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Autore: H a n a e    04/09/2016    1 recensioni
[Prompt: Vodka] [Natsu Dragneel] [Lucy Heartphilia] [Gajeel Redfox] [Levy McGarden] [NaLu] [GaLe] [Modern!AU]
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Cosa può accadere quando quattro liceali, in gita, decidono di vedersi in una stanza d'albergo per divertirsi in compagnia di una bottiglia di Vodka? Sicuramente nulla di buono.
OS che sfocia nel comico-demenziale più totale e scritta basandomi su fatti realmente accaduti.
••••
Dal testo:
Il suo sguardo, per volere del fato o non, si posò proprio sull’ultima cosa che avrebbe voluto vedere. Si sforzò con tutta sé stessa per reprimere l’impulso di proporre quel gioco, perché sapeva come sarebbe finito.
«E se giocassimo ad Obbligo o Verità?» si era scavata la tomba da sola, perfetto. Ma perché non ascoltava mai sé stessa?
«Questa è un’ottima idea, Bunny-Girl» Gajeel sembrava talmente tanto compiaciuto dalla scelta della biondina che le diede una possente pacca sulla spalla, capace di farle spostare tutte le costole; e poi non vedeva l’ora di poter rimettere le mani sul culo di Levy.
«Sono tutto un fuoco!» esclamò Natsu, altrettanto compiaciuto dalla proposta più che allettante.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ad Obbligo O Verità Si Gioca Sempre In Quattro, Più La Vodka

                                       

 


 

«Levy-chan, allora ne sei proprio sicura di volerlo fare?» domandò per la millesima volta la stessa cosa all’amica, «Se ci scoprissero sarebbe la fine, ed io ho finito le scuse» Lucy, che aveva già rischiato precedentemente non ci teneva a farlo di nuovo, soprattutto perché non le sarebbe venuta di nuovo la grande idea di dire che le serviva un’aspirina, di cui Juvia era in possesso per spiegare la sua piccola fuga notturna.

Levy, che era affacciata fuori dalla porta della loro camera d’albergo si rigirò verso l’amica e sbuffò, con tanto di occhi buttati al cielo.

«Se non ti lamentassi così tanto, le probabilità di successo sarebbero statisticamente più elevate. E poi ricorda: i professori fiutano la paura, proprio come nelle interrogazioni.»

Lucy deglutì e si fece più vicina alla piccola amica, in modo da avere una visuale migliore del corridoio completamente buio.

Le due ragazze stavano aspettando in quel modo da un’eternità e ormai a entrambe dolevano le punte dei piedi per lo sforzo, e inoltre a Lucy scappava anche la pipì.

Ad un certo punto udirono un “click” molto sospetto, che fece accapponare la pelle della bionda, e le luci automatiche del corridoio si accesero, mostrando una sagoma in avvicinamento.

Lucy automaticamente si ritrasse indietro per lo spavento e, come una fifona si nascose dietro il muro che separava i due letti dal piccolo bagno, mentre Levy, rapida riaccostò la porta lasciando uno spiraglio per continuare a controllare al di fuori di essa.

Provò a chiamare Levy in un sussurro, temendo che finisse nei guai perché scoperta da uno degli insegnanti che pattugliavano il corridoio.

«Levy! Pss! Forza chiudi quella porta prima che ci scoprano»

L’amica neanche si girò e Lucy a quel punto pensò che se beccavano lei non era di certo colpa sua; se ne sarebbe lavata le mani a malincuore, sia chiaro, ma l’avrebbe fatto anche se Levy era una delle sue più care amiche.

«Ma quanto diavolo ci avete messo?» domandò adirata la ragazza dai capelli turchini uscendo completamente dalla loro stanza.

Anche Lucy capendo contro chi l’amica stesse inveendo uscì allo scoperto, e per un istante le si alleggerì il cuore.

«Cosa cazzo ti lamenti, Shorty» rispose bruscamente Gajeel, che arrivò a passo di lumaca alla loro stanza – eppure con quella stazza che si ritrovava avrebbe percorso quei due metri in due falcate, ma secondo Levy era proprio quello che lo rendeva “figo” e “sexy”.

