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Autore: Naky94    07/09/2016    1 recensioni
La giornata era cominciata come tutte le altre: sveglia alle 6:00 del mattino, nuotata, doccia in tre minuti, colazione, un salto in camera per vestirsi e poi andare dritto al Quartier Generale.
Ciò che fece capire ai suoi compagni di squadra che No quella non era una giornata normale, fu il suo abbigliamento.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chin Ho Kelly, Danny Williams, Kono Kalakaua, Nuovo personaggio, Steve McGarrett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clothes

 
La giornata era cominciata come tutte  le altre: sveglia alle 6:00 del mattino, nuotata, doccia in tre minuti, colazione, un salto in camera per vestirsi e poi andare dritto al Quartier Generale.
Ciò che fece capire ai suoi compagni di squadra che No quella non era una giornata normale, fu il suo abbigliamento.
Appena lo videro arrivare nell’open space, col suo passo sicuro e baldanzoso, non poterono impedirsi di iniziare a sghignazzare.
“Buon giorno signorina, abbiamo fatto compere?” chiese Lou con le lacrime agli occhi per le troppe risate. 
“Boss, se avessi saputo di questi tuoi interessi ti avrei invitato prima a fare shopping con me!” rincarò la dose Kono.
Chin guardava sconcertato il suo amico, cercando di capire se fosse tutto uno scherzo o cosa.
“Dite la verità, non è un bellissimo punto di rosa? Si intona perfettamente alla mia carnagione!” disse, specchiandosi ad una delle pareti di vetro.
I tre amici non riuscirono più a trattenersi e ripresero a ridere. Lou era piegato e Kono porgeva al cugino un pacco di fazzoletti con cui asciugarsi il viso.
“Buon Dio! Ma cosa hai combinato?” la domanda di Danny, strozzata dall’orrore, si perse nella sala che diventò improvvisamente silenziosa, dopo il suo arrivo.
“Niente, perché?” gli rispose Steve.
“Ma ti sei guardato allo specchio stamattina o sei uscito di casa bendato?” lo interrogò il biondo. Una piccola vena aveva preso a pulsare sulla tempia a causa della rabbia che iniziava a montare.
Steve, sempre più perplesso, si riposizionò davanti il vetro e fissò i suoi capi di vestiario.
Non gli sembrava di essersi vestito in modo strano. Solita accoppiata cargo maglia a maniche corte.
Certo, i cargo erano di un improbabile rosa e la maglia era bianca, ma tutto sommato non gli sembrava di stare così male.
“Cambiati, io non ci esco con te conciato così!”
“Oh, hai finalmente deciso di chiedermi un appuntamento, Danno?”
“Abbiamo un caso, idiota!”
E così dicendo il detective se ne tornò nel suo ufficio, borbottando di Seal idioti che non si sanno vestire e di marinai che avrebbero dovuto essere rimessi in riga.
“Brah, davvero, ti senti bene? Ci stai facendo preoccupare”. Chin gli si era avvicinato, poggiando una mano sul suo braccio.
Steve vide la preoccupazione mista allo sconcerto sulla faccia dell’amico e decise di rassicurarlo.
“E’ tutto okay Chin, ma certe cose devono cambiare. Si vive una volta sola” spiegò serio.
L’hawaiano, non ancora convinto dalle parole del Seal, chiese “Ma cosa speri di ottenere, così?”
Steve non riuscì a rispondere perché, prima ancora che potesse aprire bocca, Danny ritornò a passo di carica nell’open space e dopo avergli lanciato dei vestiti gli urlò:
“Sbrigati a cambiarti, Steven, i malviventi non si catturano da soli!”
Il marine guardò i capi di vestiario che aveva fra le mani e, oh quelli erano i suoi cargo color cachi preferiti. Ecco dov’erano finiti!
E quella era la maglia blu che aveva comprato con Mary Ann l’ultima volta che lei era stata sull’isola. Eppure avrebbe potuto giurare di non averli portati in ufficio.
Chissà come c’erano arrivati?
Forse, un idea ce l’aveva.
Sorrise intenerito da quella piccola grande premura e, prima che Danny imboccasse la porta della stanza gli urlò:
“Paghi tu la cena stasera?”
“Scordatelo Steven! Ti aspetto alla macchina!”.
Steve adorava quando Danny si riferiva a lui con il suo nome completo. Accadeva solo in due occasioni precise: quando era davvero arrabbiato con lui o, come in quel caso, quando era particolarmente eccitato.
Non gli era scappata l’occhiata che Danny gli aveva lanciato prima di uscire. Era uno di quegli sguardi che preludeva ad una insonne notte di appagante e focoso sesso.
E lui, da bravo marinaio, non avrebbe mai disubbidito agli ordini del suo comandante.

 

 

 

 
Note:
Questa storia non ha un vero e proprio senso.
Il prompt è apparso all’improvviso mentre parlavo con la mia compagna abituale di scleri (CowgirlSara) e parlando parlando ne è nata questa cosetta.
Non ha una precisa collocazione temporale, immaginatevela dove volete nell’arco delle 6 stagioni, o anche nella 7, chi può dirlo?
Spero vi sia piaciuta e che vi abbia strappato un sorriso.
Baci!

   
 
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