Caspita se ne è passato di tempo. Ben ritrovati!
In questo agosto appena finito, mi son trovata a fare il rewatch degli ultimi episodi dell'anime. 
L'episodio 147 mi uccide tutte le volte. E' come si guardano: non spezza il cuore? Faccio fatica a pensarli divisi.
Killua e Gon non hanno bisogno di parole per capirsi: basta un hint, un sorriso, uno sguardo. Ma mi son chiesta cosa sia passato nella loro testa, nel momento di dirsi "Arrivederci". Questa fic è il risultato. Ogni commento, come sempre, è ben accetto.
Scusate lo sproloquio, buona lettura!




 

"No matter where we go, we'll always be friends."

Oh, Gon.
Vorrei abbracciarti. Vorrei stringerti e farti capire – sul serio – quanto mi mancherai. Ma non credo che poi avrei il coraggio di lasciarti andare.
Che stupido sentimentale.
Non ho mai temuto gli addii. Ma ora ho paura, ho paura da matti. Temo che questo momento si trasformi solo in un vago (felice?) ricordo. Senza un presente né un futuro. Senza la forza di rinascere. Non sono una persona di fede, non lo sono mai stato. Come posso ora credere così tanto in qualcosa?
Mi sento ridicolo.
Sono scappato di casa come un (poco credibile) avventuriero, in cerca di qualcosa, che – ora so – era semplicemente un legame. Per colpa di Illumi, Alluka è rimasta nascosta per tanto tempo nei labirinti della mia mente. Fa ridere, a pensarci: sono scappato dalla mia famiglia, ma quello che cercavo era proprio lì, in mezzo a loro. Eppure, se fossi rimasto, se non mi fosse stata tolta Alluka dalla testa, io non sarei mai partito. Non ti avrei mai incontrato. Non avrei nemmeno conquistato il coraggio di prendere questa decisione. E neppure la forza per liberare Alluka. Ora sono pronto a proteggerla, per il resto della mia vita. Ed è grazie a te!
È ironico, no? Ciò che ci ha unito ora ci divide. Ogni passo in più verso i nostri sogni è un passo in più lontano l'uno dall'altro. Ecco, ci risiamo.
Sono davvero un piagnone irrecuperabile.
A volte mi chiedo cosa pensi tu, a volte mi chiedo se tu cercassi questo legame quanto lo cercavo io. La risposta che più temo a volte si schiude dentro di me, ed è sempre la stessa: non lo so. Credo di averti compreso abbastanza, nel tempo che ci è stato concesso insieme. E con tutta la sincerità di cui sono capace – ben poca, ahimé – posso dire che davvero non so cosa pensi di tutto questo. Te l'ho detto, no? La tua luce mi acceca. Anche ora posso specchiarmi nei tuoi occhi, la luce della tua determinazione è un faro. Tu dici sempre che la possiedo in egual misura: sarà vero? L'unica mia certezza al momento è che sono a un bivio, Gon. Scegliere tra te e Alluka, scegliere la mia strada. La cosa più frustrante è rendermi conto che tu avevi intrapreso la tua già da molto tempo.
“E tu scoprirai cosa vuoi fare davvero!” Era bello sognare, allora. Era bello perché non ci credevo poi così tanto, che avrei trovato un sogno anche per me. Anzi, avevo la certezza che sarei stato per sempre al tuo fianco. In quel momento era davvero tutto ciò che desideravo. Ma adesso... Alluka è importante, e non lo sapevo. Non sapevo nulla. Lei mi aspettava prima ancora che partissi, e mi ha aspettato per tutto questo tempo.
Io sono il suo sogno.
E, in fondo, lei è diventato il mio. Non è ingiusto? Non è tutto stramaledettamente ingiusto? Vorrei gridarlo. A squarciagola. Fino a lacerarmi le corde vocali, fino a farmi esplodere i polmoni. Non è giusto. Fa male, Gon. Amare fa troppo male. Dovrebbe essere qualcosa di dolce, eppure sento solo amaro.

