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Autore: ristampa    06/09/2016    0 recensioni
'Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo: con la loro empietà si perdettero, stolti, che mangiarono i buoi del Sole Iperione: ad essi egli tolse il dì del ritorno. Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.'
La storia di Ulisse e della sua Odissea.
E fu così che nacquero gli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 13 - Indovinelli
 
 
Così prevalse il mal consiglio. L’otre
Fu preso, e sciolto; e immantinente tutti

Con furia ne scoppiâr gli agili venti.
Omero, Odissea.
 


Cammino per chilometro in direzione nord-ovest, verso una delle due isole da noi ancora inesplorate. Comincia a fare buio.
Il dolore al tallone è lancinante, la ferita si è infettata gravemente e non mi permette di camminare correttamente.

'Sierra saprebbe cosa fare', penso. 
E' la prima volta dalla sua scomparsa che mi fermo a riflettere sull'accaduto. E' come se una parte di me volesse respingere quella consapevolezza.
Non posso permettermi di abbandonarmi al dolore, di distrarmi. Devo prendermi cura di Helly, così pura ed innocente..

Procedo verso il ponte sospeso. Devo agire con cautela, non posso permettermi di essere visto. 

La terza isola presenta un territorio desertico. Al centro vi è una piccola oasi con un laghetto.
Vedo le loro orme sulla sabbia e la luce di un fuoco: i Favoriti si trovano sicuramente lì.
Mi avvicino lentamente, intorno a me c'è una calma quasi innaturale. Poi un urlo.

'Cosa stai facendo?' dice una vocina nella mia testa. 'Cosa ti importa? Se l'ammazzano è un bene anche per te, un tributo in meno. In fondo avresti la coscienza pulita, non l'hai mica uccisa tu.'
'Ma sarei stato a guardare', sussurro.

I Giochi vogliono toglierci la nostra umanità. Durante i Giorni Bui abbiamo lottato insieme, con forza, ed è questo che fa paura a Panem. L'unità.
Ed è proprio questo lo scopo degli Hunger Games: spingerci l'uno contro l'altro, aizzare l'odio fra i distretti, rendendoci deboli, succubi.

Ma io voglio reagire, non voglio essere il loro pupazzo.
Quella ragazza del terzo distretto non la conosco e probabilmente mai la conoscerò, ma non posso permettere che venga torturata e assassinata davanti ai miei occhi senza che io non possa, anzi, non voglia fare niente.
Io non ho niente da perdere. L'ultima cosa che mi resta è l'orgoglio di un uomo che non vuole morire arrendendosi.

Sono arrivato all'oasi, sono nascosto fra la vegetazione. 
Brianna è legata ad un albero e insanguinata. E' esile e i corti capelli castani le ricadono sporchi e spettinati sul viso. E' terrorizzata.
I Favoriti sono a pochi metri da lei, intenti ad arrostire un uccello.

Come posso fare? Riuscire ad ucciderli entrambi è quasi impossibile. Sono armati fino al collo, io ho solo un coltello.
Devo fare in fretta, Helly è sola e Luke, il ragazzo dell'11, è ancora in circolazione.

I miei pensieri sono interrotti dalla voce di Victoria. Si avvicina a Brianna e le stringe il viso con una mano, costringendola a guardarla negli occhi.

- In fondo lo hai sempre saputo come sarebbe andata a finire no? Non hai mai avuto alcuna possibilità.. sei solo una bestia da sacrificare, come tutti gli altri. -

La ragazza tira fuori un coltello affilato e fa appoggia la lama sulla sua guancia. Brianna scoppia in lacrime.

- Anche se vincerai, la tua esistenza sarà così misera che desidererai di morire anche tu.. Le immagini di tutti quelli che hai ucciso ti perseguiteranno ogni volta che chiuderai gli occhi.. L'unica bestia qui sei tu. -

La Favorita scoppia in una risata isterica, ma i suoi occhi sono seri. 
- Come osi parlarmi così, sudicia schifosa? - La lama del coltello le segna il volto, dalla ferita comincia a sgorgare sangue.

- Marcus passami l'ascia. -

Questo è troppo per me. Prendo una pietra e la scaglio contro il capo dell'uomo con una forza inaudita. Marcus cade a terra privo di sensi. Nessun colpo di cannone: è ancora vivo.
Victoria in preda alla furia scaglia il coltello nella mia direzione ma mi manca per miracolo. Impugna l'arco che ha con sè ma una voce fuori campo la blocca prima di riuscire a scoccare la freccia. 

- Salve a tutti, signori. Ci scusiamo vivamente per l'interruzione ma abbiamo organizzato un giochetto per voi, una vera chicca. -

In lontananza si percepisce uno strano suono. L'ho già sentito prima.. sono gli sponsor.
Quattro piccole mongolfiere si poggiano vicino ad ognuno di noi. 

