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Autore: hele    08/09/2016    2 recensioni
In seguito alla fine della Guerra Magica, Ron ed Hermione si ritrovano a condividere lo stesso tetto, e ben presto anche lo stesso letto. Serie di incontri notturni che porteranno pian piano i nostri eroi ad avvicinarsi sempre più.
"Il piede di Hermione prese a battere sul terreno nervosamente. Ron lo sapeva, non era un buon segno.
Il ragazzo aprì la bocca una, due, tre volte, ma nessun suono sembrava volerne uscir fuori.
-Ebbene?-
-Hermione, ecco.. io volevo dirti che.. penso di...-
-Oh insomma Ron! Sto perdendo la pazienza-
-Vgliofrl'morecnte-
-Cosa?-
Ron prese un profondo respiro, chiuse gli occhi e ripetè il più lentamente possibile la frase.
-Voglio fare l'amore con te-"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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incontri notturni cap. 1 Salve ragazze, ripubblico questa fanfiction vecchia-vecchissima perchè mi è stato più volte richiesto di continuarla.
Ho deciso di concluderla, però, rileggendo il primo capitolo non ce l'ho fatta a tenerlo così com'era.
Quindi senza apportare eccessive modifiche l'ho riscritto per rendere i personaggi meno OC.
Spero che la storia vi diverta.
Hele




Incontri notturni





Da qualche tempo Ron aveva preso a sgattaiolare nel cuore della notte nella stanza di Hermione.
L'atmosfera alla Tana non era mai stata tetra come in quel periodo.
La sua adorata ed accogliente casa si era tramutata in una sorta di punto di ritrovo per reduci di guerra e da mattina a sera c'era un mesto e continuo via vai di gente.
Hermione ed Harry avevano deciso di restare a far compagnia all'amico per qualche tempo e ad aiutare e sostenere Molly in quello che, non c'era alcun dubbio, risultava essere il peggior periodo della sua vita.
Ron era rimasto ben contento della scelta fatta dai suo fedeli compagni di avventura, non solo perchè aveva seriamente bisogno di averli acora una volta al suo fianco per trovare il coraggio di andare avanti, ma soprattutto perchè aveva bisogno di Hermione.
Dopo la morte di Fred, nonostante la consapevolezza della sventata minaccia Voldemort, tutto sembrava essere diventato maledettamente difficile.
La sua migliore amica, che ora era divenuta qualcosa di più, era sempre stata un punto fermo per lui. Sapeva cosa dire nel momento giusto ed il solo suo tocco aveva la capacità di farlo sentire subito meglio.
Per non parlare dei suoi baci.
Non ce ne erano stati poi così tanti dopo la fine della guerra magica, ma quando arrivavano, in genere tra lacrime amare, erano così dolci che riuscivano a fargli dimenticare tutto ciò che di negativo aveva per la testa.
In quegli attimi stupendi erano solo loro due, il resto diveniva lontano e sfocato.
Il poter dormire abbracciato alla sua ragazza, sì, perchè ora Hermione Granger era la sua ragazza, lo faceva sentire incredibilmente meglio.
Lei del resto non aveva mai obiettato.