«Vi avevo detto di venire 20 minuti fa!» continuò il rimprovero ignorando bellamente la risposta del ragazzo, «il corridoio era liberissimo»

«Il tuo magari, il nostro era infestato da quelle vecchie racchie» per Gajeel chiunque avesse più di trentacinque anni e non avesse “scopato” nemmeno una volta era automaticamente vecchia e racchia, a seconda del sesso ovviamente.

«Pensavo venisse anche Natsu con te» notò Levy non vedendo quella furia rosa dell’amico del ragazzo.

«Infatti» rispose Gajeel, «doveva venire anche lui ma ha detto di essersi scordato qualcosa in camera. Anche se secondo me è tornato per potersi fare una bella sega, ghegheghe» ghignò squadrando da capo a piedi Lucy, che in risposta gli donò un elegantissimo dito medio, un bel paio di insulti molto coloriti sul fatto che non era colpa sua se Natsu fosse in astinenza e, anche due belle guance rosse per l’imbarazzo.

Erano amici da una vita e sapeva benissimo che il rosa era attratto da lei – o perlomeno dal suo fisico formoso.

Levy in difesa dell’amica tirò un pugnetto sul possente braccio di Gajeel, accompagnato da un «troglodita».

Lucy, piccata dalla frecciatina da parte del moro si sedette sul letto a braccia conserte, aspettandosi una serata noiosissima in cui lei si sarebbe rifugiata sul balcone o, se avesse fatto troppo freddo in bagno, mentre quei due limonavano senza ritegno.

Un insistente bussare alla loro porta fece pietrificare tutti all’istante. Se li avessero scoperti in tre nella stanza definirsi finiti era assolutamente riduttivo; non avevano vie di scampo, e non avrebbero nemmeno potuto nascondere una montagna di 1,90 m come Gajeel sotto ad un letto.

Gajeel, con l’agilità di un ippopotamo si infilò dentro l’armadio, Lucy si gettò sul letto e prese il suo cellulare facendo finta di mandare un SMS, mentre la povera Levy fu costretta ad andare ad aprire.

Non appena l’uscio si aprì una zazzera rosa fece la sua comparsa e tutti e tre tirarono un meritatissimo sospiro di sollievo, Lucy per prima, ed anche per più di una ragione.

«Natsu, ci hai fatto prendere uno spavento!» esclamò Levy portandosi una mano al cuore mentre Gajeel usciva dall’armadio e deliziò tutti con i suoi soliti commenti, «ma vaffanculo, credevamo fossero i prof»

«La discrezione vedo che ce l’hai nel sangue» aggiunse Lucy consapevole delle doti del rosa.

«Cercate almeno di fingere di essere un po’ felici della mia presenza, ho portato la Vodka!» disse il rosa brandendo ben due bottiglie di finta Sprite e ignorando l’amico.

«Sei lo stesso un coglione»

Lucy rigirò gli occhi al cielo perché non la smettevano e in quel modo avrebbero davvero svegliato tutto l’albergo.

«Siete talmente rumorosi che Mavis vi fa un baffo»

«Noi non parliamo mica di fatine inesistenti» ringhiò Gajeel pizzicando uno dei fianchi pronunciati di Levy.

«Yo, Heartphilia» salutò Natsu avvicinandosi all’amica di vecchia data.

«Dragneel»

«Tanto non te la dà, fiammifero»

«Testa di cazzo»

«Pervertito»

 

 

 

 

«Allora volete decidervi a fare qualcosa?» domandò Gajeel picchiettando un dito sull’avambraccio spazientito, visto che nessuno aveva idea di come passare la serata.

Le bottiglie che Natsu aveva portato con sé giacevano ormai dimenticate in mezzo ai due letti delle ragazze, uniti per stare più vicine e far sdraiare comodamente i due ragazzi, anche se lo usavano come poggiapiedi.

«Siete voi che avete insistito tanto per venire qui» fece notare Levy, «noi avevamo piani ben diversi»

«Tipo parlare di quanto io sia bravo a letto, eh Shorty?» ammiccò Gajeel, e Levy arrossì dalla punta dei capelli fino a quella dei piedi e nascose la faccia sul cuscino che aveva poco prima sulle cosce.

