Anime & Manga > Battle Spirits
Segui la storia  |       
Autore: HikariMoon    03/09/2016    3 recensioni
VERSIONE RISCRITTA
Sono passati quattro anni dal ritorno dei Maestri della Luce dal futuro. Quattro anni in cui Mai, Yuuki, Hideto e Kenzo hanno cercato di riprendere le fila della propria vita.
Ma è arrivato il momento che i Guerrieri di Gran RoRo tornino a combattere per i sei mondi. Guidati da una verde farfalla i quattro si ritroveranno finalmente catapultati a Gran RoRo. E ad attenderli ci saranno vecchi amici e una misteriosa ragazza.
Ben presto, si renderanno conto di come il mondo che hanno lasciato non sia più lo stesso e che molte cose non potranno più essere come prima.
Una nuova battaglia sta per iniziare, ma prima scopriranno che un’altra missione li attende: salvare una vecchia amica.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hideto Suzuri, Kenzo Hyoudo, Mai Viole/Shinomiya, Nuovo personaggio, Yuuki Momose
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Battle Spirits Resurgence - I Guerrieri della Luce'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 4

Quando Zungurii mise piede nel salottino, la luce del giorno stava appena iniziando a illuminare il Regno di Rubino. Era stata una notte difficile, le rivelazioni della sera precedente lo avevano tenuto a lungo sveglio. Sapeva di non aver recuperato sufficiente sonno. Ma come avrebbe potuto dormire? Non riusciva ancora credere che Dan fosse morto.

Sussultò quando si accorse che c’era già qualcuno seduto sui divani. Fece un saluto a M.A.I.A., a guardia dei comandi, e riconobbe la testa viola di Mai.

La ragazza lo scorse subito e posò sul tavolino la tazza di thè che aveva in mano.

“Ne vuoi?”

Il granroriano annuì e si sedette sul divano opposto. Mai sorrise e prese la teiera, versandogli il liquido ambrato nella tazza.

“Come stai?”

Zungurii deglutì, ma non rispose. Osservò la ragazza spostare lo zucchero davanti a lui e porgergli la tazzina. Lui la prese e accennò con il capo un ringraziamento. Per qualche istante, entrambi sorseggiarono il thè. Poi il granroriano sospirò e posò la tazzina. Non sapeva neppure lui come si sentiva, ma il pensiero che Mai si fosse alzata prima per accertarsene, gli riscaldava il cuore.

“Non lo so. Sono successe così tante cose brutte in questi anni. Non mi aspettavo una simile notizia da voi.”

Mai posò la propria mano su quella più grande del granroriano.

“A me è servito quasi un anno per superare il dolore.” Sorrise tristemente ripensando a quei mesi. “Non volevo neppure più giocare a Battle Spirits.”

Zungurii sgranò gli occhi. “Davvero?” Mai annuì.

“Io non potrei mai smettere di giocare. È l’unico modo che avrei per ricordarlo.”

La ragazza sospirò. “Io l’ho capito più tardi.”

Fissò il liquido ancora contenuto nella tazzina e la sua mente si soffermò sugli ultimi istanti trascorsi con Dan. Un sorriso le nacque spontaneo.

“Sai, prima di andare a combattere, mi disse che alla fine del duello, la prima cosa che avrebbe voluto fare era mangiare del curry.”

Zungurii annuì, non fidandosi della propria voce. Passarono alcuni istanti, prima che si arrischiasse a parlare ancora.

“Mi mancherà.”

Mai chiuse gli occhi e si posò sul divano. “Manca a tutti.”

Nessuno dei due aggiunse altro ed entrambi si accontentarono di godere di quel silenzio e di quel dolore condiviso.

===============================================================================================

La luce del giorno illuminava il regno di Rubino da qualche ora, quando il gruppo si riunì di nuovo sui divani. Nessuno di loro fece domande quando trovarono già in piedi Mai e Zungurii e gli umani non ne fecero quando Aileen fu l’ultima a raggiungerli, dato che nessuno dei granroriani sembrava esserne sorpreso.

Uno dopo l’altro iniziarono a servirsi dal cibo che Zungurii aveva preparato per la colazione. C’era del pane, qualche dolce e un po’ di frutta. Da bere, Serjou aveva riempito di nuovo la teiera di thè e aveva portato una brocca di succo.

M.A.I.A., intanto, aveva attivato i motori e tramite il pilota automatico stava guidando la Limoviole attraverso il deserto in una rotta apparentemente casuale.

