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Autore: LambdaXe    01/09/2016    0 recensioni
Scendeva ancora, inforco la pala e la senti farà un tonfo come se il metallo della stessa si fosse ficcato in qualcosa di duro[...]
ma quando Elia lo prese in mano, senti sin da subito una sensazione, quasi di calore, un qualcosa che gli veniva da dentro[...]
Mi presero e mi scortarono via, i due fratelli di fianco[...]
non sapevo dove mi volessero portare e non capivo se mi potessi fidare ma era la mia sola possibilità di sopravvivere.[...]
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I 

Il ragazzo e la scoperta


Tuttoiniziòa causa diuna maledettapiscina. 
Era un’afosagiornata di agosto, precisamente il 14 agosto.  
Ad Elia venne in mente la brillante idea di scavare nel giardino di casa, voleva capire fino a quanto la sua piscina deisogni potesseessere profonda. Dnascosto, con la pala, poiché i genitori del tutto contrari non vollero nemmeno pensarci, all'idea di una piscina,non per motivi di spazio o economici, a memoria d'uomo i Careti sono stati sempre una famiglia ricca, una casa grande, enorme vicino al centrocittà.Vedere il figlio sorridere, vederlosoddisfatto, era troppo. In fondo loro oramai 60enni,non l'avrebbero usata molto ed il fratello e la sorella maggiore che erano fuori per lavoro, nemmeno, si perché Elia sembrava essere nato per sbaglio, per un maledetto errore, infatti era cosi che lo facevano vivere, come un errore, Elia aveva 15 anni suo fratello 31 e sua sorella 28. Presa la pala dal ripostiglio con vigore inizio a scavare nel giardino, senza problemi arrivo in profondità, Elia era un ragazzo robusto e abbastanza forzuto, anche se dall'aspetto non sembrava. Passarono le ore arrivò ad un metro di profondità e la sua agitazione aumentava poiché molto pauroso di intercettare le fondamenta di cemento della casa, scendeva ancora, inforco la pala e la senti farà un tonfo come se il metallo della stessa si fosseficcatoin qualcosa di duro, alzo lo sguardo verso l'alto, quasi ad imprecare,  preoccupato e anche un po' dispiaciuto per la sua piscina, provo ad estrarre la pala ma si rese conto che era  incastrata,  provo con tutta la sua forza, ma nulla, più il tempo passava più le goccioline di sudore freddo gli colavano dal viso, erano le 13:00 suo padre sarebbe tornato a breve dal lavoro e vederlo cosi, con una pala in una fossa, non era l'ideale. Soprattutto perché poi sarebbe stato messo in punizionee non sarebbe più potuto uscirecon gli amici e la ragazzina che gli piace tanto. 

Elia decise di uscire dalla buca e pensare a qualche marchingegno per estrarre la pala, poi qualcosa dentro di lui lo spinse a rientrare nella buca e con le mani scavare intorno alla pala per esaminare meglio la gravità della situazione. 

Proprio ora iniziò la storia. 

Proprio quando scavando si accorse che la pala era incastratain un pezzo di legno, non aveva capito cosa ci facesseun pezzo di legno nel mezzo del giardino di casa sua a più di un metro di profondità, stessa la voglia della curiosità di scoprire, di capire, senti una forza sovrumana e riuscì ad estrarre la pala anche se cadde su se stessoe si fece male,non riusciva ad immaginareperchéquel pezzo di legnoerali. Tolta la pala vide una fessura abbastanza largae sotto vide un vuoto, tutto nero, la fessura emanava un fetore, una puzza di vecchio, di qualcosa che stava lì da secoli senza mai essere stata toccata, anche il muschio che s'era formato sul legno portava a questa conclusione, quel pezzo di legno o meglio quella scatola di legno, che Elia stava portando alla luce era lì da secolinel suo giardino di casa, gli occhi un po' impauriti, un po' colmi di gioia di Elia erano spalancati, inizio a scavare tutto in torno come un forsennato dopo un po' riuscì a liberare la scatola di legno, si accorse che era un baule, rifinito in un metallo presumibilmente ferro essendo anche un bel po' arrugginito, prese questo bauletto di medie dimensioni,lo porto alla luce del sole, prese la pala, richiuse la buca come un forsennato e scappo nella sua mansarda, il bauletto non pesava molto , anzi era leggero, già da lì Elia rimase un po' deluso si aspettava qualche grande tesoro, così almeno una volta nella sua vita aveva qualcosa di suo e di nessun altro. 

