Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |      
Autore: _exodus    06/09/2016    0 recensioni
[JungkookXYou] [traduzione della storia di miss_right_]
Ti ricordi del tuo primo amore? Scommetto di si.
E Kim Sohee? La parola 'amore' non significa molto per lei... fino a quando non si innamora per la prima volta a 18 anni.
In una nuova scuola, con qualche vecchio e nuovo amico - e un misterioso ragazzo che le ha rubato il cuore.
Perchè è così misterioso? E' amore a prima vista, Sohee non ha mai visto il suo viso, solamente i suoi occhi - e si è innamorata di lui.
Oltre a questo non sa altro sul suo conto - e quando lo scoprirà sarà difficile per lei credere di essere innamorata di Mr.Oh-so-perfect Jeon Jeongguk.

In questa storia le protagoniste sarete voi nei panni di Kim Sohee.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buonsalve gente!
Sono tornara con una traduzione -la prima in questo fandom- in cui voi vi troverete nei panni di Kim Sohee. Ci tengo a ringraziare miss_right_ per avermi permesso di pubblicare la sua fanfiction pubblicata su Asian Fanfics. Spero che la storia sia di vostro gradimento :3
Thank U so much miss_right_ ! ^^
_exodus
 
Autrice: miss_right_
Genere: romantico, commedia
Traduzione a cura di: _exodus
 
Ti ricordi del tuo primo amore? Scommetto di si.
E Kim Sohee? La parola 'amore' non significa molto per lei... fino a quando non si innamora per la prima volta a 18 anni.
In una nuova scuola, con qualche vecchio e nuovo amico - e un misterioso ragazzo che le ha rubato il cuore.
Perchè è così misterioso? E' amore a prima vista, Sohee non ha mai visto il suo viso, solamente i suoi occhi - e si è innamorata di lui.
Oltre a questo non sa altro sul suo conto - e quando lo scoprirà sarà difficile per lei credere di essere innamorata di Mr.Oh-so-perfect Jeon Jeongguk.
 
 
-Trailer by kiky00joker-
 
#001
 
Il tempo pare fermarsi quando mi guarda negli occhi. Quelle sfere scure trafiggono la mia anima e non la lasciano andare, proprio come un leone che cattura la propria preda. Sono incapace di muovermi, non sono in grado di pensare. La folla intorno a me è selvaggia, posso sentirlo... ma io me ne sto lì, a fissarlo, nel frattempo lui distoglie lo sguardo. La musica finisce e lui smette di ballare. Il pubblico inizia ad applaudire e ad acclamarlo, ma lui rimane immobile con gli occhi che viaggiano attraverso il mare di gente, lentamente. Quando il suo sguardo incontra il mio nuovo, tutto quello che posso sentire è il mio battito cardiaco accelerato. Anche se il suo volto è nascosto dietro una maschera, rimango affascinata da lui.

"Yah, Kim Sohee! Svegliati! " Sento un filo di voce, in mezzo a quel rumore, che chiama il mio nome. Qualcosa colpisce la mia testa e tutto diventa nero.
"Arriveremo in ritardo a scuola!" Sento di nuovo quella voce familiare.
Gemo e apro gli occhi. Il sole è alto in celo e mi da fastidio, tiro la coperta sopra la testa quando mi rendo conto che avevo sognato di nuovo il ragazzo mascherato. Voglio tornare in quel sogno, ma un attimo dopo, la mia coperta sparisce. L'aria fredda colpisce la mia pelle esposta e metto subito seduta. Riapro gli occhi e vedo mio cugino in piedi di fronte al letto, mentre tiene la mia coperta calda e morbida nelle mani. Le sue labbra incurvate in una piccola smorfia mentre mi guarda.

"Ridammela…”
Mormoro, stropicciandomi gli occhi.
"No", dice.
Lo guardo e si lascia sfuggire una risatina.
"Non vuoi arrivare in ritardo a scuola, vero?"
Chiede alzando un sopracciglio. Sospiro rumorosamente e scendo dal letto, cercando di sopprimere la voglia di colpire mio cugino in testa.
"Odio il mattino."
Mormoro mentre faccio scorrere le mie dita tra i lunghi capelli castani.
"Ci sono alcune cose che non cambieranno mai ..."
Dichiara mio cugino ridacchiando.
"Sono d'accordo. Sai ancora come svegliarmi, Kim Seokjin."
Rispondo, e lui getta la coperta sul letto guardandomi.
"Jin. Chiamami Jin. Ho detto che mi piace mille volte di più."
Dice respirando profondamente. Sa come svegliarmi e io so infastidire lui. Touché. Gli mostro un ampio sorriso e pizzicato una guancia.
"Aigoo, sei carino quando sei seccato!" Lo prendo in giro facendolo ridere.
"Sembri come una vecchia signora in questo momento.", s
ottolinea e io gli faccio una linguaccia. Afferro un cuscino e glielo getto in faccia facendolo indietreggiare.
"Vado a fare una doccia veloce. Sarò pronta in 10 minuti." Dico, e lui fa una faccia buffa. "E adesso?" Chiedo mettendo le mani sui fianchi.
"Va bene, va bene ... Io ti aspetto al piano di sotto, ma se non scenderai entro 20 minuti io ti lascio qui."
Risponde Jin picchiettando il dito sul suo orologio. Alzo gli occhi e annuisco.
“Sto per spogliarmi qui ..." mormoro, lui afferra subito il concetto, esce e di chiude la porta alle spalle.

