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Autore: mischiri    01/09/2016    2 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi qua con la mia prima storia su Versailles no
Bara! Dopo essermi ampiamente dedicata a Xena, ho deciso di
mettere a frutto un'idea particolare anche in questo caso!
Nessuno di noi fan ha mai apprezzato la morte di Oscar e così
mi sono chiesta: cosa sarebbe accaduto se Oscar fosse
sopravvissuta e avesse combattuto in prima linea con i ribelli? E
soprattutto come avrebbe gestito un sentimento che mai prima
di allora aveva provato? Riuscirà a voltare pagina? L'unico
modo che avete per scoprilrlo è LEGGERE! hahaha ovviamente
ogni commento o critica sarà accettata con piacere! Buona
lettura a tutti e mi raccomando recensite!!!
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Revolution of life Capitolo V

Ciao a tutti! Lo so, lo so, come al solito sono in enorme ritardo, ma purtroppo mi conoscete e sapete quanto l'università mi tolga tempo -_- senza contare che, dopo una sessione estiva super impegnativa, è giunta l'estate e con lei "millemila" impegni! Pertanto eccomi solo adesso con questo quinto capitolo, corposo e spero di vostro gradimento, come i precedenti. Ho solo alcuni avvisi da fare, tanto per non perdere le care, vecchie abitudini: per prima cosa rinnovo l'avviso circa il fatto che, per esigenze narrative, non potrò sempre rispettare le date e le circostanze storiche realmente avvenute, come spiegherò meglio nella nota 2 di questo capitolo; secondariamente annuncio che, per eguali esigenze narrative e anche per motivi di antipatia personale (che non sto qui a raccontare) il personaggio del conte di Fersen non sarà assolutamente presente nella mia storia. Considerando che in questo capitolo arriva Maria Antonietta, ho pensato fosse giusto specificarlo, poichè ho immaginato che qualcuno, non vedendo un minimo accenno alla loro storia, sarebbe giustamente rimasto perplesso! Spero che non sia causa di fastidio per nessuno, considerando che la storia non subirà alcun nocumento! Detto questo, buona lettura a tutti e, mi raccomando, recensite!

Ps. Un saluto particolare ad abnormalsoul17, nella speranza che il suo "refresh" possa riguardare anche questo nuovo capitolo e tutti quelli che verranno!

Capitolo V

Incontri”

Maria Antonietta d'Asburgo Lorena camminava inquieta per la stanza, le spalle coperte da una stoffa leggera e le mani strette all'altezza del grembo.

Come era potuto accadere tutto quello che fino a quel momento era successo?

Come poteva la famiglia reale più importante d'Europa essere divenuta ostaggio del suo stesso popolo?

Sebbene da quando la rivoluzione era incominciata avesse più volte ripercorso mentalmente i lunghi anni trascorsi alla reggia di Versailles, non era mai riuscita a capire come la sua vita ricca di lussi regali e sfrenati si fosse improvvisamente trasformata in un inferno denso di dubbi e preoccupazioni.

Dapprima gli Stati Generali, poi la presa della Bastiglia, infine.. infine la loro cacciata dalla reggia soltanto due giorni prima, il 6 ottobre di quel maledetto 1789.


Maestà!! Maestà è terribile!!” l'urlo della sua cameriera l'aveva fatta svegliare di soprassalto alle luci dell'alba.

Cosa sta succedendo? Parlate!”

Le donne.. le donne stanno cercando di entrare a palazzo.. Sembrano migliaia e spingono contro i cancelli principali reclamando cibo per i figli affamati!”

E le guardie..”

Le guardie non riescono a respingerle, presto dovete..”

Un urlo agghiacciante riecheggiò tra i corridoi lussureggianti, facendole sobbalzare.

Andate a prendere i bambini, dobbiamo metterli in salvo!” ordinò imperiosa, indossando il primo vestito disponibile e legandosi i capelli alla bell'e meglio.

La cameriera annuì, fuggendo lungo il corridoio, seguita pochi minuti dopo dalla regina stessa, lo sguardo azzurro che guizzava da una parte all'altra.

Cosa le sarebbe accaduto? Cosa sarebbe successo a suo marito e ai suoi figli?

Quei timori le facevano tremare il cuore, impedendole di pensare lucidamente.

Dove doveva andare e cosa doveva fare? Non ne aveva idea, ma di certo avrebbe dovuto trovare suo marito.

Percorse innumerevoli corridoi, ricchi di nobili dai capelli arruffati e totalmente sguarniti di guardie, probabilmente impegnate a rendere sicuro il palazzo.

Se solo ci fosse stata Oscar...

La regina sospirò, mentre il pensiero del biondo comandante le sfiorava la mente.

Non importava quanto le cose andassero male, quando pensava a lei pareva sempre che le cose migliorassero.. Oscar avrebbe di certo saputo cosa fare e li avrebbe protetti a costo della propria vita.

Eppure Oscar non c'era e lei si sentiva sola e sperduta come non mai.