In questo modo, a differenza del giorno prima, Serjou fu da subito con loro e gli altri due granroriani si mostrarono notevolmente sollevati di far iniziare il discorso a lui. Zungurii perché ancora s’imbarazzava al pensiero di quanto fosse stato ingenuo da bambino e Aileen perché doveva ancora del tutto svegliarsi.

“Dopo la vostra partenza, Gran RoRo sembrò finalmente nascere a una nuova vita.” Serjou esitò un attimo, ripercorrendo i mesi di quell’avventura. “Non ho idea di quale sia stata la vostra percezione, ma nel nostro mondo i problemi c’erano ancora prima dell’arrivo del Re.”

Varie espressioni si dipinsero sul volto dei quattro Maestri della Luce, ma l’unico veramente non sorpreso era Yuuki. Lui lo sapeva fin troppo bene. Lo aveva anche provato sulla sua pelle.

“Tra i popoli dei sei regni è sempre esistita, come dire – ”, il granroriano rifletté un attimo prima di proseguire. “Una certa rivalità. Nel corso dei secoli ci sono stati lotte e scontri, anche molto violenti, per la predominanza. Diffidenza e spesso odio erano alla base dei contatti tra le nazioni.”

Kenzo sembrava veramente colto alla sprovvista. “Non sembrava. So che non siamo stati a Gran RoRo a lungo... ”

“Temo che l’odio per il Re del Mondo Altrove sia solo servito a nascondere queste contese.” Serjou sospirò, a disagio dal dover mostrare i lati più oscuri del suo mondo. “Neppure il desiderio di libertà era così unanime come molti s’illudevano e anche le opinioni erano molto contrastanti.”

Aileen, finito di mangiare la fetta di dolce che aveva preso dal vassoio, sembrò essersi finalmente scrollata di dosso le ultime tracce di stanchezza.

“Il Re del Mondo Altrove, nonostante tutto, ha portato molti miglioramenti in questo mondo. Ci ha spinto a svilupparci, regni che fino a quel momento erano considerati nullità ottennero finalmente dei diritti.”

Vey e Magisa glielo avevano raccontato in quegli anni e ogni volta la sua mente aveva fatto riaffiorare la visione di un essere umano e di un progetto di pace. Accompagnato ogni volta dalla sensazione di aver fallito.

I Maestri della Luce, soprattutto Mai, Hideto e Kenzo, si sentirono degli sciocchi. Di certo il Re non aveva diritto di governare due mondi e imporre la sua volontà, ma era stato troppo facile considerarlo la causa di ogni male.

“Ma le vostre battaglie ci hanno permesso di vedere oltre le differenze!” Zungurii sorrise entusiasta. Solo ripensare a quei pochi anni di rinascita era sufficiente a dargli la forza per non arrendersi.

Anche Serjou sorrise. “Sembrava veramente che tutta Gran RoRo fosse decisa finalmente a voler onorare il Patto dell’Equilibrio.”

Hideto posò la propria tazza. “Il cosa?”

Aileen drizzò la schiena e sorrise, gli occhi che brillavano. Sembrava una persona diversa, se consideravano che fino a cinque minuti prima fosse praticamente in catalessi ed era già tanto che non si fosse rimessa a dormire sul divano.

“Il Patto dell’Equilibrio è un’antica alleanza. Nelle leggende si racconta che il primo Mago di Gran RoRo lo promosse per creare la pace. Tutti i popoli di Gran RoRo avrebbero ottenuto gli stessi diritti, nascere in un regno o nell’altro non avrebbe più reso uno superiore all’altro. Insieme avremmo potuto raggiungere uno sviluppo mai avuto prima.” Una patina di tristezza riempì i suoi occhi e la ragazza abbassò lo sguardo. “Ma non riuscì mai ad essere sugellato.”

Yuuki fissò Aileen per tutto il tempo che parlò, incapace di mettere a tacere i ricordi del passato. Le ricordava lei, quel lontano giorno. Determinata e impavida di fronte ad una cerchia di uomini che la considerava inferiore e che aveva accettato di ascoltarla più per noia che per vero interesse.

“Poi cosa cambiò?”

I tre granroriani si scambiarono uno sguardo sconsolato, poi fu di nuovo Serjou a prendere la parola.