*

La prima notte in cui aveva quattamente fatto capolino nella sua camera, Hermione non stava dormendo ma, spaventata dal cigolio della porta, si era messa subito a sedere sul letto con la bacchetta stretta in pugno.
Il ragazzo le si era avvicinato sbrigativo, si era seduto accanto a lei e l'aveva stretta forte a sè, senza dire una parola.
Gli piaceva l'odore dei suoi capelli, gli piaceva il suo odore, aveva sempre trovato sapesse un po' di cioccolata, e lui adorava la cioccolata.
Hermione capì immediatamente quel gesto silenzioso e rispose all'abbraccio con particolare intensità.
Ron non aveva mai visto Hermione in pigiama, una volta in vestaglia al primo anno.
L'idea del suo esile corpo coperto da un buffo tessuto rosa con impressi orsetti con cappelli da notte lo fece sorridere.
-Scusami, ti ho svegliata?- chiese in un sussurro il ragazzo.
-No ero sveglia...ma cosa è successo?-
-Niente..- rispose lui sciogliendo l'abbraccio e guardandola negli occhi, per quanto si potesse intravedere in quella camera buia -è solo che non riesco a dormire-
-Vuoi dormire qui?- propose lei.
Se non ci fosse stato il buio della notte a nascondere il suo visto, la ragazza avrebbe potuto distintamente notare le guance di Ron imporporarsi rapidamente per quella proposta inaspettata.
-Io veramente...  credi sia il caso? cioè, i miei..-
-tu vuoi Ron?-
-Beh..- tentennò il ragazzo grattandosi la nuca in evidente imbarazzo -beh sì-
-Allora i tuoi capiranno, il letto è grande, entriamo entrambi... i tuoi se dovessero accorgersene non penseranno male...cioè, loro lo sapranno che non facciamo nulla di male- e qui arrossì anche lei.
-Sì, certo, lo sapranno-
Hermione scostò le coperte e si spostò per far spazio all'amico.
Effettivamente il letto era grande, molto grande. Avrebbero potuto tranquillamente dormire senza toccarsi.
Una volta che il ragazzo si fu accomodato e sistemato ad un margine del letto, si girò in direzione della riccia che se ne stava schiacciata al capo opposto del giaciglio.
-Hermione, pensi che posso... posso abbracciarti?-
La ragazza sorrise e si avvicinò al suo corpo.
Il suo profumo, inconfondibile, lo raggiunse.
Lui l'abbracciò, fece un profondo sospiro e chiuse gli occhi, si sentiva già meglio.
Lei era  così piccola tra le sue braccia e lui l'avrebbe protetta, l'avrebbe protetta sempre, la sua piccola Hermione Granger che sapeva dargli tutta quella forza.

*

Era passato ormai qualche mese da quando erano iniziate le loro segrete visite notturne.
Nessuno in casa sembrava essersene accorto, o forse se ne erano accorti tutti ma nessuno glielo aveva fatto notare.
E a Ron così stava bene.
Del resto sospettava che anche Harry raggiungesse furtivamente la camera della sorella nel cuore della notte, non che la cosa gli andasse particolarmente a genio,sia chiaro, ma certo non poteva dissentire.
Quei due insieme erano perfetti, Ginny lo aveva sempre saputo, fin da quando era bambina, e lui finalmente se ne era accorto. 
Sembravano nati per stare insieme, la coppia ideale. Avrebbero saputo farsi coraggio a vicenda e uscire fuori ancora più forti da quella situazione.
Lui ed Hermione invece?
Più che la coppia perfetta potevano essere considerati come cane e gatto, due opposti che più opposti di così non si può.
Ma dopotutto si sà che gli opposti si attraggono.
E a quanto pare sembrava che tutti se ne fossero accorti ben prima dei due diretti interessati.
Si poteva chiedere a chiunque, quei due finiranno insieme, puoi giurarci. Felici e contenti e con tanti figli ricci e pel di carota che gli correranno attorno, così avrebbe rispostou chiunque fosse stato interrogato a riguardo.
Ron sorrise e guardò Hermione addormentata profondamente tra le sue braccia con la bocca socchiusa.
Come era carina.
E pensare che poteva diventare anche così pericolosa.
Ripensò a quando era tornato dai suoi amici dopo essere fuggito dalla tenda durante la ricerca degli Horcrux.
Mai, mai più si sarebbe allontanato da lei. Mai più.
La strinse ancor più forte in un gesto di autocovinzione, facendola svegliare.
-Ron .. cosa succede?-
-Niente, niente scusa, torna a dormire...- le sussurrò dolcemente lui.
-Ma te? Non dormi?- chiese lei stropicciandosi gli occhi.
-Sì- rispose appoggiando delicatamente il mento su quella testa riccioluta- ora dormo anche io-