Alluka si stringe al mio fianco. È fiduciosa, piena di quella piacevole sensazione cui lei dà – ingenuamente – il nome amore. Ancora lei non sa quanto può far male. Ama me, e questo le basta. Non ha dovuto scegliere. Perché io devo? Perché non posso avere tutto? Mi sento capriccioso.
Sono solo un misero egoista.
So che è la scelta giusta, so che il mio posto è al fianco di Alluka. Voglio proteggerla, e che sia felice. Finalmente sento di avere una meta, o meglio... una strada. E ne sono felice, davvero.

...Solo che... vorrei che quella strada la percorressimo insieme.

Ora vai, Gon, ti prego. Corri. E ricordarti sempre che hai un pezzo di me.

Oh, Killu.
Killu quante cose vorrei dirti. Vorrei dirti grazie. Grazie. Grazie. Ripeterlo ancora, e ancora. Vorrei dirti, vieni con me. Non sarebbe una richiesta. Vieni con me. È un'affermazione. Vorrei dirti, porta Alluka. Gireremo il mondo insieme. Porta Alluka. .
...Ma non capisci? Ti strapperei dalle mani il tuo sogno. Non posso lasciarmelo fare. Ho giurato a me stesso, a tutti i miei amici, che non avrei più agito così. Non voglio più essere l'egoista che sono stato. Io voglio poterti guardare negli occhi (potessi vederli, come brillano ora) a testa alta.
Quei tuoi occhi che sono come un libro aperto, per me.
Credi che non lo sappia. Credi che non capisca cosa voglia dire scegliere. Io sto scegliendo. Potrei lasciare che Ging sparisca di nuovo, potrei cominciare di nuovo la caccia al topo. Ma non sarebbe che rimandare una promessa che ho fatto a me stesso, alla zia, a mio padre. È una questione di onore, e di volontà.
Devo andare.
Ma non muoverò un muscolo fino a che non vedrò che hai capito. Sei un testone, ma io di più. È vero, non mi sono fatto troppe domande quando sono partito. Non immaginavo a cosa sarei andato incontro. Ma ero – sono tuttora – ben intenzionato a godermi il viaggio. La mia strada ha incrociato quella di Leorio, di Kurapika, e la tua. Ed è stata la meraviglia più grande, la bellezza che ho scoperto in questa amicizia. Questa bellezza deve durare, è la mia forza.
Killu, io ho bisogno di te.
Non ho diritto di pretenderlo, ma posso per lo meno crederci. Io ti ho tradito, ti ho deluso, ti ho spezzato il cuore. Quel momento mi passa davanti agli occhi in ogni istante. Sono stato un misero egoista (lo vedi, quanto ci assomigliamo?). Erano parole stupide, crudeli, sbagliate. So di averti fatto preoccupare. Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace.
 

Scemo, io ti ho già perdonato.

Lo so.

Mi hai salvato la vita. Ti devo il mio sogno. E ti devo ancora una promessa – “La prima cosa? Gli presenterò Killua, il mio migliore amico”. Lo so. Non essere scettico. Non ridere, lo farò. Non posso evitarlo, capisci? Tu hai un pezzo di me.
Sono così fiero di ciò che sei diventato.
Non è un onore che vantano in molti. Io ho il migliore amico del mondo. E non ho fatto nulla per meritarmelo. Ti sei catapultato nella mia vita come una cascata di luce, sei esploso e mi hai illuminato la strada. Mi hai raccolto quando sono caduto, e accompagnato passo per passo fino al mio sogno. Vuoi sapere un segreto? Sono terrorizzato. Le nostre strade si dividono, e io ho paura dei passi che farò senza te al mio fianco. Ma ci incontreremo ancora: è la certezza con cui camminerò da domani.
Promettiamo. Promettiamoci che ci rivedremo. Più forti di adesso.
 

Lo giuro.

Lo giuro.

Un sorriso mesto e uno sguardo determinato sanciscono la loro muta promessa.
Vogliono crederci. Vogliono scommetterci. Con tutta la forza di cui sono capaci.

Arigatou, Killua.

Arigatou, Gon.

Gratitudine. Genuinità. Rabbia. Gelosia. Competizione. Gioia. Irritazione. Pazienza. Curiosità. Complicità. Ammirazione. Insofferenza. Sicurezza. Impazienza. Fiducia. Paura. Eccitazione. Incomprensione. Solidità. Frustrazione. Determinazione. Semplicità. Speranza.

Si sono donati tutto.

È tempo di andare.

“Sayonara”