Avviso: il testo della canzone si divide nei seguenti colori:
rosso: Levy
Blu: Gajeel
Verde: entrambi
Buona lettura!
 
 
 
L’aria tiepida di marzo carezzava serenamente i vicoli della città ormai buia, le strade deserte portavano con sé le ultime tracce della primavera appena sbocciata e i lampioni davano un tocco caldo riflettendosi nel fiume.
Tutto era fermo, immerso nella quiete assoluta della notte, solo un’anima fioca aveva il coraggio di aggirarsi per le strade vuote di Magnolia.
Levy camminava sul muretto che costeggiava il fiume, le braccia aperte e un sorriso stampato sul volto, canticchiando allegramente la canzoncina che per tutta la sera era stata nella sua mente, mentre il cielo iniziava a rischiararsi.
Aveva passato una bella serata con tutti i suoi compagni, avevano organizzato la festa per il suo compleanno con tanto impegno e lei, benché non se la sentisse di festeggiare, non era riuscita a deluderli.
Al centro dei suoi pensieri c’era sempre stato lui, in disparte nell’angolo più remoto della Gilda; aveva sentito i suoi occhi addosso per tutta la sera ma non aveva mai avuto il coraggio di incontrarli.
 
“Give me a second I
I need to get my story straight
my friends are in the bathroom
getting higher than the empire state
My lover she’s waiting for me
just across the bar
my seats been taken by some sunglasses
asking ‘bout a scar”
 
Chiedeva solo un secondo, un momento per rimettere insieme i pezzi di quel suo cuore che da poco aveva ripresto a battere e già si era spezzato.
Lei amava Gajeel, lo aveva sempre amato, ma la consapevolezza che lui non la considerasse se non come una semplice amica gli era caduta addosso come una doccia fredda quando lo aveva sentito parlare con Lily.
Per lui, lei non era altro che una ragazza debole ed indifesa da proteggere per puro senso del dovere.
Era piccola, vero, ma non per questo debole: poteva difendersi benissimo da sola e glielo aveva già dimostrato. Era diversa da tutti i suoi compagni, sempre un gradino sopra di lei, ma questo non significava nulla… giusto?
 
“And I know I gave it to you month go
I know you’re trying to forget
but between the drinks and subtle things
the holes in my apologies
you know I’m trying hard to take it back”
 
Aveva smesso di chiedergli di accompagnarla in missione, alcune aveva iniziato a farle da sole o con Lucy o Bisca, qualche volta Erza gli chiedeva compagnia quando c’era da decifrare qualcosa e lei ci andava volentieri, come quando erano bambine. A volte aveva provato l’impulso di chiedergli scusa. Scusa per tutte le volte che aveva dovuto salvarla, per tutte le volte che aveva dovuto preoccuparsi per lei, per tutte le volte in cui non era stata altro che un peso.
Ma lei si sforzava, si era sempre sforzata di essere d’aiuto.
Fece una giravolta e si preparò a cantare la prossima strofa quando una voce la sovrastò.
 
“So if by the time the bar closes
And you feel like falling down
I’ll carry you home”
 
Levy si fermò e voltò lo sguardo incontrando un paio di occhi cremisi che la guardavano, seduti sotto un albero del piccolo parco in cui erano.
 
E Gajeel la guardava, serio e scostante, penetrandola da parte a parte con il suo sguardo.
Se fosse stata sola, se anche quel locale dove stavano sempre avrebbe chiuso, se aveva voglia di deprimersi allora lui sarebbe stato accanto a lei. Anche in quei momento bui.
 
“Tonight
We are young
So let’s set the world on fire
We can burn brighter
than the sun
Tonight
We are young
So let’s set the world on fire
We can burn brighter
than the sun”
 
Perché lo aveva capito, dal momento in cui Levy aveva messo piede in Gilda ed aveva stirato quel sorriso forzato che non era la Levy che conosceva. I suoi occhi, che in genere bruciavano come e più del sole, erano vacui, vuoti, spenti.
Poteva fingere con tutti ma non con lui.
E Levy ricambiò lo sguardo, accettando il suo gioco.
 
