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Autore: jaki star    02/09/2016    3 recensioni
Un sibilo d’agonia le abbandonò la gola, un grido soffocato che non l’aiutava a dissipare quella nebbia che stava lentamente calando sui suoi sensi.
Stava perdendo contro sé stessa, contro le sue stesse azioni.
Forse si era sopravvalutata, nel credere di essere abbastanza forte da poter sopravvivere anche a quell'ennesima, crudele, punizione.
[...]
Gray la strinse a sé: Juvia avvertì il calore delle sue braccia, il tepore della sua pelle che più e più volte aveva desiderato assaporare.
“Non c’è bisogno di essere tristi… Perché la vita di Juvia apparterrà sempre e solo a te, Gray-Sama”.
[SPOILER!499/GRUVIA/Soundtrack: Untitled - Simple Plan]
Genere: Angst, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fading Away
 
 

 
I open my eyes
I try to see but I'm blinded
By the white light
I can't remember how
I can't remember why
I'm lying here tonight
 
Cercò di aprire gli occhi, invano.
Si scoprì cieca, solo gli ultimi istanti di piena coscienza tatuati sulla cornea. Non riusciva a vedere. Non riusciva a pensare. Non riusciva a parlare. Avvertì il proprio corpo scosso dagli spasmi, le labbra secche tese in uno strillo silenzioso che non avrebbe mai trovato sfogo.

“Questi due idioti si sono tolti la vita?!”
Le forze che l’abbandonavano. La durezza del terreno. Lo stupore di Invel.

Il lembo di memoria che emerse dal mare di shock in cui si trovava fu la sua salvezza e la sua condanna: uno strano calore le affiorò al viso, mentre la realtà, fino ad allora una macchia bianca e indistinta, iniziò a diventare più tangibile. Juvia percepì la superficie dello squarcio nell’addome e il bagnato del sangue, il cui tipico odore ferroso le fece venire voglia di vomitare l’anima. La stessa anima che, lo percepiva chiaramente, stava abbandonando il suo corpo.
 
And I can't stand the pain
And I can't make it go away
No I can't stand the pain
 
Via via che il dolore aumentava e lo spazio circostante prendeva forma, la Locksar cercava di pensare, di capire, di connettere la coscienza con il cervello: qualcosa le suggeriva che, a quel giro, era completamente fottuta. Sapeva che sarebbe morta, lo sapeva fin da quando quelle orribili catene avevano stretto il suo collo, da quando il pugno del Devil Slayer le si era abbattuto sullo zigomo. Da quando non aveva più avuto scelta se non quella di sacrificarsi per il bene dell’unico uomo che avesse mai amato.
Juvia non si pentiva della scelta che aveva fatto: coerente fino alla fine, aveva scelto di nuovo l’amore. Ma mai avrebbe pensato che sarebbe stato così doloroso. Il trauma causato dal male allo stomaco le impediva di ragionare, di svolgere quell’azione fondamentale per non rendere vano il suo sacrificio. C’era un tassello, un elemento che poteva ancora giocarsi, il classico asso nella manica che però non riusciva mentalmente a raggiungere. Strizzò gli occhi, mentre i suoi pensieri cozzavano l’uno contro l’altro: ogni sua membra pareva urlare a causa dell’agonia che stava provando. Forse si era sopravvalutata, nel credere di essere abbastanza forte da poter sopravvivere anche a quell’ennesima, crudele, punizione.
 
How could this happen to me?
I've made my mistakes
Got nowhere to run
The night goes on
As I'm fading away
 
La maga dell’acqua avvertì un nuovo spasmo scuoterle i tessuti, una nuova ondata di sofferenza che la distoglieva da suo vero obiettivo. Un obiettivo fondamentale, che tuttavia non riusciva ancora a focalizzare. Il suo asso nella manica, la mossa vincente per chiudere la partita una volta per tutte.

“Juvia deve pensare”.

Un sibilo d’agonia le abbandonò la gola, un grido soffocato che non l’aiutava a dissipare quella nebbia che stava lentamente calando sui suoi sensi. Mosse appena le dita della mano, causando nient’altro che danni: la paresi stava lentamente prendendo il controllo dei suoi nervi. Stava perdendo contro sé stessa, contro le sue stesse azioni.

“Juvia deve pensare” si ripeté, una calda lacrima di frustrazione che le rotolava lungo la guancia.

“Però Juvia non se lo meritava… Perché?”.

L’irrazionale pensiero bastò a dar manforte al trauma che la stava stringendo fra le sue tenaglie: la ragazza si sentì scivolare in una fossa oscura e senza fondo. I sensi iniziarono ad abbandonarla, scivolando via insieme al sangue che non smetteva di sgorgare dalla sua ferita, di risalirle in gola e di stagnarle nei polmoni irrimediabilmente lesi.

“Non è giusto…”.

 
Everybody's screaming
I try to make a sound
But no one hears me
I'm slipping off the edge
I'm hanging by a thread


“JUVIA! JUVIA RESISTI!”.
Un grande schiamazzo sul campo di battaglia. Non riusciva ad aprire gli occhi, troppo debole per anche solo pensare di farlo. Qualcuno stava gridando il suo nome. Qualcuno la stava stringendo, ma lei non aveva la forza di replicare. L’unica cosa che riusciva ad articolare, era il nome della persona per cui aveva combattuto fino allo stremo delle forze. Avrebbe voluto dire di più, ma non riusciva. Lucy la strinse ancora di più, la voce concitata.
“Non preoccuparti, sono certa che lo rivedrai presto…”.
E le forze l’abbandonarono prima che potesse anche solo annuire.