In pochi sapevano che i due fossero andati a letto insieme – Levy teneva a precisare che era complice l’alcol e una cotta storica.

Lucy si limitò a fulminare con lo sguardo il moro per aver messo in imbarazzo l’amica e ogni santa volta si chiedeva che cosa ci trovasse – o ci avesse trovato – in quello scimmione che nel cervello aveva solo ed unicamente una cosa: il sesso.

«Cosa?!»  esclamò Natsu cadendo quasi dalla sedia con tanto di occhi sbarrati per la notizia appena appresa.

Ci mancava solo lui, pensò Lucy.

«Mi spiegate perché sono sempre l’ultimo a sapere le cose?» si lamentò il rosa incrociando le braccia al petto e guardando in cagnesco tutti i presenti della stanza.

Lui amava i gossip, lo facevano sempre ridere, soprattutto le suppliche del mal capitato che lo pregava di non dirlo a nessuno.

«Primo perché sei tonto,» spiegò Gajeel, «e secondo perché sei peggio di una donna e non sai mantenere segreti»

Le due ragazze protestarono in contemporanea all’affermazione completamente sessista appena fatta del moro e dal suo innato senso della delicatezza.

«Se io sono tonto allora tu lo sei più di me»

«Vuoi botte, Salamander

«Quando vuoi, Kurogane» 

Levy e Lucy li avrebbero volentieri cacciati dalla loro stanza, ma quei due idioti non se ne sarebbero andati tanto facilmente.

Lucy davvero non pensava che fossero così infantili da chiamarsi ancora con quegli stupidi soprannomi creati un pomeriggio al doposcuola – più che altro era sorpresa del fatto che le loro menti eccelse potessero ricordarsene.

«Adesso basta» intervenne Levy prima che quei due iniziassero una rissa, «oppure fuori di qui»

Gajeel alzò le mani in aria in segno di resa e Natsu fu costretto a fare lo stesso.

 

Diverso tempo dopo il rosa se ne stava a contemplare il soffitto bianco con le mani dietro la testa e i piedi appoggiati al letto e quasi sembrava stesse pensando - cosa alquanto innaturale da parte sua.

«Ho avuto un’idea!» esclamò salendo sul letto e facendo così sobbalzare le due ragazze.

«Sarebbe la prima volta» commentò Gajeel, che si beccò un’occhiata torva da parte di Natsu.

«Perché non giochiamo a Guardia e Ladro?»

«Eccola, la cazzata del giorno è stata sparata signore e signori. Sai, mi chiedevo quando sarebbe successo» disse il moro sarcastico portandosi l’indice e il pollice destro al mento.

«Natsu, tu ti rendi conto che siamo in una camera d’albergo, vero?» Lucy ancora si sorprendeva della stupidità che Natsu potesse raggiungere e non riusciva a capire come tante ragazze gli andassero dietro; evidentemente non gli avevano mai parlato.

Lucy si guardò intorno in cerca di un’illuminazione, perché in effetti Gajeel aveva ragione: si stavano annoiando.

Il suo sguardo, per volere del fato o non, si posò proprio sull’ultima cosa che avrebbe voluto vedere. Si sforzò con tutta sé stessa per reprimere l’impulso di proporre quel gioco, perché sapeva come sarebbe finito.

«E se giocassimo ad Obbligo o Verità?» si era scavata la tomba da sola, perfetto. Ma perché non ascoltava mai sé stessa?

«Questa è un’ottima idea, Bunny-Girl» Gajeel sembrava talmente tanto compiaciuto dalla scelta della biondina che le diede una possente pacca sulla spalla, capace di farle spostare tutte le costole; e poi non vedeva l’ora di poter rimettere le mani sul culo di Levy.

«Sono tutto un fuoco!» esclamò Natsu, altrettanto compiaciuto dalla proposta più che allettante.

Oramai il danno era fatto e siccome sapeva che se ne sarebbe pentita, avrebbe agito esattamente come Levy e avrebbe dato tutta la colpa all’alcol, perciò afferrò velocemente la bottiglia verde che giaceva in mezzo ai quattro e dopo averla svitata ne tracannò una buona parte e la gola le bruciò talmente forte che fece una smorfia di disgusto.

