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Autore: Roberto_Frisca    01/09/2016    1 recensioni
(ho modificato il testo della storia col codice html, ora risulta più leggibile) In questa storia vedrete una scena della vita di Stain, un ragazzo di 16 anni che ha perso la madre da piccolo. Quando sono presenti molti puntini, tipo ........, allora in quel punto c'è un salto temporale. Spero sia di vostro gradimento
Genere: Drammatico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ma che stai dicendo Stain? È ovvio che non funzionerà, non vedi che è rotta?” 
Quando scoprì che Luca era un piccolo genio nell’ambito ingegneristico, il suo amico Marco cominciò a chiamarlo Stain, riferendosi ad Einstein, il famoso Fisico che tanto ammirava Luca.
“Smettila di chiamarmi così, lo sai che mi chiamo Luca” 
“si si, lo so. Allora, pensi davvero che funzionerà, Stain?” 
“ti ho detto che mi chiamo Luca! Comunque, si. Dovrebbe funzionare. Non basta che azionarla” 
“vado io?” 
“no no, vado io. Tu sta indietro può essere pericoloso” 
“ok, fa attenzione. Il garage mi serve ancora, cerca di non farla esplodere” 
“ecco, ci siamo. 3…2….1……” 
“….” 
“Funziona! Funziona, ce l’ho fatta!” 
“Non ci credo… hai aggiustato la macchina di mio padre! Ma come hai fatto? Quando hai imparato a riparare una macchina?” 
“eh eh, avrò pure 16 anni, ma non ti conviene sottovalutarmi” 
“vado subito a dirlo a mio padre, vedrai che ci porterà alla festa di stasera, come minimo!” 
“grande!” 
Luca Green perse la madre a soli 8 anni. Cancro. Da allora, insieme al padre, fece di tutto per mandare avanti l’officina di famiglia. I primi anni furono molto duri, erano una famiglia molto unita. Ma Marco, il suo amico di infanzia, gli fu molto d’aiuto. A distanza di 8 anni, Luca aveva superato il lutto, e dal padre aveva imparato molte cose su macchine e motori. Ora il suo sogno era di progettare un’automobile tutta sua. 
“che ha detto? Ci accompagnerà alla festa?” 
“ha detto di si! E mi ha detto anche di dirti che sei un genio” 
“ah ah ah, probabile” 
“modesto eh?”

“Signor Green, salve, sono Marco. Può far scendere Luca? Siamo pronti per andare alla festa” 
“si si, sta scendendo. Mi raccomando state attenti, da quanto ho sentito sarete solo ragazzi, perciò prestate molta attenzione” 
“stia tranquillo signor Green, si fidi di noi” 
“eccolo, sta scendendo” 
“ciao Marco!” 
“ehi Stain” 
“Non mi chiamo Stain. Allora, quando andiamo?”

“psss, ehi marco, chiedi a tuo padre quanto manca” 
“papà? Stiamo arrivando?” 
“il vostro amichetto ha una casa un po’ troppo fuori paese, non credete? Comunque fra 5 minuti siamo arrivati. Fategli gli auguri da parte mia” 
“certo”

“ehi, ciao Andrea; auguri per i tuoi 17 anni!” 
“grazie frà, vedo che alla fine siete venuti voi due! Però ce ne avete messo di tempo, la festa è quasi finita” 
“ma come? Non era alle 9?” 
“alle DICIANnove, comunque, siete arrivati in tempo per i regali”
“Marco, tuo padre se n’è già andato?” 
“penso di si Stain, perché” 
“non mi sento molto bene, forse era meglio che restavo a casa…” 
“ma no, vedrai che con la festa ti riprendi subito”

“Marco, sto male, chiama tuo padre” 
“ehi, tra mezz’ora la festa finisce, non puoi resistere?” 
“ci provo…”

“ecco Stain, guarda, è arrivato papà. Ciao papà”
“Ciao Marco, com’è andata la festa? Vi siete divertiti?” 
“si, anche se siamo arrivati in ritardo. Comunque Luca non sta molto bene, dovremmo tornare a casa” 
“ah si, Luca che cos…. Luca! Ma sei pallidissimo, che cos’hai?!” 
“eh…..io…..” 
Luca sviene 
“veloci, chiamate un’ambulanza, un ragazzo è caduto a terra!” 
“Alzategli le gambe! C’è un medico?!” 
“Eccomi, fatemi controllare” 
“…” 
“non ha battito, devo cercare di rianimarlo, fatemi spazio” 
“STAIIIIIIIIIN” 
“…” 
“non ce l’ha fatta…” 
   
 
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