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Autore: MrsSecret501    08/09/2016    0 recensioni
Yolanda, è una ragazza di origine spagnola, ma adesso vive a Parigi per una serie di sfortunati eventi. Dominique è il cliente abituale del suo bar, che, una mattina propone alla ragazza di frequentarlo. Non avendo mai avuto esperienze amorose prima, Yolanda non sa come comportarsi, soprattutto dopo l'entrata in scena di Viktor. Cosa succederà? Riuscirà a trovare la felicità?
Estratto da un capitolo:
«L'amore fa fare cose stupide e senza senso».
«Proprio perché si tratta della persona amata, la gente fa cose stupide e senza senso».
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa mattina, un po' come tutte le altre, mi preparo per andare al lavoro. Cerco di domare i miei bruni e folti capelli mossi con la spazzola, legandoli, e lasciando poi cadere sul davanti solamente due ciocche che danno un tono raffinato al mio viso e mettono in risalto i miei grandi occhi scuri. 
Questa mattina non vedo Sarah, dev'essere uscita prima del solito, strano, di solito sono io la prima a uscire di casa. 
Mi preparo velocemente, prendo la borsa, ed esco di casa.
 Questa mattina c'è un leggero venticello che mi scombina delicatamente i capelli che con cura ho cercato di domare, ma poco importa. Anche a quest'ora del mattino riesco a sentire il chiacchiericcio della gente che vaga per la città. C'è chi non è ancora tornato a casa dalla sera prima, e lo si nota osservando lo sguardo stanco sui loro visi, c'è chi sta portando il cane a passeggio, chi si gode un momento magico con la propria anima gemella osservando il sorgere del sole, i pendolari, insomma, c'è vita.
Percorro a passo svelto il solito percorso abituale, poi, sospiro alla vista del cartello "Mercier Bar". Mercier è il cognome che ho acquisito nel momento in cui sono stata adottata.
«Buon giorno nonna!» dico mentre tiro la maniglia e mi accingo a entrare.
«Yolanda, per fortuna che sei arrivata...» mi dice avvicinandosi a me e sussurrandomi all'orecchio.
«Che succede?» le chiedo iniziando a sussurrare anche io.
«C'è il nostro cliente abituale che ti aspetta, non la smetteva di chiedere di te!»
«Dominique è già qui a quest'ora del mattino?!» domando alzando leggermente il tono della voce.
Mentre resto con gli occhi spalancati aspettando una risposta da nonna Marie, vengo spinta da lei nella direzione in cui Dominique, il nostro cliente abituale, si trova.
È intento a leggere il giornale, con il capo chino, i capelli biondi che non lasciano trasparire neanche uno spiraglio della fronte, forse non si è accorto di me, o forse fa solo finta.
Alza leggermente la testa, poi i suoi occhi azzurri come l'oceano incontrano i miei, e mi rivolge un sorriso dolce.
«Finalmente sei arrivata, ti stavo aspettando...» mi dice rivolgendomi uno sguardo scrutante mentre si passa la mano prima tra i capelli, e poi se la lascia scivolare sul collo.
«Ho sentito che mi cercavi, dimmi pure» gli rispondo per nulla intimorita dalla sua bellezza accecante.
«Ormai è da un po' di tempo che ci conosciamo...» dice non riuscendo a mantenere un contatto visivo con me, che riesco a reggere fermamente il suo sguardo. «Che ne pensi di uscire insieme?»
«Intendi un appuntamento?»
«Potremmo provare a frequentarci...»
«Digli di si!» urla mia nonna da dietro al bancone con un sorrisone a trentadue denti.
«Nonna!» urlo rivolgendo la testa verso di lei e aggrottando le sopracciglia.
«Perfetto! Allora è deciso!» dice Dominique, mentre, sbattendo le mani sul tavolino, si alza dalla sedia. «Adesso che mi sono levato un peso dal cuore, vado all'università!» 
Prende la sua cartella a mano appoggiata alla sedia, e, a tutta velocità, esce dal bar chiudendosi la porta dietro di sé, lasciando che il tintinnio della campanella del negozio echeggi nella stanza.
«Nonna!» urlo dirigendomi come una furia verso di lei. «Perché ti sei intromessa?!» 
«Yolanda, hai bisogno di un fidanzato, sei troppo stressata!» dice prendendosi gioco di me e dandomi delle pacche sulle spalle. «Prova a dargli un'opportunità! A me sembra un bravo ragazzo!»
Faccio un grande respiro cercando di non prendermela con lei, forse ha ragione, forse con qualcuno accanto sarei più serena. A distogliermi da tutti questi pensieri, è una voce leggermente roca alle mie spalle. «Ehi tu! Me lo fai questo caffè si o no?!»
«Mi scusi! Non l'ho vista entrare...» mi rivolgo al cliente inchinandomi per scusarmi.
«Non mi piacciono le finte ingenue!»
Il misterioso cliente inizia a dirigersi verso il bancone, e, con una manata, butta a terra tutti i bicchieri che vi erano riposti sopra. Poi, sgattaiola dietro il bancone, apre tutti gli stipetti, e butta a terra tutti i piatti, uno alla volta, con la velocità di un toro scatenato.
«Che cosa stai facendo?! Chi sei?!»              
   
 
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