*

Generalemente quando Ron andava a trovare Hermione la trovava sempre sveglia, a leggere o semplicemente ad aspettarlo.
Ma altre volte l'aveva trovata addormentata, esausta per una giornata piena.
Star dietro a Molly in quel periodo non era da considerarsi una passeggiata.
Aveva deciso di intraprendere con lena le faccende domestiche per tenere la mente occupata ed aveva, ovviamente, reclutato tutte le donne di casa (Hermione e Ginny) per sbrigare qualche lavoretto particolarmente spossante.
Per non parlare dei pasti che dovevano preparare per tutte quelle persone!
Harry e Ron avevano cercato di salvarle più di qualche volta ma Molly in questi casi era irremovibile.
E così, a sera, Hermione crollava addormentata, ancora vestita, sul suo lettone.
Ed era così che quella notte Ron la trovò.
-Hermione, Hermione svegliati!- le dispiaceva svegliarla ma se avesse dormito così avrebbe preso freddo.
-mmmmno non voglio cucinare ancora.. sono stanca.. fatemi dormire..-  borbottò nel sonno girandosi nel verso opposto.
Ron trattenne a stento una risatina.
-Ehi Herm.. sono io, Ron. Dai, devi cambiarti, così prenderai freddo-
Ma il sonno di Hermione doveva essere molto pesante.
Ron si mise a sedere sul letto pensado a cosa fare.
Poi decise.
Andò diretto al baule della ragazza.
Chissà perchè non l'aveva ancora svuotato e sistemato la sua roba negli appositi cassetti del comodino che Molly le aveva messo a disposizione.
Forse pensava che da un momento all'altro se ne sarebbe andata.
Ron scosse la testa, come a cercar di scacciare quei brutti pensieri, ed aprì il baule.
Adagiato sopra tutti i vestiti, ben piegato, c'era il pigiama rosa. Lo tirò fuori.
Nel gesto fece cadere qualcosa a terra.
Lo raccolse e contastò che erano...
striminzite mutandine ricamate con dei fiorellini rossi.
Le rigettò all'interno del baule richiudendolo immediatamente.I battiti erano accellerati improvvisamente ed il respiro si era fatto corto.
Si girò in direzione dell'amica per controllare stesse ancora dormendo.
Ecco, ora come avrebbe fatto a levarsi dalla testa l'immagine della sua Hermione con indosso quel microscopico coso?
Deglutì. Sentiva il sangue confluire dove non avrebbe dovuto.
Tornò a guardare il pigiama e, quel gesto che voleva compire con totale assenza di malizia, ora gli sembrava un'impresa ardua e tutto fuorchè innocente.
Sentì il viso avvampare.
E pensare che aveva dormito tante di quelle volte abbracciato con la sua ragazza senza pensare a niente che fosse lontanamente scabroso.
Ma quel periodo sembrava essere terminato.
Il pigiama rosa dal suo angolino di letto sembrava lo stesse incoraggiando.. dai sono qui, che ci vuole, lei capirà.
Ron deglutì un'altra volta.
Questa volta passò lo sguardo sul volto di Hermione, illuminato dalla tenue luce irradiata dalla lampada adagiata sul comodino.
Immaginò.
Immaginò la sua ragazza urlare, cercando di coprirsi con le lenzuale e gridandogli dietro che era un porco.
Immaginò i segni rossi delle sue unghie su ogni parte del corpo dove sarebbe riuscita ad affondarle.
No, non era decisamente una buona idea.
-Hermione svegliati!- tornò a ripeterle scuotendola più bruscamente.
-Svegliati, svegliati!-
-Mmm... Ron, sei tu?-
-Certo che sono io- tossicchiò -ti sei addormentata vestita, ti ho tirato fuori il pigiama. Mettilo ed infilati sotto le coperte, forza, altrimenti ti raffredderai-
-Oh, grazie- disse Hermione,ancora assonnata, afferrando il pigiama.
Ron rimase a guardarla.
Hermione rispose al suo sguardo come in attesa di qualche cosa.
-Che c'è?-
-Beh, se mi lasci sola magari mi cambio-
-Oh.. certo! Scusami.. ecco io, non so proprio cosa mi sia preso questa notte- . Hermione arrossì un pochino guardando il ragazzo che scattò in piedi e si diresse verso la porta.
Poi prima di aprirla si girò nuovamente in direzione del letto ed aggiunse
-Senti Hermione,  credo che per questa notte sia meglio che io dorma nella mia stanza, sì, credo sia meglio. Beh, buonanotte allora- e così dicendo si chiuse la porta alle spalle.
Hermione restò a guardare interdetta la porta chiedendosi cosa avesse mai fatto per farlo reagire a quel modo.
Era normale che si vergognasse di spogliarsi davanti a lui, no? Anora non se la sentiva.


