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Autore: micchan91    01/09/2016    3 recensioni
TakuRan - AU
temi delicati/violenza
...< E' sempre così, verso le tre di notte lei compare, canta, si fa desiderare e poi sparisce. Nessuno sa il suo nome, nessuno l'ha mai vista fuori di qui. In molti hanno provato a cercarla, ma non sono mai arrivati oltre quella porta >...
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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I primi giorni di permanenza nella nuova casa Ran li passò quasi sempre a dormire, aveva perso molto sangue e il dolore non gli dava tregua così che si difendeva dormendo per la maggior parte del tempo. Shindou aveva prelevato gli ultimi soldi che aveva per comprare le medicine che servivano per evitare infezioni e per lenirgli un po' il dolore. Gli stava sempre accanto e gli cambiava meticolosamente la fasciatura ogni sei ore, disinfettandogliela ogni volta. Non potendo uscire a cercare lavoro purtroppo doveva fare affidamento sui suoi coinquilini, che però si stavano rivelando delle persone d'oro e li stavano aiutando in ogni modo possibile.

Con il passare del tempo comunque Ran iniziò a stare meglio e nonostante non potesse sforzarsi più di tanto cercò di rendersi utile come poteva. Quella nuova vita senza regole, senza orari e soprattutto senza esibizioni e allenamenti lo aveva stordito inizialmente, ma man mano che si abituava gli piaceva sempre di più. I coinquilini di Shindou poi erano davvero adorabili con lui e non avevano potuto impedirsi di affezionarcisi, tanto che si sentiva viziato come mai in vita sua. Non faceva che ricevere dolcetti o caramelle da Kariya mentre Kyosuke gli portava dei libri e Ryoma cucinava le cose che più gli piacevano.

Si stava crogiolando in quel tepore che una famiglia ti da quando la tosse riprese a non dargli tregua. Gli succedeva spesso di svegliarsi la notte con degli spasmi così violenti che gli strappavano urla di dolore mentre rischiava di farsi saltare i punti alla ferita. Shindou era nuovamente preoccupato, Ran stava peggiorando di nuovo, prima della tosse sembrava stare così bene, dolore a parte, ma adesso era pallido e i suoi occhi erano di nuovo tristi. Non avevano soldi a sufficenza per richiamare il dottore, tanto che Shindou scrisse al padre, chiedendogli di mandargli i soldi per il treno per se e per un altra persona e che gli avebbe spiegato tutto al suo arrivo, ma che comunque gli serviva un medico molto bravo.

Erano passati due giorni da quando Shindou aveva spedito la lettera e per il nervosismo dell'attesa si stava letteralmente mangiando le mani. In quel momento c'era Kyosuke con Ran per cambiargli la fasciatura visto che le dita del castano erano piene di ferite e gli facevano male. Quando lo sentì tossire sospirò pesantemente e picchiettò il piede a terra con aria nervosa, sapeva che la lettera ci avrebbe messo un po' ad arrivare e la risposta ci avrebbe messo ancora di più a tornare da lui insieme ai soldi, ma l'attesa gli sembrava interminabile. Si costrinse comunque a sorridere quando vide Ran uscire dalla stanza, erano due giorni che non riusciva a stare molto in piedi quindi ogni volta che lo vedeva fuori dal letto ne era molto felice. Ran si andò a mettere nel suo punto preferito, la poltrona sotto la grande finestra che dava sulla strada e si mise a guardare fuori con aria assorta e rilassata e Shindou si perse un momento in quella visione. Il loro appartamento a differenza del Moulin Rouge era molto soleggiato visto che non aveva palazzi davanti e Ran era letteralmente inondato di luce, una visione quasi celestiale. Rimase ad osservarlo per un po', poi si alzò e si sedette sul bracciolo della poltrona, poggiando la mano sulla sua spalla e massaggiandogliela piano.

< Mi dispiace che tu sia costretto a stare in casa > disse, osservando la strada a sua volta e cercando di immaginare cosa passasse nella testa del compagno in quel momento, ma Ran sorrise.

< Va bene così, qui è bello > disse semplicemente e Shindou capì che non mentiva. L'inferno che aveva passato Ran era stato così atroce che anche se al momento era sempre in gabbia era felice per il semplice fatto che quella gabbia era più bella e soprattutto lì non c'era nessuno a fargli del male. Sospirò piano e salì ad accarezzargli i lunghi capelli rosa per poi mettersi a fargli una treccia con aria distratta, amava i suoi capelli.

< Temo che dovremo tagliarli > lo avvertì, avrebbero dovuto attraversare la città per raggiungere il treno e quella massa di capelli sarebbe stata impossibie da nascondere sotto un cappello.