Questa volta, Juvia non sentiva alcuna voce. Non c’era nessuno che potesse impedirle di cadere nel baratro dell’incoscienza, l’anticamera della sua prematura morte. La presa che esercitava sul filo della vita si stava progressivamente allentando. La maga dell’acqua rilassò lentamente le dita, mentre le palpebre s’abbassarono.
 
I want to start this over again
So I try to hold onto a time
When nothing mattered
And I can't explain what happened
And I can't waste the things that I've done
No, I can't!
 
“Prenditi cura di Gray”.

Juvia spalancò gli occhi. Silver le sorrise, inclinando il capo: quanto assomigliava all’amato figlio. Bello e fiero come lui, una figura robusta ed evanescente fra il candore del campo di battaglia. L’uomo le si inginocchiò di fronte: le appoggiò la mano sul capo, proprio come Gray aveva fatto più di una volta. La ragazza alzò la testa, incontrando gli occhi blu del defunto: si scambiarono un lungo sguardo, carico di parole inespresse e sentimenti pulsanti.
Juvia contrasse immediatamente le dita, serrando il pugno fino a far sbiancare le nocche: Silver le sorrise di nuovo, annuendo con aria determinata.

“Coraggio” le disse, iniziando ad unirsi al vento: quando la sua figura si dissipò completamente, la maga digrignò i denti.

“Coraggio” si ripeté, allungando il braccio“Non è ancora finita”.

E mentre la sua coscienza si era risvegliata, mentre il dolore passava in secondo piano rispetto all’obiettivo che fin dall’inizio si era prefissata, strinse fra le dita il suo asso nella manica.

Gray la prese in braccio, sottraendola dall’attacco di Ultear.
Gray la strinse a sé, per poi pronunciare l’Unison Raid.
Gray poggiò la mano sulla sua, rassicurandola mentre cavalcavano alla volta di Fairy Tail.
Gray le sorrise, per poi offrirle una barretta al cioccolato.
Gray le disse che le avrebbe dato una risposta.

Juvia sorrise, l’amore in cui credeva riflesso nei suoi occhi azzurri. Per Gray e per tutto ciò che avevano condiviso, raccolse le sue ultime forze: parlò con voce decisa, mentre un'aura chiara la avvolgeva.

 
“Water Make: Blood”.
 
The night goes on
As I'm fading away…
 
 
Gray la strinse a sé: Juvia avvertì il calore delle sue braccia, il tepore della sua pelle che più e più volte aveva desiderato assaporare. Qualcosa di caldo le sfiorò le gote smorte, tracciando segni quasi invisibili che non era in grado di cancellare: le lacrime del ragazzo cadevano copiose sul suo viso sporco, i suoi singhiozzi che le perforavano le orecchie in maniera quasi dolorosa.
“Non può essere successo veramente… Juvia, ti prego… Ti scongiuro, apri gli occhi…” lo sentì supplicarla, la voce rotta e disperata come mai l’aveva sentita.

La maga sorrise.

“Non c’è bisogno di essere tristi… Perché la vita di Juvia apparterrà sempre e solo a te, Gray - Sama”.

E mentre l’urlo di Gray scuoteva le viscere della terra, la giovane maga smise di respirare. 





Angolo dell'Autrice: 

Buon pomeriggio!

Dopo un lungo periodo di silenzio, ho deciso di calcare di nuovo le scene di questo fandom. 
Come è facile intuire, mi ritrovo qui in seguito al sanguinoso capitolo di lunedì: moralmente a pezzi per la piega presa dalla storia, ho deciso di scrivere un tributo ad un personaggio meraviglioso, che non merita in alcun modo di sparire in questa maniera. A discapito delle critiche, alcune senz'altro sensate e giuste nei confronti dell'opera, io non ci sto. Non mi interessa in alcuna maniera che in Fairy Tail non muoia nessuno di veramente importante. Io, ripeto, non ci sto. Per questo mi trovo qui:
 non per inventare un finale alternativo, non cambierebbe le cose, ma per dare il mio -si spera- temporaneo commiato ad un grandissimo personaggio che non voglio assolutamente muoia. 
Spero con tutto il cuore che questa non sia l'uscita di scena di Juvia, della Gruvia e del Gray che conosciamo. Che non sia l'uscita di scena dei personaggi e della ship grazie ai quali ho scoperto Fairy Tail, grazie ai quali mi sono appassionata a questo universo che mi ha divertito, incoraggiato, stupito e fatto innamorare nonostante tutto. 


Dopo un lungo sfogo, non mi resta che dire un grazie di cuore ai lettori che si sono soffermati a leggere Fading Away e fare un appunto a Mashima: ricordati, caro Hiro, che una cinquina in faccia è più forte del Nakama Power.
E ci sono molte persone che desidererebbero fartela assaggiare. 

Con affetto, 

Jaki Star


 
  
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