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Autore: telesette    04/09/2016    2 recensioni
Rocky sorrise.
Tra bestie ci si capiva sempre, era una legge di natura, e forse anzi Birillo era molto più "civilizzato" di lui. Certo lui non aveva problemi e non aveva neppure bisogno di crearseli, la vita per lui era un po' di cibo buono e tante coccole, e se qualcosa non andava finiva sempre per scrollarselo di dosso con una pisciatina contro qualche lampione.
Tuttavia Rocky non era un cane.
Lui era una bestia di genere particolare, dal cuore tenero ma con il cervello un po' allentato, e i problemi doveva per forza scaricarli lungo la spessa imbottitura di un robusto paio di guantoni. Non era fatto per spazzare via immondizia dai marciapiedi, o men che meno scaricare frutta e verdura ai mercati generali, il ring era la sua vita...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Discorsi da Cani
immagini tratte da internet 

Mentre  scendevano i gradini del Museum of Art di Philadelphia, Rocky rallentò via via il passo e alla fine lui e Birillo si sedettero ai piedi della scalinata.
Non era stanco ma, a giudicare dalla sua espressione assente, era ovvio che il suo cervello stava ronzando di brutto. Di solito Rocky non era abituato a mettere insieme più di uno o due pensieri per volta, nelle condizioni migliori e senza troppi colpi in testa, ma stavolta era diverso. La sua vita squallida e monotona aveva subito un po' troppi cambiamenti: il match sostenuto con Apollo Creed, l'improvvisa celebrità, il ritiro dal ring e il matrimonio con Adriana...
Non si trattava più di lui soltanto.
Rocky era abituato a gestire sé stesso, a non preoccuparsi troppo, se i problemi riguardavano lui e lui soltanto ma all'improvviso tutto era cambiato.
Non era più solo.
Aveva una famiglia adesso, delle responsabilità, e tutte quelle certezze semplici da lui acquisite fino a quel momento cominciavano a scricchiolare sotto il peso dei dubbi e delle domande.

- Che dici, Birillo? - mormorò, rivolgendosi al passivo e compassato quattrozampe. - Sto davvero facendo la cosa giusta, a trascinarmi qui senza far niente dalla mattina alla sera?

Silenzio.

- No perché, davvero, io non lo so: ogni mattina dico ad Adriana che ce la faccio, che me lo trovo un lavoro sicuro, e poi invece al pomeriggio finisce che ci ritroviamo sempre qui, io e te da soli...

Birillo rimase impassibile, lingua penzoloni e respiro regolare.

- Sì, vabbé, l'alternativa c'è sempre - proseguì Rocky imperterrito. - Torniamo da Mickey, mi rimetto in allenamento, e ricominciamo tutto come se non fosse cambiato niente!

Birillo abbaiò.

- No, dico, e poi... Eh, se mi va male questa volta, cosa facciamo? Glielo dico io ad Adriana o glielo dici tu?

Di nuovo silenzio, Birillo socchiuse più volte le palpebre voltando il muso dall'altra parte.

- Te l'ho detto, è strano, non lo capisco nemmeno io - fece Rocky perplesso. - Voglio dire, prima non me ne importava niente, non avevo nulla da guadagnarci ma nemmeno da rimetterci, ma adesso? Perché dev'essere tutto così complicato, adesso, eh... Cristo, che significa?

Per tutta risposta, Birillo emise un lungo guaìto dopodiché stese le lunghe zampe in avanti e si accoccolò comodamente col ventre a terra. Rocky lo guardò con una smorfia, grattandogli affettuosamente la testa, tuttavia andò avanti nel suo monologo.

- Io non lo so, non so cosa voglio fare, davvero... Voglio solo una vita normale, per me e per Adrian: una casa, un po' di tempo per noi, magari anche un figlio o due... Cose così, insomma, che c'è di strano?

Ancora silenzio.
Birillo sembrava che sonnecchiasse ma, dal modo in cui teneva l'occhio aperto e le orecchie tese, si capiva che era invece ben sveglio.

- Invece sento sempre quella vocina che mi dice di alzarmi e di riprovarci, sì certo, come no... Un'altra volta contro Apollo Creed, a farmi pestare a sangue, ma chi me la dà la forza per un altro incontro come quello? E' vero, Apollo è stato onesto in ospedale, ha detto che si è impegnato al massimo... Ma io, che gli faccio io stavolta, il solletico ?!?

Rocky continuava a rivolgersi a Birillo, quasi che questi potesse davvero rispondergli, ma in realtà gli occorreva solo un pretesto e un interlocutore silenzioso. In realtà stava più che altro parlando a sé stesso, scavando a fondo per tirare fuori quelle che erano le sue paure, e per convincersi di una cosa piuttosto che di un'altra.

- Devo essere scemo - disse tra sé. - Prenderle una volta va bene ma, che cacchio, uno dovrebbe anche imparare quando è ora di smetterla e di passare ad altro... Già ci ero da solo, e se ci resto di nuovo solo come un cane?

Birillo mugolò tristemente.

- Sì, vabbé dai, è un modo di dire... Tu SEI un cane ma mica sei solo, no? Hai me!

Il cane si rizzò improvvisamente su tutte le quattro zampe, interrogando l'altro con lo sguardo, allorché Rocky puntò l'indice davanti a sé con aria di rimprovero.

- Ecco, guarda le figure che mi fai fare - esclamò severo. - La gente ora passa, vede che parlo con te, e magari pensa pure che io sia matto!

Birillo piantò il broncio, forse pure un pochino offeso.

- Scusa, hai ragione - si affrettò ad aggiungere Rocky. - Un po' matto lo sono, è vero, ma tu mi vuoi bene lo stesso?

Birillo abbaiò.

- Qua un bacino, allora, dimostramelo!

Dapprima Birillo esitò, annusando l'altro dai piedi fino all'altezza del mento, ma alla fine prese a dargli delle leccatine affettuose sulla guancia.
Rocky sorrise.
Tra bestie ci si capiva sempre, era una legge di natura, e forse anzi Birillo era molto più "civilizzato" di lui. Certo lui non aveva problemi e non aveva neppure bisogno di crearseli, la vita per lui era un po' di cibo buono e tante coccole, e se qualcosa non andava finiva sempre per scrollarselo di dosso con una pisciatina contro qualche lampione.
Tuttavia Rocky non era un cane.
Lui era una bestia di genere particolare, dal cuore tenero ma con il cervello un po' allentato, e i problemi doveva per forza scaricarli lungo la spessa imbottitura di un robusto paio di guantoni. Non era fatto per spazzare via immondizia dai marciapiedi, o men che meno scaricare frutta e verdura ai mercati generali, il ring era la sua vita...
Lo stesso ring dove Apollo or, tra mille controversie, stava solo aspettando che lo Stallone Italiano si decidesse ad accettare la sua sfida una volta per tutte.
Rocky non era affatto sicuro ma, piuttosto che continuare a sentirsi come "tagliato a metà" dal resto del mondo, preferiva di gran lunga prendere il problema di petto ed affrontarlo come era abituato a fare.

- Che dici, Birillo - domandò infine. - La facciamo quest'altra pazzìa?

Birillo tacque.
Rocky lo interpretò come un "chi tace acconsente" e, traendo un sospiro profondo, stese la schiena contro i gradini della scalinata alle sue spalle.

- D'accordo allora - mormorò. - Facciamolo!

FINE 

   
 
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