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Autore: sg199885    07/09/2016    2 recensioni
tutto sembra scorrere per il meglio nella dimensione magica: il legendarium è stato sigillato, Celina ora è una fata, le Trix sono scomparse e le nostre eroine finalmente sono diventate professoresse ad Alfea.
tutto perfetto no? ma se sulla terra, durante una festa solenne nel castello delle fate arrivasse un indesiderato ospite? e se portasse con se un segreto sconveniente direttamente dal passato delle fate terrestri? e se le trix tornassero alla carica manovrate dal male più oscuro che le nostre fate abbiano mai affrontato?
una maledizione, un nuovo potere e tante avventure, amori e sorprese in questo nuovo anno per le nostre sei fate preferite
***
fanfiction dedicata a ZATANNA, mia mentore e ispiratrice.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Roxy, Sorpresa, Trix, Winx
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NEL CAPITOLO PRECEDENTE :
LE WINX E LE FATE TERRESTRI, SCAMPATE ALLA DISTUZIONE DI TIR NA NOG GRAZIE AL PIANO DI TECNA SI RISVEGLIANO IN UNA FORESTA MISTERIOSA, COLLEGATA AD ALCUNE VISIONI DI ROXY E, PROBABILMENTE, ANCHE ALLA MALEDIZIONE DELLA STREGA. LE SETTE FATE DECIDONO COSI’ DI INDAGARE E SCOPRONO IL MONUMENTO FUNEBRE DEL GUERRIERO ANIMUS, DAL QUALE LA GIOVANE FATA DEGLI ANIMALI TRARRA’ LA FORZA PER AFFRONTARE IL PHONE ORG, IL TERRIBILE NEMICO CHE MASTER ORG HA INVIATO LORO N MANCANZA DELLE TRIX, IMPEGNATE NLLA RICERCA DEI POWER RANGER.

