, non finimmo sull’orlo di una crisi coniugale l’abito giusto si mostrò come una luce in fono ad un tunnel: semplicemente perfetto ed in più sembrava che piacesse anche a Potter! Era un semplice abito grigio antracite accompagnato da un gilet argento con cravatta e fazzoletto intonato. La semplicità premiava sempre, o quasi! Inoltre il mio sogno che il Salvatore indossasse i colori delle Serpi si era realizzato, ma a lui non sembrava importare, o forse non se ne era nemmeno accorto visto il sollievo con cui usciva dall’atelier!
BLAISE
Quando finii di sistemarmi la cravatta osservai Draco: se ne stava impalato davanti allo specchio a ghignare, sicuramente era perso in qualche gioioso ricordo! Oggi il mio migliore amico si sarebbe sposato, mai avrei immaginato di diventare, un giorno, il suo testimone, ma soprattutto non avrei mai detto che il rampollo Malfoy si sarebbe sistemato con Potter, ma era sicuramente meglio così! Io non ero decisamente l’uomo perfetto per Draco, ma, gli orrori della guerra e la grande amicizia ci avevano portati a pensare di provare dei sentimenti l’uno per l’altro che erano però presto svaniti. Mi ricordavo ancora la notte della nostra rottura …
Era la notte di Natale e ci eravamo appena ripresi da una delle migliori scopate della nostra vita, ma appena ci eravamo guardati due:
“No” erano usciti dalle nostre labbra.
“Cioè, non è che quello che abbiamo appena fatto non sia stato grandioso, ma …” aveva continuato Draco.
“Ma non sono la persona giusta. Io credo di amare Theo, non lo so quando l’ho capito, mi dispiace di non averlo saputo prima …”
“Stop! Non devi giustificarti! Siamo sempre stati chiari, da quando abbiamo capito che non provavamo altro che attrazione fisica, abbiamo sempre detto che se ci fossimo innamorati di qualcuno avremmo interrotto e poi dimentichi che anche io sono innamorati di qualcuno!”
“E di chi? Chi ha conquistato il cuore del Principe delle Serpi? Chi è riuscito nell’impresa in cui perfino il Grande Zabini ha fallito?”
“Potter!”
“Bel bocconcino! Ti aiuterò, come mi è possibile.”
“Giù le mani dal mio uomo, mi arrangio! Comunque tu con Theo come hai intenzione di procedere?”
“Credo di dover essere sincero con lui”
“Allora cosa ci fai ancora nel mio letto?Fila!”
Io me ne ero andato e dopo una doccia mi ero smaterializzato direttamente nel salotto di Nott che sorpreso era riemerso dalle sue letture squadrandomi con aria clinica. Io avevo semplicemente snocciolato tutto ciò che provavo sotto il suo sguardo inquisitore che era passato dalla sorpresa alla gioia in pochi minuti. Così ero passato dallo scopare con Draco all’essere il ragazzo di Theo in una sola notte! Un record perfino per me!
HARRY
Come cazzo si chiamava il nodo che, a detta di Draco: “Devi assolutamente fare altrimenti la cravatta non risalterà a dovere”? Ma, soprattutto, come cazzo si faceva? Malfoy lo avrebbe strozzato: l’abito non era perfettamente stirato, aveva dovuto chiedere in prestito i gemelli a Sirius quella mattina perché si era reso conto che aveva perso quelli selezionati dal principino in qualche remoto angolo della Tana ed ora non si ricordava nemmeno il nodo della cravatta! Che disastro! Rischiava, come minimo di essere cruciato, perché era indubbio che Malfoy si sarebbe accorto di tutti quei dettagli. Ora, davanti a un inquietante specchio barocco, stava cercando di allacciare quel maledetto pezzo di stoffa intorno al suo collo in una pallida imitazione di un nodo da cravatta quando un ritratto posto all’altra estremità della stanza si animò:
“Per eseguire un perfetto nodo Windsor seguire le seguenti istruzioni:

 1)Incrociate la gamba della cravatta sulla gambetta e fate un anello, facendo risalite la gamba sotto la cravatta e ripiegandola.