“Furono i granroriani a cambiare. Senza alcun preavviso, uomini e donne cominciarono a odiare e disprezzare chi veniva da un altro regno. Le stesse famiglie e gli amici se erano contrari alle loro idee. E, molto spesso, queste persone erano state tra le più convinte nell’opporsi al Re.”

Zungurii sbuffò e scosse la testa. “I duellanti più forti, le persone più influenti… tutti sembravano appoggiare questo corso degli eventi.”

“Ma come è possibile?” Hideto non riusciva a crederci. Solo un lavaggio del cervello avrebbe potuto cambiare così tanto le persone, ma era sicuro che qualcuno se ne sarebbe accorto prima o poi.

“Non siamo ancora riusciti a scoprirlo.” Serjou avrebbe voluto avere delle risposte da dare. A volte era difficile non sentirsi impotenti. “In questi anni si sono ricreati gruppi di resistenza, ma la loro azione è resa difficile e non solo perché devono agire di nascosto.”

Zungurii strinse i pugni, rabbia e dolore che si accavallavano nel suo sguardo. “Non ci si può più fidare di nessuno. Interi villaggi sono stati rasi al suolo perché traditi da uno dei suoi abitanti, che aveva rivelato la loro collaborazione con la resistenza.” Il granroriano si alzò dal divano e uscì sul terrazzino, sedendosi su una delle poltroncine e fissando il deserto.

I Maestri della Luce esitarono un attimo, chiedendosi se uno di loro avesse fatto meglio ad andare da Zungurii. Era evidente che fosse furioso, ma chi non lo sarebbe stato al suo posto? Gran RoRo sembrava decisamente cambiata dall’ultima volta che l’avevano vista. Alla fine, decisero che fosse meglio lasciare che si calmasse.

“Ma non avevate detto che le persone cambiavano in modo molto evidente?” A Mai quella situazione non piaceva neppure un po’. Avevano già avuto esperienza di tradimenti e inganni nascosti alle loro spalle, quanto successo sulla Terra le bastava e avanzava.

“Non sempre.” Aileen sospirò. “Molti mostrano i loro veri colori solo al momento opportuno. Anche un Maestro della Luce ne ha pagato le conseguenze.”

Quella notizia li colse alla sprovvista, anche se veramente non avrebbe dovuto. Era ovvio che i Maestri della Luce non dovessero per forza essere terrestri. Se qualcosa doveva sembrare strano, era che non ci fosse stato un numero maggiore di Guerrieri granroriani.

“Era un Mazoku, il Guerriero Viola. Magisa era convinta di averlo portato al sicuro.” Aileen si strinse le braccia: non avrebbe mai dimenticato l’espressione carica di dolore e rimorso della Maga. “Non si era riuscita ad accorgere in tempo che, chi doveva proteggerlo, li aveva già traditi.”

“Chi?” Hideto strinse i pugni. Non aveva mai apprezzato i traditori. Li aveva sempre immaginati simili ai bulli della sua scuola. Dopo quello che era successo sulla Terra, però, li odiava con tutto sé stesso.

“Dovreste ricordarvi di lui. Heliostom.” Una serie di versi strozzati seguì le parole di Serjou. Quella era sicuramente una situazione che non si sarebbero mai immaginati. Quando gli avevano detto che le persone potevano cambiare completamente, non si erano veramente resi conto di che cosa potesse significare. Come avrebbero fatto a distinguere gli amici dai nemici?

Zungurii, accorgendosi del silenzio alle sue spalle, sospirò e tornò nella stanza.

“Vi conviene abituarvi presto ai cambiamenti.” Si avvicinò al tavolo e prese un frutto, iniziando a passarlo da una mano all’altra. “Da anni neppure il mio villaggio esiste più.”

Nessuno dei quattro terrestri era veramente stato al villaggio di Zungurii. Ma potevano intuire che cosa significasse vedere la propria casa distrutta, la vita di ogni giorno strappata via. Lo avevano visto nel futuro, per Mazoku e umani indistintamente. Yuuki lo aveva vissuto in prima persona. Loro stessi, in un certo senso, lo avevano provato quando i mass media avevano rivoltato contro di loro addirittura le famiglie.

“Anche tra di voi c’era un traditore?” Ora Kenzo capiva la reazione del granroriano. Doveva essere stato difficile per lui anche solo parlarne.