 
-AAAAAHHHHH, QUESTA LUCE MI ACCECA!- latrò il mostro coprendosi   lo pseudo-viso con le mani, accecato dal bagliore che rifulgeva dalla figura della neo fata investita di nuovi sfavillanti poteri; e mentre la loro amica sbatteva lentamente le grandi ali da farfalla così da diffondere quei caldi bagliori intorno a se facendo sbocciare piccoli arcobaleni che, come sinuosi veli, rivelavano piccole parti della sua meravigliosa figura, le sei Winx la osservavano estasiate e rapite da cotanta bellezza, dalla sua pelle splendente di luna e dal suo sorriso beato, incorniciato dai capelli color malva arricciati in morbidi boccoli.
-bontà del cielo- sospirò la principessa di Solaria, -e io che credevo di avere l’esclusiva targata Winx club di poter sfoderare all’occorrenza una trasformazione nuova di pacca dietro l’altra anche se, ammettiamolo, dall’Harmonix in poi non fanno che conciarci in maniera sempre più orrida…
-a chi lo di ci Stella!- aggiunse meravigliata Tecna, vittima interplanetaria di Valerio Staffelli perché vincitrice del tapiro d’oro per gli outfit più improbabili (vittoria decretata da Enzo e Carla, mica pizza e fichi…) –questa è meglio di tutte le mie messe assieme!
E mentre tutte si scambiavano pareri sulla metamorfosi dell’ultima arrivata, la fata del fuoco del drago non faceva che osservarla, la scrutava in ogni suo piccolo dettaglio, dalla bellezza sfolgorante, che neanche Stella con tutte le sue creme costosissime si sarebbe potuta permettere, ai mille dettagli di quel costume tanto pregiato nella sua semplicità: il corpetto candido con la scollatura a cuore e le manichine che le avvolgevano i bicipiti decorati con una sovrapposizione di decine di piccoli veli, tanto prezioso da farla sembrare sposa della natura stessa; il bustino verde con una filigrana a forma di ala di farfalla, con piccoli intarsi sui toni del giallo e del rosa, che la fasciava fin da sotto il seno esaltando le sue curve giovani e toniche e da cui si dipanava una lunga gonna verde intenso con un profondo spacco che le arrivava fin sull’anca, e poi bracciali e calzari che stringevano le sue articolazioni come se fossero fatti di decine di piccoli rami intrecciati.
E mentre la guardava, per la prima volta non vide più la ragazzina spaurita, né la discepola o l’allieva, e in cuor suo sentiva quel senso di riverenza che si deve ad una creatura superiore, che da sempre aveva visto solo su di se…
-hai capito la piccola sfigatella…- commentò piccata la fata del sole splendente, con la sua ritrovata ironia dato che ormai convinta di non star più per morire, dando voce ai pensieri della leader.
-e io che mi sarei giocata l’ottavino che non avrebbe mai raggiunto nemmeno l’Henchantix!- aggiunse stupita Musa con un moto di soddisfazione nella voce.
-coraggio Roxy, fagli il culo!- la incitò Flora evidentemente provata dallo stress della giornata tanto da essere, per la prima volta in vita sua, volgare.
E senza farselo ripetere due volte la fata della terra protese le braccia in avanti, -SUPREMO SPIRITO SELVAGGIO!- proclamò lanciando un flusso di energia dorata verso il mostro che, colpito da un potere superiore, scomparì lasciando di se solo una nuvola di fumo nero che si alzava nel cielo.
Finalmente liberate dall’ostile presenza, le sei fate di Alfea si alzarono e corsero ad abbracciare l’ormai ex discepola, poco dopo seguite dal resto della squadra ridestata dall’influsso positivo dell’aura di Roxy.
-tesoro, stai una favola!- commentò in maniera leggermente coatta la principessa di Andros, -adesso si che le Trix se la dovranno vedere brutta, scommetto che da sola saresti capace di batterle in un batter d’occhio.
La giovane fata si ritrasse cordialmente quasi imbarazzata da tutte quelle inaspettate attenzioni, mentre continuava a guardarsi incerta come intimidita da se stessa.
-ma come diamine hai fatto?!- chiese confusa Musa.
-ho chiesto aiuto- rispose semplicemente Roxy ponendo una mano sulla roccia che le aveva parlato –e sono stata esaudita.
-Roxy, guarda…- sospirò Bloom afferrandole delicatamente la mano, nel notare che del marchio maledetto non c’era traccia, -hai spezzato la maledizione!.
-allora il segreto era questo, l’umiltà- azzardò la fata dei fiori, -forse siamo state così egocentriche da credere che come al solito avremmo trovato in noi stesse la soluzione a tutti i problemi del mondo, e invece avremmo dovuto chinare il capo e chiedere aiuto…- aggiunse poi riflettendo meglio rivolgendosi alle care amiche, colpite nel proprio ego che, forse per la prima volta, avvertivano essere smisurato.
-non cantiamo subito vittoria- le riportò sulla terra Tecna dopo quella parentesi filosofica, -non sappiamo ancora niente di questo potere, per quello che ne sappiamo potrebbe anche essere un’arma a doppio taglio.
-allora non perdiamo tempo, torniamo dalle fate terrestri e chiediamo consiglio a Nebula- ordinò (leggi propose) la fata del fuoco del drago recuperando il suo storico ruolo di leader.
***
-AAAARRRGH!!- ringhiò furioso Master Org nel preciso istante in cui sia il residuo del mostro sconfitto da Roxy, sia le streghe ritornavano a lui.
-maestro, abbiamo completato la missione- lo informò docile Darcy mentre quattro ragazzi svenuti venivano gettati dalle sorelle ai piedi della clessidra, capendo che non tirava una buona aria da quelle parti, e non ci stiamo riferendo alla puzza di stantio nella grotta.
-avete completato la missione? AVETE COMPLETATO LA MISSIONE?!. Sbottò il maestro da dentro la sua fumosa prigione mentre riassorbiva lo spirito oscuro del Phone Org attraverso la fessura nel cristallo. –mentre voi eravate in giro a far niente le Winx hanno riscoperto l’antico potere animaliano delle fate! SCIOCCHE BUONE A NULLA.
Icy bloccò appena in tempo la fumantina sorella minore che stava per far notare al grande capo neanche tanto delicatamente che se non erano state presenti a quello sfacelo, era perché lui le aveva spedite a raccattare quattro umani insignificanti non sapendo organizzare le priorità.
-glorioso maestro, come possiamo rimediare al nostro errore?- chiese supplice la strega dell’oscurità addossandosi una colpa non sua.
-muovetevi a trovare il Rad ranger e il Luna Wolf ranger prima che la luna si levi, oppure mi riprenderò i poteri che vi ho donato, e prenderò le vostre vite come risarcimento!- ringhiò il temibile signore del male e le tre si prostrarono in assenso prima di evocare la magia dei vacuum e partire alla ricerca dei due paladini della giustizia mancanti, mentre egli avvolgeva i quattro già deposti in lunghi tentacoli di fumo che se fossero spire di serventi mortali, creando con essi poi delle teche dove i loro corpi potevano rimanere celati, nell’attesa di scovare un modo per mettere a tacere quelle odiose fatine ficcanaso.

