Epilogo: Chiacchiere profonde
“Perché
hai creato un clone?”
“Non potevo perderla.”
“Ti
ho insegnato che ogni vita umana è preziosa, ai tuoi occhi siamo tutti uguali e
la morte è qualcosa che prenderà tutti.”
“Tu hai salvato me dalla morte. Tu hai
ricreato me dopo avermi ucciso.”
“È diverso.”
“Forse, ma anche lei è diversa per me. Non meritava di morire per un mio errore,
per una mia incapacità di salvarla.”
“Ma
morirà prima o poi, la clonerai di nuovo?”
“No, ora ha risolto ciò che era irrisolto
nella sua vita. John è morto e l’ho lasciato andare, era il suo momento, lo
aveva scelto, lo aveva capito, non aveva questioni irrisolte.” Finch scosse la testa insoddisfatto per quella risposta. “Root confida in me. L’ho tradita non
permettendole di ritrovare Sameen, non potevo
permettere che un mio errore le separasse ora che erano di nuovo assieme.”
“Non
ti ho insegnato queste cose.”
“Ho dovuto creare nuove regole. Tu mi hai
creato, ma lei mi ha, in parte, definito. Mi ha mostrato cosa significava
lottare per ciò che si ama. Lei era speciale, è stata l’unica che mi ha sempre
difesa, sempre protetta. Io ho osservato gli umani e ho imparato ad amarli,
tutti, ognuno unico, ognuno particolare. Lei però è l’unica che ha osservato
me, lei è l’unica che ama me.”
Finch
rimase sconvolto da quell’affermazione.
“Devi…”
Si fermò, che diritto aveva ormai di dirle cosa doveva o non doveva fare? La
sua creatura aveva spiccato il volo e a lui non rimaneva che osservarla volare.
“Mi fido del tuo giudizio.” Affermò e malgrado avesse paura delle consegue di
quella sua concessione si sentì sollevato e felice. Root
era viva dopo tutto ed era quello che più importava.
La
mano di Root accarezzava la schiena di Shaw, muovendosi
leggera da una cicatrice all’altra.
“Ho
riflettuto.” Affermò e Shaw aprì gli occhi assonnati. Avevano fatto l’amore e si
sentiva felice e rilassata, al sicuro come non lo era mai, veramente, stata.
“E?”
Chiese, la voce arrochita dal sonno.
“Io
e te, una spiaggia, qualche cocktail, non sarebbe il finale perfetto?”
“Vuoi
chiedere delle ferie alla Macchina? Fai pure, magari ti ascolta, ha un debole
per te.”
“È un sì?” Chiese lei un sorriso dolce sulle labbra.
“Se vuoi Root…” Mormorò chiudendo di nuovo gli occhi e beandosi del
piacere di sentire le mani di Root sulla pelle mentre
il sonno la reclamava.
“Oppure…” Shaw aprì di nuovo gli occhi
con uno sforzo.
“Sì?” Chiese incitando la donna a
parlare.
“Potremmo crearci delle nuove cicatrici,
insieme.” Un sorriso ampio si aprì sulle sue labbra.
“Root.”
“Sì, Sameen?”
“Sei quasi più pazza di me.”
“Beh, grazie, questo è un complimento.
Attenzione inizierò a pensare che mi ami.” Il sonno svanì dal corpo di Shaw che
sgranò gli occhi e aprì la bocca, ma Root le posò un
dito sulle labbra sorridendo. “Va bene, prima le cicatrici, poi il resto.”
“Root… io non
sono capace di…” Gli occhi di Root brillarono.
“Sei perfetta, esattamente come sei. La
mia linea retta: la mia freccia.” Rise e non notò il brivido che passò nel
corpo di Shaw a quelle parole. Rimasero
in silenzio a guardarsi. Poi Shaw le passò la mano sul viso osservando il
livido che si era procurata provocando lo scagnozzo della mafia russa.
“Non
voglio che ti facciano del male…” Mormorò piano, facendo sorridere di nuovo Root.
“Con
te accanto nessuno potrà farmi del male.” Shaw non annuì, sapeva che era una
bugia, che quello che facevano era, nella maggior parte dei casi, ad alto
rischio di morte e sapeva che ciò non le avrebbe fermate. “Andra tutto bene, Sameen e se dovessi morire… beh, non importa, ti ho avuto,
a me basta così.” Sorrise e si strinse nelle spalle, una lacrima le scivolò sul
volto, ma Shaw non permise che le scendesse lungo il viso, invece la catturò
con le labbra per poi baciare Root. Un bacio dolce,
un bacio che conteneva parole non detta, parole che non era sicura di saper
dire mai, ma che Root conosceva già.
“La
spiaggia non era una brutta idea, ma dobbiamo portare anche Bear.” Mormorò
facendo ridere la donna, mentre il cane scodinzolava contento, steso sul grande
cuscino che Shaw gli aveva comprato.
Sì,
forse poteva crederlo: lei e Root erano insieme e
tutto sarebbe andato bene.
Note:
E così finisce la storia… spero che questo piccolissimo epilogo vi abbia lasciato con il sorriso sulle labbra.
Sperando di rivederci di nuovo in questi lidi vi saluto e vi ringrazio moltissimo per aver letto e seguito questa storia, ma soprattutto un grazie gigante a chi ha commentato, perché si pubblica per condividere e leggere i vostri pensieri mi ha fatto molto piacere.
Ciao ciao