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Autore: Fandoms_Are_Life    03/09/2016    2 recensioni
Oramai è trascorso un anno dalla morte di Chichi. Goku, da quel giorno, si è chiuso in sé stesso ed ha cominciato ad allenarsi sempre più sporadicamente, manifestando scarsissimo interesse nelle arti marziali. Un pomeriggio, sua nipote Pan decide di andare a trovarlo per fargli sentire meno la solitudine che lo circonda nella sua casa sui Monti Paoz. Lui, per ringraziarla, le legge una lettera riguardante uno dei momenti più belli condivisi con la sua Chichi: il loro primo bacio.
[Chichi/Goku]
[Quarta classificata al contest Story of our life indetto da eleCorti sul forum di EFP.]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Fandoms_Are_Life.
Titolo: How To Catch A Comet.
Fandom: Dragon Ball.
Personaggi: Chichi, Son Goku.
Pairing: Chichi/Goku.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life.
Intro: Oramai è trascorso un anno dalla morte di Chichi. Goku, da quel giorno, si è chiuso in sé stesso ed ha cominciato ad allenarsi sempre più sporadicamente, manifestando scarsissimo interesse nelle arti marziali. Un pomeriggio, sua nipote Pan decide di andare a trovarlo per fargli sentire meno la solitudine che lo circonda nella sua casa sui Monti Paoz. Lui, per ringraziarla, le legge una lettera riguardante uno dei momenti più belli condivisi con la sua Chichi: il loro primo bacio.
Fanfiction partecipante al contest Story of our life indetto da eleCorti sul forum di EFP.
NdA: Salve a tutti! Questo è il mio terzo approccio al fandom di Dragon Ball, ed è la seconda storia che scrivo per un contest. Prima o poi farò una fanfiction con protagonisti Vegeta e Bulma, lo giuro, ma per adesso sono totalmente in fissa con i personaggi di Chichi e Goku, la mia coppia preferita in assoluto dell'intero anime, ed appena mi si presenta un'occasione non riesco a fare a meno di sfruttarla. ;D Ringrazio infinitamente eleCorti per avermi dato la possibilità di partecipare al suo concorso e concludo dicendo che spero di aver fatto un buon lavoro e di non aver reso i personaggi – ed in particolare Goku – troppo OOC. Aspetto i vostri pareri! Baci da Fandoms_Are_Life.

 

 

 

 

 