 
***
 
-winx! Roxy!- gioì Morgana alzandosi dal ceppo su cui si era seduta per correre incontro alla truppa, abbracciò la figlia e la strinse tanto forte da farle perdere il fiato, mentre lacrime di felicità si mischiavano a quelle di trepidazione.
-vi credevamo disperse- aggiunse vagamente rassegnata Nebula avvicinandosi al gruppo senza degnare di uno sguardo né gli specialisti né Selina. –Sibylla ci aveva dato dei pessimi presagi.
-in effetti è stata una giornata dura, e purtroppo non è un doppio senso!- sbuffò sboccata indovinate un po’ chi? Esattamente, Stella, quando già il povero Brandon aveva iniziato seriamente a pensare all’ipotesi di scavarsi la fossa da solo e buttarcisi dentro piuttosto che subire ogni giorno quell’imponente numero di figuracce che la fidanzata gli faceva puntualmente fare.
-un mostro ci ha attaccate e stavamo per finire all’altro mondo, e se non fosse stato per Roxy…- le informò Bloom indicando la giovane fata –mostragli di che sei capace- la incoraggiò poi a trasformarsi.
La fata degli animali si allontanò un po’ dalla mischia e con un urlo acuto liberò la sua trasformazione con un arcobaleno di colori che la rivelavano discostati dagli ampi e placidi movimenti delle grandi ali.
Rimasero tutti estasiati, persino chi l’aveva già vista in precedenza in quella veste, folgorati dall’aura calda e rassicurante che irraggiava; tutte le fate della foresta accorsero a vedere e meravigliarsi.
-Morgana- chiese seria la regina delle fate terrestri –credi che possa essere davvero quello che credo?
-assolutamente si- assentì l’ex sovrana –Winx, specialisti, fate tutte, radunatevi, è tempo che la regina vi racconti un’antica e segreta leggenda…
***
 
Stormy sfogò la sua ira distruggendo con una saetta un masso mentre imprecava.
-maledetto mostro! Ma perché ci andiamo ad impelagare con pazzi maniaci sempre più pazzi e più maniaci?
-perché è potente, e ha reso forti anche noi- le rispose tranquilla Darcy osservando la sua immagine riflessa nello stagno presso il quale si erano rifugiate non sapendo come uscire da quella situazione del cactus in cui si erano invischiate.
-ci mancherebbe che non lo difendessi…- sibilò Icy inarcando le ciglia.
-che stai insinuando, sorella?- chiese acida la strega dell’oscurità.
-non fingere di non capire, si vede lontano un miglio come lo guardi- latrò l’altra incrociando le braccia indispettita.
-ma senti chi parla! Dopo averci mandate a quel paese per quel mostro di Tritannus dovresti solo tacere!- le rispose a tono la prima.
-almeno lui aveva un corpo fisico!- la derise la più grande.
-E VA BENE, BENISSIMO- sbraitò esasperata Darcy –fate come volete, io non sono il generale di ferro come te e non vi obbligherò a seguirmi- disse poi aprendo un portale col proprio vacuum –ma se credete che, quando sarò diventata potentissima non esiterò ad eliminarvi se vi troverò ancora sul mio cammino solo perché siamo sorelle, bhe, state sbagliando di grosso!- ringhiò infine sparendo al suo interno lasciando le due interdette ed indecise sul da farsi.
-merda!- imprecò Stormy distruggendo un altro masso.