"Io inizio a contare i minuti!" Grida dall'altro lato della porta. Dalla sua voce, potrei dire che sta sorridendo. Ridacchio e scuoto la testa mentre mi tolgo il pigiama e mi dirigo verso il bagno per fare una doccia rinfrescante ma veloce. Mentre mi sto preparando, penso al mio sogno. Il sogno che mi perseguita, in senso buono. Penso al ballerino mascherato che mi fece agitare, anche un paio di settimane dopo averlo incontrato.
Proprio così, il mio sogno si basa su eventi reali, l'ho incontrato ad un concorso di danza tenuto da mio zio che possiede uno studio di danza.

"Sono così stanca... non sono riuscita a dormire neanche un po’ sull'aereo…"
Mi lamento come butto la mia borsa sul pavimento della nuova camera da letto. Jin mette giù il mio bagaglio respirando affannosamente. Lo guardo e le mie labbra si curvano in un piccolo sorriso. Non ci siamo visti per un po 'e ho davvero sentito la mancanza di questo ragazzo. Lui è stato il motivo principale per cui i miei genitori mi hanno permesso di tornare in Corea dopo 4 lunghi anni. A causa del lavoro di mio padre, ci siamo dovuti spostare a Kyoto quando avevo 14 anni, ho dovuto lasciare i miei parenti e amici alle spalle, il che era abbastanza stressante per me. Non avevo scelta, mi sono dovuta adattare a quella mia nuova vita. Ho studiato in normalissimo liceo, ho fatto nuove amicizie, e ho sempre avuto buoni voti, potreste dire che la mia vita era piuttosto semplice. Questo è ciò che la maggior parte della gente pensa, ma la verità è che ho vissuto molte difficoltà nel corso di questi 4 anni. L'adattamento al nuovo ambiente? Non è stato un problema. Non sono mai stata vittima di bullismo, non avevo il cuore spezzato, ma i litigi con i miei genitori hanno iniziato ad essere sempre più frequenti quando sono diventata più grande. Fin da piccola amavo la danza. Mi ha sempre fatta sentire felice, e penso che è un bel modo di esprimere i propri sentimenti. Con un padre che lavora senza sosta come membro di uno studio legale, una madre che è un chirurgo e un fratello maggiore che punta ad essere un dentista, mi sentivo come se fossi la pecora nera della famiglia. I miei genitori non potevano accettare il fatto che volessi diventare una ballerina, non importava quale. Volevano che andassi in un’università di medicina una volta finito il liceo, e hanno persino cercato di farmi fidanzare con un ricco ragazzo presuntuoso, di circa 7 anni più di grande me - era il limite della mia tolleranza. Con l'aiuto di mia zia e dello zio che vivevano a Seoul, sono riuscita a fuggire dalla presa dei miei genitori e sono tornata in Corea, ma a due condizioni.
Uno, avrei dovuto continuare i miei studi presso una buona scuola, e inscrivermi in un’università di medicina più tardi.
Due, devo vivere nella casa dei miei zii. La seconda era una condizione ragionevole e non ho avuto alcuna contestazione a riguardo... ma la prima era qualcosa non avrei mai potuto accettare. Tutto sommato, ho detto loro che avrei fatto come volevano loro, in modo che mi permettessero di andare. Sapevo che non era giusto per ingannare i propri genitori, ma questo è esattamente quello che ho fatto quando mi sono iscritta in una scuola superiore di arti. Non sarei stata in grado di farlo se la zia e lo zio non mi avessero aiutato a raggiungere i miei obiettivi.

"Smettila di sognare ad occhi aperti, sto parlando con te!" La voce di Jin mi fa uscire dal mio stordimento. Batto le palpebre e lo guardo con aria interrogativa. Sapendo che odia ripetere le cose, sono pronta ad affrontare la sua ira, ma con mia sorpresa sospira e parla di nuovo.
"Sembra che tu non abbia sentito una parola di quello che ho detto prima." Mormora facendo una smorfia. "Lo studio di mio padre ospita un concorso di danza, questa sera. Ho pensato che sarebbe stato bello andare a guardare i ballerini. ", dice. Non mi preoccupo di quanto sono assonata, dico di sì. Io non sapevo nemmeno che avrei incontrato qualcuno che sarebbe stato in grado di rapirmi.