*


Ron camminò deciso verso la sua camera.
Gli era già capitato di pensare ad Hermione, beh, diciamo sotto quel punto di vista. Ma prima quelle erano solo fantasie, ora che lei era la sua ragazza era diverso.
Sarebbe arrivato il momento, forse anche piuttosto presto se continuava ad intrufolarsi nel suo letto ogni notte, in cui avrebbero dovuto affrontare le loro "esigenze fisiche".
Fino ad allora l'idea non lo aveva mai neanche sfiorato.
Aveva bisogno di sentirla vicina, di abbracciarla, di sentire il calore del suo corpo.
Era sempre stata una richiesta di affetto, un momento per stare insieme, vicini, fuori dal trambusto della casa.
Gesti innocenti, privi di malizia, qualche bacio e degli abbracci, nulla di più.
Ma ora, tutto ad un tratto, sentiva che era cambiato qualcosa.
Da parte sua per lo meno.
E tutto a causa di quelle dannate mutandine!
E pensare che in quel momento neanche ci aveva pensato che avrebbe dovuto spogliarla per metterle il pigiama.
Ridicolo, no? Come aveva fatto a non pensarci!
Ma poi era del tutto normale, giusto?
Aveva diciasette anni, cavolo! e desiderava davvero Hermione. La desiderava da sempre.
Quella notte Ron si addormentò nel suo letto, ma i sogni che fece furono un po' più concitati del solito.


