Prologo
Quando ripenso agli orrori di Soulsville, un brivido mi percorre la schiena. Ho visto cose che provo raccapriccio e sgomento a raccontare; sembra impossibile che siano accadute veramente, è come aver vissuto un incubo paurosamente reale. Quella cittadina è maledetta, stregata, di questo sono assolutamente certa.
"Signorina Evans" mi richiama l'ispettore. Alzo lo sguardo verso di lui: devo avere una faccia davvero sconvolta e allucinata, mi rendo conto di stare tremando. Quell'uomo mi guarda come si guarderebbe un fantasma e in effetti devo somigliarci parecchio in questo momento: pallida in viso e con gli occhi sbarrati, semisdraiata in quel lettino d'ospedale in una stanzetta verde illuminata da una triste luce al neon che fa sembrare il mio aspetto ancora più cadaverico.
"Signorina Evans" ripete "so che quegli episodi sono stati particolarmente traumatici per lei, ma abbiamo bisogno di conoscere la storia. Tutta la storia".
Studio con circospezione l'ispettore Thomas: è un uomo di colore sulla cinquantina, un po' robusto, con un accenno di barba e le maniche della camicia accuratamente arrotolate fino ai gomiti. Ha uno sguardo comprensivo, ma deciso: vuole sapere.
"Sì.. certo" rispondo, deglutendo "comincio dal principio: dal motivo per cui mi sono trasferita a Soulsville".
Salve a tutti, questo è un racconto che avevo iniziato a pubblicare anche su Wattpad, piattaforma che però non mi piace quanto questo sito. Questo è un piccolo prologo, posterò subito dietro a questo anche il primo vero capitolo della storia. Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione! ciao e un bacione :)