Maestà! Maestà!” si sentiva chiamare da mille voci, ma non rispondeva a nessuno, troppo occupata a correre senza avere una meta precisa.

Finalmente, dopo quelli che le erano parsi secoli, vide la porta di legno chiaro dello studio del marito e la inforcò, precipitandosi nella stanza.

Luigi XVI sedeva in un angolo, le mani a coprire gli occhi, circondato dai suoi consiglieri pallidi come cenci.

Si può sapere cosa state facendo voi tutti, chiusi qui dentro?” esclamò la regina con voce sprezzante “Non vi rendete conto di cosa sta succedendo? Dobbiamo trovare una soluzione, le donne...”

Le donne sono riuscite a sfondare i cancelli.. Gran parte delle nostre forze è dislocata a Parigi a causa della ribellione e gli uomini rimasti sono insufficienti per placare la loro furia.. Hanno fucili e forconi e occhi indemoniati a causa della miseria e della fame.. Siamo stati sconfitti ormai..”

La regina strabuzzò gli occhi, incapace di credere alle parole sommesse del marito

Volete forse dirmi che il più grande palazzo d'Europa è caduto senza nemmeno cercare di difendersi?”

Maestà, noi non abbiamo più la forza di combattere, come ha detto il sovrano..”

Tacete! Tacete tutti!” Maria Antonietta scosse la testa, lo sguardo fiero e risoluto

E' colpa vostra, è solo colpa vostra e della vostra inettitudine nel dar consigli! Avreste dovuto guidarci e aiutarci, invece non avete fatto altro che arricchirvi alle nostre spalle! Voi..” si morse il labbro inferiore con forza, nell'estremo tentativo di ricacciare indietro le lacrime.

Antonietta, ascoltami..” la voce pacata del marito attirò la sua attenzione: mai si era rivolto a lei con tanta dolcezza e familiarità.

Siamo stati sconfitti dal nostro popolo, ma non per questo abbiamo perduto il nostro onore e la nostra dignità. La storia è costellata di monarchi che coraggiosamente hanno affrontato la disfatta ed essi sono ricordati forse con maggior onore rispetto ai sovrani vittoriosi. Non ci piegheremo di fronte al destino avverso, ma lo affronteremo come abbiamo affrontato tutto ciò che questo triste periodo ci ha riservato..”

Maria Antonietta annuì mestamente, rapita da quelle parole così sagge.

Se solo suo marito si fosse dimostrato più coraggioso e avveduto prima di quel giorno, se solo lei stessa non fosse stata così ingenua!

Un vociare denso ed improvviso, unito ad urla e a spari, penetrò nella stanza attraverso la finestra aperta.

Vogliamo la regina!! La regina al balcone!!” gridavano le donne sprezzanti sotto una cortina di pioggia incessante.

Sono qui.. Sono qui!”

Oh buon Dio, moriremo tutti!!”

La stanza fu letteralmente presa d'assalto da uomini e donne di ogni rango, i quali, del tutto dimentichi dell'etichetta, si pigiarono gli uni sugli altri, circondando i sovrani e i ministri attoniti: tra di loro, impassibile nonostante il panico generale, stava il marchese La Fayette (nota 1), l'eroe francese della rivoluzione americana.

Maestà, mi permetto di consigliarvi di fare ciò che le donne vi chiedono..” mormorò mestamente, attirando lo sguardo adirato di tutti i presenti.

Siete impazzito? Non appena la vedranno, spareranno e la uccideranno.. Maestà non andate!”

Se uscite, vi faranno del male, rimanete con noi!”

Maria Antonietta sospirò, lo sguardo fisso di fronte a sé.

Non disse nulla, limitandosi ad avviarsi passo dopo passo verso il balcone.

Eccola!! E' lei!!”

E' la regina!!”

Alla sua vista subito il popolo si infiammò e le urla ripresero più forti di prima.

Maledetta, è tutta colpa tua!!”

Stiamo morendo di fame a differenza tua e dei tuoi nobili!”

I tuoi figli non sono malnutriti e malati come i nostri, sarai punita per questo!”

Sparatele senza pietà!”

Torturatela!”

Maria Antonietta sollevò per un istante il viso, mentre le gocce di pioggia le bagnavano le vesti riccamente decorate, prima di piegare le ginocchia di fronte a quella folla indemoniata.

Nitida nella sua mente si formò l'immagine di sua madre, fiera e altera

Anche nei momenti più bui, Antonietta, ricorda sempre che sei figlia di re.

Sei un'Asburgo e nessuno è più testardo e fiero di noi.. Non dimenticare mai le tue origini, comportati sempre come una regina e vedrai che chiunque, austriaco o meno, riconoscerà il tuo ardore e ti rispetterà..”

Le urla si acquietarono, gli spari cessarono e di fronte all'umiltà di quel gesto le donne rimasero in silenzio, gli sguardi attoniti e le labbra dischiuse.

Dove si era mai vista una regina tanto coraggiosa da inginocchiarsi davanti ai suoi sudditi?

