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Autore: May05    07/09/2016    4 recensioni
One Shot Clexa
Clarke ha una giornata sfortunata, ma trova Lexa e una cioccolata calda ❤
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lucky Girl

 

Il campanello sulla porta tintinnò, una folata di aria fredda arrivò fino a Lexa che stava finendo di ripulire il bancone dagli ultimi bicchieri e briciole di arachidi.

“Siamo chiusi!” disse ad alta voce senza alzare gli occhi da quello che stava facendo.

La porta si richiuse con un rumore secco, sbattuta dal vento

“ Oh, ti prego, faresti un' eccezione? Posso dire di non aver avuto una buona giornata”

Lexa alzò gli occhi senza interrompere il movimento circolare della spugna sul bancone, per ritrovarsi davanti ad una scena alquanto bizzarra.

Davanti alla porta c'era una ragazza bionda completamente fradicia.

Lexa rimase confusa, guardò oltre le spalle della bionda sbirciando tra il buio che filtrava dalla porta a vetro.

“Ma sta piovendo?”

“No.” rispose l'altra seccata avvicinandosi al primo sgabello davanti a Lexa.

Era vestita con un maglione blu molto largo chiaramente intriso d'acqua e dei leggins. Portava anche una chitarra in mano che stava attenta a tener ben lontana dai sui vestiti.

Lexa la guardava perplessa.

“Stavo suonando nella strada qui vicino e una gentile vecchietta del primo piano ha felicemente deciso di buttarmi un secchio d'acqua gelata dalla finestra” la sua voce era bassa e roca, il suo tono fece sorridere Lexa, che cercò di non farsi notare chinando la testa e riprendendo a pulire.

“Mi dispiace...” disse alla cliente “Cosa posso darti?”

“Se potessi prepararmi una cioccolata calda mi tireresti su la serata” la bionda la guardava con gli occhi da cucciolo bastonato

Cioccolata calda.. Lexa aveva appena finito di lavare e sistemare tutte le pentole e le tazze, ma non poteva dire di no a quei due occhi blu.

“Okay...” sospirò “ma solo per questa volta” a quelle parole gli occhi blu ebbero un guizzo di eccitazione e stupore

“Grazie! Sei un angelo!” sembrava quasi che stesse per saltare sul bancone per abbracciarla.

Lexa sospirò sorridendo, si sistemò i ciuffi ribelli dietro l'orecchio e si voltò per posare la spigna e prendere l'occorrente.

“Potresti girare il cartello sulla porta da aperto a chiuso?”

“Certo, anzi scusa che ti faccio fare tardi”

La bionda si alzò dallo sgabello e mentre arrivava alla porta Lexa sentì le sue scarpe piene d'acqua squittire ripetutamente ad ogni passo, non riuscì a trattenersi da una breve risata.

“Ti ho sentita! Non è divertente, ero seduta a gambe incrociate, mi ha presa in pieno non ho nemmeno avuto il tempo di spostarmi.”

Lexa tornò a guardare la bionda solo quando la cioccolata fu pronta. “tieni, attenta è bollente”

“Non so davvero come ringraziarti.. ne vuoi un po'?”

“Tranquilla, nessun problema.”

Lexa alzò un'altra tazza, mostrando alla ragazza che ne aveva un po' anche per se ; non riusciva a smettere di sorridere a quel volto ancora umido e i capelli scompigliati e gocciolanti

La ragazza parve accorgersene. “Sono davvero così ridicola?”

“Giusto un po'” le fece un occhiolino.

“Oh, comunque, piacere, sono Clarke” tese la mano in avanti

“Lexa” afferrò la mano e la strinse amichevolmente.

Sorseggiarono la bevanda bollente in silenzio per qualche minuto.

“Quindi suoni, Clarke?” Lexa teneva la tazza con entrambe le mani e soffiava per far raffreddare un po' la bevanda.

“Diciamo che ci provo... Ma come vedi, non tutti apprezzano..” le scappò una risata.

Aveva una risata magnetica, Lexa la seguì a ruota.

“Dai suona qualcosa a me, giuro che non ho secchi d'acqua”

“Ecco, mi piacerebbe, ma credo che al momento non sia possibile....”

