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Autore: fbeauchamphartz    08/09/2016    1 recensioni
A Blaine gli si spezza il cuore quando vede il marito cercare faticosamente di abbottonarsi la giacca. Tutto ciò che vuole fare è correre a dargli una mano. Ma i bottoni non sono il vero problema. Come Kurt si sente riguardo a se stesso lo è.
[traduzione a cura di: TrueTargaryen]
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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YOU MAKE ME FEEL SO YOUNG

*

A/N: scritta con 'Thinking out loud' di Ed Sheeran come song prompt.

*
Note traduttrice: Ecco a voi una piccola OS riguardante i nostri adorati klaine ormai non più adolescenti.
Ho deciso di tradurla perché i klaine in questo contesto non gli avevo mai "visti".
A me è piaciuta tanto, spero sarà lo stesso pe voi. Vi consiglio di leggerla mentre ascoltate la suddetta canzone.

Inoltre voglio dedicare questa traduzione alla mia partner in crime,
che adora 'Thinking out loud' (cui questa fanfiction è ispirata) e ancor di più Ed:

Buba, quando l'ho letta ho subito pensato a te. 
I love you, moon of my life. You are brave enough to do everything you want.
And I am so damn proud of you.


Enjoy!!

*

 

“Eddai... andiamo... grr... solo... entra.... nell'asola! Accidenti!”

Blaine finge un'eccessiva attenzione nell'agganciarsi la giacca mentre, con la coda dell'occhio, guarda Kurt procedere goffamente nel tentativo di abbottonarsi la giacca. Lo ascolta borbottare e imprecare per poi fermarsi a scuotere la mano indolenzita prima di fare un altro vano tentativo. Non è che i bottoni sono troppo piccoli o troppo rigidi per essere maneggiati. I dischetti blu sono quasi della misura di un centesimo. E Kurt ha quella giacca da sempre. E' una delle sue preferite, una delle poche che non sono state date via dopo la loro annuale pulizia. Le asole sono state tirate e ammorbidite dall'uso. Ma le dita fanno male, la sua abilità di afferrare cose come aghi per cucire, lapis e bottoni non è più buona come una volta.

Il cuore di Blaine gli si stringe nel petto nel vedere il marito così, dolorante ogni volta che il bottone gli scivola tra le dita. Ma non può correre in suo aiuto. Kurt sarà pure frustrato con se stesso per la sua inabilità di abbottonarsi la giacca, ma se Blaine piombasse su di lui per salvargli la giornata non aiuterebbe comunque.

Eppure, non riesce a stare fermo. Rallenta, cercando di impiegare abbastanza tempo nell'agganciarsi la giacca, così da dare a Kurt il tempo di raggiungerlo. Aspetta fin quando vede il marito chiudere rassegnato gli occhi, prima di dire, “Perché non lasci che ti dia una mano io con quelli, tesoro?”

“No...” gli occhi di Kurt si riaprono di scatto e torna alle prese con la giacca. “No, va tuto bene, è solo che, io solo...” sospira. “Ci riesco.”

“Kurt,” gli dice Blaine con quel tono di voce soffice che usa quando si sta per mettere contro l'orgoglio e la testardaggine di Kurt, “non è un problema. Mi piace aiutarti a vestirti.” Poi ghigna, afferrando la giacca di Kurt e inserendo facilmente qualche bottone. “Anche se preferirei aiutarti a svestirti...”

“Sì, beh, se cominci così, non usciremo mai da qui” - Kurt sposta gentilmente le mani di suo marito e prova di nuovo ad agganciare i bottoni da solo - “e la prenotazione è alle sette.”

“Possiamo sempre disdire.” Blaine tenta di persuadere con noncuranza le mani di suo marito a spostarsi dai bottoni, e possibilmnete dai suoi vestiti.

“Ma vuoi mangiare in quel ristorante da mesi,” replica il castano, sembrando ancora più frustrato piuttosto che eccitato, mentre riesce a portare le sue mani sotto a quelle del marito.

“Penso che preferirei mangiare te piuttosto...” insiste Blaine, riuscendo a riguadagnare spazio.

“Possiamo farlo dopo,” dice Kurt, con tono deciso. “Dobbiamo incontrare delle persone. Ci stanno aspettando. Abbiamo passato l'ultima ora e mezzo a prepararci. Io solo... grr... devo finire... mmph... con questi stupidi... bottoni...”