Il granroriano si sedette stancamente. Sapeva che quella era una sconfitta che non poteva essere cambiata. “Credo sia stata più una rappresaglia. Un modo per mostrarci che sono loro quelli che comandano.” Un sorriso rassegnato piegò le sue labbra. “Almeno quella volta ce lo aspettavamo, dopo quello che era successo pochi giorni prima. Siamo riusciti a metterci in salvo.”

Mai avrebbe voluto fare qualcosa, ma sapeva che in quelle occasioni le parole servivano a ben poco. Un mi dispiace non avrebbe certo ricostruito le case o impedito che quelle cose fossero successe. Erano solo parole vuote. Aveva odiato ogni volta che glielo avevano detto a lei.

“Che cosa è accaduto?”

Zungurii si posò al divano e alzò lo sguardo verso il soffitto, ripensando anche con affetto a quegli ultimi giorni in cui aveva visto il luogo dove era cresciuto. “Una perquisizione inattesa. Hanno trovato un X-Rare.”

I Maestri della Luce aggrottarono la fronte e pensarono di non aver sentito bene. Distruggere un villaggio per una carta di Battle Spirits, pur rara che fosse, sembrava esagerato sotto tutti i punti di vista. Se non fosse stata una terribile realtà, sarebbero scoppiati a ridere. Era surreale.

Il granroriano tornò a guardare il gruppo e si accorse delle loro espressioni scettiche. Una risata amara scappò dalle sue labbra.

“So che sembra assurdo. Credetemi, lo so. Ma hanno imposto limiti su Battle Spirits. Master Rare, X-Rare… per possederle si devono ottenere dei permessi. E c’è un limite anche sul numero che ci possono essere all’interno di un villaggio.”

“Ma così uccidono lo spirito di Battle Spirits!” Mai non si era sentita così indignata in un sacco di tempo. Quanta voglia aveva in quel momento di potersi sfogare con un bel duello.

Zungurii lanciò il frutto nella ciotola. Il clangore del metallo risuonò nell’aria per alcuni secondi.

“Non gli importa molto. Vogliono essere sicuri che non ci sia modo di potersi ribellare.” Sbuffò. “Perdi in partenza anche con i duellanti più mediocri. Sanno già che non hai X-Rare, sanno già il tuo mazzo!”

Zungurii scorse gli sguardi allibiti e faticò a non rimettersi a ridere. Era certo una soluzione migliore che mettersi a piangere. “Ah, giusto. Non ve lo abbiamo detto. Un’altra fantastica novità è il censimento ufficiale di Battle Spirits.”

“Il cosa?” Kenzo, quasi strozzatosi con la saliva, era sicuro di non aver sentito così tante follie in vita sua. Se neppure sulla Terra avevano deciso di abolire Battle Spirits, con tutto quello che era successo…

“Uno dei primi provvedimenti. Desideri giocare a Battle Spirits? Devi farti inserire nelle liste con l’elenco completo delle carte e riferire ogni modifica, ragazzino.” La risposta di M.A.I.A. li raggiunse dalla cloche di comandi e la gravità di quella rivelazione riuscì a non far notare a Kenzo l’appellativo con cui il robot lo aveva chiamato.

Hideto sgranò gli occhi: si erano veramente impegnati per rendere Battle Spirits inutile. “Sul serio?”

Aileen annuì. “Ufficialmente uno può ancora difendersi a Battle Spirits. Gli stessi soldati offrono ai villaggi la possibilità dei duelli. Ma capite bene, con queste premesse…”

“Il giorno della perquisizione, infatti, abbiamo provato a difenderci, ma è stato tutto inutile.” Zungurii incrociò le braccia e si posò allo schienale. Non gli era mai piaciuto perdere. Lo faceva sentire debole. Ma, in quegli ultimi anni, la sconfitta era diventata un peso insopportabile e una beffa crudele. Avrebbero avuto tutti una maggior possibilità di vincere contro il Re del Mondo Altrove. Almeno lui giocava lealmente, se si escludevano le piccole sorpresine come Gai-Asura.

“A volte, l’unico lato positivo è che l’arroganza vince sul loro buon senso e quindi offrono a chiunque, anche a chi non è censito, la possibilità di combattere, ” aggiunse Serjou. “È un modo per far pesare la loro superiorità, anche perché generalmente hanno già battuto tutti i duellanti del villaggio.”

“Quella volta è stata una salvezza che quel pallone gonfiato non conoscesse il tuo mazzo, Aileen!” Zungurii sorrise, ritrovando per un attimo il proprio buon umore, e picchierellò con il gomito il braccio della granroriana. Era stato così appagante vedere quel soldato essere sconfitto.

