Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |       
Autore: mistaya    05/09/2016    2 recensioni
Che sogni può fare un uomo che ha fatto molti sbagli fino a diventare il Signore Oscuro più potente di tutti? Il suo lieto può darglielo una giovane disposta sempre a combattere contro l'oscurità?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 1

Due mondi lontani

 

 

Tremotino fece fatica ad aprire gl'occhi. L'ultima cosa che aveva visto prima di addormentarsi era stato il viso della sua adorata Belle. Ora non sapeva più se era vivo o morto, eppure...Era già stato nell'oltretomba, e il posto dove era ora non gli somigliava nemmeno lontanamente. Era una landa piena di polvere dorata e per qualche motivo gli ricordava la sua infanzia...

Ora ricordava! Doveva aver visto quell'immagine anche in un libro, oltre che nei suoi sogni di bambino. Era l'isola di Sandman, dove l'omino del sonno raccoglieva la Polvere Dorata. Infatti il Guardiano comparì poco dopo e gli spiegò cosa faceva lì.

Secondo alcuni saggi, poteva accadere che si formassero diversi mondi. Se una persona faceva una scelta, poteva capitare che si creasse un mondo dove ne avrebbe scelta un'altra. In pratica era come se esistessero realtà alternative. I Guardiani come Sandman, erano gli unici che potevano comunicare con gli altri se stessi delle altre realtà, e l'omino del sonno era lì perché c'era qualcuno che aveva bisogno di un aiuto, in un mondo lontano, e Tremotino ora era l'unico a poterglielo dare.

Sandman gli fece vedere che in un'altra realtà aveva una figlia, e che questa era stata maledetta1. Lui ora era l'unico che poteva salvarla: se l'avesse liberata lì nel mondo dei sogni, in cui quelle diverse realtà si collegavano, lei si sarebbe risvegliata.

Tremotino restò dapprima scioccato: nel futuro di un'altra realtà aveva avuto una figlia, e questa ora era in pericolo. L'altro se stesso non avrebbe potuto raggiungerla nemmeno con l'Incantesimo del Sonno, e doveva farlo lui. Ma come? Non era stato capace di salvare la vita di suo figlio, come poteva sperare di farlo con sua sorella? Però era la sua unica speranza...

 

L'omino del sonno lo portò davanti a una porta, e da lì avrebbe iniziato il suo cammino per raggiungere Rosie, ma sarebbe stato solo, ad affrontare quella battaglia, e nessuna magia poteva essergli utile...

Prese coraggio, come non aveva mai fatto prima, ed attraversò la porta. Si ritrovò in un corridoio buio. Non riusciva capire se si trovasse in un castello o una grotta, ma a mano a mano che andava avanti, l'oscurità si diramò in una foresta avvolta nel buio della notte. Quella sembrava una scena familiare, e infatti dinnanzi a lui comparve una figura incappucciata. Dopo averla guardata attentamente, Tremotino capì chi era: Zoso. “Tu!” esclamò, e Zoso annuì, “Come fai a essere qui?”,

“Io non sono chi ti ha preceduto, Tremotino” fece lui, “Io sono altro il tuo primo ostacolo”,

“Se sei venuto qui a impedirmi di salvare mia figlia, perdi tempo!”,

“Oh, ma io non qui per impedirti di proseguire, Tremotino...io sono qui per avvertirti: vuoi salvare tua figlia, proprio come volevi fare con il tuo primogenito, e potresti anche riuscirci...”,

“Ci riuscirò di sicuro!”,

“Già...tuttavia, c'è una cosa che devi sapere: come maga, lei è nata per distruggere le tenebre...Lei è come la Salvatrice, e devo avvertirti che se può darti tanto, come padre, non potrà fare altro che combattere il Signore Oscuro che è dentro di te, e ci riuscirà...E' un'avversaria contro cui nessun Signore Oscuro potrà mai combattere, e non farà altro che ricacciarti nel mondo e portarti via tutto quello che hai”, Tremotino era allibito, poi Zoso si girò e in quella direzione comparve un'immagine.

Tremotino vide Belle cullare Rosie, appena nata. Ne rimase incantato...quante aveva sognato che Belle cullasse un bambino suo?