Sali sopra, pulì il bauletto dalla terra e da quella patina di muschio, ora pulito si notavano le decorazioni in metallo, carine e sfarzose, essendo senza lucchetto Elia apri frettolosamente il baule, aspettandosi qualcosa di speciale, trovò tutt'altro, al suo interno oltre che uno spesso strato di polvere trovo un libro, un semplice libro, Elia non era il tipo che leggeva spesso preferiva passare le ore agiocare o fuori all'aperto. Con un po' di timore e voglia di capire, soffio sul libro,la polvere rivelo il titolo scritto in quello che sembrava oro, Moudeil libro rilegato in pelle e con i dettagli che ricordavano i ghirigori del baule non sembrava nulla di speciale, ma quando Elia lo prese in mano, senti sin da subito una sensazione, quasi di calore, un qualcosa che gli veniva da dentro, apri il libro sfogliando le pagine che gli capitavano sottomano, si rese conto che era completamente vuoto, improvvisamente senti bussare alla porta,immagino che sicuramenteera suo padre, prese il libro, lolancionel baule eriposetutto nella sua parte di murosegreta,unforoabbastanzaampio,cheusava come nascondiglio,li c'eratutto ciò che non voleva mostrare agli altri. Mentre andava ad aprire al padre, era dubbioso, pensieroso...Moude... Chissà cosa voleva dire, voleva sfogliare tutte le pagine una a una in cerca di un indizio ma ora non poteva farsi vedere dai suoi con quel librostrano, sarebbe dovuto sgattaiolare di notte fuori da letto salire nella mansarda e cercare alla luce della luna per capirci un po' di più suquesta strana situazione. 

Passavano le ore è la voglia aumentava secondo per secondo, nonostante fino ad allora non avessenessun indizio che fosse qualcosa di speciale, di antico, lui ne era attratto sempre di più. Guardava quella parete sempre con più avidità, tanto il suo sguardofisso, sembravache riuscissea vederci dietro,la smania di controllare ogni pagina di quel libro apparentemente vuoto aumentavano forse perché stessa la monotonia della sua vita, aveva reso una cosa così piccolao meglio questa eccezione alla normalità della suavitamrendeva per lui tutto più strano, sapere di aver scoperto qualcosa, qualcosa che solo lui sapeva al mondo qualcosa che solo lui poteva avere, lo faceva sentire euforico. Era ora di cenae dopo aver mangiato quattro fette di pizza al volo scesegiù sicambiòe subito s'infilònel letto, rimaseacceso il cellulare in modo da poter attivare un timer cosi verso mezzanotte e poco dopo sarebbe sgattaiolato sopra. Quella sera non riuscì a chiudere occhio,riuscì a dormire solo un oretta nulla di che e quel oretta non faceva che fantasticare su cosa potesse trovare esaminando meglio il libro, una mappa del tesoro? O semplicemente era un vecchio manoscritto di un suo proproprozio o chissà cosa? Chissà quanti anni aveva quel libro, forse 300 o 400 poteva dedurre dalle sue condizioni, anno più, anno meno. Era così desideroso di un avventura che pensare fosse un libro vuoto senza nulla dentro era impossibile. Improvvisamente la sveglia suono scese dal letto, sali sopra, silenzioso come un felino in caccia, arrivo alla parete finta prese il baule che da mezzo dormiente sembrava più pesante, accese la torcia, prese il libro e lentamente inizio a sfogliare tutte le pagine una ad una, passarono ore e le pagine erano tutte bianche o meglio ingiallite dal tempo, ma vuote...Amareggiatoda ciò e stancolancio il libro nel baule, lo ripose nel buco e come al solito chiuseil muroe andò a dormire. 

La mattina seguente,ripete la solita routine, colazione, bagno, svago epranzo, sembrava che Elia si fosse completamente dimenticato del baule, la delusione forse cercava di fargli dimenticare l'accaduto, tornato instanza, lascio cadere le sue membra sul letto e cadde in un sonno non poco profondo e lungo, anche se tutta la mattinata non aveva dedicato nemmeno un momento al libro, riapparve nel sogno l'idea che fosse qualcosache l'avrebbe portato lontanoo comunquequalcosa a cui fosse legato. 

Eliafu svegliato dal citofono premuto ripetutamente,con nervosismo,essendoappena sveglio era confuso eandòarispondere molto lentamente con un passo lento, quasitrascinava con forza le gambe. Alzando la cornetta subito si accorse che si trattava di Rosario, un ragazzo con cuiElia passava molto tempo date le cose che liaccumunavano, euforico Rosario lo incitava aprepararsiper scendere, ma Elia molto bruscamente gli rispose che aveva sonno e avrebbe impiegato molto tempo. 