Afferro la mia borsa e scendo frettolosamente al piano inferiore dove Jin mi aspetta. Fissa il suo orologio mentre fa avanti e indietro per la stanza.
"Sono qui, pronta per partire!" Esclamo appena raggiungo la fine delle scale. Alza gli occhi verso me e mi sorride.
"Pensavo di aver potuto rimproverarti per il ritardo, ma hai rovinato i miei piani.", dice appena siamo usciti di casa.
“Non ho visto zia e lo zio in giro ..." Dico quando siamo sul marciapiede.
"Sono usciti presto oggi." Risponde Jin e io annuisco. Vivo con loro da tre settimane, e non ho avuto la possibilità di parlare con loro decentemenye perché lavorano molto. Troppo anche. Guardo mio cugino che sta guardando le auto sulla strada. Lui si è già abituato ad essere solo in casa quando i suoi genitori lavorano... ma nonostante ciò è sempre lì per loro. Non si lamenta, e non ha mai chiesto il motivo per cui devo vivere con loro. Non noto nemmeno che un piccolo sorriso appare sul mio volto. Mi guarda e alza un sopracciglio.
"Perché sorridi in quel modo? E’ un po' inquietante ... "chiede e io distolgo subito lo sguardo, essendo abbastanza imbarazzata.
"Eh? Stavo pensando a delle cose ..." dico. Un attimo dopo, mi mette un braccio intorno alle spalle e mi tira più vicino a lui. Lo guardo, ma lui sta fissando il vuoto.
"Stavi facendo pensieri perversi sul ragazzo mascherato, vero?" Quello che chiede mi fa cadere la mascella, ma lui non sta sorridendo. Lo spingo via con leggerezza e lo guardo.
"Yah, quando mai ho avuto questi pensieri su di lui?!" Esclamo piegando le braccia. Lui mi guarda e scoppia a ridere. Premo le labbra e abbasso gli occhi, cercando di nascondere la mia faccia arrossita.

Quando una macchina si ferma di fronte a noi capisco che è Namjoon, venuto per portarci a scuola. Non lancio nemmeno un’occhiata a Jin, dopo aver salutato Namjoon salgo subito in macchina. Mio cugino mi segue, ma si siede sul sedile anteriore al posto del sedile posteriore, accanto a me, e metto il broncio. Sento gli occhi di Namjoon su di me, e quando alzo lo sguardo, si spostano in fretta.
"Fammi indovinare ... l'hai di nuovo presa in giro per il ragazzo mascherato...." Namjoon parla appena ci allontaniamo da casa.
"Stavo solo scherzando...", dice Jin mettendo il broncio. Sospiro e inclino la testa di lato mentre lo adocchio - si comporta in modo carino, sapendo che non sarò in grado di rimanere arrabbiata così a lungo con lui se continua a fare il broncio.
"Ma... non pensavo a lui ... in quel modo.» Mormoro colpendo il suo braccio.
"Yah, ora mi picchi anche?!" Esclama Jin e aggrotta le sopracciglia, ma sa che il suo piano è stato un successo... Namjoon ridacchia, ormai si è abituato alle nostre stupide argomentazioni di ogni giorno.
“Oh, quasi dimenticavo ... la prove inizieranno alle 15:00 di oggi.", dice Namjoon mentre parcheggia l'auto di fronte all'edificio scolastico.
“Come mai?”, Chiede Jin.
Scendiamo dalla macchina e ci incamminiamo verso l'ingresso.
"V mi ha inviato scritto che deve incontrare qualcuno alle 16:30". risponde Namjoon mentre scuote la testa sorridendo.
"Così andare ad un appuntamento con una ragazza è più importante dei suoi amici." Lo schernisce mio cugino.
"V è così ..." Namjoon si stringe nelle spalle e tira fuori il cellulare dalla tasca. "Oh! Devo fare in fretta, devo parlare con Suga prima che la lezione inizi! ", Spiega per poi correre via.
"La lezione di inglese inizierà tra 10 minuti." Dico, appena ho controllato l’ora sul mio cellulare. Jin arriccia il naso e si mette le mani in tasca.
"Non sono in vena di vedere quel diavolo di un’ insegnante ..." dice e mi lascio sfuggire una risatina. Jin e il suo 'rapporto' con Miss Park tocca alti e bassi, ma la maggior parte delle volte aveva bassi più profondi della Fossa delle Marianne.
"Mi addormenterò in classe, ad ogni modo." Commento. Entriamo nell'edificio e percorriamo i vari corridoi per attivare alla nostra classe, che è al secondo piano. Seguo Jin che taglia in mezzo alla folla facilmente, mentre per me diventa difficile tenere il passo. Gira la testa per vedere se sono dietro di lui o no e visto che ho alcune difficoltà a causa delle persone scortesi che continuano a spingermi da ogni parte, mi afferra la mano e mi tira vicino alla sua schiena mentre saliamo le scale. Ricevo un sacco di occhiatacce da parte di alcune ragazze, ma in queste ultime settimane mi ci sono abituata. Essendo la cugina di una persona che è uno dei ragazzi più popolari nella scuola non è stato facile. Fin dal primo giorno, siamo stati visti insieme e molte ragazze hanno iniziato a pensare che io sia la ragazza di Jin. Jin - essendo Jin, mi ha detto di ignorarle, non gli importava delle le voci che giravano per tutta la scuola.