 2)Portate la gamba sull’altro lato e fate un altro anello, sempre facendo risalire la gamba sopra la cravatta e ripiegandola.
 3)Passate orizzontalmente la gamba sotto la gambetta …”
In quel momento entrò Ron che mi guardò stranito prima di sentire la voce monocorde del ritratto, che era tremendamente simile a quello di Walburga; le case dei Purosangue non le avrebbe mai sopportate!
“Miseriaccia, proprio un precisino il tuo fidanzato!” esclamò.
“Semplicemente mi conosce molto bene, avrà notato il rapporto conflittuale che avevo con le  cravatte fin dai tempi di Hogwarts!”
Eh, già! Era proprio ad Hogwarts che si era insinuato in lui un certo interesse per Draco, ma poi la scuola era finita e si erano persi di vista fino a quando, tre anni prima, all’entrata di un fumoso pub di Edimburgo …
“Ron ho assoluto bisogno di un buon bicchiere di Whiskey”dissi
“Offri tu?”
Entrammo e appena i miei occhi si furono abituati al fumo vennero catalizzati da una chioma biondo platino che poteva appartenere ad una sola persona in tutta la comunità magica e non: Draco Lucius Malfoy, la mia ossessione per tutti gli anni di Hogwarts! Non era cambiato molto ed era ancora bellissimo.
Come? Bellissimo Malfoy? Da quando? A parte questo a rovinare la rimpatriata c’era il fatto che il signor Malfoy era saldamente appollaiato sulle ginocchia di un’altra vecchia conoscenza: Blaise Zabini! E non solo era seduto lì, ma stava anche scambiando effusioni con il proprietario delle gambe. Il pugnale che avevo tatuato sul costato si conficcò ancora più a fondo e un moto di irritazione, anzi no di rabbia mi scosse.
“Andiamocene!” Esclamai trascinando fuori un confuso Ron.
“Ma che diavolo?”
“C’era Malfoy!”
“Malfoy? Che cavolo ci faceva in un posto del genere?”
“Stava limonando con Zabini”
"Eh?"
“Lascia perdere, cerchiamo un altro locale.”
Esausto dopo aver eseguito tutti i cinque passaggi per il nodo della cravatta mi guardai soddisfatto allo specchio.
“Amico, sinceramente, quelle pieghe sono inguardabili” interruppe la mia contemplazione Ron.
“Cosa proponi di fare?”
“Direi un incantesimo stirante”
“Ne conosci qualcuno?”
“Credo di sì”
“Allora cosa aspetti?”
“Stai fermo!” ordinò puntandomi contro la bacchetta.
"Stricus!"
Il risultato fu a dir poco orribile: tutto ciò che avevo addosso, inclusi gli occhiali, si accartocciò.
“Cosa hai fatto?”
“Non ne ho idea!”
“Ma non avevi detto di conoscere questo genere di incantesimi? Comunque cosa proponi di fare? Non posso presentarmi così!”
“Una volta Hermione me ne aveva insegnato uno, ma forse non era proprio così. Meglio che vada a chiamare mia madre, lei saprà scuramente cosa fare!”
“Meglio e sbrigati anche!”
SEVERUS
Una delle tante cose che il mio figlioccio non sopportava erano i ritardi ed Harry ne aveva collezionato uno di ben quindici minuti. L’orologio in fondo al salone ticchettava furiosamente come la mano sul polso di Draco: era decisamente seccato! Il figlio di Narcissa era un perfezionista, non a caso eccelleva nella mia materia, aveva calcolato tutto al dettaglio e questo ritardo rovinava tutta la sua sinfonia mentale. Oggi aveva sbagliato la sua pozione perché non aveva calcolato la “variabile Potter”, questo mi faceva venire in mente quel giorno, molti anni prima, ad Hogwarts …
Draco era piombato nel mio ufficio con aria sconvolta catapultandosi direttamente sulla poltrona vicino al tavolo rotondo che mi faceva da scrivania.