Chi aveva mai veduto un sovrano francese riconoscere la superiorità del proprio popolo?


Maria Antonietta rabbrividì, come se le gocce di pioggia stessero ancora scivolando lungo il suo collo candido.

Erano passati solo due giorni da allora, eppure si sentiva vecchia, debole e spaurita.

A nulla era servito il suo gesto audace, se non a mutare l'originario proposito dei francesi: i sovrani non sarebbero stati uccisi, ma tratti come ostaggio insieme ai loro figli a Parigi, nel fatiscente palazzo delle Tuleires.

Quando erano arrivati lì, scortati come i peggiori criminali, lei stessa non aveva potuto fare a meno di rabbrividire: ragnatele ad ogni angolo, topi che rosicchiavano il mobilio, stanze umide ed oscure, questa sarebbe stata la loro casa sin quando i ribelli non avrebbero deciso altrimenti.

Possibile che non ci fosse una via d'uscita?

Possibile che il loro destino fosse già segnato?

Possibile che quella situazione di disagio non fosse altro che una preparazione a qualcosa di ancora peggiore..?

Antonietta scosse la testa, imponendosi di non lavorare troppo di fantasia e di concentrarsi sul momento attuale, già di per sé assurdo e difficile.

Lentamente, passo dopo passo, si spostò verso l'unico specchio integro che si trovava nella piccola stanza che fungeva da camera matrimoniale.

Si specchiò per minuti interminabili, osservando ogni più piccola ruga o deformazione della pelle. Negli ultimi mesi si era smagrita, i suoi invidiatissimi occhi azzurri erano diventati scialbi e spenti e i suoi capelli.. I suoi capelli si erano schiariti al punto tale da diventare bianchi come quelli di una attempata.

Si portò una mano alla tempia, tastando le ciocche deboli e sottili, mentre lacrime di frustrazione le pungevano le palpebre.

Cosa avrebbe detto sua madre se l'avesse vista in quello stato?

Un soffuso bussare alla porta la distrasse, costringendola a voltare il viso verso destra

Avanti..” sussurrò incuriosita, lanciando uno sguardo severo all'esile cameriera che era comparsa sulla soglia

Mi perdoni, vostra Maestà, ma.. ma c'è una visita per voi..”

Una visita..? Per me..?” la regina non potè nascondere la sua perplessità

Chi può mai essere a quest'ora del mattino..?”

La cameriera sorrise, cercando di soffocare un risolino divertito dietro il palmo della mano “Non crederete ai vostri occhi quando la vedrete.. Lei.. Lei vi aspetta nel salone principale.. Dovete venire immediatamente, mi ha fatto capire che ha molta fretta..”

Lei..?” ripetè la regina sempre più confusa, mentre lanciava uno sguardo al marito profondamente addormentato.

Vengo subito, solo un momento..” mormorò, raddrizzando le spalle e sistemando per quanto possibile le pieghe dell'unico vestito che ormai possedeva, come se si trovasse ancora a Versailles in procinto di partecipare ad un ballo.

Andiamo, sono pronta...”


Nello stesso momento, salone principale

Oscar sbuffò e strinse le spalle nel mantello sbiadito nell'estremo tentativo di placare il freddo, i capelli biondi che rilucevano a causa della pallida luce che filtrava dalla finestra alla sua sinistra.

Era sgattaiolata come un ladro fuori dal rifugio prima dell'alba e aveva raggiunto a piedi il malandato palazzo delle Tulieries senza farsi vedere da nessuno, in particolar modo da Rosalie.

Il suo cuore si strinse al pensiero della ragazza: non l'aveva più vista da quando avevano discusso e lei stessa non era andata a dormire al piano di sopra per evitare di litigare ulteriormente. Sapeva che non sarebbe riuscita a convincerla dei suoi buoni propositi e a dimostrarle che la sua scelta era dettata, oltre che dall'amicizia, dalla responsabilità che portava sulle proprie esili spalle. I ribelli contavano su di lei, quantomeno gli amici di Alain e di Bernard e in quanto loro guida aveva il dovere di fare quanto tutto il possibile per dare una mano, esattamente come in occasione della battaglia del 14 luglio.

Perchè mai Rosalie non capiva quanto fosse necessario salvare la regina?

Perchè si rifiutava di guardare in faccia la realtà?

Era forse gelosa del suo affetto nei confronti della regina?

Non ho mai amato la regina Maria Antonietta e ho sempre guardato a lei come un'amica.. Ma come faccio a spiegarlo a Rosalie..? Se cominciassi a fare certi discorsi, la metterei solo in imbarazzo, perché le dimostrerei che ho capito quali sono i suoi sentimenti.. E se lei sapesse che io so, ebbene.. Ebbene probabilmente capirebbe che io stessa ho capito di nutrire qualcosa per lei..”

Sospirò sconfortata, passeggiando per la stanza polverosa, il rumore dei tacchi degli stivali che echeggiava in ogni angolo.

Se solo avesse avuto più tempo, se solo fosse stata più esperta..