“And I know that I'm not
All that you got
I guess that I
I just thought maybe we could
Find ways to fall apart
But our friends in back
Cause I found someone to carry me home”
 
E lo sapeva, Levy, che non poteva dargli tutto quello che lui voleva ma ci avrebbe provato lo stesso. Lo aveva visto cadere a pezzi lentamente quando, poco dopo essere entrato a far parte di Fairy Tail, era stato scansato e ripudiato da tutti. Aveva visto un pezzo di lui staccarsi totalmente quando si era messo in mezzo, tra lei e Luxus
E lei, stupidamente, in quel momento aveva pensato che, forse, avrebbero potuto trovare il modo di cadere a pezzi insieme rimanendo però intatti.
Ma non era servito. I suoi amici lo avevano accettato, alla fine, si erano fidati di lui ma solo perché lui si era fidato di loro. E da quel momento, lo sapeva, aveva sempre avuto qualcuno che l'avrebbe riportata a casa.
 
“Tonight
We are young
So let’s set the world on fire
We can burn brighter
than the sun
Tonight
We are young
So let’s set the world on fire
We can burn brighter
than the sun”
 
Si ritrovarono a cantare insieme la strofa di quella canzone, continuando a guardarsi ostinatamente negli occhi, pensando che forse loro due, insieme, avrebbero potuto davvero brillare.
 
“Carry me home tonight
Just carry me home tonight
Carry me home tonight
Just carry me home tonight”
 
La richiesta era chiara, quasi disperata, senza però lasciar trasparire nulla nella voce o negli occhi.
Levy voleva un segno, qualcosa, un qualsiasi cosa, che le facesse capire che lei per lui non era semplicemente la compagna debole da difendere.
Riportami a casa ancora una volta. Resta con me.
 
“The moon in on my side
I have no reason to run
So will someone come and carry me home tonight
The angels never arrived
but I can hear the choir
So will someone come and carry me home”
 
La luna era ormai sparita da un pezzo e il sole stava sorgendo, ma a chi importava?
Lui non aveva alcun motivo di andarsene anzi, aveva mille motivi per restare… ma solo uno sembrava importante in quel momento.
Riportami a casa ancora una volta. Resta con me.
A che gli servivano gli angeli quando aveva una fata?
Riportami a casa ancora una volta. Resta con me.
 
“Tonight
We are young
So let’s set the world on fire
We can burn brighter
than the sun
Tonight
We are young
So let’s set the world on fire
We can burn brighter
than the sun”
 
“So if by the time the bar closes
and you feel like falling down
I’ll carry you home tonight”
 
Silenzio. Levy aveva la bocca schiusa, ferme in quelle parole che non erano uscite ma che avevano trovato un’altra voce per farlo.
Gajeel ghignò.
“Lo hai fatto apposta” disse.
“Non so a che ti riferisci” scrollò le spalle lei, negando l’evidente: amava la sua voce e sentirlo quasi raccontare quell’ultima strofa era stato un colpo decisivo per il suo cuore, già provato.
Avrebbe voluto sentirlo cantare ancora ma trattenne l’impulso, l’avrebbe solo presa in giro.
Gajeel si alzò e si avvicinò a lei, che non si mosse. Si fermò a pochi passi e la guardò: stando sul muretto Levy aveva guadagnato una ventina di centimetri buoni ed ora si trovavano quasi occhi negli occhi; il ragazzo si piegò e poggiò le proprie labbra sulle sue, in un casto bacio. Levy non cambiò espressione, si limitò a voltare di poco il viso per chiudere le labbra intorno alle sue quando si staccò, facendo risuonare un leggero chu nell’aria.
“Andiamo” mormorò Gajeel.
“Dove?” domandò Levy. Il ragazzo ghignò.
“Ti riporto a casa, stanotte”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino Autrice:
la canzone presente, nonché quella che ha dato il titolo alla storia, è Tonight, we are young di Fun.
Mi ha dato l’ispirazione per scrivere questa storia che spero sia di vostro gradimento.
Ringrazio in anticipo coloro che leggeranno, recensiranno e ascolteranno.
Baci,
bambolinarossa98