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Autore: cabin13    02/09/2016    0 recensioni
[WARNING: STORIA INCOMPIUTA]
Bibi adora raccontare storie e quei bambini adorano ascoltarle, una in particolare. Anche da grandi non si stufano mai di sentirla ripetere: un'avventura di pirati con il loro vascello attraverso i sette mari, divenuti padroni degli oceani.
Ma c'è una parte che Bibi ha sempre omesso ai suoi piccoli ascoltatori: il legame della storia con il loro passato, con quel vascello e quei pirati che sembrano solamente parte di una favola.
Una volta, quand'era piccola, Re Cobra le aveva questo: "Nelle fiabe c'era sempre un fondo di verità..."
E quella verità prima o poi va rivelata loro...
Nove ragazzi intraprendono un viaggio in mare alla ricerca del loro passato, di quei pirati divenuti pilastri della storia. Un'altra avventura che diventerà leggenda e presto sarà narrata ai posteri...
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaya, Mugiwara, Perona, Violet | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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IL VIAGGIO COMINCIA


– Ma si può sapere chi ti ha dato la patente di navigazione, Bells?! - imprecò Jay aggrappandosi al parapetto della nave mentrela rossa al timone evitò degli scogli.
– Zitto tu, che hai il senso dell'orientamento di un cactus! - lo rimbeccò la ragazzina.
Erano salpati parecchie ore fa da Alabasta e il vento aveva soffiato sempre favorevole, le coste del regno che per anni era stata la loro casa adesso erano un microscopico puntino all'orizzonte che in due minuti lasciò posto al blu a perdita d'occhio. Bibi e il re Cobra avevano fornito loro tutto il necessario per il viaggio, inclusa una nave adatta a essere manovrata da poche persone: era un veliero con solo due alberi, piccolo ma resistente.
Bells evitò un altro gruppo di scogli con una brusca manovra e un barile di viveri, non agganciato con le corde, rotolò pericolosamente verso il parapetto opposto, dove si teneva Shiro.
– Attento, Shi! - lo chiamò Ariel e il moretto fu veloce a voltarsi e spostarsi quando il barile si schiantò.
– Ahi!
– Oh, no! Ti sei fatto male - si avvicinò a lui Ace.
– Eh? - lo guardò sorpreso il moro – No, io non ho neppure parlato - assicurò.
– Ma allora... - all'unisono otto teste si voltarono verso il barile incriminato. Shiro lo raddrizzò aiutato da Ace e poi insieme i due tolsero il coperchio...
– Lili?! - strabuzzarono gli occhi i ragazzi quando la testolina azzurra dell'amica fece capolino dal bordo del barile.
– Cosa diavolo ci fai tu qui? - riuscì ad articolare Pedro dopo un silenzio che parve interminabile.
– Che domande... Parto anch'io!
– Non se ne parla - intervenne Olivia irremovibile – L'hai sentito anche tu che questo è un viaggio pericoloso.
– Non mi interessa. Io voglio vedere il mondo!
– Torniamo indietro, Bells - ordinò la diciassettenne rivolta alla navigatrice.
– Non possiamo - rispose rassegnata quella – Il log pose punta la prossima isola e Alabasta è sparita all'orizzonte da un pezzo! Siamo in mezzo all'oceano!
Lili esultò un: – Evviva! - mentre saltava fuori dal barile.
– Frena l'entusiasmo - l'ammonì Kai – Dovrai stare fuori dai guai e non combinarne. Quando ti diremo di nasconderti non protesterai, quando ti diremo di filartela, lo farai senza storie, quando ti diremo di rimanere sulla nave, ci resterai da brava, capito? Sei parte della famiglia reale di Alabasta e non possiamo permettere che ti succeda qualcosa in questo viaggio.
– Okay - annuì Lili e il moretto immaginò che la ragazzina avesse smesso di di ascoltarlo dopo la prima frase.
La turchina guardò Bells al timone: – Che rotta stiamo seguendo? - chiese curiosa.
– La più veloce per l'Isola degli uomini-pesce e quindi per l'Arcipelago Sabaody. Re Cobra ha detto che per entrare nel Nuovo Mondo è necessario passare da quel gruppo di mangrovie e far rivestire la nave, ma non ho idea di cosa voglia dire...
– Chissà se vedremo la metropoli sull'acqua di cui Bibi ci ha raccontato... - sospirò sognante Ariel.
– Io vorrei tanto provare a fare un giro sul treno marino- aggiunse Kai.
– Oppure vedere anche la gigantesca nave-isola di Thriller Bark non sarebbe male con la sua aria misteriosa... - ipotizzò ancora la verdina.
– Hai la memoria corta? Bibi ci aveva detto che era stata distrutta. E poi solo tu ci vuoi andare, se vuoi ti molliamo là - la stuzzicò il fratello, dando via a un battibecco.
Gli amici sospirarono: quei due erano fratello e sorella, ma erano peggio di cane e gatto. Erano rimasti calmi e tranquilli tutto il giorno prima e le ore precedenti, era troppo bello per essere vero che se ne stessero calmi e tranquilli come angeli...