«Ma qui non doveva esserci anche della Sprite?!» esclamò sventolandosi la povera bocca in fiamme con una mano.

«Perché avrei dovuto metterci anche quella?» domandò Natsu confuso mentre si grattava la testa. Lucy lo guardò a bocca aperta, sconcertata, spalmandosi un palmo aperto in pieno viso.

«Meglio così, almeno non sarò in me quando inizieremo» disse Levy prendendole la bottiglia di mano e tracannandosi in un solo colpo quasi la stessa quantità di Lucy, se non addirittura di più.

«Ehi, vacci piano piccoletta, questa roba deve bastare anche per noi due» esclamò il corvino indicando sé stesso e il rosa.

Lucy intanto iniziava già a sentirsi un po’ brilla e infatti Natsu non le sembrò affatto male, perché a guardarlo bene aveva certi addominali.

Una volta che la prima bottiglia fu terminata Levy era già completamente ubriaca e non faceva altro che buttarsi addosso a lei o a Gajeel, in cerca di attenzioni. Lucy cercava in tutti i modi di farla stare dritta, anche perché sapeva che se la situazione sarebbe degenerata lei non sarebbe stata in grado di fare un bel niente, visto che anche lei non era messo meglio.

«ADESSO SÌ CHE SONO TUTTO UN FUOCO!» urlò Natsu, incurante del fatto che probabilmente mezzo hotel si fosse svegliato; Lucy però non aveva le energie per zittirlo.

«Bene,» esclamò Levy mettendosi in piedi sul materasso, barcollando a causa dello scarso equilibrio, «io sarò la prima giocare, perciò tenetevi pronti!»

 

 

 

Round 1

 

«Obbligo Gajeel a baciarmi il culo» disse mostrano i glutei rotondi a tutti quanti e indicando una delle due chiappe definite dagli shorts che usava per dormire.

Lucy arrossì come un peperone per Levy – perché lei era ancora cosciente delle sue azioni, mentre l’amica no.

Gajeel si morse il labbro inferiore e mostrò i canini affilati mentre afferrava Levy per i fianchi, «con estremo piacere»

La turchina sghignazzò compiaciuta senza alcun ritegno ritegno e, non contenta di essersi appena umiliata apertamente decise che sarebbe toccato a lei decidere per i prossimi tre round.

Gajeel ovviamente non si oppose, Lucy invece non poté fare molto perché impegnata a tenere lontano un Natsu dalla sua valigia desideroso di scoprire che tipo di biancheria intima indossasse e, in primis aveva intenzione di appurare con i suoi stessi occhi se fossero di Victoria’s Secret – non si risparmiò di certo di far sapere ai presenti che fosse la sua marca preferita.

 

 

 

Round 2

 

Sadica come non mai e seduta su una pila di cuscini che aveva proclamato come suo trono di Regina assoluta; Levy osservava la sua prossima vittima da sacrificare.

«Mmh» pronunciò lisciandosi una barba inesistente «ho molte cose in mente da farvi fare, solo che non so da chi cominciare»

Lucy deglutì rumorosamente, perché sapeva a cosa andava incontro, aveva già avuto la spiacevolissima esperienza di fare compagnia ad una Levy ubriaca.

Lo sguardo della turchina passò attento su ognuno dei presenti e alla fine si posò su Lucy, che sperò l’amica non la torturasse troppo «Lucy cara, con te sarò più clemente, perciò hai la facoltà di scegliere verità!»

L’interpellata non sapeva se tirare un sospiro di sollievo o se buttarsi fuori dal balcone direttamente.

«Con chi limoneresti per tutta la serata tra Natsu e Gajeel?» domandò con sguardo malizioso conoscendo già la risposta che l’amica avrebbe dato.

A Lucy si accapponò la pelle, perché qualunque cosa avesse detto le sarebbe andata contro «Levy-chan, ti prego non puoi farmi questo» la supplicò, perché lei non avrebbe mai ammesso chi avrebbe volentieri baciato, mai o si sarebbe montato la testa.

La piccola McGarden scosse il capo, insistendo per la risposta.