Se solo avesse avuto il coraggio di guardarla negli occhi e di dirle tutto quello che celava nel suo cuore.. Aveva tentato tante volte nell'ultima settimana, ma invano..

Se non ci era riuscita sino a quel momento, forse non ci sarebbe riuscita per tutta la vita. Del resto, che futuro avrebbero potuto avere loro due insieme..? Unioni come quelle non erano di certo accettate dalla società del loro tempo e, soprattutto, a complicare le cose c'era Bernard: forse Rosalie amava anche lui..? Oppure aveva creduto di amarlo, esattamente come lei aveva creduto di amare Andrè..?

Incredibile come ai suoi occhi quella situazione fosse complicata quasi quanto la ribellione stessa..

Oscar scosse la testa e si morse il labbro inferiore, imponendosi di scacciare quei pensieri e di concentrarsi sull'incontro imminente.

Non poteva negare di essere emozionata e, sotto certi aspetti, intimorita dalla reazione che la regina avrebbe avuto nel vederla.

Si erano separate con dolore, mentre le lacrime bagnavano le guance di entrambe e i loro cuori sanguinavano per il dispiacere, eppure.. eppure chi le dava la certezza che la regina non l'avrebbe scacciata..?

Di certo era stata informata del fatto che lei, la sua più fidata amica, aveva guidato la prima vera battaglia della Rivoluzione Francese.

Forse pensava che era morta o forse aveva sperato che morisse..?

E anche se non l'avesse scacciata, cosa avrebbe fatto se la regina avesse rifiutato la sua proposta..?

Robespierre non sembrava aver messo in conto una simile problematica, ma lei conosceva sin troppo la regina e il suo carattere impetuoso: sarebbe rimasta a Parigi anche a costo della vita se avesse ritenuto infamante o oltraggioso fuggire.

Forse mi sto preoccupando troppo.. La situazione è diventata insostenibile e la regina non metterebbe mai in pericolo i suoi figli.. Devo cercare di essere convincente il più possibile e non me ne andrò di qui finché...”

Un rumore di passi interruppe i suoi pensieri, costringendola a voltarsi verso il corridoio alle sue spalle.

Oscar raddrizzò il busto e strinse i pugni lungo i fianchi, il cuore che le batteva all'impazzata nel petto. Maria Antonietta avanzava verso di lei, bellissima e altera come un tempo.

I miei omaggi, maestà..” disse solennemente, piegando il capo e congiungendo i tacchi degli stivali.

Oscar..? Oscar siete davvero voi..?” la voce tremante della regina le fece sollevare lo sguardo.

Sì, maestà.. sono io..”

Maria Antonietta si portò le mani alle labbra, mentre lacrime di felicità le inumidivano le guance e corse verso di lei, stringendola a sé e nascondendo il viso nel suo petto.

Oscar non disse nulla, limitandosi a ricambiare l'abbraccio, la mano sana che accarezzava appena la schiena dell'altra.

Mi avevano detto che vi avevano ucciso il 14 luglio.. Come.. come fate ad essere qui?”

Mi hanno ferita, maestà e sono rimasta priva di sensi per lungo tempo..”

Sono così felice.. Voi.. Voi mi siete mancata tanto Oscar..”

Lo so, maestà.. Anche voi.. Nonostante le nostre strade si siano divise, non vi ho mai dimenticato e mai potrò farlo..”

Maria Antonietta risollevò lo sguardo, puntandolo in quello altrettanto emozionato di Oscar.

Il biondo comandante sembrava più serio e invecchiato ai suoi occhi, quasi come se un peso gravoso le curvasse le spalle.

Perchè siete qui..? E' molto pericoloso per voi... Se i ribelli vi trovano, vi considereranno una traditrice e vi uccideranno.”

Oscar scosse la testa, sciogliendo l'abbraccio e facendo un passo indietro

Non preoccupatevi per me maestà, in realtà sono qui perché devo farvi una proposta importante, dalla quale dipende il destino della Francia intera..”

Maria Antonietta piegò il capo di lato, gli occhi socchiusi in un'espressione perplessa “Vi ascolto..”

Dovete fuggire dal palazzo, maestà.. Ho ragione di credere che la vostra vita e quella della vostra famiglia sia in pericolo..”

In pericolo...? Ma i ribelli..”

I ribelli non sono tutti uguali maestà.. Molti vedono ancora in voi la causa delle loro miserie e la vostra caduta non è sufficiente per colmare il loro rancore. La rivoluzione per queste persone significa una sola cosa: Repubblica e morte degli antichi sovrani..”

Maria Antonietta si portò una mano alla tempia e si sedette sull'unica poltrona presente nella stanza “Io.. Io temevo che prima o poi una cosa del genere sarebbe accaduta.. Però.. Speravo che il mio gesto... Due giorni fa mi sono inginocchiata davanti a loro!! Ho piegato il capo di fronte alle donne affamate... Non è forse una dimostrazione di umiltà..? Mi hanno acclamato in quell'occasione.. Mi hanno applaudito.. E ora.. ora vogliono uccidermi? Io non capisco.. Non sono più niente.. Mi hanno tolto tutto.. Perchè vogliono strapparmi via l'unica cosa che mi è rimasta? Cosa dirò ai miei figli..? Sono così piccoli, loro non hanno colpe..”

