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Autore: Shnusschen    01/05/2009    4 recensioni
Fan fic partecipante al contest la vita segreta delle parole. i pensieri di Edward mentre si trova nella radura con Bella
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Foglie

Stavo in piedi sul prato davanti casa sua, bloccato.
Non so cosa mi avesse spinto ad arrivare fin lì, non sapevo neanche perché ero lì, ma all’improvviso avevo sentito l’irrefrenabile impulso di andare da lei.
Forse perché ero ancora scosso dall’incidente.
Avevo rischiato di vederla scomparire dalla mia vita davanti ai miei occhi e sentivo il bisogno di assicurarmi che lei fosse viva e in salute.
Feci un respiro profondo e saltai.
In una frazione di secondo ero dentro la sua camera, e lei era lì.
Avvolta nel piumone, col volto rilassato dalla quiete del sonno, sembrava ancora più piccola e indifesa.
Avrei potuto ucciderla con una carezza ma era come se non me ne rendessi conto. In quel momento avrei solo voluto prenderla tra le braccia e non lasciarla più. Sembrava così delicata ed eterea da sembrare quasi evanescente, come se potesse scomparire in un alito di vento come una delicata foglia.
Ed io non volevo che ciò accadesse, volevo proteggerla dal mondo e tenerla con me per l’eternità.
-Edward…
Mi impietrii, troppo sorpreso per pensare a scappare.
Il mio fiore delicato si era svegliato. Come le avrei spiegato la mia presenza in camera sua?
Ma lei si rigirò nel letto, sussurrò di nuovo il mio nome e poi il silenzio.
Stava ancora dormendo, e sognava me…
Mi sentii… non so nemmeno come descriverlo… Probabilmente se avessi potuto avrei pianto per la gioia, ma anche per il dolore.
Lei era un fiore delicato mentre io un orribile mostro. Non poteva stare con me, io dovevo proteggerla in primis da me stesso.
Non potevo permettere che lei si affezionasse a me. Dovevo andarmene, scappare prima che fosse troppo tardi.
Ma lei pronunciò il mio nome, incatenandomi a sé. Non riuscii più ad andarmene.

Ed ora siamo qui, in questa splendida radura baciata dal sole.
Tu sai tutto di me, sai quale razza di orribile mostro io sia, mi hai visto sfavillare al sole a dimostrazione che non sono umano.
Mi hai visto dover combattere contro la mia stessa natura per non ucciderti, eppure sei qui.
Non sei fuggita da me, anzi mi hai abbracciato.
Ed ora sei tra le mie braccia, proprio come sognai quella notte a casa tua.
Angelo mio una foglia cadente può restare un momento nell’aria…così la tua testa sul mio petto, così la mia mano tra i tuoi capelli.
Il mostro non è sconfitto, è parte di me ed io devo proteggerti ad ogni costo.
Tra un minuto scomparirò dalla tua vita come fumo nell’aria; tra un minuto, come foglia che cade la mia mano cadrà dai tuoi capelli, dovrò allontanare la tua testa dal mio petto…
Tra un minuto… ma ora sono qui.

   
 
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