L'idea di quella testaccia verde di Jay di fare turni di guardia era stata accolta all'unanimità, così come quella di estrarre a sorte il primo turno di vedetta e adesso, lassù sulla coffa, stretto nella coperta che gli avevano dato per la sera, Pedro si chiedeva cosa cavolo gli fosse passato per il cranio quando aveva accettato quell'idea. Non che non gli dispiacesse starsene lontano dal russare dei suoi nakama, ma il legno della coffa era duro più del cemento e doveva stare sveglio e vigile anche se in realtà era stanco morto.
Stava per cedere chinando la testa sul petto e addormentandosi, quando uno strano rumore attirò la sua attenzione. Era come un canto celestiale, tanto che per un secondo Pedro credette di essere morto e di avere di fronte le porte dell'aldilà. Scosse la testa dandosi dello stupido per un pensiero simile e si alzò in piedi impugnando il cannocchiale. Non riusciva a mettere a fuoco tutti i dettagliaì, ma in piedi sulla spiaggia di fronte alla quale la nave era ormeggiata - il log pose aveva puntato proprio quell'isola come prima tappa - c'era una ragazza. La luna illuminava in parte il suo viso e Pedro fischiò quando vide che la giovane era a dir poco... bellissima. I tratti ricordavano il volto di una di quelle ninfe degli antichi miti, gli occhi luminosi e i i lunghi capelli mori, il chitone colorato drappeggiato sul corpo.
Rapido il ragazzo scese dalla coffa e si sporse col busto oltre il parapetto della nave ad ascoltare quella voce melodiosa. Non era mai stato indifferente alla bellezza femminile e inspiegabilmente si sentiva attratto alla follia da quel canto che lo invitava a scendere sulla spiaggia. Quel suono gli stava annebbiando il cervello, la riva lo chiamava, lo esortava a abbandonare la nave.
Dimentico di tutto il resto, ammaliato dalla ragazza, Pedro non si accorse nemmeno di aver scavalcato con una gamba il parapetto...


Mattiniera come sempre, Olivia uscì sul ponte appena dopo l'alba. Guardò in alto verso la coffa aspettando di veder sbucare la testa bionda di Pedro, ma il posto di vedetta rimase silenzioso, nessuno la salutò. La turchina rimase calma, non era certo il caso di andare in paranoia per un saluto mancato: il biondo avrebbe potuto benissimo essersi addormentato. Del resto, il primissimo giorno di navigazione era stato massacrante per tutti loro.
Ridacchiò, le era venuta in mente una bella idea per svegliare il principino addormentato. Si arrampicò sull'albero maestro cercando di fare meno rumore possibile e già si immaginava la faccia che l'amico avrebbe fatto quando gli avrebbe strillato nelle orecchie. Urlò lei, invece, e quasi perse l'equilibrio alla vista della coffa deserta, di Pedro nessuna traccia se non la coperta sul pavimento. Sorpresa, Olivia ridiscese sul ponte e provò a curiosare in cucina, magari aveva avuto fame e aveva deciso che era ora di una colazione anticipata oppure la stava aspettando dentro perché sapeva che lei si alzava sempre a quest'ora.
Fu colta alla sprovvista nel trovare anche la cucina vuota e silenziosa. Olivia iniziò a preoccuparsi un pochino; era impossibile che Pedro fosse sceso sotto coperta, abbandonando il suo posto - si erano messi d'accordo nel decidere che il turno sarebbe finito quando uno degli altri compagni si fosse svegliato e fosse salito sul ponte, così sarebbero state due persone - e comunque l'azzurra avrebbe dovuto incrociarlo nel corridoio.
Allarmata, la ragazza tornò in coperta e svegliò le sue compagne di stanza, poi tutte e quattro chiamarono i ragazzi: – Alzatevi, pigroni, è importante!
Quando furono riuniti tutti sul ponte, Olivia si ritrovò sette paia d'occhi puntati addosso, in attesa di quello che aveva da dire.
– Pedro è sparito - snocciolò.
– In effetti mi stavo domandano perché Casco di banane non fosse qui con noi... - commentò Jay guadagnandosi una gomitata nelle costole da Bells.
– Sicura che non si sia imboscato da qualche parte?
– Assolutamente sicura. Qualcuno di noi avrebbe dovuto vederlo, altrimenti. La nave non è immensa.
– E allora dove può essere andato? - domandò Lili.
– Non ne ho idea...
– Nell'unico posto dove sarebbe potuto andare - intervenne Bells attirando l'attenzione su di sé. Indicò oltre il parapetto della nave: – Prima o poi saremmo dovuti sbarcare per permettere al log pose di registrare il magnetismo dell'isola, adesso abbiamo un motivo in più per scendere.



Hola gente!
Eccomi qui con il terzo capitolo di questa storia che mi sta prendendo tantissimo, spero sia di vostro gradimento ^^! Spero non mi sia venuto troppo corto, il prossimo tranquilli che è più lungo (almeno credo...)
Due paroline su Olivia, tanto per precisare: lei è la figlia di Robin e Franky e per questo ha ereditato parte del suo carattere da uno e parte dall'altra, quindi è per questo che non si comporta sempre in maniera distaccata e fredda come l'archeologa (tipo l'idea di spaventare Pedro per svegliarlo in questo capitolo), ma dimostra di più e sue emozioni (come fa Franky).
Ecco, dopo questo punto finisco di fare la precisina e tolgo il disturbo ^^
Alla prossima!
Adios
   
 
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