E' per questo motivo che dovete venire via con me.. Vi porterò in un posto sicuro e vi proteggerò, come sempre ho fatto... Fidatevi di me, maestà..”

Certe cose.. Certe cose non cambiano mai, non è vero, Oscar..? Sapevo che il nostro non era un addio... Sapevo che nonostante tutto voi sareste venuta da me a salvarmi..”

Oscar sorrise e si avvicinò a lei, stringendole una spalla con la mano “Voi sarete sempre la mia regina, non importa quello che accade.. Sono stata vostra amica in passato e lo sarò anche adesso, sebbene abbia deciso di intraprendere un diverso cammino..”

Un cammino forse ancora più difficile del mio..” mormorò la regina, puntando poi lo sguardo su quello più scuro dell'altra “Ditemi, Oscar, provate mai nostalgia del passato..? Pensate mai a quando eravamo ragazze e passeggiavamo nel parco della reggia, inconsapevoli di tutto quello che sarebbe successo..? Io sì.. Penso a quando ero ancora bella, a quando ero davvero giovane..”

Voi siete ancora bella, maestà e siete ancora giovane..”

No.. Non lo sono più, Oscar.. Avete veduto il mio viso..? Avete veduto le mie mani..? Avete veduto...” Maria Antonietta si portò una mano ai capelli schiariti, prima di scoppiare in lacrime, gli occhi nascosti dietro le esili dita.

Oscar non disse nulla, limitandosi a stringere le braccia intorno a lei.

Sì, aveva visto il suo viso stanco e tirato, aveva visto le sue mani poco curate e i suoi capelli talmente chiari da sembrare bianchi, ma la trovava ancora bella come quando l'aveva vista per la prima volta sulle sponde del fiume Reno.

Lei stessa, forse, non era diventata più vecchia..?

Lei stessa, forse, non era riuscita a tornare da una morte certa..?

Il tempo non è trascorso solo per voi, maestà.. E' trascorso per tutti e tutti abbiamo sofferto per un motivo o per un altro.. Ma voi avete sempre avuto coraggio e forza d'animo per affrontare ogni difficoltà, ce la farete anche adesso..”

Oh Oscar.. Prego affinché abbiate ragione.. Oggi stesso parlerò con mio marito, potete star certa che non si opporrà..”

Molto bene.. Deve essere stanotte.. Verrò a piedi e insieme raggiungeremo la carrozza che avrò preparato per voi..”

A piedi..? Ma le guardie..”

Le guardie non saranno un problema, non temete.. Voi pensate solo a stare pronti e a partire al momento opportuno..”

La regina annuì e si alzò in piedi, lo sguardo nuovamente fiero e altero

E sia.. Faremo come dite, Oscar e vi seguiremo, fiduciosi, come abbiamo sempre fatto..”

Vi ringrazio Maestà.. Ora debbo lasciarvi, ma tornerò stanotte, non temete..”

rispose Oscar con un sorriso, piegando il capo in un cenno di saluto e dirigendosi verso il portone.

Oscar..?”

Sì, maestà...?”

Vi aspetterò con ansia e vi seguirò fino in capo al mondo...” (nota 2)


Rifugio dei ribelli, poco tempo prima


Oscar io.. io ti amo Oscar. Ti ho sempre amata e sempre ti amerò!” la sua voce tremava per l'emozione e il suo cuore, il suo cuore batteva tanto forte da sembrare sul punto di esplodere.

Oscar non disse nulla, limitandosi a scuotere la testa e a darle le spalle

Oscar! Oscar! Perchè non rispondi? Tu.. Tu non mi ami?”

Rosalie serrò una mano intorno al suo polso e la costrinse a girarsi

Amarti..?” Oscar scoppiò a ridere, scrollando la mano in modo da liberarsi dalla sua stretta “Io amo solo la mia regina e tu sei soltanto un intralcio alla mia felicità!”


NO!” il grido soffocato di Rosalie riecheggiò con forza nella stanza silenziosa.

Era a letto e a giudicare dalla pallida luce che penetrava dalle finestre doveva appena essere sorto il sole.

La ragazza sospirò, portandosi le mani alle guance per asciugare le lacrime che, copiose, le inumidivano la pelle.

Era stato soltanto un sogno, eppure, eppure le era parso terribilmente reale.

E' dunque questa la realtà..? Davvero Oscar mi risponderebbe in quel modo se le confessassi il mio amore..?”

Scosse la testa, cercando di scacciare dalla mente quei brutti pensieri e di concentrarsi sulla lunga e intensa giornata che la attendeva.

Voltò lentamente il viso e di nuovo le lacrime minacciarono di bagnarle le guance alla vista delle coperte perfettamente lisce.

Oscar non era salita a dormire, dunque.

