LACRIME DI UN CUORE INNAMORATO

Nella sua lunga vita, Eric aveva sperimentato più volte cosa volesse dire soffrire. 
Ricordava ancora con una lucidità devastante i corpi trucidati dei suoi famigliari, ammassati come bestie dentro la grande sala dei banchetti. Il sangue che scorreva come vino dalle labbra socchiuse e dal collo dilaniato di suo padre. 
E poi ricordava la puzza. 
Quel disgustoso fetore dolciastro di corpi in putrefazione e di ferro. Se esisteva un'Inferno, Eric era certo che avesse quello stesso odore. 
Aveva pianto per loro quella volta. 
Pianto e pregato. 
Mentre una parte di lui moriva con loro. 
Eppure mai niente, neanche la sua stessa dipartita, lo aveva mai colpito tanto come quel momento. 
La fine di ogni cosa. 
La morte del suo Creatore. 
Godric. 
Più bello di qualsiasi uomo e più letale di qualsiasi arma. Un dono mandato ad Eric dal destino. Un dio tutto suo. 
Trattenne a stento le lacrime ripensando al loro primo incontro. 
Fu la prima volta in cui conobbe la paura e, ironicamente, anche quella in cui scoprì cosa voleva dire essere vivi. 
Una battaglia, non ricordava neanche più quale, era appena finita e lui, grande eroe vichingo, era stato fatalmente ferito. 
I suoi uomini, fedeli e pronti, gli avevano costruito una pira, così che, una volta morto, sarebbe potuto essere accolto a braccia aperte nel Valhalla. 
Quand'ecco che al posto di Odino il guercio, si ritrovò dinnanzi due occhi di una profondità ammaliante ed un sorriso beffardo. 
Eric lo aveva amato da subito. 
Forse per la seconda possibilità che aveva deciso di donargli, forse perchè vedeva nei suoi occhi la solitudine e l'irrequietezza che sapeva sue da una vita. 
Godric era stato tutto per Eric. 
Un padre, un fratello, un figlio.
E proprio perchè era stato tutto, ora non era pronto a lasciarlo andare. 
Godric voleva la pace che sapeva solo la morte avrebbe potuto dargli. Eric invece, beh, Eric voleva Godric. 
Per questo quando infine l'alba arrivò, quando il suo Creatore - il suo amico, la sua guida ed il suo amante - sparì per sempre nella luce del nuovo giorno, Eric si concesse di piangere per se stesso. 
Pianse ed inveì contro l'eternità. 
Pianse e pregò. 
Pianse finchè non ebbe più lacrime da versare. 
Pianse perchè lo amava.