Lucy prese un respiro profondo e diede la sua risposta “ricorda che puoi sempre dare la colpa all’alcol”.

«Natsu!» disse in un solo fiato mentre serrava le palpebre, facendo risvegliare il rosa da quello stato di trans in cui era caduto.

«IO?!» esclamò sconcertato il giovane.

«Lui?»

«Lo sapevo, ihihih»

 

 

 

Adesso era il caso di prendere da parte Levy e spiegarle che non poteva continuare in quel modo assurdo, perché sarebbe finita male per tutti – per lei soprattutto.

Perciò, una volta fatta sedere sulla tavoletta chiusa del water le prese le piccole spalle con le mani e la obbligò a guardarla negli occhi.

«Levy,» disse più seria che mai, «farai del male a te stessa e a me, soprattutto a me»

«Ma se ti sto aiutando!» esclamò la ragazza sconcertata dal fatto che l’amica non avesse capito le sue intenzioni di Cupido per una notte.

«Non così!» rispose esasperata «se sapesse che mi piace sarebbe la fine e la nostra amicizia finirebbe. A lui piacciono le mie tette e il mio culo» perché era sicura che l’attrazione che Natsu provava per lei da tre anni a quella parte fosse puramente sessuale.

Levy finalmente si alzò e questa volta fu lei a prendere Lucy per le spalle.

«Lascia fare a me, perché ho un piano infallibile. Mi serve solo l’altra bottiglia di Vodka»

Sapeva che non doveva fidarsi.

Quando le ragazze ritornarono nella stanza si aspettavano di trovare tutto, ma non quello. Non Natsu quasi del tutto nudo che aveva deciso di diventare uno Stripper improvvisato.

Gajeel cercava di guardare da tutt’altra parte ormai sul punto di vomitare la cena, il pranzo e la colazione di quel giorno, ma Natsu cercava un pubblico a cui esibirsi e far vedere il suo coso.

Levy tirò una gomitata nelle costole a Lucy, che si era imbambolata completamente davanti a quella vista che definiva molto generosa.

«Credo proprio che i giochi siano iniziati» ghignò Levy con le mani puntate sui fianchi.

 

 

 

 

 

Convincere Natsu a sedersi sulla sedia e a ripetergli che no, non poteva scoprire se facendo un rutto davanti ad una fiamma avrebbe incendiato tutto fu una cosa complicatissima, specialmente perché non la smetteva più di parlare ad alta voce.

«Ma secondo me è una cosa possibilissima!» ritentò cercando anche di motivare la sua idea bislacca.

«Natsu, ti rendi conto delle cose stupide che stai dicendo?» chiese Lucy ancora troppo sobria.

«No ad essere sincero» rispose il rosa grattandosi il mento.

«Levy, passami quella bottiglia» ordinò la bionda con il braccio teso, mentre l’amica, compiaciuta obbedì.

Che i giochi potevano avere inizio.

 

20 minuti dopo e qualche goccia di Vodka in più

 

«Questa maglietta è stretta per meeee» si lamentò Lucy con una smorfia di fastidio sul volto mentre cercava di stirare il tessuto della sua t-shirt per renderlo più largo, «forse è il caso che me la tolga»

«Sì!» esclamò il rosa a cui brillavano gli occhi. Non era la di certo la prima volta che il ragazzo si ubriacasse, e se già da sobrio era una persona eccentrica da brillo tutti i suoi sensi si amplificavano e sembrava provare un interesse alquanto pronunciato verso la bionda; così tanto che una volta proclamò addirittura che un giorno si sarebbero sposati.

«Lu-chan, conserva le tue tette solo per Natsu, a noi non interessano» disse Levy continuando a fare i grattini a un Gajeel ubriaco quasi quanto la turchina.

Gajeel sentì il bisogno di intervenire con una delle sue perle «Shorty qui ha ragione, a noi piacciono di più i culi sodi!» disse indicando quello di Levy.

«Oh, hai ragione» rispose Lucy riportando i lembi della maglietta lungo i fianchi. Sembrava delusa, perché quella maglietta le stava dando davvero fastidio.

Natsu la guardò imbronciato per non essersi spogliata e dato a lui la possibilità di ammirare quelle rotondità che reputava perfette.