Mi rigiro quelle buste tra le mani, conscio che all'interno di esse ci sono lettere in cui ho scritto tutti gli avvenimenti più importanti della mia vita.
Un sorriso amaro si apre sul mio volto mentre continuo a fissare quegli involucri di carta con uno sguardo triste.
Alzo appena gli occhi e scorgo la mia immagine nello specchio della nostra… mia camera da letto. Il guerriero di un tempo, il Saiyan temerario che non ci pensava due volte prima di gettarsi nella mischia e combattere contro un numero spropositato di avversari solo per misurarsi e decidere quanto tempo era necessario continuare ad allenarsi per diventare sempre più forte sembra scomparso. Adesso vedo solo un uomo che dimostra vent'anni in meno di quelli che ha realmente ma che, a parte questo, non ha nulla di particolare. La luce che si scorgeva nei miei occhi ogni qualvolta avevo l'opportunità di superare i miei limiti si è spenta con lei. Sono distrutto.
- Mi manchi così tanto, Chichi… - mormoro con voce flebile.
Un improvviso scampanellio mi fa destare dallo stato catatonico in cui ero caduto.
Scendo il più in fretta possibile le scale, non senza qualche difficoltà: non mi alleno da mesi, oramai, ed il mio corpo, nonostante sembri quello di un cinquantenne ancora in vigore, sta dando i suoi segni di cedimento.
Quando apro la porta, mi stupisco un po' nel trovare, dall'altro capo dell'uscio, la mia unica nipote, Pan.
- Ciao, nonno! Come stai? - esclama, regalandomi uno dei suoi sorrisi smaglianti.
- Bene, tesoro. Entra pure. - Mi scosto per farle spazio e lei non se lo fa ripetere due volte.
- Non mi aspettavo una tua visita. Non mi ha avvertito nessuno - aggiungo una volta che siamo entrambi seduti sul divano del salotto.
- Volevo farti una sorpresa e passare un po' di tempo con te. Sai, papà e lo zio Goten sono molto preoccupati, ed anche i tuoi amici: sono settimane che non ti fai vivo… - All'improvviso, si blocca. - Cosa sono quelle? - domanda, indicando le buste che ancora stringo tra le mani. Non mi ero accorto di non averle lasciate in camera.
- Oh, queste… - dico, ed immediatamente la tristezza torna a prendere il sopravvento. - … sono delle lettere che ho scritto dopo la morte di tua nonna.
- Davvero? E per chi sono? - domanda Pan, sempre più curiosa.
Le rivolgo un piccolo sorriso. - Per lei.
Mia nipote sbatte un paio di volte le palpebre, ma rimane in completo silenzio, invitandomi tacitamente a proseguire.
- Mi sono pentito di averle dimostrato così poche volte tutto l'amore che provavo e provo tutt'ora nei suoi confronti, ma oramai è troppo tardi. L'unico modo che avevo per sfogarmi, oltre alle arti marziali, era questo - spiego.
Pan mi fissa dolcemente. - Hai fatto bene, nonno. Sono felice che tu ti sia tenuto impegnato con qualcosa di diverso dai tuoi soliti allenamenti.
Il fatto che approvi fa accentuare il sorriso che mi si era formato in precedenza sulle labbra. Improvvisamente, ho un'idea. - Ti va se te ne leggessi una?
I suoi occhi si illuminano. - Oh, sì, certo! Mi piacerebbe moltissimo!
Do una rapida occhiata a tutte le buste ed, una volta trovata quella che stavo cercando, la apro, mi schiarisco la gola ed inizio:

 