Zoso gli parlò, riscuotendolo. “E' la prima cosa che ti porterà via sarà proprio lei, la donna che tu ami...anzi, sarà la tua amata a metterla sempre davanti a te...”, Tremotino continuò a guardare quell'immagine, “Sapendo questo, vuoi comunque ritrovarla, sia qui che quando ti sveglierai?”, sul volto di Tremotino cadde una lacrima, “Allora, fai la tua scelta: il tuo potere, o lei”,

“Lei...” pronunciò piano lui,

“Sappi che te ne pentirai più di chiunque altro”,

“Non mi importa” fece lui, con voce ferma, “Voglio solo che lei venga liberata, poi può prendersi tutto...anche la mia vita”,

Zoso annuì, e si mise da parte come per farlo passare, “Io ti lascerò passare, ma starà a te, darle una ragione per svegliarsi”.

Tremotino andò avanti e si ritrovò nel suo castello, davanti a una porta delle stanze di sopra. L'aprì e vi era una nursery, inondata dalla luce del sole. Bastava darle subito un'occhiata per sapere che era stata Belle ad arredarla in quel modo. Si avvicinò alla culla, e vi trovò la sua bambina.

Era sveglia, ma tranquilla, e osservava gli animaletti di peluche appesi sopra la culla. Tremotino restò a fissarla incantato. Aveva i suoi stessi occhi, ma la bocca, il naso, l'espressione erano identici a quelli di Belle. Gli zigomi però li aveva presi da lui. Era semplicemente perfetta, come poteva esserlo solo un frutto del Vero Amore...

In quel momento la piccola strinse gl'occhi e cominciò a lamentarsi. Pochi istanti dopo entrarono sei bambine. Dovevano essere sei delle sette orchesse, le figlie della sua tata, che Sandman gli aveva mostrato. Si misero tutte intorno alla culla della bimba, per vedere cosa aveva. “Rosie, che cos'hai, perché piangi?” fece quella che doveva chiamarsi Gael,

“Non è bagnata, probabilmente ha fame...” sentenziò la più grande, Phoebe, dopo essersi assicurata che fosse asciutta,

“Non preoccuparti, Rosie, tra poco arriva la tua mamma” la rassicurò la seconda, Hertha. Infatti qualche istante dopo arrivarono sia la tata di Rosie, che Belle.

“Bambine, lo sapete che non dovete venire in camera di Rosie da sole” le rimproverò la madre,

“Ma mamma, Rosie stava piangendo!” protestò Blyss,

“Di sicuro ha fame” aggiunse Phoebe,

“Infatti” disse Belle, prendendo la piccola in braccio, “E' di nuovo l'ora della pappa, per lei”, e si mise a sedere su una sedia a dondolo, per darle da mangiare,

“Vostro padre e Tremotino dove sono?” chiese la tata, mentre posava della biancheria della bambina, appena lavata,

“Sono di sotto, stanno giocando a scacchi” rispose Luna.

Tremotino sentì quel discorso a metà, preso com'era a vedere Belle allattare la loro figlia. Sentiva un dolce calore al cuore.

Poi entrò in un altro ricordo. Era ai piedi delle scale che portavano alla libreria, e vi salì dopo aver sentito delle risate. Lì trovò se stesso con una bambina, e doveva essere per forza la piccola Rosie, all'età di due anni, vestita con una piccola camicia bianca per la notte. Lui stava facendo degli animali con delle scintille di magia, e Rosie rideva nel cercare di prenderli. Sembrava che si stessero divertendo un mondo...

Guardò commosso quella scena, e infine arrivò anche Belle, e disse loro che era ora che la bambina andasse a dormire. Tremotino diede un bacio a sua figlia, augurandole la buonanotte, e poi la porse in braccio a sua madre. Belle lo baciò e scese per le scale, mentre l'altro se stesso si stiracchiò e cominciò a raccogliere i giochi della bambina sparsi sul pavimento, riponendoli in una cesta.

Avrebbe voluto continuare a guardare quei ricordi, ma doveva andare avanti, fino a trovare Rosie e destarla in quella dimensione, se voleva che si svegliasse anche nel suo mondo.

 

 

1Leggete le mie due fanfic La rosa e La ragazza di Fuoco

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: mistaya