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Autore: Eloisa87    01/05/2009    3 recensioni
Percorreva i corridoi con noncuranza, quando si accorse di uno stranissimo oggetto appeso al muro. Harry si avvicinò piano, guardingo. Chiaramente quello, qualunque cosa fosse, non era un quadro. Era una specie di cerchio, sembrava muoversi leggermente sul muro. Il suo colore variava dal rosa fucsia al rosso acceso, emanava un profumo dolcissimo e nauseabondo, e ne fuoriusciva un rumore soffocato, quasi impercettibile, di risatine e urletti gioiosi.
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Potter
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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1. Giù Per il Buco



Harry Potter camminava allegro per i corridoi di Hogwarts. Era il suo terzo anno nella scuola, e quello era un finesettimana in cui gli studenti, muniti del permesso dei genitori di cui lui era sprovvisto, potevano andare in visita al vicino paese di Hogsmeade. Quindi i suoi due fidatissimi amici, Ron e Hermione, erano assieme agli altri nel piccolo paese.
Probabilmente in quel momento si stavano mangiando qualche dolce a Mielandia, oppure ridevano dei nuovi scherzi di Zonko, o magari si bevevano della buona burrobirra da Madama Rosmerta.
Ma ovviamente, Harry non era certo di buon umore per questo motivo. Infatti, Harry aveva preso l'abitudine, in questi momenti solitari nel castello, di seguire lezioni col professore di Difesa Contro Le Arti Oscure, il professor Lupin, per migliorare o almeno produrre il suo Incanto Patronus.

Percorreva i corridoi con noncuranza, quando si accorse di uno stranissimo oggetto appeso al muro. Harry si avvicinò piano, guardingo. Chiaramente quello, qualunque cosa fosse, non era un quadro.
Era una specie di cerchio, sembrava muoversi leggermente sul muro; il suo colore variava dal rosa fucsia al rosso acceso, emanava un profumo dolcissimo e nauseabondo e ne fuoriusciva un rumore soffocato, quasi impercettibile, di risatine e urletti gioiosi. Harry era inquietato ma incuriosito. Si avvicinò per cercare di capire meglio cosa dicessero le vocine e sfoderò la sua bacchetta, ma nel farlo venne risucchiato dentro a quel vortice rosa e dolciacchero.
Si sentì cadere, quasi fluttuare, in mezzo a quell'odore fortissimo adesso, e gli rimbombavano nella testa quelle risate come urla... cadde sul pavimento.
Si alzò massaggiandosi la testa. Si guardò attorno, ma tutto sembrava come prima. Era caduto nello stesso punto da cui era stato risucchiato. Si voltò di scatto ma il buco o qualunque cosa fosse non c'era già più. Molto strano. Inoltre quel fastidioso odore gli era rimasto dentro le narici, una sensazione davvero sgradevole. Ancora stordito, per l'accaduto e per la botta, Harry decise di proseguire e andare dal professor Lupin, ora aveva voglia più che mai di vederlo e chiedergli delucidazioni sullo strano fenomeno.
Mentre camminava, pensava a cosa potesse essere, forse uno dei tanti segreti di Hogwarts che non erano mai stati svelati... In fondo al corridoio apparve una ragazza. Aveva i capelli arruffati, castani, e Harry la riconobbe subito "Hermione!" esclamò stupito. Non poteva sperare in meglio, di certo lei avrebbe saputo cos'era quella strana cosa rosa.
Mentre lei gli andava incontro però, notò qualcosa di strano.

Camminava in modo sinuoso, si spostava i capelli con noncuranza, aveva un mezzo sorriso sulle labbra e lo guardava con uno sguardo strano, intenso, quasi... malizioso?

"Oh, Harry" disse, quasi sottovoce "Avevo tanta voglia di vederti..." e fissò in basso.

Harry non capiva. Che le era preso? Disse "Ma tu non dovresti essere con Ron...?" e lei alzò gli occhi, senza smettere di sorridere, come se fosse una predica "Già" rispose "Adesso è il suo turno... Ma credimi, non vedo l'ora che sia stasera!" gli fece l'occhiolino e lo superò, diretta alla sala comune del Grifondoro e continuando col suo passo inconsueto.
Harry era esterrefatto. Ma che le era successo? Non si era mai comportata in quel modo, senza contare che avrebbe dovuto essere a Hogsmeade, con tutti gli altri studenti. Gli altri studenti... man mano che proseguiva per i corridoi c'era sempre più gente, e quell’odoraccio non ne voleva sapere di andarsene, anzi, era aumentato. Che gli si fosse attaccato ai vestiti?
Camminava velocemente, l'atmosfera era molto strana, la gente lo fissava ma in modo diverso dal solito, nessuno gli stava fissando la cicatrice, nessun serpeverde rideva perchè sveniva davanti ai dissennatori.
Tutti avevano lo sguardo come Hermione, gli sorridevano, alcuni gli fissavano i pantaloni e gli fischiavano dietro, un ragazzo moro con profondissimi occhi blu gli fece l'occhiolino, ma chi era? Vide un gruppetto di ragazzine urlanti, dai morbidi e lucenti capelli, tutte con occhi che parevano brillare, che correvano dietro a quel tipo chiamandolo "Zabini" ... ma Zabini lui lo conosceva, era di colore! Inoltre accanto a quelle ragazzine l'odore si era fatto mille volte più forte, quasi non respirava.
Sconcertato e nauseato, il povero Harry si aggirava guardingo per i corridoi, non capiva cosa diavolo stava succedendo, ma qualcosa di sicuro era accaduto.
Era certo che fosse a causa di quello strano buco rosa, e non voleva altro che raggiungere il professor Lupin, un volto fidato, l'uomo di cui aveva bisogno.