Clarke appoggiò la tazza sul legno duro del bancone e prese la chitarra che aveva appoggiato ai suoi piedi, la girò in obliquo e dalla cassa uscì un piccolo rivolo d'acqua.

Lexa rise ancora, coprendosi la mano con la bocca, non avrebbe voluto sembrare maleducata ma era davvero assurdo ed esilarante quello che era appena successo a quella sconosciuta lì davanti a lei.

“Non fa ridere...Il legno potrebbe gonfiarsi e sarebbe da buttare” la rimproverò

“Lo so scusa, è che.. Non capita tutti i giorni di assistere ad una cosa del genere”

“Si, beh ringrazio il cielo che era acqua e non altro, come usavano fare i romani..” disse la bionda passando da un'espressione di sollievo ad una smorfia disgusto. Era così facile leggerla.

“ Oh si, quello sarebbe stato spiacevole..” le rispose Lexa bevendo un altro sorso di cioccolata.

“Conosci la storia romana?” chiese sorpresa Clarke

“Qualcosina...”

La bionda annuì e bevve anche lei.

“Tu invece lavori qui?” cosa abbastanza ovvia, ma Lexa rispose lo stesso

“Si, di solito nei weekend, ma se mi chiamano per dare una mano o fare i turni serali accetto volentieri.”

Continuarono a bere scambiandosi qualche sguardo tra un sorso e l'altro, rimanendo in silenzio. Non era un silenzio imbarazzante però, entrambe si sentivano a proprio agio.

“Grazie ancora, ti faccio chiudere tardissimo oggi.” la bionda controllò l'orologio “è meglio che vada, inizio ad avere freddo con questa roba addosso” Lexa riconobbe un leggero brivido dal modo in cui Clarke si era stretta nelle spalle per un secondo “Quanto ti devo?”

“Offre la casa, ora vai, prima di prendere una polmonite.”

“Grazie sei gentilissima, ma sei sicura?”

“Il mio capo non saprà mai di una cioccolata di mezzanotte” le fece un altro occhiolino, la bionda allora le sorrise e si alzò con la sua chitarra in mano e squittendo nelle scarpe bagnate arrivò alla porta.

“Buonanotte Lexa”

“Notte Clarke”

Si scambiarono un altro sorriso e la cliente uscì dal negozio.

Lexa prese le tazze e le lavò velocemente sotto il getto d'acqua calda per poi riporle al proprio posto; diede una veloce pulita al bancone e mentre era china sotto il bancone per mettere apposto la spugna, il campanello tintinnò di nuovo. Sta volta si sporse veloce a guardare chi fosse, preoccupata.

“Indovina?” La ragazza di poco prima era di nuovo davanti la porta, e la teneva aperta indicando il rumoroso scrosciare della pioggia di fuori.

“ E' stupido dal momento che sono già bagnata ma... non è che avresti un ombrello smarrito di qualcuno o qualcosa di simile?”

Lexa tirò un sospiro di sollievo e si alzò.

“Mhmm credo di no, l'ultimo l'ha preso io e l'ho lasciato a -” nemmeno finì la frase

“Okay non ti preoccupare, non importa, davvero... solo, potrei lasciarti qui la chitarra? La passo a prendere domani, non vorrei farle prendere altra acqua”

“Si, non c'è problema.”

“Okay”

La bionda stava per richiudersi la porta alle spalle per la seconda volta quando a Lexa venne in mente che la sua auto era parcheggiata proprio lì davanti “Clarke aspetta, se vuoi ti accompagno io”

La ragazza si voltò subito per guardare Lexa, ma rifiutò l'offerta “ Grazie, ma preferisco fare due passi”

Andò via e lasciò Lexa sola con la chitarra appoggiata al muro. Aveva sistemato tutto, uscì dal negozio pochi minuti dopo di lei, avrebbe potuto davvero accompagnarla.

Prima di spegnere le luci Lexa fissò il bancone e la chitarra, chissà se l'avrebbe rivista, quella strana ragazza; l'indomani il turno di apertura sarebbe toccato ad Anya...


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NOTA: in questa giornata piovosa mi frullava in testa questa cosa, non so se potà mai avere un seguito, nel frattempo cosa ne pensate? 

 

   
 
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