“Signor Malfoy, posso sapere il motivo di questa sua visita?” chiesi.
“Sono qui per parlare con Severus, non con il professor Piton”
“Certamente” dissi sprofondando in un’altra poltrona: se era una questione personale ci sarebbe voluto molto.
“Ehm …” tossicchiai leggermente.
“Mi piace Potter” lanciò lì Draco.
“Provi attrazione per Harry Potter?”
"Sì"

“Quindi io cosa dovrei fare?”
“Non lo so, volevo solo dirlo a qualcuno”
“Perché non l’hai detto a Blaise?”
“Non capirebbe, cioè sa che sono gay, ma credo che una mia possibile relazione con Potter scioccherebbe perfino lui!”
“Ne dubito, comunque ora cosa proponi di fare?”
“Non ne ho idea: Potter mi piace davvero, ma ho un nome da mantenere …”
“Non credo che tuo padre capirebbe, ma, d’altronde, sei solo un ragazzo …”
“Non sarebbe una giustificazione, lui ha già combinato il mio matrimonio con Astoria …”
In quel momento il sonoro “gong” del grande orologio a pendolo appeso alla parete segnalò l’inizio delle lezioni.
“Devo andare, arrivederci”
“Arrivederci” risposi credendo che un sipario fosse calato definitivamente sulla felicità di Draco.
HERMIONE
Harry non si vedeva da nessuna parte e Malfoy sembrava decisamente nervoso quando un trafelato Ron comparve chiedendo disperatamente:
“Qualcuno conosce un incantesimo stirante? Ho combinato un casino con l’abito di Harry!”
“Cosa hai fatto al povero Harry?” chiese, irritata, Molly.
“Ho sbagliato un incantesimo stirante  e tutti i vestiti si sono accartocciati”
“Portami da lui, veloce!”
“Vengo anch’io” dissi.
Quando gli abiti di Harry furono sistemati mi avvicinai a lui e, mentre gli ritoccavo il nodo della cravatta, sussurrai:
“E’ lì fuori che aspetta solo te, vai e rendilo felice!”
“Contaci!”
Mentre uscivo pensai che erano decisamente fatti l’uno per l’altro. Harry era innamorato di lui fin da Hogwarts, ma aveva avuto il coraggio di ammetterlo solo tre anni prima …
Si trovavano seduti ad un tavolo appartato dei Tre Manici di Scopa davanti a due Burrobirre fumanti.
“Ora che siamo seduti raccontami tutto” esordii.
“Ieri ho visto Malfoy in un pub di Edimburgo …”
“Draco Malfoy?”
"Sì"
"Quindi?"
“Stava limonando con Zabini …”
" ..."
“… io ho pensato che fosse bellissimo e quando ho visto Zabini ho provato una fitta di rabbia.”
“Direi che sei geloso di Zabini”
“Geloso di Zabini? Perché mai? Non è che sia innamorato di Draco!”
“Invece sì: sei completamente cotto di Malfoy!”
“Tu dici?”
“Non solo lo dico, lo so”
“Ok. Ora cosa devo fare?”
“Io non sono te, ma io lo cercherei e parlerei con lui, magari potrebbe andarti bene!”
SIRIUS
Il Grande Giorno era arrivato anche per il mio figlioccio, esattamente due settimane dopo il mio. Strinsi talmente forte la mano di Remus che gemette:
“Hai intenzione di spaccarmi la mano?”