"Ma perché dobbiamo studiare inglese quando puntiamo ad essere ballerini?" Mormora come appena entriamo nell’ aula 4-B. Non si accorge nemmeno di star ancora tenendomi la mano e mi trascina con lui. La signorina Park è già dentro, in attesa che gli studenti arrivino. Mentre ci vede alza un sopracciglio a Jin, che è occupato a guardarsi intorno per verificare se i suoi amici sono nella stanza o no.
"Seokjin ... è bello vedere che ti presenti a mie lezioni al giorno d'oggi." Dice mostrando un sorriso poco convinto.
"Uh, sì ... certo." Borbotta Jin dirigendosi verso il banco nell'angolo, all'estrema sinistra. Si volta a guardarmi e finalmente vede che sta ancora afferrando la mia mano come se non ci fosse un domani. Lascia andare la presa in modo rapido e si schiarisce la gola. Mi siedo al mio posto, che è accanto alla finestra. Jin si siede accanto a me e incrocia le braccia mentre si guarda intorno.
"Quella donna sta cercando di infastidirti a morte." Cerco di avviare una semplice conversazione sull’ insegnante, perché non riesco a pensare ad altro.
“Credimi, mi sono già abituato a quella. Lei mi odia e io la odio, semplice." Risponde. Si volta a guardarmi e indica la mia borsa.
"Hai qualcosa morbido che potrebbe essere utilizzato come un cuscino?" Chiede e posso fare a meno di ridere mentre mi immaginavo lui che dorme sul mucchio di vestiti che di solito indosso durante le prove di ballo.
"Certo, la mia borsa è piena di cuscini." Dico con sarcasmo e lui alza gli occhi al cielo. Appena guardo in direzione della direzione della porta, vedo Namjoon camminare in classe pigramente. Si aggiusta gli occhiali scuri e si lascia cadere sulla sedia che si trova nell’ ultima fila sul lato destro della stanza. Fa un cenno verso di me e io faccio lo stesso. Jin si gira e lo saluta con un cenno del capo. Sbadiglia e poi rivolge la sua attenzione a Miss Park, che ha appena finito di organizzare i libri sul tavolo e di schiarirsi la gola. La campanella suona e la lezione di inglese inizia. Sospiro e apro il mio libro di inglese. Jin non ha voluto nemmeno portare i libri a scuola, appoggia la testa sul banco e chiude gli occhi, poco dopo la signorina Parco inizia a parlare.

Trenta minuti più tardi, diventa difficile tenere gli occhi aperti. Sto per addormentarmi, così inizio a disegnare su un piccolo pezzo di carta. Inizio con un paio di linee semplici che in seguito iniziano a formare qualcosa di familiare. Una maschera, per essere esatti. Proprio quando sto per iniziare a colorare con una penna nera, una mano appare e strappa bruscamente il foglio dalla scrivania. Jin si sveglia immediatamente e suoi occhi si spalancano mentre guarda l'insegnante chiaramente sclerata che si trovava vicino al nostro banco guardando il mio disegno. Mi guarda e strappa il foglio.
"Essere una studentessa appena trasferita non significa che puoi fare tutto quello che vuoi, Kim Sohee." Dice, il suo tono piuttosto minaccioso. Jin mi guarda e alzò un sopracciglio - senza sapere cosa è successo. "Voglio parlare con il preside se succede di nuovo.", Aggiunge, poi alla cattedra. Sospiro e scuoto la testa. Perché doveva fare a pezzi il mio disegno? Era così bello ...
"Ora hai l'obiettivo di essere un delinquente?" Mi sussurra Jin in un orecchio e io lo zittisco cercando di concentrarmi sulla lezione - ma non è facile perché continuo a pensare a Lui, sperando di vederlo presto.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: _exodus