 
***
-carissime sorelle fate- cominciò Nebula visibilmente a disagio –questa che sto per raccontarvi è una storia proibita che si tramanda di regina in regina, quella che porta il nome maledetto dell’antico regno di Animalia-
-è il regno che ha nominato la strega…- la interruppe dubbiosa Roxy.
-si, mia giovane fata, Animalia era un regno in cui le nostra antenate vivevano prima della costruzione di Tir Nà Nog, un luogo che è stato distrutto da mostri temibili e perfidissimi chiamati org, nati dalla crudeltà del cuore degli esseri umani.
-quindi quello che ha infestato il mio cellulare sarebbe un “org”- dedusse Tecna.
-ora, mi suddite, non so nulla sulla veridicità della storia che ci ha raccontato la vecchia megera che ci ha maledette, ma si narra che dal momento in cui quel regno è stato distrutto noi fate terresti abbiamo perso la possibilità di accedere ad un potere immenso, e credo, cara Roxy, che il potere cui nessuna di noi può accedere sia quello che tu hai ottenuto proprio oggi.
-regina Nebula, qual è il nome di questo potere?- chiese riverente Flora.
-temo di non saperlo ma, forse, so dove dovete cercare…- le rassicurò la regina.
-è così importante conoscerne il nome?- chiese curioso il fidanzato della fata dei fiori.
-giovane e valoroso guerriero- gli si avvicinò la regina –a volte sottovalutiamo l’importanza che i nomi hanno, dimmi, se un giorno qualcuno ti privasse del tuo, cosa resterebbe di te? Te lo dico io, niente- si rispose da sola –saresti solo nessuno, l’uomo senza nome e, per tuo malgrado, l’uomo senza nome non si ricorda, ci si dimentica di lui; è proprio dei nostri nomi che ci privarono gli stregoni del cerchio nero in passato, cancellando così il nostro ricordo dalle menti delle persone a noi care, e, quando sparisce il tuo ricordo, perde di consistenza anche il tuo stesso essere, fino alla tua completa sparizione.
-trovare il nome di questo potere significa compiere il primo passo per richiamarlo dal gorgo oscuro di dimenticanza in cui e piombato- spiegò praticamente Morgana –ed è anche un passo essenziale da compiere per spezzare il sortilegio che ci ha maledette.
-sarà dunque una catena di nomi a portarci al traguardo?- domandò Selina
-abbiamo il nome di “Animalia”, il nome dei nostri nemici, gli “org”, ora dobbiamo trovare il nome del potere di Roxy!- annuciò battagliera la principessa di Andros.
-diteci dove cercare- si rivolse la fata del fuoco mistico alle due regine.
-in questo posso esservi utile io- intervenne la fata madrina, Eldora, -esiste una fata, che come me è sfuggita al giogo del cerchio nero perché si era nascosta su un altro pianeta, fu lei a chiamarmi a se per farmi studiare nel suo collegio e poi per essere lì la custode della serra incantata della scuola-
-allora abbiamo capito dove cercare!- risposero in coro entusiaste le Winx.