Aileen si affrettò a spiegare al gruppo di terrestri. “Io, Magisa e Serjou eravamo arrivati nelle vicinanze da poco. Avevamo appena fatto in tempo a nasconderci, prima dell’arrivo dei soldati. Quando il loro comandante ha offerto la possibilità di combattere, mi sono fatta avanti.”

Il sorriso sul suo volto si spense. “Non che alla fine sia servito a molto.” Aileen ricordava la felicità di quegli istanti. Si era sentita una vera Maestra della Luce. Non sapeva ancora che il suo trionfo avrebbe avuto vita breve.

“Non è stata colpa tua. Senza il tuo intervento avrebbero  bruciato il villaggio quel giorno stesso.” Zungurii le posò una mano sulla spalla, cercando di essere incoraggiante. Dopo le minacce del comandante, tutti si erano aspettati una simile reazione.

Con decisione, il granroriano incrociò gli sguardi dei Maestri della Luce. Era certo che insieme avrebbero vinto. Avrebbe dimostrato a Dan di meritare il regalo che gli aveva fatto. Non avrebbe perso la speranza.

“Lo spirito di Gran RoRo è ancora vivo. Ci sono molte persone che usano Battle Spirits senza essere censite. Ovviamente questo viene considerato un atto di ribellione. E non sempre è possibile usarlo per difendersi.” Tirò fuori le proprie carte dalla tasca e lo posò con estrema soddisfazione sul tavolino. “Da quel giorno ho di nuovo un vero mazzo.”

“Neppure io sono censita.” Aileen imitò il suo gesto e affiancò il proprio mazzo. “Per questo non possiamo restare fermi a lungo. Se vieni scoperto, la paghi cara.”

L’immagine dell’edificio distrutto, che avevano trovato il giorno prima, tornò prepotentemente a far capolino nelle loro menti. Mai ripensò ai tanti duelli che aveva fatto in quei luoghi, la sciocca ricerca di vendetta che per prima l’aveva condotta a Gran RoRo.

“E i banchi di carte? Ne abbiamo trovato uno raso al suolo.”

La voce quieta di Serjou tornò a inserirsi nello scambio. Nessuno dei quattro ragazzi ne fu sicuro, ma ebbero l’impressione di sentire una vena di rabbia e dolore nelle parole del granroriano. Pensandoci, quella leggera sfumatura permeava le parole di tutti i granroriani dall’inizio del racconto.

 “Sono un’ombra del passato. Può duellarci solo chi è censito. Se vengono scoperti duellanti senza autorizzazione o scambi di carte illegali, il Banco viene chiuso o dato alle fiamme.”

Era solo la conferma all’evidenza. Come aveva detto Zungurii, non bastava più difendersi con Battle Spirits. Non erano sicuri di essere pronti per quello, ma certo non potevano e non volevano tirarsi indietro ora.

“Vi renderete conto di come sia difficile opporsi a questo dominio.” La loro attenzione tornò su Serjou. “La ribellione fa quello che può, ma ci sono troppi fattori che si oppongono.”

“Immagino che anche ottenere carte di un certo valore sia diventato difficile.” Yuuki non si sorprendeva più che ribellarsi fosse concretamente impossibile. Chiunque fosse quel tiranno aveva ben chiari i metodi per mantenere il potere a Gran RoRo.

“Esatto. Qualcuno è riuscito a nasconderle prima dei sequestri, ma molto spesso si è stati colti alla sprovvista. E piuttosto che mettere a rischio la propria famiglia…” Zungurii inghiottì il groppo che gli si era formato in gola. Lui stesso aveva sacrificato Siegwurm, ma era certo che Dan avrebbe capito. Dopotutto lui stesso lo aveva aiutato a salvare la sua famiglia anni prima.

“Ma la cosa peggiore è che è diventato difficilissimo fidarsi.” Aileen riprese il proprio mazzo, imitata subito dopo dal granroriano. “Non si è mai sicuri che la persona davanti a te sia pronta a tradirti al momento opportuno.”

“Il comandante che ha guidato i soldati al mio villaggio, io lo conoscevo.”  Zungurii abbassò lo sguardo a fissare le mani. “Non benissimo, ma era sempre stato contrario al Re del Mondo Altrove.”

“O Heliostom.” Hideto sbuffò.

Aileen annuì lentamente. “O Heliostom. Ma non è l’unico.”