Non fece in tempo a pensare quelle parole che una nota e sgradevole figura spuntò fuori da dietro l'angolo "Hai bisogno di un uomo, Potter?" Harry rabbrividì.
Piton. L'ultima persona che avrebbe mai voluto incontrare.
La sua presenza lo infastidiva già normalmente, ora si presentava in una situazione notevolmente inadeguata, non voleva perdere tempo con lui e con i suoi stupidi rimproveri.
Ma ripensò alle parole che aveva detto il professore "... come ha detto?" chiese intimorito. "Non fare il finto tonto" rispose Piton, ed il suo sgradevole ghigno apparve sul suo volto.
Harry non ebbe il tempo di capire, vide gli occhi di Piton fissarlo con desiderio e poi scendere giù verso i pantaloni, proprio come tutti gli altri. Ma che stava succedendo?
Piton lo afferrò, con un braccio la testa e con l'altra i fianchi, e lo trascinò con sé in un angolo buio.
Harry era spaventato, pensò che Piton volesse ucciderlo, stregarlo o chissà cos'altro, finchè non gli infilò una mano sotto la maglietta e sussurrò piano "Adesso sganciati i pantaloni, Potter, prima che ti costringa..." ma non finì la frase.
Harry aveva impugnato la bacchetta e l'aveva schiantato.
Piton saltò indetro e cadde per terra mentre Harry corse via, sconvolto e disgustato. "Oddio" pensava "Piton ha cercato di... che schifo! ODDIO! Ma cosa succede dove mi trovo!!!"
Il panico si faceva strada dentro di lui.

Mentre si aggirava sudato per i corridoi, agitato ed ansante, scorse un' altra figura conosciuta che gli si avvicinava.
La piccola Ginny, sempre timida e riservata, ora gli correva incontro, e lui non ebbe il tempo nemmeno di pensare quanto la cosa fosse inconsueta, che lei gli era già addosso. "Harry! Non dovresti andare in giro così sudato! Sai quanto mi piace!" e gli infilava le mani nella maglietta e gli afferrava il collo ridacchiando.
Harry se la scrollò di dosso "Ginny" quasi urlava tanto era incredulo "ma hai dodici anni" lei rise di una risata ancora più insopportabile "E a chi interessa qui!" "A me interessa!" replicò lui "E sei la sorellina di Ron" qui lei si rabbuiò "Dici che non vorrà dividerti anche con me?" e si morse il labbro.
Harry scappò.
La spinse e iniziò a correre, doveva trovare qualcuno, ma non sapeva chi.
Doveva raggiungere Lupin, lui sì che l'avrebbe aiutato, qualcuno in grado di aiutarlo, qualcuno di cui si fidava!

In quel momento, la professoressa McGranitt uscì da una stanza ed era proprio davanti ad Harry.
La salvezza era di fronte a lui. Le arrivò davanti, col fiatone "Professoressa..." biascicò "devo... devo parlarle... devo chiederle" "Non se ne parla, Potter!" ruggì lei "Mi hai già chiesto troppe volte di metterti in punizione con il signor Weasley ed il signor Malfoy. Prima uno e poi l'altro, poi uno poi l'altro. Ma cosa credi di fare? Altri studenti sono venuti a chiedermi gli stessi favori... queste punizioni nella Foresta Proibita stanno diventando dei premi! Ed io francamente non ne posso più!"
Harry era devastato. Cianotico. Non capiva perchè non fosse ancora svenuto.
Lui e Ron... non poteva crederci... e Malfoy? Era impossibile. Mentre rimuginava sulle sue parole, la professoressa McGranitt lo superò e se ne andò stizzita, spostando il mantello affinché evitasse di sfiorarlo, quasi le facesse schifo.

Si appoggiò al muro. Col braccio si copriva gli occhi. Ma cos'era successo ad Hogwarts, alla sua Hogwarts...
Ma certo! Era lampante! Come aveva fatto a non pensarci prima?
Sicuramente quel vortice era frutto di un incantesimo oscuro, che trasformava il castello in un luogo così disgustoso!
Ma come fare a far tornare tutto come prima? Solo il professor Lupin poteva saperlo!

Harry riprese a correre, più veloce di prima, smanioso di trovare una soluzione e spaventato da chi avrebbe potuto incontrare. Saliva scale, percorreva corridoi.
Un sacco di ragazze mai incontrare prima lo chiamavano e lo rincorrevano per un po', tutte con quei lucenti capelli ed occhi brillanti, emanavano quella puzza che ormai infestava tutta Hogwarts! Ma chi erano?
Era ormai certo di cosa volessero da lui, e correva senza mai voltarsi.

Attraversò un corridoio al terzo piano, ingorgato da coppiette di ogni genere, alcuni pomiciavano e si strusciavano senza ritegno, altri bussavano contro il muro e urlavano impazienti "Avete finito? è un' ora che siete là dentro!" Harry non si chiese nemmeno il perchè di una cosa così assurda!
Quell'odore nauseante non lo aiutava a rimanere lucido, sapeva solo che doveva correre nell'ufficio di Lupin, dove sarebbe stato al sicuro.
  
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