Era talmente arrabbiata con lei da essere rimasta da sola tutta la notte al piano di sotto?

Era ancora convinta dei suoi propositi? Sarebbe andata dalla Regina, oppure era rinsavita e aveva deciso di cambiare strategia..?

Lei.. Lei deve aver compreso quanto quel piano sia assurdo e folle..

Lei deve aver fiutato il pericolo.. Lei..”

Un terrore improvviso e pungente le scosse le viscere, costringendola ad alzarsi e a correre a piedi nudi al piano di sotto nonostante il freddo.

Monsiuer Oscar!! Monsieur Oscar!!” chiamò, gli occhi che andavano da una parte all'altra della misera casa. “Oscar!!” tentò ancora, ma solo un silenzio assordante le rispose.

Rosalie sospirò mestamente e passo dopo passo si avvicinò al tavolo di legno, appoggiandosi ai gomiti e nascondendo la testa tra le braccia.

Perchè Oscar..? Perchè ti comporti così..?”

La delusione e il dolore le facevano bruciare il petto, mentre calde lacrime le scendevano lungo le guance già arrossate.

Sei fuggita nel cuore della notte pur di andare da lei.. Sei andata via senza dirmi una parola, nonostante la nostra discussione. Tu.. Tu non hai pensato ad altri che a lei..

Di nuovo, tra me e lei, hai scelto lei, come hai sempre fatto in passato.. Ma se è sempre stato così, se l'ho sempre saputo, perché fa ancora così male..? Perchè questo dolore mi scuote il cuore..? Sei scappata come un prigioniero fugge dalla sua cella.. E' così che ti senti, tra queste mura..? Ti senti soffocare..? Sono io che ti soffoco con il mio amore..? Sei sempre stata così gentile con me, così premurosa eppure.. Eppure per lei mi hai lasciato qui.. Mi hai abbandonato senza che io potessi fare nulla per impedirtelo.. Tornerai, Oscar..? Oppure rimarrai con lei e ti dimenticherai di me..?

Chissà cosa ti ha detto quando ti ha visto.. Ti ha stretto a sé..? Ha affondato il viso nel tuo petto..? E tu..? Tu l'hai abbracciata..? Le hai detto che l'hai sempre amata e che nonostante la rivoluzione sei pronta a morire per lei..? State ridendo di me adesso? State progettando il vostro futuro felice..?”

Si morse il labbro inferiore con forza e strinse i pugni.

Una gelosia mai provata le faceva tremare le braccia.

Perchè tutte le persone che amava di più la abbandonavano miseramente?

Prima sua sorella, poi sua madre e adesso.. adesso Oscar..

Era così stupida, così priva di importanza...? Era colpa sua..?

Sono solo una ragazzina timida e insignificante, questa è la verità.

Non sono mai stata bella, né coraggiosa. Non sono mai stata come mia sorella, non sono mai stata come la regina.. Io... Io non sono nessuno!”

Si alzò in piedi con così tanta foga da far cadere la sedia sul pavimento polveroso.

Rosalie piegò la testa all'indietro, prima di sospirare e piegarsi sulle ginocchia.

Quella sedia era la preferita di Oscar, sebbene fosse la più scomoda tra tutte.

Carezzò lentamente il legno schiarito dal trascorrere del tempo, quasi fosse porcellana finissima e sorrise appena, risollevando l'oggetto per rimetterlo al suo posto.

Per quanto potesse essere arrabbiata, per quanto Oscar potesse essere testarda e cieca, lei la amava disperatamente e avrebbe continuato ad amarla finché avesse avuto vita in corpo.

Non c'era altro scopo per lei. Era nata per amarla e sarebbe morta amandola.

Un improvviso rumore sulla soglia la fece sobbalzare.

Erano passi, leggeri, ma sempre e comunque passi.

Era Oscar..?

Rosalie si strinse nello scialle lacero che le cingeva la vita e silenziosamente arretrò fino alla parete alle sue spalle, resa buia dal sole ancora nascente.

La porta si aprì lentamente, facendo intravedere il profilo smagrito e slanciato di Oscar, avvolta nel suo consunto mantello scuro.

La donna si strinse nelle spalle e senza nemmeno spogliarsi si sistemò sulla sua sedia, allungando le gambe come faceva ogni volta.

Rosalie avanzò di un passo, il cuore che le batteva furiosamente nel petto.

Cosa avrebbe dovuto dirle?

Cosa avrebbe dovuto fare?

Era arrabbiata con lei, ma così sollevata di vederla da sentirsi confusa e stordita.

Non se n'era andata dunque.. E forse.. Forse non era nemmeno andata a trovare la Regina. Forse era andata solo a fare una passeggiata e la sua fantasia le aveva fatto immaginare cose terribili che mai erano accadute.

Monsieur Oscar..” la sua voce era sottile quanto quella di un pulcino.

Sei tu, Rosalie..?” domandò Oscar senza spostarsi, limitandosi a farle un cenno con la mano sana.

