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Autore: Hao Sakura    05/09/2016    3 recensioni
Dedicata ad una persona speciale
(Dal testo)
- Tu non mi abbandonerai mai, vero? -
- Io non potrei mai abbandonarti... -
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sakura era sempre stata una ragazza sola, nessuno a scuola la voleva e tanto meno lei voleva loro.
Se ne stava sempre da sola, "asociale" l'avrebbero descritta gli insegnanti...
Ma a lei non importava, li odiava tutti. Nessuno escluso.
Poi la sua vita cambiò improvvisamente, da un brutto temporale, quale era sempre stata la sua sua vita, ad un raggio di sole.


Un anno prima...

Una ragazza dai capelli rosa e gli occhi marroni, stava fissando con noia la finestra dell'aula. La mano chiusa a pugno che sorreggeva il suo esile viso. Il tempo per lei scorreva sempre lentamente, quelli che erano pochi minuti per lei erano ore.
Ma d'altrode si sà: la solitudine fa scorrere più lento il tempo.
Ben presto, però, non avrebbe provato più quel senso di vuoto che sempre la opprimeva.
Non sarebbe più stata sola, avrebbe avuto anch' ella una persona con cui condividere i bei e i cattivi momenti; avrebbe potuto sfogarsi come meglio poteva... 

" Una nuova compagna... non sarà diversa da tutti gli altri " Si ripeté la ragazza, mentre la nuova alunna entrava in classe.
Era una giovane dai capelli neri come l'inchiostro, che le ricadevano sulle spalle, e due occhi color nocciola. Un corpo esile e slanciato ed un sorriso timido stampato in faccia.
- Ragazzi, lei è Zeref, la vostra nuova compagna! - Annunciò il professore, con tono allegro, intromettendosi nei pensieri della rosa. Tutti esultarono, contenti. Tutti, tranne Sakura.
In fondo, cosa aveva da gioire? Anche lei l'avrebbe trattata male.
Non c'era da stupirsi che non volesse avere contatti; dopotutto, era sempre trattata come un'aliena venuta da un altro pianeta.
 Le ore passavano inesorabili, mentre le lancette dell'orologio di classe scandivano il tempo, che proseguiva animato da sonori ticchettii ed il vociare dell'insegnante.
Arrivò il momento dell'intervallo e, come al solito, si tenne in disparte. Lontana da tutto e da tutti.
" Che noia!" Si disse tra sé e sé, quindi, senza avere qualcosa da fare, si mise a disegnare.
Il disegno: la sua unica compagnia per tutti quegli anni, animati da una lunga solitudine.
I suoi schizzi erano come uno sfogo; una persona con cui parlare ed esprimersi. Le sue stesse creazioni erano degli amici.
Gli amici che non aveva e mai avrebbe avuto.
Mentre si destreggiava con la matita; Zeref, la nuova arrivata, si avvicinò al suo banco.
- Che bei disegni! Sei bravissima! - Annunciò la mora, complimentandosi allegramente.
Non si accorse subito della sua presenza, ma quando udì quelle parole qualcosa in lei scattò. 
Nessuno le aveva mai detto una cosa del genere: i suoi compagni la prendevano sempre in giro per le sue idee strampalate.
- Ti piacciono davvero? - Pose quella domanda con voce flebile e sorpresa, alzando la testa. Inarcò un sopracciglio, lievemente confusa.
I casi erano due: o la stava prendendo in giro - il che era piuttosto probabile -, oppure lo pensava veramente.
- Certo, sono stupendi! - Ripeté, ancora più convinta ed esaltata.
- Oh, emh, grazie... - Rispose, imbarazzata. Con una mano si grattò il cuoio capelluto, mentre le sue gote si tingevano di un color porpora.
Non era abituata ai complimenti e sentire delle belle parole, su qualcosa che aveva fatto, le fecero cambiare umore.
E fu la prima volta, che sul suo pallido ed anemico volto si dipinse un piccolo sorriso. 
Forse, finalmente, non sarebbe più stata sola...
Avrebbe potuto parlare con qualcuno, senza che la guardassero male...
E, probabilmente, avrebbe avuto un'amica, la sua prima amica...              
Le due incominciarono a parlottare fino a fine intervallo. Dopo la scuola decisero di vedersi al parco, per poter chiaccherare del più e del meno. 
Finalmente, Sakura si sentiva felice, aveva qualcuno di importante da proteggere.
Finalmente, qualcuno le aveva afferrato la mano, che per tanto, troppo, tempo aveva brancolato nel buio e nella solitudine...