“Scusa” mollai un poco la presa.  Mi guardai intorno: Harry aveva invitato, oltre a me e Moony, tutta la famiglia Weasley più alcuni amici: Neville e sua moglie Luna, Seamus Finnigan, Dean Thomas che era il fidanzato di Ginny ed ovviamente Hermione. Tutti insieme componevamo una brigata colorata e piuttosto chiassosa, al contrario degli invitati di Malfoy che se ne stavano tutti ritti ed impeccabili, anche se erano chiaramente felici per Draco. Malfoy aveva come ospiti, oltre a Zabini, che gli faceva da testimone, Theodore Nott, Astoria e Daphne Greengrass, Pansy Parkinson e, ovviamente sua madre Narcissa. Il mio sguardo si posò con più insistenza su quella donna piena di dignità con cui mai avrebbe immaginato di condividere un momento di tale gioia. La mia mente volò a cinque anni prima in un piccolo cimitero un nevoso giorno di gennaio …
Ero andato a quella funzione per vedere Lucius un’ultima volta, per vedere se davvero era un diavolo come sostenevano molti, se davvero meritasse il mio odio. Quando, però, la bara era stata totalmente sotterrata e davanti alla tomba rimanevano solo la moglie e il figlio del morto, mi ero reso conto che l’immagine del demone che per anni aveva popolato la mia mente era falsa: lui Lucius Abrax Malfoy non era altro che un uomo con una moglie e un figlio che ora piangevano la sua scomparsa. Quel giorno mi aveva colpito soprattutto la dignità di Narcissa: per tutta la funzione era rimasta ritta, senza emettere un singhiozzo, anche se gli occhi cerchiati rimandavano a notti di pianto;si era lasciata andare soltanto quando era stata lasciata sola con Draco che l’aveva stretta a se. Due naufraghi in una tempesta, due naufraghi che però non avevano mai smesso di lottare, infatti dopo pochi attimi Narcissa si era staccata dal figlio e guardandolo negli occhi aveva detto:
“Promettimi una cosa: tu farai di tutto per raggiungere la tua felicità, questo non ti deve abbattere, mai.”

“Te lo prometto, mamma.”
Queste parole mi riecheggiavano ancora nella mente quando finalmente Harry entrò. Draco aveva mantenuto quella promessa a giudicare dal raggiante sorriso che gli si dipinse sul volto.
RON
Seguii titubante Harry mentre si addentrava nell’enorme salone della cerimonia. L’architettura del Manor mi intimoriva non poco, a partire da quelle enormi siepi, dall’inquietante cancello, senza dimenticare i pavoni albini che passeggiavano in giardino. Decisamente il castello non faceva per me! Anche Harry non era rimasto entusiasta quando Draco gli aveva comunicato il suo desiderio di usare la villa come location per il matrimonio …
“Ti rendi conto Ron? Quello vuole che mi sposi dove Voldemort ha torturato i miei amici, dove abbiamo rischiato la vita! Non  è possibile! Gli ho lasciato organizzare tutto il matrimonio perché io sono decisamente negato per queste cose, ma questa proprio non me l’aspettavo!”
"Calmati!"
“Come faccio a calmarmi? Al Malfoy Manor? Non è possibile!”
“Se lui ti ha proposto questo ci sarà un motivo. Anche a me l’idea non fa impazzire, ma sai che ogni cosa che fa il tuo fidanzato ha un motivo preciso.”
“Sì, mi ha detto qualcosa a proposito del fatto che tutti i Malfoy si sono sposati al Manor da quando è stato costruito e che nessuno ha divorziato, inoltre ha anche aggiunto che sua madre ci tiene molto e che l’atmosfera gotica è perfetta per lo stile che vuole dare alla cerimonia.”
“Vedi che c’è un motivo! Inoltre non ti sposerai mica nella stessa sala che faceva da quartier generale a Voldemort!”
“No, certo che no! Mi ha mostrato la sala ed effettivamente è molto carina e si intona molto con il carattere e lo stile di Draco …”
“Allora digli di sì! Fagli questo regalo se sai che per lui è molto importante!”
“Non lo so … devo riflettere ancora.”
Per fortuna di Malfoy aveva riflettuto bene ed ora si trovavano tutti circondati da architetture gotiche e dalla musica, molto inquietante, di un enorme organo posto al lato opposto della stanza.
