Era un semplice e comune pomeriggio di fine estate su Mobius.

Il sole era alto, il caldo ancora intenso e la foresta vicina a Green Hill offriva della buona ombra e dell'ottima frescura; tutto sembrava efficacemente studiato per permettere a chiunque lo desiderasse di poter cercare riparo tra il suo fogliame e pisolare per un po.......o per ricambiare un “favore ricevuto”.

I soggetti, perché questa volta erano in due, ben acquattati dietro un cespuglio a diverse decina di metri di distanzastanza erano intenti ad osservare il potente riccio nero che stava beatamente dormendo all'ombra di un imponente albero.

<< No, Sonic! Non voglio farlo >> fece un titubante Tails, per niente concorde alla proposta dell'amico blu,

<< Ma devi, fratellino, solo tu puoi! Vedrai, sarà un gioco da ragazzi con questa tua invenzione >> lo incoraggiò Sonic, tenendo stretto in pugno una boccetta di un super-collante rinforzato ,

<< Guarda che non l'ho creato per questo, in verità il suo scopo è solo a fini di riparazione definitiva da utilizzare su di un qualsiasi materiale >>,

<< Infatti, grazie a questa, riparerò la mia dignità che ha fatto a pezzi >>,

<< E perché devo essere io a rischiare la vita per queste vostre sciocche diatribe infantili >>,

<< Credevo che sarebbe stato un bel gesto di gratitudine per tutte quelle volte che “io” ho aiutato te, senza considerare anche quelle in cui sempre “io” ti ho salvato la vita! E poi....sciocche diatribe infantili? Ma scherziamo? A parte che dovrai spiegarmi cosa vuol dire diatribe e poi queste sono faccende serie e della massima importanza >>,

<< Una battaglia a suon di scherzi e provocazioni ti sembra una cosa della massima importanza? >> gli rispose sarcastico, guardandolo con un cipiglio di sufficienza,

<< Sì se l'altro ti fa finire all'ospedale senza fargli neanche capire come abbia fatto! >> fece a sua volta il riccio blu con convinzione,

<< Te lo saresti dovuto aspettare prima o poi, in fondo hai incominciato tu quel giorno al supermercato >>,

<< Questo non vuol dire niente, ora prendi questa corda e va! >> ordinò porgendo al volpino una lunga corda dove, ad una sua estremità, era attaccata un leggero foglio di carta largo quanto il palmo di una mano,

<< E se si sveglia che faccio? >> chiese speranzoso di un suo ripensamento...o di almeno un po' di pietà,

<< Tu sii silenzioso e vedrai che non si sveglia, buona fortuna! >> gli augurò infine spingendolo fuori dal loro nascondiglio, senza preoccuparsi di quel poco rumore che aveva emesso e che avrebbe potuto svegliare il riccio nero.

Il piano era semplice in effetti, doveva soltanto planare su Shadow, così da non farsi scoprire da alcun rumore di passi, attaccargli quel foglio al petto e segnalare a Sonic la riuscita della “missione” così da permettergli di correre con l'altra estremità della fune attaccata alla caviglia che, una volta strattonata, avrebbe strappato il bianco pelo del riccio rivale.

Il volpino, roteando le sue code, spiccò alto in un volo estremamente silenzioso e con la testa piena di preoccupazioni,

'Coraggio Tails, puoi farcela! In fondo Shadow non è poi così tremendo. Voglio dire, di certo non massacrerà mai un ragazzino indifeso come te solo perché ha fatto un favore al suo più acerrimo rivale, no?',

ma se il suo intento era quello di rassicurarsi allora poteva tranquillamente darlo per fallito.

Se già prima era spaventato al solo pensiero di quello che Sonic gli aveva “chiesto” di fare, adesso stava letteralmente tremando mentre adagiava, con quanta delicatezza e attenzione avesse in corpo, quel piccolo foglio di carta intinto nella super colla sulla zona desiderata.

<< Ma quanto ci mette? Insomma, il suo compito non era tanto difficile >> disse tra sé il blu, distraendosi con qualsiasi cosa trovasse attorno per scacciare la noia; in effetti era da parecchio che lo stava aspettando, ma del volpino non ne aveva visto neanche l'ombra.

Improvvisamente gli balenò in testa il dubbio che l'amico non avesse fatto abbastanza attenzione così da svegliare Shadow e la sua ira, oppure che si fosse così spaventato da decidere di andarsene e abbandonare l'incarico o comunque gli fosse successa una qualunque disgrazia che gli avrebbe impedito di rifarsi sulla copia in nero.

Fortunatamente, non certo per lui, Tails fece ritorno poco dopo con un'aria estremamente entusiasta,

<< Oh, finalmente! Ce l'hai fatta ad arrivare, gliel'hai attaccato? >> domanda a cui la volpe rispose semplicemente annuendo affermativamente e alzando il pollice in su << Bene, adesso però fammi spazio che devo partire >> gli raccomandò Sonic mentre si legava alla caviglia l'altra estremità della lunghissima corda,

<< S-Sonic, forse dovresti lasciare perdere il piano e tutta questa storia >>,

<< E rinunciare a sentire l'urlo effeminato di Shadow quando si sentirà strappare quel ciuffetto di pelo bianco dal petto? Neanche per sogno >> disse risoluto per poi partire a tutta velocità senza lasciare il tempo all'amico di dire null'altro.

La corda arrotolata ai piedi del cespuglio cominciò pian piano a disfarsi, il tutto sotto lo sguardo fisso di Tails....e di uno Shadow malignamente sorridente, che si era avvicinato a lui,

<< Hai fatto passare la corda dietro l'albero che ti ho indicato? >> chiese cupo il riccio nero,

<< S-si, Shadow >> rispose impaurito la giovane volpe,

<< E hai attaccato quel insulso foglio appiccicoso sui capelli di Sonic senza farti sentire? >>,

<< C-certo >>,

<< Bene, vediamo se la smetterà con i suoi giochetti scemi! Per te invece ho due consigli: primo devi migliorare nel volo silenzioso, hai fatto più rumore di quanto ne farebbe un elicottero e solo un'idiota come quel faker non se ne sarebbe accorto..... >> fece allontanandosi, per poi ringhiare minaccioso contro lui << ….e secondo, se ti azzardi anche solo a pensare di ripetere una cosa simile, ti farò molto peggio che a Sonic >>.

Proprio in quel momento la corda si tese e un sonoro, doloroso strappo si udì fin dal folto della foresta e subito seguito dal più straziato, tremendo e....estremamente effeminato urlo mai sentito a memoria di mobiano.

Qualcuno si sarebbe ritrovato con degli aculei in meno l'indomani.