“Sembra assurdo. Heliostom ci odiava soltanto perché eravamo umani come il Re.” Kenzo si prese la testa tra le mani. Era tutto così sbagliato.

Serjou chinò il capo, ripensando a quanti amici e conoscenti aveva visto trasformare senza poter far nulla per impedirlo. “Non ha nessuna importanza chi eri prima dell’oscurità. Ci sono decine di persone che prima sarebbero morte per la libertà e ora seguono anime e corpo questo nuovo tiranno.”

“Come possiamo fidarci di voi, allora?” Yuuki non ebbe nessuna esitazione. Sapeva che poteva suonare ipocrita. Lui stesso si era trovato nell'identica situazione. Ma sapeva anche che nessuno degli altri si sarebbe posto quel dubbio. E, per quanto sperasse che non succedesse, era un rischio che non potevano correre.

Il silenzio calò pesante nella stanza.

Gli altri tre Maestri della Luce si resero conto solo a quel punto di quanto Yuuki avesse ragione. Non volevano dubitare dei loro amici o di Aileen, sarebbe stato ingiusto non fidarsi di lei solo perché non l’avevano conosciuta nel viaggio precedente. Ma chi poteva dare loro la certezza che anche loro non fossero stati cambiati? Che non fossero lì solo per consegnarli nelle mani dei soldati?

“Possiamo solo darvi la nostra parola. Vogliamo liberare Gran RoRo.” La giovane granroriana parlò con voce ferma, fissandoli negli occhi. Avrebbe potuto dire dell’altro, forse sarebbe riuscita a rassicurarli. Ma si limitò a stringere le labbra. Era di lei che si dovevano fidare. Non di un fantasma.

“Anche se capiremo, se non vorrete accordarci la vostra piena fiducia. Non è più una cosa comune su Gran RoRo.” Il tono serio di Serjou rese quasi solenne quell’affermazione.

“No. Ci fidiamo. Vogliamo fidarci. Ma dobbiamo essere sinceri gli uni con gli altri. Sarà la nostra arma più forte.” La Guerriero Viola sorrise, cercando di trasmettere sicurezza con la sua affermazione. Sperava di suonare anche sincera. Ma per quanto ne fosse convinta, non era sicura che sarebbe bastato quello per aiutarli.

Aileen si morse un labbro. Non poteva essere completamente sincera con loro. Se lo fosse stata, l’avrebbero guardata in modo diverso. L’avrebbero trattata come un’altra. Sperava solo che anche gli altri mantenessero la loro promessa, almeno per quello che sapevano. Sospirò: non poteva, però, tenerli del tutto allo scuro.

“Sono una Maestra della Luce.”

Passarono alcuni istanti. Anche Zungurii e Serjou erano stupiti che la giovane avesse deciso di rivelare già adesso il motivo della sua presenza sull’astronave.

Mai sbattè le palpebre. “Cosa?”

“È per quello che sono qui. Magisa, dopo la morte del Mazoku, era venuta a cercare un guerriero del Regno di Smeraldo. Ero io. È da allora che viaggio sulla Limoviole.” La granroriana finì di parlare e strinse le mani, aspettando la reazione del gruppo.

Hideto si forzò di non suonare accusatorio, ma era certo che un dettaglio simile avesse una certa rilevanza. Se Mai non avesse proposto di essere sinceri, quando avrebbe pensato di dirglielo?

“Perché non ce lo hai detto subito?” Se cercava di conquistare così la loro fiducia, partiva male in partenza.

E, dagli sguardi degli altri Maestri della luce, sembrava che anche loro condividessero il suo stesso pensiero.

Aileen abbassò lo sguardo, le mani strette sulle ginocchia. “Non sapevate neppure chi ero. Ed io non sapevo chi eravate voi. Ancora non ci conosciamo veramente. Non volevo darvi l’impressione di impormi dentro il vostro gruppo.”

Tutti gli sguardi si posarono su Kenzo. Il ragazzino fissò la granroriana davanti a loro, non sapendo esattamente cosa avrebbe dovuto provare allo scoprire di non essere l’unico Guerriero Verde. Alla fine, si rese conto che la cosa non gli dava così fastidio come avrebbe potuto pensare.

“Non credo mi dispiaccia condividere il mio ruolo.”

Aileen annuì sorridendo, visibilmente sollevata della reazione del suo collega.