 
***
 
La preside Faragonda era come al solito oberata dal suo far niente e stava osservando il cortile del campus più glamour dell’intera dimensione magica, proprio nell’istante in cui il portale delle Winx si aprì al centro del piazzale.
-ma perché ogni intricato enigma ci porta sempre in questo benedetto rudere!- soffiò Stella che stava iniziando ad odiare ogni singolo mattone rosa confetto della scuola.
-rilassati tesoro- le consigliò lo scudiero più invidiato della dimensione magica cingendole le spalle –deve esserci qualche metallo pesante che funge da magnete nell’acqua o qualcosa del genere- scherzò meritandosi una gomitata nello stomaco.
-grazie al cielo almeno il pozzo artesiano ce l’anno evitato, quello al centro dell’aiuola è solo d’abbellimento- gli spiegò la fidanzata.
-ma una volta non ci aveva condotto in un misterioso mondo parallelo incantato dalla luna dove si trovava la mappa dell’oceano infinito?- ricordò vagamente Musa.
-infatti, puramente d’abbellimento- convenì la bionda
-mie care ragazze!- si congratulò la preside fiondandosi letteralmente da loro ed interrompendo la conversazione, -mi stavo giusto domandando se il festone delle fate terresti durasse tre settimane oppure se vi foste presa la più grande sbronza della storia di Magix, ho anche mandato gli specialisti e Selina a vedere che fine aveste fatto…
-è successo un casino signora preside!- sbuffò la fata del sole.
***
-mmm- mugolò l’anziana fata sedendosi sulla sua ampia poltrona e si sistemò meglio gli occhiali sul viso –la vostra storia è stata davvero interessante, mentirei dicendo che avete delle vite monotone!
-PER FAVORE-sbottò Bloom –non è il momento per scherzare, ce la siamo vista brutta stavolta!
-lo so mia cara, lo so- assentì Faragonda posando lo sguardo teso sulle sue dita intrecciate davanti al volto –e Nebula ha avuto un’ottima idea a mandarvi qui per parlare con l’ultima fata terreste ad aver frequentato questo collegio prima di Eldora e te, Roxy- commentò senza far trasparire alcuna emozione, indecisa e pensierosa sul da farsi, consapevole che la soluzione a quel problema avrebbe smosso forze inimmaginabili –purtroppo però Nebula deve aver perso la cognizione del tempo a causa della lunga prigionia subita dagli stregoni…
-la donna che cerchiamo non c’è più, vero?- chiese Roxy sicura della risposta.
-maledizione!- ringhiò Aisha –deve esserci una soluzione…
-effettivamente ci sarebbe- sospirò la preside aprendo un cassetto stregato della sua scrivania una scatola piatta e quadrata, che aprì con una chiave appesa al suo collo e mostrò il suo contenuto alle sette fate.
-queste sono le pietre dei ricordi- gli annunciò indicando sette cristalli disposti a raggiera nel velluto damascato che rivestiva il cofanetto. –con il loro potere potrete viaggiare indietro nel tempo grazie all’energia sprigionata dai ricordi di una persona- spiegò mentre le fate prendevano una pietra a testa, sorprese del fatto che la preside non custodisse quei manufatti nell’ennesima stanza supersegretissimissimissima del collegio. (nota margine: per le prime tre stagioni c’hanno fatto credere che Alfea, che dovrebbe avere ad occhio e croce le dimensioni di Hogworts fosse composta solo dalla stanza delle Winx, la presidenza, un corridoio, un aula random e la biblioteca di Barbatea che, per la cronaca, aveva ad ogni episodio una faccia diversa… dalla quarta in poi sono iniziati a sbucare spazi enormi con la facilità con cui uno si fa la cabina armadio dentro casa. Tipo il salone degli incanti, quella stanza dove studiavano nelle quinta serie, che tutt’ora non saprei definire, cos’era, la casa delle bambole di Barbie universitaria? E ancora, l’atelier di moda di Stella, una serra, un intero parco e il cuore di Alfea.
Le risposte sono due, dato che tutti varchi dimensionali non possono essere per la gioia di Steven Hawking, o si sono messi a rosicchiare le mura  come topi per recuperare spazio oppure non sono esattamente in regola coi permessi edilizi… in entrambi i casi tra qualche serie sta scuola o implode o diventa un pianeta a parte. E cosa ci dobbiamo aspettare dall’ottava serie, l’ippodromo di Alfea? Una fumeria clandestina nel seminterrato? L’autolavaggio delle fate? Agghiacciante?)

 

-e cosa dovremmo fare?- chiese confusa Flora.
-usate le pietre su di me- disse alzandosi e raddrizzando meglio la sua figura –la fata che cercate è stata la mia preside!- annunciò con una discreta risata.
***
 
