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Autore: Bigio_Phoenix008    06/09/2016    0 recensioni
La storia di un uomo qualunque che riflette su di un pomeriggio che lo porta a rivalutare il suo "essere umano".
Ambientato a Bari.
Prima storia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Noia di non essere umani

 

Sta seduto, alla sua scrivania e ripensa a quello che era successo in quel caldo pomeriggio.
Mentre stava passeggiando per piazza Ferrarese si era sentito chiamare per nome. Cosa normale, ma non per lui; da quando aveva iniziato a lavorare come consulente per una piccola multinazionale (anonimamente piccola se paragonata alle altre) si era alienatamene abituato ad essere chiamato per cognome a lavoro e, dalle persone più vicine, con un ironico “Avvocato!” come era comune nella città, simile più ad un grande paese, di Bari.
Quel pomeriggio no.
Quel pomeriggio qualcuno lo aveva salutato come una persona.

Quando l’inusuale evento è avvenuto, si è subito girato e, con la tipica faccia che facciamo tutti quando la signora dell’albergo all’estero ci chiama pronunciando il nostro cognome sbagliato (ma noi capiamo lo stesso), ha risposto al saluto con un timido gesto della mano.
Un uomo che avrebbe avuto la sua stessa età, ma che si vestiva come un diciasettenne in preda ad un attacco di originalità, era lo show che gli si parava davanti.
-…Sarà stato il liceo l'ultima volta che ti ho visto!-
Dalla barba mal curata, una voce impastata stava cercando di fargli riemergere dei ricordi.
Sperava gli sarebbe tornato in mente dopo, ma parlando di cazzate non si era minimamente posto il problema di ricordare chi fosse l'interlocutore. 
Tutto sommato, un’oretta piacevole. Una Peroni e quattro chiacchiere con qualcuno che si è ricordato di te in mezzo alla folla.

Cosa tormentava adesso il consulente? Come poteva essere cosi stressato da un avvenimento che lo aveva piacevolmente fatto uscire dalla routine?

La sensazione che provava era quella di un cane che, dopo essere uscito dal cortile per correre, veniva rimesso dentro e non sapeva nemmeno chi fosse stato a farlo uscire.
Adesso che aveva riscoperto il suo essere umano, una vita senza non avrebbe più avuto senso.
   
 
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