Fecero subito amicizia ed incominciarono a vedersi con frequenza. Condividevano le stesse idee; pensieri e sentimenti ed era proprio questo ad averle rese inseparabili.
Quando una delle due si trovava nei guai, chi per un motivo chi per un altro, l'altra accorreva sempre.
I loro compagni di classe erano sconvolti: non avevano mai visto la loro compagna parlare con qualcuno, soprattutto senza essere fredda od inespressiva!
Erano come sorelle ed ognuna provava affetto per l'altra.
Nessuno le avrebbe mai divise, neanche il destino.


Una notte, decisero d'incontrarsi al parco.
Si sdraiarono sul prato, incominciando ad osservare le stelle, che brillavano alte nel cielo.
La loro luce era intensa ed infondeva speranza nelle due; i loro capelli erano sparsi, in disordine, sull'erba che solleticava la loro candida pelle.
- Zere-chan... - La chiamò improvvisamente la ragazza, rompendo il silenzio. Il suo tono di voce era divenuto serio; quasi freddo.
- Sì, Saku-kun? - Rispose l'altra, inarcando con curiosità un sopracciglio moro.
Distolse lo sguardo dal cielo e cominciò a fissarla in quelle pozze color nocciola, aspettando la sua domanda.
I suoi occhi brillavano di fronte ai riflessi della luna, che da poco era sorta in cielo.
- Tu non mi abbandonerai mai, vero? - Domandò, con un velo preoccupazione nel tono.
Tremò leggermente; cosa le avrebbe risposto?
L'amica rimase, per un istante, basita. Solo poco dopo si ricompose, riacquistando quell'espressione allegra che la caratterizzava.
- Che domande! - Disse; sorrise divertita: si aspettava domande del genere.
- Io non potrei mai abbandonarti. Sei troppo importante per me. - Annunciò, con voce tranquilla e seria. Pronunciò quelle parole con così tanta naturalezza, che la stessa Sakura ne era rimasta sconvolta. Pietrificata sul posto e con gli occhi sgranati.
- Che c'è, ti aspettavi una risposta diversa? Volevi che ti rispondessi negativamente, forse? - Chiese a raffica, ingenuamente. In realtà, la stava solo prendendo, scherzosamente, in giro.
- N-no... - Balbettò la rosa, non trovando altro da dire.
Zeref ridacchiò, per poi alzarsi da terra. Si pulì i vestiti, sporchi d'erba. L'altra continuava a guardarla, ancora mezza sconvolta e con la bocca semiaperta.
- Dai, vieni. Non vorrai rimanere lì per terra ancora per molto, spero. - Borbottò, ancora sorridente. Le pose la mano davanti, aspettando una sua reazione. Ora era lei a porgerle la mano, aspettando pazientemente che venisse afferrata.
Molti pensieri balenarono nella testa di Sakura; ma, alla fine si decise ad afferrarla. Venne strattonata sopra, aiutando la ragazza dalla chioma rosa confetto a rialzarsi.
Finalmente, si decise a sorridere.
- Certo che no, Magnifica deficiente. - 
- Mai quanto te, amata idiota. -


Nessuno le avrebbe mai divise, né ora, né mai. 

E se anche ci avessero provato, loro si sarebbero ritrovate.
Perché quelle due erano inseparabili.











  Angolo dell'Autrice

Ho deciso di dedicare questa one- shot alla mia migliore amica Zeref, colei che non mi ha mai abbandonato e che considero come una sorella.
Mi ha sempre sostenuta in ogni mia pazzia/sfogo e di questo le sarò eternamente riconoscente.
Per la cronaca, lei è solo MIA u.u
MIA e di nessun altro!
Chi si azzarderà a toccare la mia Carotinah malvagia, verrà maciullato simpaticamente ^_^
Lettore avvisato mezzo aggiornato!
Alla prossima amati ed avvisati lettori
One kiss
Hao Sakura
   
 
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