- Bene - prosegue la voce - Come potete vedere, ad ognuno di voi è stato affidato uno scrigno. Solo uno di essi contiene il tesoro, un'arma potentissima che potrebbe sopraffare anche il suo stesso proprietario. Sta a voi risolvere l'indovinello e decidere se aprire o no lo scrigno. Buon divertimento e che possa la fortuna sempre essere a vostro favore. -

Victoria è rigida, ma il suo sguardo non nasconde la sua perplessità. Osservo il mio scrigno. Sul coperchio vi è una frase, incisa con lettere d'oro:


Spinge ma senza ali.
Corre ma senza gambe.
Urla ma senza bocca.
Cos'è?

Victoria rompe il silezio con un ghigno. 

- Non esiste alcuna arma che mi possa sopraffare.

Senza pensarci due volte apre il suo scrigno. E' vuoto. Dal suo sguardo traspare una nota di delusione, che svanisce subito. 

- Che importa? Ho altre due possibilità mi pare di capire. - La ragazza si avvicina verso il corpo privo di sensi di Marcus. Apre il suo scrigno.

E' vuoto.

Si avvicina a Brianna con maggiore nervosismo e apre anche il suo. E' vuoto anche questo.

- Dannazione! - urla, prima di avventarsi contro di me. Non ero pronto, faccio un passo indietro appoggiando tutto il peso sul piede ferito.
In preda al dolore cado, e in un attimo la ritrovo sopra di me con un coltello alla gola. Intanto Marcus comincia a dare segni di vita.

- Forza alzati! Vieni qui - gli sgrida - prendi quella scatola -

Il ragazzo è confuso. - Scatola? Ma cosa.. -

- Non fare domande! Ti spiego dopo. -

Riesco a spostare lo sguardo verso quello strano scrigno che, nella caduta, si è capovolto. Sul retro vi è inciso qualcos'altro che prima non avevo notato, è solo una parola.

Aeolus.

Il mio cervello mi riporta a tanti anni fa.


- Mamma puoi raccontarmelo ancora? Ti prego solo una volta.. -

- Va bene piccolo, ma poi devi andare a letto! -

- Si si, va bene mamma -

- Nell'antica Grecia viveva l'uomo più astuto del mondo: era Ulisse, il re dell'isola di Itaca. Ulisse era diventato così intelligente cercando sempre di capire il perché delle cose e di scoprire ciò che ancora era inesplorato. Per questo motivo amava viaggiare con la sua nave fermandosi in posti ancora sconosciuti. Ma a quel tempo le navi potevano muoversi solo se il vento soffiava sulle vele dal lato giusto dando la spinta per la navigazione. Perciò, se il vento non soffiava, la nave non poteva partire; se invece era troppo forte, la nave non riusciva a fermarsi o a cambiare direzione. Avere il vento dalla parte giusta era indispensabile per poter navigare e tornare a casa sani e salvi senza naufragare.
Un giorno Ulisse trovò un'isola ancora sconosciuta. I suoi marinai non volevano scendere dalla nave perché temevano che ci fossero dei pericoli. Così Ulisse andò da solo a vedere che cosa c'era sull'isola e chi ci abitava. Giunse al palazzo di Eolo, il padre dei venti. Ulisse raccontò ad Eolo tutte le sue avventure sul mare e le cose che aveva scoperto. Eolo e i suoi figli stavano ad ascoltarlo incantati e, quando quel racconto così bello finì, decisero di fare un regalo a Ulisse. Eolo prese uno scrigno e ognuno dei suoi figli ci soffiò dentro; così nella borsa c'erano tutti i venti e Ulisse poteva scegliere quello che gli serviva per andare dove voleva. Ulisse, felicissimo, ringraziò Eolo e tornò sulla nave. Siccome era stanco, si addormentò senza spiegare ai suoi marinai che cosa c'era dentro la borsa. Mentre Ulisse dormiva, i suoi compagni, spinti dalla curiosità, aprirono la borsa senza fare attenzione. Subito scapparono fuori tutti i venti insieme, causando una spaventosa tempesta. Si strapparono le vele, mentre le onde spingevano la nave da tutte le parti. Solo la bravura di Ulisse riuscì ad evitare il naufragio. Da allora più nessuno è riuscito a imprigionare il vento. Per questo si dice "essere libero come il vento" o "correre veloce come il vento".
-


La voce di Victoria mi riporta alla realtà.

- Avanti, aprilo!

Marcus appoggia le mani tremanti sullo scrigno.

Aeolus, ripenso, Eolo. Quello è lo scrigno dei venti.

Prima di poter riuscire anche solo a gridare, il ragazzo lo apre.


Un attimo dopo è il caos.
 

Cosa ne pensate del nuovo capitolo? Fatemi sapere! Attendo con ansia consigli e considerazioni :)

  
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