«Io però voglio i grattini proprio come Gajeel» disse indicando il moro con un dito e una voce da bambina; «puoi farmeli tu, vero Natsu?» domandò rivolta al rosa con occhi languidi, e il ragazzo, a quella supplica non poté far altro che accettare e rispondere con un «tutto per la mia adorata mogliettina» e un sorriso sornione.

 

 

«Levy-chaaann» chiamò la bionda in un lungo lamento.

«Che c’è Lu-chan?»

«Posso baciare Natsu?» domandò la ragazza muovendosi in modo sensuale verso il rosa che sembrava completamente rapito dai movimenti dell’amica.

Avrebbe tanto voluto posare le sue labbra su quelle di Natsu, però era Levy a decidere chi facesse cosa.

Levy mugugnò infastidita per essere stata interrotta mentre riservava al moro un trattamento speciale fatto di baci e morsi «Non serve che me lo chiedi»

«Ma sei tu quella che decide chi fa cosa» rispose imbronciata e con le braccia incrociate sotto al seno per la sbadataggine dell’amica, mica era lei la Regina assoluta.

«Hai ragione» rispose Levy interrompendosi immediatamente, come colta da un’improvvisa illuminazione. Come aveva fatto a dimenticare la sua missione?

Si girò verso i due ragazzi e poi indicò la bionda «Obbligo Lucy a baciare Natsu tuuutta la notte!» proclamò allargando le braccia per far capire meglio ai due.

«La Bunny-Girl ha già passato il suo turno» fece notare Gajeel cercando di riportare Levy verso di sé ma senza alcun successo.

«Hai ragione» rifletté la turchina grattandosi il mento «allora obbligo Natsu a farsi baciare da Lucy per tutta la notte!»

Adesso sì che era soddisfatta e poteva tornare dal suo Gajeel.

Per quella sera Levy-Cupido aveva completato la sua missione con estremo successo e non poteva essere più soddisfatta, perciò si meritava del sano svago insieme a Gajeel.

Lucy, non appena ricevuto il comando si avvicinò ancora di più a Natsu, poggiando i palmi aperti delle mani sulle sue cosce, facendosi leva per avvicinarsi ancora di più a lui.

Il ragazzo deglutì rumorosamente, mentre si godeva la scena dalla sua sedia e sentiva il cavallo dei pantaloni fin troppo stretti per i suoi gusti.

La bionda una volta trovata stabilità con le mani si mise a cavalcioni su di lui e si avvicinò con il busto, fino a far aderire il suo petto a quello di Natsu – e forse anche qualcos’altro.

Gli prese il volto tra le mani e lo guardò negli occhi luccicanti a causa dell’alcol che entrambi avevano in corpo.

Lei sarebbe rimasta in quella posizione per ore, senza muovere un solo muscolo, a contemplare quegli occhi, che sia da sobria che da ubriaca le facevano perdere ogni volontà. Natsu però non era della stessa idea; infatti con foga e irruenza le circondò le guance con le mani e premette le sue labbra sottili sul quelle di carnose di lei, insinuando poi la lingua nella bocca di Lucy, che fu accolta dalla sua dal sapore di alcol e Sprite.

Nella foga del momento e dalla spinta che diede Natsu per baciare Lucy caddero entrambi sul letto, senza però interrompere quel contatto.

Quel giorno i quattro ragazzi impararono una lezione importante: ad Obbligo o Verità, si gioca sempre in quattro; più la Vodka.



 


 

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Angolo Autrice:
Buonsalve popolo di Efp!
È la seconda volta che pubblico questa OS perché il sito ha deciso di cancellarmela senza alcun motivo. Forse c'entra il problema con i server di questo pomeriggio.
Comunque, dopo tempo pubblico questa cosa trash e al limite del demenziale più totale.
Come dicevo prima potete trovarmi anche su Tumblr nel caso vi va di seguirmi ^.^

Perdonate l'assenza del banner ma momentaneamente non ne sono riuscita a trovare uno, però non appena ne avrò uno decente sotto mano lo posterò sicuramente.
Spero che questa schifezzuola vi possa piacere e al prossimo sclero,


Hanae

   
 
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