La giovane fece un profondo respiro e le si avvicinò, ricacciando indietro le lacrime che le pungevano le palpebre.

Oscar era terribilmente pallida e teneva gli occhi fissi davanti a sé, persa tra i suoi pensieri.

Avete fatto una passeggiata con questo freddo? Sapete bene che non dovete uscire tanto presto. Non fa bene ai vostri polmoni..” Rosalie le sistemò meglio la poca stoffa libera del mantello sul petto e le portò una mano alla fronte.

Potevate prendervi un malanno e nelle vostre condizioni..”

Non sono andata a fare una passeggiata, Rosalie. Sono andata al palazzo delle Tuileries e ho parlato con la Regina del piano di Robespierre. Partiremo stanotte.”

Rosalie ritrasse in fretta la mano dalla pelle liscia dell'altra e se la strinse al petto, quasi volesse con quel gesto frenare la delusione cocente che di nuovo le scuoteva le viscere.

Voi.. Voi siete andata da lei.. Quando?” le domandò, pur conoscendo perfettamente la risposta.

Sono uscita prima dell'alba, approfittando del fatto che stessi dormendo.

Mi dispiace aver agito in questo modo, Rosalie, ma sapevo che se te lo avessi detto non avremmo fatto altro che litigare come ieri sera.”

Potevate almeno fare un tentativo, non credete? Mi trattate sempre come una bambina, ma io.. Io non sono una bambina..”

Rosalie, ma cosa stai dicendo..? Io non ho mai..”

Voi.. Voi non fate altro che prendermi in giro.. Siete sempre gentile, premurosa, ma non fate altro che fingere! Fingete di ascoltarmi, fingete di volermi bene!”

Oscar la guardò sconvolta e serrò le labbra in un'espressione di rabbia repressa

Di cosa stai parlando? Sei forse impazzita?”

Rosalie scosse la testa, socchiudendo gli occhi per sbarrare il passo alle lacrime imminenti

Io mi prodigo per voi. Io mi prendo cura di voi, della vostra malattia, del vostro braccio e voi.. voi alla prima occasione correte incontro al pericolo!”

Ti ho già spiegato il motivo della mia scelta, se solo...”

Se solo voi mi ascoltaste! Ma voi non mi ascoltate, non ascoltate nessun altro! Voi.. Voi volete solo proteggere la regina, l'avete sempre voluto e continuerete a volerlo, non importa quanto vi costerebbe, non importa quanto ancora io discuta.

Avete deciso di gettare la vostra vita dopo che un miracolo ve l'ha restituita! Siete scampata a morte certa, per andare incontro ad una nuova morte, nonostante tutto quello che ho fatto per voi! Siete un'egoista, siete..”

Ma le lacrime le impedirono di continuare. Si portò il viso tra le mani e sarebbe fuggita al piano di sopra come la notte precedente se Oscar non le avesse stretto le esili dita intorno al polso.

Smettila.. Smettila, Rosalie..” la sua voce era pacata come al solito e la dolcezza aveva preso il posto della rabbia.

Si alzò in piedi lentamente e piegò il braccio, facendo accostare la ragazza al suo petto.

Perdonami se con il mio comportamento ti ho fatto soffrire, non era mia intenzione farti del male..” sussurrò, lasciandole il polso e portando il palmo della mano sulla sua schiena “Qui non si tratta né di me, né di te, né della regina, Rosalie. Si tratta della Francia intera, della nostra patria.. E io non posso tirarmi indietro. Sono stata educata da mio padre come un soldato e gli ho giurato che mi sarei sempre comportata con onore. Non posso comportarmi diversamente, mi conosci..”

Le sue lunghe dita si mossero in una lieve carezza e Rosalie rabbrividì, appoggiando la fronte al petto forte dell'altra.

Voi siete sempre stata così coraggiosa, mentre io ho sempre tanta paura. Non potete capire quanto io tema per voi. Se voi moriste, io..”

Rosalie si morse il labbro inferiore, senza avere l'ardire di continuare o di sollevare lo sguardo.

Sei tu la più coraggiosa tra noi due, Rosalie, su questo non c'è alcun dubbio. Non avrei mai potuto fare molte delle cose che tu hai fatto e continui a fare. E' grazie a te se ho ancora la forza di lottare.. A volte mi sento così stanca, Rosalie, ma poi ti guardo, vedo la tua gioia di vivere, la speranza con la quale guardi al futuro e sento di poter rivivere ancora una volta anche io. Non c'è altro, nella mia vita, che mi dia tanta forza quanto te..”

Rosalie sollevò lentamente lo sguardo, trovando quello gentile e luminoso di Oscar.

Voi dite cose che nessuno mi ha mai detto..” mormorò Rosalie, il rosso delle guance che si mescolava alle lacrime argentee.

Forse perché nessuno ti conosce come ti conosco io..” sussurrò Oscar con lo stesso tono, raccogliendo l'ennesima lacrima con il pollice.

Rosalie non rispose, limitandosi a guardare quegli occhi azzurri, così simili eppure allo stesso tempo incredibilmente diversi dai suoi.