Mai distolse lo sguardo da Kenzo, lieta che almeno per il momento quella questione fosse risolta e ben sapendo che avrebbero dovuto affrontarla con calma in un altro momento. Ma, dopotutto, non era quello il dettaglio più importante in quel momento. La sua attenzione ritornò su Serjou.

“Quanti appoggiano questo tiranno?”

“Secondo alcune stime, nei regni più potenti più del cinquanta per cento della popolazione lo appoggia.” Le parole di del granroriano suonavano irreali.

Yuuki, come anche gli amici, non riusciva veramente a capacitarsi di come fosse riuscito ad ottenere un appoggio così veloce. Era il dettaglio più inquietante. Neppure il Re del Mondo Altrove, con il suo carisma, aveva ottenuto un seguito così rapidamente.

“Cosa si sa su questo imperatore?”

“Pochi sanno chi sia veramente. Alcuni dicono che è umano, altri che è un granroriano. Per tutti è solo l’Imperatore.” Aileen sollevò le gambe e posò il mento sulle ginocchia. “In meno di un anno, ogni regno aveva eletto un Governatore che sostituì qualsiasi fosse la forma di governo precedente. Poi lui si manifestò e ebbe solo bisogno di farsi acclamare.”

Mai roteò gli occhi. “Ma è una gara a chi ottiene il titolo più pomposo? Il prossimo che cosa farà? Si farà venerare come un dio?”

Aileen si morse un labbro. “Se non lo fermiamo, non ci sarà una prossima volta.”

Quell’affermazione fece correre un brivido su per la schiena dei Maestri della Luce. Sembrava che le loro avventure, prima a Gran RoRo poi nel futuro, si fossero fuse in un’unica versione più contorta e terribile. Perché rischiavano sempre che il mondo attorno a loro fosse distrutto?

Serjou fece cenno a M.A.I.A. di avvicinarsi. Il robot, evidentemente capendo che cosa dovesse fare, iniziò a proiettare davanti a loro paesaggi dei vari mondi. E anche se erano passati anni e loro conoscevano poco quel mondo, riuscivano a vedere benissimo che c’era qualcosa di malato. Sembrava il progetto del Re del Mondo Altrove, che inspiegabilmente si stava avverando anche senza l’utilizzo del Nucleo Progenitore. Una versione ancora più malata e distorta del suo progetto.

“Negli anni anche Gran RoRo sta venendo consumata. Le foreste muoiono, i fiumi si seccano.” Una bestia simile a un lupo, ma dai contorni neri sfumati e gli occhi rossi, sembrò avventarsi verso di loro. Il gruppo sussultò e Kenzo si spinse contro lo schienale. “Gli animali si trasformano in creature oscure.”

M.A.I.A. fece svanire la proiezione e rimase a fluttuare vicino a Serjou.

“Non esistono prove che la causa di questi cambiamenti sia l’Imperatore.”

Serjou annuì. “Ma sicuramente ci sono molte coincidenze che lo dimostrino. I tempi tra i cambiamenti e il suo arrivo. L’appoggio incondizionato che ha da parte di coloro che cambiano.”

Mai non riusciva a credere a quanto sentiva. “Voi credete che questo fantomatico Imperatore stia volontariamente facendo morire i regni?”

Hideto incrociò le braccia e sbuffò. “Non che questo fosse molto diverso dal progetto finale del Re.”

Zungurii roteò gli occhi. “Non è proprio così. Anche se mi pesa, il Re del Mondo Altrove aveva a cuore questo regno. Nel suo contorto e strano modo di vedere, ovviamente. Lui era convinto di portarci ad un’evoluzione migliore.”

Aileen sospirò. “All’Imperatore sembra interessare solo che questo mondo sia consumato dall’oscurità e dall’odio.”

Come poteva essere possibile che questo fantomatico Imperatore avesse tutto quel potere? Come riusciva a contrastare il potere del Nucleo che alimentava la vita a Gran RoRo?

“Ma perché non ci avete chiamato prima? Il Nucleo non dovrebbe mantenere l’equilibrio? E Magisa? Perché non l’ha cacciato a calci?” Kenzo inspirò con forza l’aria. Voleva capire, ma fino a quel momento poco riusciva ad avere un senso.

“Ci sono stati dei problemi. Magisa non poteva più usare il Nucleo.” Le parole della giovane granroriana si persero nel silenzio lugubre che li avvolse. Era bastata quell’affermazione a spiegare tante cose, a dare contorni ancora più minacciosi a ciò che avrebbero dovuto affrontare.