-Cristo Sky, rispondi!- imprecò la custode del fuoco del drago imprecando con l’ennesima segreteria telefonica, avrebbe volentieri spaccato il cellulare tirandolo in faccia ad una matricola, ma non sarebbe stata soddisfatta fin tanto che non lo avesse fatto con la testa del fidanzato.
-sempre irraggiungibile?- le chiese la fata dei fiori  sedendosi sulla ringhiera del terrazzo accanto a lei.
-non l’abbiamo già fatto questo tipo di chiacchierata?- chiese acida Bloom –che autori da quattro soldi.
-non te la prendere con quei poveri disgraziati degli autori amica mia, la canalizzazione della rabbia e sopravvalutata e non serve a molto, te lo dico io!- provò a tirarla su di morale Flora.
-e che ne sai? Tu ti sei intelligentemente accaparrata quel sant’uomo di Helia che pare non faccia altro tutto il giorno all’infuori dell’adularti- commentò sempre più inacidita la prima.
-Helia mi ha tradita- rivelò sbuffando la seconda con tono freddo, e la fata si voltò con lo sguardo più attapirato della sua vita
-CHE COSAAAA?!?!?! Non ci crederei neanche se lo vedessi con i miei occhi-
-ahah. Credici- rise amaramente la custode della natura.
-Dio Flora, mi stai facendo crollare tutte le certezze- le rispose shockata Bloom tirando fuori dalla tasca con circospezione un cilindretto bianco che appoggiò alle labbra e accese con uno schiocco di dita, non prima di essersi assicurata che tutte le luci fossero spente e che Griselda avesse finito di cacciare tutti i guardoni e i maniaci.
-fumi ora?- chiese disinteressata la fata –ti fa male.
-si, mamma- rispose sarcastica la leader –sono la fata del fuoco, cosa credi che mi faccia un po’ di fumo?- domandò retoricamente anche se dopo quelle giornate intense si sentiva un po’ meno Highlander, che era l’ultima certezza che le era crollata dopo la perfezione della sua storia col re di Erlaclion o l’asessualità che presumeva in Helia.
-quanto tempo fa?- chiese.
- da quando quei bastardi degli autori m’hanno appioppato Cristal sul groppone.
-non avevi detto che era sbagliato prendersela con gli autori?- chiese sarcastica la prima strappando alla fata delle piante una risata amara.
-una sola volta?
-non so neppure se è finita…
-bello schifo- sospirò la rossa soffiando una nuvola di fumo in maniera lasciva –come lo hai scoperto?
-non si sono preoccupati molto di nasconderlo- spiegò Flora serrando meglio le braccia attorno al petto come un’ennesima protezione. –quando ho provato ad affrontarlo mi ha rimbambito di cazzate del tipo “un uomo ha i suoi bisogni”, “lei per me non significa nulla”, “è solo sesso”, oppure “per me ci sei solo tu”. Mi sentivo come drogata, anestetizzata, non avevo la forza per dirgli niente, neanche il ben che minimo insulto, ho solo annuito quando mi chiedeva di passare oltre… non so neanche quante volte oramai ho provato quella sensazione sulla pelle tutte le volte che capivo che era stato con lei, o che lo vedevo rispondere ad un suo messaggio- si sfogò la ragazza con il tono rassegnato di chi ha pianto tutte le sue lacrime, pure quelle per le disgrazie future.
Bloom non rispose, non era una di quelle cazzate che si risolvevano con un discorsetto smielato stile winx club,  rimase solo incdrta sul da farsi con lo sguardo fisso sui ghirigori che il fumo della sigaretta disegnava in aria sospinto placidamente dal vento. Flora le sfilò il mozzicone dalle dita e si fece un lungo tiro mordendo più che poteva il filtro e soffiando il fumo con forza, la rossa non le disse niente.
-la tua dignità cazzo…- riuscì solo a dire alla fine stringendo gli occhi già ridotti a due fessure.
La fata dei fiori aspirò l’ultima boccata e gettò dal balcone la cicca –andiamo a dormire, domani dobbiamo viaggiare indietro nel tempo- sbuffò incamminandosi verso la porta finestra.
-Flora- la chiamò Bloom, e si voltò. –quando tutta questa storia sarà finita li manderemo a fare in culo entrambi, insieme.- le disse avvicinandosi e stringendole la mano. –Winx club per sempre, no?
-Winx club per sempre- rispose sollevata quella che, forse per la prima volta dopo tanto tempo passato tra cazzate varie, poteva dinuovo definire, ad onor del vero, amica.
NEL PROSSIMO CAPITOLO:
LE WINX E ROXY PARTONO CON LE PIETRE DEI RICORDI VERSO IL PASSATO ED INCONTERANNO UNA GIOVANE ED IMPACCIATA FARAGONDA E LA TANTO CERCATA PRESIDE MAVILLA, INTANTO ANCHE LE TRIX SI CAUTELANO ANDANDO ALLA RICERCA DI UN ANTICO TESORO PERDUTO.
PROPRIO QUANDO LA FATA DELLA TERRA STA PER RIVELARE ALLE WINX RECONDITI SEGRETI PER SBROGLIARE L’INTRICATA MATASSA, ANCHE NEL PASSATO ARRIVANO I GUAI PER LE NOSTRE EROINE.
STAY TUNED!

 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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