Cosi fu, dopo più di un ora Elia si degno di uscire di casa, non sapendo nemmeno dove Rosario volesse andare, diciamo che effettivamente era sempre cosi, lui scendeva e le gambe lo portavano dove volevano andare, senza pensare a direzioniostrade, girava per quella città unpo'povera di attrattive o luoghi d'interesse. Spesso entrambi si radunavano con altri amici nel parco sotto casa per scambiare due paroleegiocare a carte, Elia si scocciava di tutto, ma solo di una cosa non poteva fare a meno, giocare, chefosseun videogioco da condividere con amici, a giochi di carte ritenuti da molti noiosi, che in realtà per lui avevano un valoreelevato, forse si,era unpo'ossessionato dai giochi di carte soprattutto per il lato collezionistico, conservava ogni nuova carta in un album e no, non conservava carte generiche, dovevano essere in perfette condizioni, nonostante quello stesso gioco di carte nonprevedevala collezione come scopo, ma il gioco.Purtroppoquesto suo comportamento,non eraaltro che una conseguenza alsuo carattere introverso con chi conosceva da poco, quasi a nascondersi dietro un muro invisibile, ma se l'altra persona sifossemostratadisponibilea coltivare un amicizia, Elia diventava il burlone di turno, in fondo i ragazzi e Rosario senza Elia avrebbero passato un sacco di giorni nella noia, ogni volta che c'era Elia c'era qualcosa da fare o da cui scappare, gli piacevaesplorarele case abbandonate o vecchi  manieri della città, proprio nella sua città c'era anche un manicomio abbandonato, usava spesso questa storia per far colpo sulle ragazze. 

Proprio con il sesso opposto Elia non aveva problemi, non nel senso che tutte le ragazze cadevano ai suoi piedi, anzi tutte gli volevano bene per il suo comportamento, onesto e sincero, forse troppo, era troppo amico,perciò Gaia non si accorgeva di quel qualcosa in più che Elia poteva dargli. 

Insomma era il pomeriggio del 15 agosto ed Elia era con la sua combriccola di amici nel parco, scambiavano due tiri al pallone mentre organizzavano il torneo e preparavano i mazzi di carte per la sera.  

Organizzato il tutto, avvisati tutti i membri perfesticciola a casa sua, torno per preparare la sua tanta ad ospitare gli amici, nonostante avesse un rapporto ostico con i genitori, ad Elia permettevano sempre di rimanere fuori casa fino a tardi o invitare gli amici, forse proprioperchécosi il ragazzo era impegnato e non doveva restare a stretto contatto con loro,arrivatisottocasa,Rosario notoche c'era un ampia zolla diterrenosmosso in giardinoechiesead Elia cosa avessecombinato senza di lui, quasi offeso di non essere stato invitato. Nonostante non fosse il tipo,Elia non racconto del baule, si limito aspiegarglidella buca, della piscinaedisse che trovo un ostacolo durante lo scavo, motivo per cui il progetto nonandòin porto.Anche se non era effettivamente una bugia, il fatto di aver nascosto la verità ad un suo caro amico, faceva sentire Elia incolpa. 
Sapevache non poteva rivelare di aver trovato quel baule, che c'era in fondo qualcosa di strano e poisarebbe stato deriso a vita dall'amico, trovare un baule vecchio di cinque secoli con dentrosolo un libroe tanta polvere, suonava di una burla. 
Elia e Rosario si separarono poichéormai erano sottocasadi Elia da un po' ed entrambi avevano da fare. 
Poche ore dopo, consumato una breve cena, salì inmansardaaprepararesedie e tavoli per gli amici ed amiche che sarebbero venuti di li a poco, mentre stava lasciando la presa alle sedieche stava spostando, si chino e vide la fessura del suo muro segreto non del tutto chiusa come ogni volta lui la lasciava. 
Spaventato che i genitoriavesserotrovato ciò che c'era li, si incammino lentamente verso il pezzo di muro finto, apri e vide dalle fessure del legnologoro un sprazzo di luce, Elia, fantastico mille idee, forse uno scherzo dei genitori o la stanchezza,perchéa 15 anni non era normale avere allucinazioni, man mano che si avvicinava mille idee passavano per la testa, penso che se fossero stati i genitori l'avrebbero subito punito eppure a cena non gli dissero nulla, nessuno a parte lui aveva messo piede in quella mansarda, la curiosità si trasformo in coraggio,caccio il baule fuori dal buco, mentre lo tirava la luce scomparve al contatto col baule.
Erano le 21:22mancava veramente poco all'arrivo degli amici ed Elia era fermo a guardare il baule, lui sapeva, eracoscienteche non vi era altroche un libro vuoto, apri lo scrigno e come immaginava, trovo il libropoggiatocome l'aveva rimasto o meglio lanciato nel baule, però noto una piccola differenza la lettera M della scrittaMoude, era come inclinata, come se si fosse spostata. 
Prese il libro in mano e lo guardo con attenzione, toccando la lettera inmetallo, la senti calda...esattamente, calda come se qualcuno l'avesse messa su una fiamma viva o al sole per un intero giorno, infatti con uno scatto tolse la mano ed incredulo contino a scrutare il libro. 
Noto che sulla lettera vi era una sorta di incavo, che per una strana coincidenza era perfetto per piazzarvi le dita.Ovviamente non resistette a poggiare le dita e con un istinto naturale, come se sapesse già cosa fare, giro la M e senti unrumorequasi meccanico, come un ingranaggio, più girava più il calore venivadissipato, comese fosse stato provocato dall'errata posizione della lettera, la M si capovolse completamente finche non apparve la scritta Woude.

   
 
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