Per un attimo temettero che l’Imperatore si fosse impossessato del Nucleo, ma ben presto un pensiero più terribile, anche se leggermente egoistico, si fece largo nella loro mente. Un’eventualità che, fosse stata vera, non avrebbero potuto cambiare.

“Magisa è – ”, la voce di Mai tremò. Non aveva la forza di finire.

I tre granroriani compresero solo allora quale fosse la conclusione cui i Maestri della Luce erano arrivati. Zungurii sgranò gli occhi e alzò le mani, agitandole davanti a sé.

“No, che avete capito! Magisa non è morta!”

Il sollievo provato dai quattro umani fu evidente, le loro posture si rilassarono e anche il loro respiro sembrò alleggerirsi. Forse avrebbero dovuto pensare alla situazione nella sua globalità, per la loro battaglia, che il Nucleo fosse al sicuro, era sicuramente più importante. Ma perdere anche Magisa li avrebbe riempiti di un dolore troppo forte. Non ne potevano più di dire addio o di perdere le persone amate.

Questo, però, non toglieva che alla Maga fosse successo qualcosa di brutto.

La risposta alle loro domande, evidenti sui loro volti, arrivò da M.A.I.A.

“Maga Magisa è stata fatta prigioniera circa un mese fa.”

Annuirono semplicemente, lasciando che quella notizia sedimentasse. Pensare a una Magisa catturata, era meno traumatico che accettare una Magisa morta, ma era comunque una novità difficile da digerire. Non volevano neppure pensare a che cosa potesse succederle, nelle mani dell’Imperatore o dei suoi seguaci.

C’era solo una cosa che potevano fare. Non avevano neppure bisogno di cercare conferma nello sguardo degli altri.

L’avrebbero liberata

“Dove si trova?”

La voce grave di Hideto fu la prima a spezzare quel silenzio. Altri brevi e lunghissimi istanti passarono. I tre granroriani si scambiarono alcuni sguardi veloci per decidere cosa dire ai quattro. Alla fine, Aileen fece un cenno a M.A.I.A. che proiettò l’immagine di una cittadina che non conoscevano, dominata da una roccaforte in pietra rossa.

“Qui, nel regno di Rubino. Nella fortezza del Governatore."


… TO BE CONTINUED …



SPAZIO DELL’AUTRICE:

Siamo arrivati alla fine. Ci è voluto più di un anno per arrivare a questo punto, ma in fondo sono soddisfatta di quello che è venuto fuori.

Cosa ne pensate della situazione a Gran RoRo? Ve lo aspettavate? Vi ha sorpreso? Spero di sentire i vostri pareri e che nel complesso, la situazione che ho creato, non sembri troppo simile alle situazioni presenti nelle due serie.

A questo punto, alla conclusione di questo episodio, mi preme ringraziare tutti voi, lettori e recensori. Qualcuno di voi è nuovo, qualcuno di voi è rimasto nonostante il tempo che è passato… in ogni caso, vi posso solo dire grazie. Grazie per aver seguito questa storia e grazie per esservene appassionati. In particolare grazie a:

Aiko-Miura_36, HikariBashin12, lalla20fairy, ShawnSpenstar, _Mamoru_ e _Secretly_scricc

Detto questo, passiamo all’unica cosa che probabilmente vi interessa di queste note…  l’anticipazione del prossimo episodio!

Lascio quindi la parola alla nostra Aileen Dealan:

I Maestri della Luce sono tornati a Gran RoRo. Ma è un nuovo gruppo, quello che si sta formando. E sarebbe tutto più facile se avessimo il tempo di conoscerci meglio. O loro abituarsi alla nuova realtà che li circonda. Nessuno di noi, però, potrà permettersi questo lusso. È arrivato il momento di salvare Magisa. Solo fidandoci gli uni negli altri potremo penetrare nella fortezza e portare a termine la nostra missione. Riusciremo a superare le nostre differenze? Basterà Battle Spirits a tirarci fuori dai guai? Tutto questo nel prossimo episodio: IL SALVATAGGIO DI MAGISA.

Ancora grazie a tutti. Spero che continuerete a seguire queste storie. Vi aspetto! (sperando di non essere io quella che vi farà aspettare)

Varco apriti, Energia!

Alla prossima, HikariMoon

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Battle Spirits / Vai alla pagina dell'autore: HikariMoon