“Beh, posso farlo io per te.”

“Va tutto bene. Lo faccio io.”

“Kurt, non c'è bisogno...”

“Blaine, sono quasi all'ultimo bottone.”

“...solo lasciami aiutarti e...”

“Ho detto che lo faccio io!”

Blaine lascia andarela giacca, le sue mani si ritraggono come se Kurt le avvesse schiaffeggiate. Kurt sospira mentre vede la preoccupazione riempire gli occhi di suo marito. Non è stata l'offerta d'aiuto di Blaine o la sua insistenza dopo che gli ha detto di no. E' il veder Blaine agganciare i bottoni come se non fossero nulla, perché, per Blaine, sono nulla. E' il sapere che se loro tornassero nella loro stanza da letto per fare sesso Blaine lo spoglierebbe – non perché è sexy, ma perché se lo facesse lui, gli ci vorrebbe molto tempo. Perché le piccole cose come abbottonarsi la camicia o tirare la zip dei pantaloni non sono più così semplici come cinque anni prima.

“Mi dispiace,” dice Kurt. Le mani gli cadono lungo i fianchi. “Non intendevo scattare così, solo che... quando sono diventato così vecchio, Blaine? Non dovrei sentirmi così vecchio. Ho solo quarant'anni.”

“Hai l'artrosi,” gli risponde Blaine. “Non è nulla di cui vergognarsi. Succede a un sacco di persone, anche più giovani di te.”

Kurt guarda la faccia comprensiva di suo marito e aggrotta le sopracciglia. “Non è successo a te.”

“Lo so,” dice Blaine, sentendosi quasi in colpa per aver ereditato la salute eccezionale di famiglia. “ma nel tuo caso è genetica.”

“La parte peggiore è che, nella mia testa, non mi sento vecchio. Mi sento ancora sedicenne, come se fossi ancora al liceo. Ma ogni mattina, mi sveglio più stanco della sera prima. E mi fa male tutto tantissimo. Non solo le mani, ma anche la schiena e i fianchi. Mi ci vogliono dieci minuti per uscire dal letto, e quando arrivo in cucina sono già stanco.”

“Beh in tua difesa posso dire che fai molto in un giorno. Penso che anche il Kurt adolescente sarebbe stanco per la routine che mantieni. So che sono esausto solo a sentirne parlare.” Blaine ridacchia, sperando di alleviare un po' della tensione di Kurt, ma non funziona.

Kurt non risponde. Piega la testa, le dita armeggiano con uno dei bottoni rimasti, contemplando se vuole provare ad abbottonarlo o meno.

“Kurt ascolta” - Blaine gli prende le mani, cercando di non soffermarsi su quanto le nocche siano gonfie, sapendo che sono molto più doloranti di quanto l'uomo lasci vedere - “non hai controllo sull'artrosi, okay? E so che odi questa tua condizione. So che ti spaventa. Ma sei un uomo forte. Sei un uomo giovane.” Kurt sbuffa e ruota la testa, ma Blaine non permette che questo lo scoraggi. “Sei solo tanto stupendo... e meraviglioso... e sexy...” Blaine sorride per il ricordo della sera precedente “...e flessibile quanto lo eri a diciotto anni.”

Kurt si morde il labbro e ruota gli occhi, arrossendo allo stesso modo di quando avevano cominciato ad uscire, quando erano entrambi adolescenti e, per Kurt, sesso era una parolaccia.

“Così come te,” risponde, facendo correre il pollice sulle nocche di suo marito, quelle della mano che regge la sua sinistra, con la cui fede Blaine sta giocherellando. Kurt ruota gli occhi nuovamente, questa volta pensieroso. “Forse possiamo essere un po' in ritardo.”

“Dici?” chiede Blaine, tornando ai bottoni di Kurt, sbottonandoli con una mano mentre con l'altra sbottona i suoi. Per un secondo, Blaine ha paura che Kurt lo accusi di starsi vantando e riconsideri la sua offerta, ma dal modo in cui ha i suoi occhi allacciati ai suoi, dal modo in cui si lecca le labbra, non sembra più importargli molto dei dannati bottoni.

“Se prometti di aiutarmi a rivestirmi dopo, forse possiamo fare molto ritardo.”

   
 
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