Cara Chichi,

è passato un mese da quando… Non riesco nemmeno a pronunciarla, quella parola. Ti sembrerà strano, in fondo io me ne sono andato più volte, ma stavolta è diverso. Sapevo che sarei potuto tornare e riabbracciarvi tutti, ma tu non hai quest'opportunità. Il drago Shenlong può riportare in vita solo chi è stato ucciso, non chi ha lasciato questo mondo semplicemente chiudendo gli occhi con un sorriso sulle labbra, passando dal comune sonno notturno a quello eterno senza che nessuno se ne accorgesse.
Sapere questo mi fa male, perché vorrei averti di nuovo qui, accanto a me, e chiederti scusa per tutte le volte in cui non ci sono stato e ti ho lasciata sola a crescere Gohan e Goten. Sono stato egoista, ma me ne sono accorto troppo tardi, ed adesso non posso fare altro che pensare agli splendidi momenti che abbiamo trascorso assieme, quando io non ero impegnato a salvare il mondo e tu non eri arrabbiata con me.
Ti ricordi il nostro primo bacio? È accaduto dopo la cerimonia nuziale. Tutti gli invitati stavano banchettando allegramente, ed io con loro, ignaro dei tuoi occhi puntati sulla mia figura. Me ne sono accorto solo quando mi hai sfiorato delicatamente un braccio con una mano. A quel punto, ho rivolto la mia attenzione a te, ignorando per quello che credevo fosse un momento il buffet davanti a me.
Aspettavo che dicessi qualcosa, invece ti sei limitata a guardarmi con occhi ricolmi d'amore. Dopo tutto quello che avevamo passato, avevo iniziato a ricambiare quel tuo sentimento, ma non ne ero ancora del tutto consapevole.
- Perché mi guardi in quel modo? - ti ho chiesto, improvvisamente rosso in volto, abbassando lo sguardo e grattandomi la nuca, come facevo sempre quando ero nervoso.
- Perché ti amo - hai semplicemente risposto, non distogliendo neppure per un istante il tuo sguardo dal mio volto.
Quella non era la prima volta che me lo confessavi, ma il tono in cui mi rivolgesti quella frase mi fece sollevare la testa di scatto, ed i nostri occhi si incontrarono. Eri sincera, te lo si leggeva in faccia. A quel punto, un calore inaspettato mi percorse da capo a piedi. Non avevo mai provato un'emozione simile, prima di allora.
Lentamente, ricambiai il sorriso che mi stavi rivolgendo, al che il tuo viso si illuminò ancora di più. Eri così bella… Sentivo il cuore battere all'impazzata nel petto mentre il tuo viso si avvicinava sempre di più al mio.
Eravamo a pochi centimetri di distanza quando ti risposi: - Anch'io -, prima di posare le mie labbra sulle tue.
Era una sensazione meravigliosa. In un attimo, tutti coloro che ci circondavano erano scomparsi: esistevamo solo io e te, in un istante che sembrava durare all'infinito.
Quando, a malincuore, ci staccammo, venimmo accolti da un applauso generale ed, imbarazzati, puntammo i nostri sguardi altrove.
In quel momento ho capito finalmente cosa significa provare talmente tanto affetto per una persona da essere pronti a fare qualsiasi cosa per lei.
Nel corso degli anni, momenti del genere hanno sempre scarseggiato, ovviamente per colpa mia. Ero troppo preso dai vari nemici che minacciavano di distruggere la Terra per accorgermi della mia splendida moglie, e non sai quanto io sia pentito di ciò.
Ti amo, Chichi, non dimenticarlo mai e, se mi stai guardando da lassù, ti prego, perdonami.

Sempre tuo,
Goku.
 

Dopo aver terminato la lettura, volto la testa in direzione di Pan. Una lacrima le sta solcando la guancia, mentre un sorriso meraviglioso campeggia sul suo volto.
- Oh, nonno, è… è bellissima! Se la nonna fosse stata al mio posto, adesso stareste entrambi annegando in un mare di lacrime.
- Grazie, piccola - le dico, prima di venire stretto in un abbraccio stritola-ossa, subito ricambiato.
- Piano, Pan, non sono più quello di una volta - rido, e lei mi segue a ruota, lasciandomi andare ed asciugandosi il viso.
- La nonna ti amava molto, sai? Anche se ogni volta che tornavi da una battaglia ti urlava contro, in tua assenza non faceva altro che pregare per te e mormorare che ti amava più della sua stessa vita.
Sentire queste parole mi scalda il cuore. - Ti ringrazio, nipotina mia. Mi hai reso il Saiyan, anzi, l'uomo più felice della Terra.
Detto ciò, l'accompagno alla porta. Oramai è sera, e lei deve tornare a casa. Mi promette che tornerà a farmi visita più spesso, ed io accolgo con gioia questa sua decisione.
Dopo che se ne è andata, mi dirigo verso il frigo e prendo la prima cosa che mi capita tra le mani, mangiandola distrattamente prima di andare a coricarmi.
Una volta arrivato nella camera che un tempo occupavo insieme a Chichi, getto un'occhiata distratta fuori dalla finestra, e la mia attenzione viene catturata da una stella cometa.
Mi affaccio per osservarne la scia, incantato, ed esprimo il mio desiderio: “Voglio che Chichi sappia che l'amo e che continuerò ad amarla fino a quando non la raggiungerò in cielo, e desidero anche che mi perdoni per tutto il dolore che ha dovuto patire nel corso degli anni a causa mia”.
Dopodiché, mi stendo sul letto e, cullato da tutti i ricordi che mi vengono in mente, mi addormento, sognando il dolce volto della mia Chichi.

   
 
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