*


-Ha-Harry... posso parlarti un attimo?-
Harry alzò un sopracciglio distogliendo lo sguardo dalla scacchiera magica.
-Sì, certo-
-Ehm... vedi, ecco.. io-
Ron aveva assolutamente bisogno di parlare e confrontarsi con qualcuno. Non gli piaceva l'idea, ma sicuramente Harry e Ginny stavano attraversando, più o meno, la stessa fase. Quindi, perchè non parlarne con il suo migliore amico?
-Ecco, dunque.. da dove inziare... Sì, te e Ginny...-
Harry lo guardò allarmato.
-SIE'VEROLANOTTEVADOINCAMERASUAMALOFAIANCHETECONHERMIONE- disse tutto d'un fiato.
-E...e tu come fai a saperlo?-
Harry, riprendendo aria, sollevato dal fatto che l'attenzione di Ron fosse stata catturata da quel particolare della frase, rispose:
-Ti ho sentito. La notte esci dalla tua camera e, se non scendi le scale per andare in bagno o in cucina, l'alternativa è una sola-
-Oh già- sospirò Ron abbassando lo sguardo sulla scacchiera -ma cosa hai detto di Ginny?-
Mentre Harry aveva preso a tossire convulsamente (forse della saliva gli era andata di traverso), Ron giunse alla conclusione che forse non era il caso di rivelare i suoi dilemmi all'amico. Hermione infondo era come una sorella per lui e Ron sapeva bene cosa volesse dire parlare di una sorella in quei termini.
Sperò solo di non venire mai a conoscenza dei dettagli e tornò a rivolgere la sua attenzione al gioco, facendo cadere, con gran sollievo di Harry, la conversazione in quel modo.
La cosa più problematica di tutte ora però, era diventato far finta di nulla con Hermione, perchè proprio non ci riusciva.
Non era mai stato un grand'attore. A lui le cose gli si leggevano in faccia e la sua ragazza, poi, sembrava una vera maestra in quel campo.
-Ron, che hai?-
-Io? niente, cosa dovrei avere?- rispose sulla difensiva.
Hermione lo guardò scuotendo la testa.
-Ron, è evidente che c'è qualcosa. Ultimamente sembra che tu mi stia evitando e poi...- si accostò all'orecchio del mago -poi la notte non mi vieni più a trovare, perchè?-
Il cuore nel petto del ragazzo sembrava impazzito, se continuava così, Ron ne era più che certo, gli avrebbe sfondato il torace.
Poi cavolo, detta così sembrava tutta un'altra cosa!
-Ecco, vedi... è che ultimamente preferisco stare un po' da solo-
-Ma è colpa mia? Se sono io la causa dovresti dirmelo Ron-
Si alzò dalla sedia e gli si sedette sulle ginocchia.
Ma allora lo faceva apposta!! Sì, sapeva quale era il suo problema e lo faceva apposta a provocarlo!
E poi perchè ora non c'era nessuno in cucina? Di solito scoppiava di gente e ora dove si erano andati a ficcare tutti?
-Te l'ho ripetuto mille volte, se c'è un problema..-
-Lo risolviamo insieme, sì, sì lo so- non si immaginava nemmeno quanto avrebbe voluto risolverlo insieme questo problema -ma stavolta è qualcosa di diverso-
-Sono pronta a tutto- sorrise Hermione.
Miseriaccia quant'era bella.
Ma perchè non se ne era accorto prima? Avrebbe guadagnato tanto di quel tempo!
-Ok, ok, se proprio lo vuoi sapere è che..- ma la frase gli morì in gola.
Hermione gli diede un colpetto in testa.
-Se continui così mi farai preoccupare!-
-No- rispose Ron alzandosi di scatto in piedi e facendo quasi capitombolare Hermione a terra.
-Non c'è proprio niente di  cui preoccuparsi! Niente di niente, stai tranquilla!-
Hermione lo guardò torva incociando le braccia al petto.
-Ok, se è così vado ad aiutare Ginny a stendere-
Il giovane la guardò allontanarsi.
Cavolo Ron  diglielo!Glielo devi dire, è la tua ragazza, è con lei che devi parlarne.
-HERMIONE ASPETTA!-
La ragazza si voltò sulla soglia della porta, facendo ondeggiare la massa dei suoi capelli riccioluti.
Perfetto, ed ora?
Si avvicinò a lei con passo veloce, le prese la mano, la trascinò fuori dalla casa, nel giardino, molto in là nel giardino, il più lontano possibile.
-Ma Ron! Si può sapere cosa ti prende?!- strillò Hermione trafelando per stare al passo dell'amico 
Arrivati in un punto del giardino sufficientemente isolato a parere del ragazzo, le lasciò la mano  e si appoggiò con la schiena al tronco di un albero vicino.
-Ora, PER FAVORE, sei in grado di dirmi qual'è il tuo problema?- le guancie arrossate per lo sforzo e le sopracciglia sufficientemente corrugate da far comprendere al ragazzo che oh, sarebbero stati guai per lui se non si sbrigava a vuotare questo sacco.
Dai Ron, è il momento giusto, durerà un attimo. O ti dice sì o ti ride in faccia. Veloce e indolore.
-è proprio una bella giornata, vero?-
Il piede di Hermione prese a battere sul terreno nervosamente. Ron lo sapeva, non era un buon segno.
 Il ragazzo aprì la bocca una, due, tre volte, ma nessun suono sembrava volerne uscir fuori.
-Ebbene?-
-Hermione, ecco.. io volevo dirti che..  penso di...-
-Oh insomma Ron! Sto perdendo la pazienza-
-Vgliofrl'morecnte-
-Cosa?-
Ron prese un profondo respiro, chiuse gli occhi e ripetè il più lentamente possibile la frase.
-Voglio fare l'amore con te-
















  
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