HARRY
Quando vidi Draco che mi aspettava sull’altare ebbi un tuffo al cuore: il mio, tra pochi minuti, marito era meraviglioso. Indossava un abito dallo stile vagamente vintage: giacca e pantaloni neri, camicia bianca con il collo alto, ma la cosa veramente magnifica era il gilet grigio chiaro damascato, che si intonava perfettamente ai suoi occhi. Il fazzoletto era dello stesso colore del gilet e intorno al collo portava una cravatta, sempre in tinta, annodata in modo strano, forse era il famoso plastron? Probabile. Vestito a parte, Draco era raggiante, evidentemente il mio ritardo non aveva sconvolto troppo il suo programma! Quando finalmente le nostre mani si toccarono una scossa passò attraverso tutto il mio corpo mandandomi in pappa il cervello. Quel giorno non era cominciato al meglio, ma ora che ero vicino a Draco tutto sarebbe andato bene. Questo era decisamente il miglior giorno della mia vita!
DRACO
Quando le mani di Harry toccarono le mie il mio cuore mancò un battito. La sensazione della sua pelle era fantastica, gli era mancata tantissimo! Anche se erano rimasti lontani solo una notte! La dolce musica dell’organo si interruppe e cominciò il salmodiare del funzionario del Ministero. Non ci prestai molta attenzione fino a quando non arrivò il momento di pronunciare il:
“… per tutto il resto della mia vita” In queste poche parole misi tutto il sentimento che mi aveva unito ad Harry per tutti questi anni.
HARRY
“… per tutta la vita”
“Può baciare lo sposo” Finalmente! Avevo aspettato quel momento da quando lo avevo salutato sulla porta di casa, il giorno prima.
Il nostri visi si avvicinarono, lentamente, le nostre mani si staccarono per poi avvinghiarsi alle rispettive schiene e, quando le nostre labbra si toccarono il paradiso fu nostro per dei brevi e allo stesso tempo infiniti istanti. 

 

Spazio autrice

Da dove cominciare? Ovviamente dai ringraziamenti! Quindi, facciamo tutto per bene: ringrazio tutti quelli che hanno letto fin qua e tutti quelli che avranno voglia di lasciare una recensione.
Ora alcune spiegazioni:
Da dove è nata questa storia? Dal noiosissimo matrimonio di mio cugino al quale sono stata costretta a partecipare. E’ stata una stesura complessa: destreggiarsi tra discorsi, stuzzichini, bevande, danze con il blocco degli appunti in mano non è stato affatto semplice; ciò nonostante ce l’ho fatta!
Perché ho deciso di inserire, oltre che ai preparativi e alla cerimonia, anche dei ricordi? Semplicemente perché mi pareva di aggiungere spessore alla relazione di Harry e Draco, spero di non aver sbagliato.
L’idea dei POV mi è venuta così, mi piaceva e l’ho inserita.
Il fatto che siano presenti Severus, Sirius e Remus è dovuto al fatto che io non sopporto la loro morte e, nel giorno perfetto di Harry e Draco dovevano esserci anche loro.
Per quanto riguarda le altre coppie oltre agli sposi, avrete capito che adoro Sirius e Remus; Theo e Blaise mi piacciono molto come personaggi e secondo me stanno bene insieme anche se non ho ben chiaro il perché. Giudicate voi.
Ho inserito le scene più divertenti, non so come siano venute, sono decisamente più dotata per i momenti drammatici, per alleggerire un po’ il tutto. Senza la storia era troppo seria. Spero di avervi strappato un sorriso.
Fan della famiglia Malfoy, lo sono anch’io, non cruciatemi perché ho definito il Malfoy Manor gotico. So che non lo è affatto, ma nella mia mente lo stile gotico si adatta perfettamente alla famiglia che lo abita, oltre al fatto che è il mio stile preferito.
So che la formula per l’incantesimo stirante è un’idiozia, ma d’altronde Ron l’ha sbagliato, no?
Parlando appunto di Ron, spero di avergli reso giustizia, di non averlo fatto troppo idiota.
Ho finito con i chiarimenti, ma se avete altre domande sono tutta orecchi. Mi raccomando, recensite.
Ciao e baci a tutti! 





 
   
 
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