< Non fa niente Shidou, non stare in pena > sospirò Ran, ma aveva un'aria così rilassata che Shindou gli credette nuovamente. Da un po' non si fidava più molto della sua capacità di capire Ran, aveva sempre paura che mentisse solo per non farlo stare male. Ma Ran non mentiva più da quando erano lì, non ne sentiva più il bisogno.

< Ricresceranno > disse Shindou facendoseli passare sulla mano per poi lasciarglieli ricadere sulla schiena con delicatezza e Ran sorrise felice.

< Non trovi anche tu che sia meraviglioso? > chiese dopo un po' e Shindou si sporse un po' verso la finestra per capire di cosa stesse parlando, senza trovare nulla che a lui sembrasse meraviglioso.

< Cosa Ran? > chiese allora, voltando il viso per guardare il suo compagno, che continuava a tenere lo sguardo puntato sulla strada come se fosse la cosa più bella dell'universo.

< Il mondo > rispose lui semplicemente e Shindou non riuscì a ribattere, il mondo non era meraviglioso per niente, era popolato da gente crudele e menefreghista, ma ovviamente non avrebbe dato voce ai suoi pensieri così si limitò a sorridergli.

< How wonderful life is while you're in the world > cantò a bassa voce con amore e Ran ridacchiò, voltando lo sguardo verso di lui. Ogni volta che lo guardava Shindou si sentiva catturare e non faceva che pensare a quanto fosse fortunato a poter essere l'unico che Ran guardava con così tanto amore, adesso che nessuno gli impediva di essere se stesso. Lo vide prendere fiato, poi si mise meglio e iniziò a cantare a sua volta, continuando la canzone di Shindou, la loro canzone. In pochi istanti la sua voce riempì la casa silenziosa e parte di quella stradina isolata, tanto che in molti alzarono il naso per vedere da chi provenisse quella voce meravigliosa, senza riuscire a vedere nessuno. Shindou chiuse gli occhi e poggiò la testa sullo schienale della poltrona per ascoltare meglio Ran, adesso che lo faceva per un suo piacere personale la sua voce era diventata se possibile ancora più bella. Non riuscì però a terminare una frase che prese a tossire piano, mettendosi una mano davanti alla bocca e fissando intensamente il sangue che la sporcava. Subito sospirò e se la pulì con un fazzoletto, poi sorrise a Shindou per non farlo preoccupare.

< Sto bene > disse, lo ripeteva ogni volta che finiva di tossire, ricevendo sia da Shindou che dagli altri coinquilini sempre lo stesso sguardo, uno sguardo che voleva dire "tu non stai bene per niente". Sospirò di nuovo e tornò a guardare fuori.

< Se dovessi morire...> iniziò, ma Shindou lo bloccò subito.

< Tu non morirai! > esclamò immediatamente terrorizzato alla sola idea di perderlo, non poteva perderlo dopo aver lotatto tanto, non sarebbe sopravvissuto alla sua perdita.

< Se dovessi morire tu diventa scrittore ok? Parla di noi > continuò Ran voltandosi per guardarlo intensamente negli occhi.

< Io diventerò scrittore, parlerò di noi...ma lo farò insieme a te! > ribattè subito il castano, prendendogli entrambe le mani con forza.

< Per sempre insieme Ran! E per sempre non include che tu te ne vada prima > gli disse facendolo ridacchiare piano, accarezzandogli le mani con i pollici.

< A volte Shindou il per sempre può durare un' istante > sussurrò per poi alzarsi sulle ginocchia , baciandolo dolcemente e zittendo qualsiasi sua risposta. Potè solo sentire il battito accelerato del cuore del castano battere contro il suo, pacato e tranquillo. Era pronto a scappare, era pronto alla morte, era pronto a tutto...

 

 

 

Angolino dell'autrice

Sabato è il compleanno della mia piccina e sabato dopo mi sposo gente...io sono supermegastraagitata! Vi posto questo capitolo perchè non credo che da domani io riesca a mettermi seduta la pc con tranquillità...ora mi ci sono messa perchè ho appena finito di fare 80 rose di carta fatte a mano con dentro una sorpresa ( una lecca lecca ) per gli invitati e ho il cervello che fuma...avevo bisogno di distrazione.,..ma a qualcuno interessa? Ovviamente no XD Quindi parlando della fict, adesso sono tutti amore e coccole <3 e dovete ringraziare non so quale buona stella, perchè nella mia idea iniziale il finale era che Ran moriva sul treno metre scappavano e Shindou pubblicava il libro dopo anni XD

Cooomunque, spero vi sia piaciuto anche questo capitolo, spero di aggiornare il più presto possibile, ma non vi prometto nulla prima del 10 XD

Bacioni <3

  
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