Non andare Oscar. Ti prego.. Resta qui, con me..” le sue labbra si mossero senza che la mente potesse controllarle.

Oscar le accarezzò piano la guancia e le rivolse un sorriso indecifrabile

Lo sai che devo, Rosalie. Così.. Sarà tutto più difficile.. Se solo tu sapessi..”

Cosa..? Cosa devi dirmi Oscar..?” continuò la fanciulla, incapace di contenersi, dimentica di qualunque prudenza.

Nulla.. Solo..” Oscar si interruppe per un lungo momento, apparentemente indecisa su cosa dire. “Chiudi bene la porta, stanotte devo partire e tu rimarrai da sola. Non voglio che ti accada niente. Lascerò dei ragazzi a guardia della casa..” disse infine, distogliendo lo sguardo, pronta ad allontanarsi.

Ma la stretta di Rosalie intorno al suo polso, inaspettatamente ferrea, le impedì di muoversi “Non fuggi mai da nulla Oscar, eppure adesso stai fuggendo da me. Perchè..? Io non riesco a capire..”

Oscar scosse la testa, limitandosi a sorriderle “Sei la persona più importante per me, Rosalie, non c'è altro che tu debba sapere.. Ora scusami, ma devo andare. Robespierre deve essere informato della decisione della regina e abbiamo molto da organizzare. Tornerò presto, non temere.”

Rosalie allentò la presa e in silenzio vide l'altra inforcare la porta e svanire nella nebbia mattutina,lasciandola, per l'ennesima volta, sola con i suoi pensieri.


Ed eccoci giunti all'angolo delle note!!

Nota 1: Il marchese Marie-Joseph Paul Yves Roch Gilbert du Motier de La Fayette è passato alla storia come uno dei più importanti militari e politici francesi del suo tempo.
Dapprima protagonista della rivoluzione americana, durante la quale si distinse per le sue eccezionali abilità militari e per il coraggio incrollabile, ricoprì un ruolo fondamentale soprattutto nella prima fase della rivoluzione francese: fu difatti eletto comandante della guardia nazionale per acclamazione popolare e cercò in tutti i modi di orientare la rivoluzione in senso moderato e monarchico-costituzionale, al fine di salvare la monarchia. Fu lui a suggerire alla regina di uscire sul balcone per farsi vedere dalle donne e fu sempre lui a ordinare ai propri uomini di sparare sulla folla, radunat
asi nel campo di Marte per richiedere l'abolizione della monarchia. L'episodio, in occasione del quale morirono 50 persone e che segnò la frattura definitiva dei rapporti tra rivoluzionari moderati e giacobini, è ricordata ancora oggi come "Massacro del campo di Marte."
Dopo essersi trasferito in Belgio e aver trascorso numerosi anni prigioniero tra l'Austria e la Prussia, si dedicò nuovamente alla politica francese come deputato durante il periodo della Restaurazione, diventando nuovamente comandante della guardia nazionale nel 1830. Morì nel 1834 e fu considerato il primo "eroe dei due mondi" della storia.

Nota 2:  Fuga di Varennes. Nella storia reale, la fuga di Varennes avvenne tra il 20 e il 21 giugno del 1791. Fu lo stesso Luigi XVI ad organizzare l'operazione, alla quale stava pensando da diverso tempo e che ancora non aveva attuato per paura di una guerra civile, a causa di due fattori fondamentali: la morte di Mirabeau, "l'oratore del popolo", che aveva sempre cercato di mediare tra i rivoluzionari e i sovrani e le Pasque incostituzionali, espressione con cui si ricorda quanto avvenuto il 17 e il 18 aprile del 1791, quando il popolo francese, venuto a conoscenza che il sovrano, il 17 aprile, in occasione della domenica delle palme si era rifiutato di prendere la comunione, bloccò la partenza della famiglia reale, diretta a Saint-Cloud per trascorrere la settimana sante e la costrinse a tornare a piedi al palazzo delle Tuileries. Organizzatori dell'operazione insieme al sovrano furono, tra i tanti, lo stesso Hans Axel di Fersen e il conte de Mercy, (che conoscete sicuramente se avete visto l'anime). Il piano consisteva sostanzialmente nel fingere che Maria Antonietta fosse la baronessa Korf, vedova di un colonnello russo che si stava recando con i suoi due figli e il suo seguito a Francoforte e raggiungere così la piazzaforte monarchica di Montmeady, dalla quale il re sperava di guidare una controrivulzione.
Fu però lo stesso Marchese de La Fayette, scoperto l'accaduto (si dice perchè l'itinerario scelto era quello seguito da tutti i nobili per lasciare la Francia e per la scelta della regina Maria Antonietta di Fersen e di altri conosciutisissimi monarchici come seguito) ad arrestare i sovrani a Varennes e a riportarli a Parigi.
Fu proprio questo episodio, probabilmente più di altri, a determinare nei francesi il desiderio di instaurare una volta per tutta la Repubblica.


  
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