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Autore: prior_incantatio95    09/09/2016    0 recensioni
Il college è diverso, diverso da ciò che pensi possa essere o da ciò in cui credi. L'ho visto, ho visto come cambia le persone, le rende più mature, o semplicemente fa tornare la voglia di essere da capo bambini. Ti fa vedere le cose in modo completamente diverso, o forse questo è solo l'effetto dell'alcool.
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"Pensavi davvero che sarei potuto stare con una come te avendo già una come lei?"
"Cosa ti fa pensare che volessi stare con te?"
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"Cosa ti ha fatto cambiare idea? Avevi detto che ero una TROIA"
"Dimentica cosa ho detto, non lo pensavo davvero! Ho bisogno di te"
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"Avevi ragione - mi fissò senza parlare - avevi ragione perchè ora sono io ad aver bisogno di te!"
"Non possiamo continuare così, tutto questo ci sta uccidendo!"
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bussarono alla porta e correndo silenziosa come un ninja andai ad aprire.
Carlie: perché sei qui? – me lo trovai avanti tutto sorridente, lo odio!
Harry: stavi uscendo? – domandò gentilmente, strano ma vero.
Carlie: cosa vuoi da me?
Harry: vorrei solo sapere se stai uscendo
Carlie: per quale motivo continui a perseguitarmi? Pensavo che ieri sera fossi andato dalla tua fidanzata, ma evidentemente non è così visto che sei qui.
Harry: ero solo arrabbiato con te – lui era arrabbiato con me? Perché? Non sei mentalmente stabile – perché ogni volta che ti voglio parlare mi ricordi che sono fidanzato? Questo lo so già, non c’è bisogno che me lo dica tu!
Carlie: te lo ricordo così almeno eviti di fare stupidaggini con me!
Harry: so di aver sbagliato, lo so – disse più a se stesso che a me – ma ti prego non farlo
Carlie: fare cosa? Sei impazzito per caso? Ti è successo qualcosa ieri sera mentre non c’eravamo? Davvero non ti capisco.
Harry: lascia che ti accompagni
Carlie: cosa ti sta succedendo? Ieri sera mi odiavi e il sentimento era reciproco, ora spiegami, per favore, cosa ti è successo – ero preoccupata per il suo repentino cambio di umore
Harry: per una volta perché non mi ascolti e fai ciò che ti chiedo – disse esasperato
Carlie: e me lo chiedi anche?
Harry: voglio solo passare un po’ di tempo con te
Carlie: io no – risposi secca
Harry: è inutile, puoi dire quello che vuoi, ma ti accompagnerò in aeroporto
Carlie: cosa hai detto? – mi guardò stranito, come se fossi io a sparare cazzate – come fai a sapere dove sto andando? – non potevo reggere sia Harry che mia madre in un solo giorno, e poi, domanda fondamentale, come fa a sapere dove devo andare? Mi sta spaventando. E se fosse uno di quelli che sanno tutto di tutti e poi fanno sparire le persone misteriosamente? – se vuoi davvero parlarmi fallo ora, non ho tempo da perdere.
Harry: posso accompagnarti e parlarti mentre siamo in macchina
Carlie: non ci entro in auto con te, e poi mia madre mi odi già così, non ho bisogno di te per farmi odiare ancora di più da lei, perciò la risposta è no – stavo per rientrare in stanza – perché insisti tanto per accompagnarmi? Non avrai combinato qualcosa e perciò ora ti vuoi nascondere? – chiesi annoiata e arrabbiata se fosse stato così.
Harry: vedila così – si poggiò al muro – se ti odia già così tanto, allora il suo odio non può aumentare – mi sorrise divertito – ti aspetto qui!
Carlie: c’è qualcosa che possa dire o fare per mandarti via? Se c’è ti prego dimmelo e provvederò per mandarti via! – sospirai esausta della nostra conversazione
Harry: fammici pensare – si guardò attorno – NO – disse divertito. Giuro che ti uccido.
Carlie: non ti capisco, dico sul serio, ieri sera mi avresti uccisa se ne avessi avuto la possibilità, e ora sei qui, avanti alla mia porta a chiedermi di accompagnarmi a prendere mia madre, perciò cosa ci guadagni in tutto questo? Sei per caso diventato pazzo e perciò non sai cosa stai dicendo?
Harry: perché tua madre ti odia? – cercò di evadere dalla mia domanda
Carlie: ok non mi vuoi rispondere, ma non sono affari tuoi se mia madre mi odia, e poi perché continui ad interessarti di ciò che devo o non devo fare quando hai una fidanzata che credo sia arrabbiatissima con te, e tu invece continui a perdere il tuo tempo con me.
Harry: mi preoccupo per te e smettila di dirmi che sono fidanzato!
Carlie: ma per quale motivo? – domandai quasi urlando per quanto ero esasperata – anzi, non lo voglio sapere, aspetta qui fuori tutto il tempo che vuoi, ma non parlarmi, resta in silenzio finché non mi darai una spiegazione motivata al tuo comportamento. Sappi che lascio che mi accompagni solo perché so che non mollerai e mi sono scocciata si stare qui a parlare con te quando ho molte cose da fare, e ho bisogno di un passaggio – mi chiusi la porta alle spalle e continuai a riempire il borsone. Ci misi un po’ per decidere cosa indossare per non farmi insultare ancora una volta su come ero vestita. Non appena fui pronta uscii dalla camera, ma lui non era più dietro la porta. Trovai un post-it attaccato sulla mia porta che diceva “Sono andato a fare un riposino. Vieni a svegliarmi”. Percorsi il corridoio che divideva il dormitorio maschile da quello femminile per ritrovarmi dietro la porta di Harry con gli occhi puntati addosso dai ragazzi delle stanza vicine che erano curiosi di vedere una ragazza nell'ala maschile. Le ragazze si trovavano da quel lato del dormitorio per due motivi: o avevano appena fatto sesso con qualcuno di loro e perciò le spettava il “corridoio della vergogna” oppure quando avevano trovato il proprio “fidanzato” con qualcun altra, perciò i curiosi cominciavano a scommettere per quale motivo fossi li.
Carlie: se non la smettete di fissarmi potrei tagliarvelo nel sonno senza che nessuno di voi se ne accorga, perché sarete troppo drogati con diversi tipi di sonniferi o semplicemente sarete troppo strafatti da rendervi conto cosa vi stia accadendo, perciò o rientrate oppure vi spetta questa triste fine
X: a me andrebbe bene farmi toccare da una come te – urlò qualcuno in fondo al corridoio
Carlie: ricordami che sei in cima alla mia lista
X: non vedo l'ora tesoro – rise e rientrò nella sua stanza
Harry: questa si che è una minaccia – disse uscendo dalla stanza
Carlie: anche tu devi stare attento – mise un braccio intorno alla mia vita – cosa diamine pensi di fare?
Harry: vuoi uscire da questo corridoio? - lo guardai male – allora devi fare come ti dico – i ragazzi che poco prima erano fuori borbottavano qualcosa rientrando nelle loro camere.
Carlie: oh grazie, non sarei mai sopravvissuta senza il tuo aiuto – affermai sarcastica
Harry: non c'è di che – sorrise
Carlie: sei qui solo perché ho bisogno di un passaggio – dissi esausta di ripetere la motivazione della sua presenza - ricorda che il nostro patto includeva la clausula secondo cui devi stare zitto se vuoi accompagnarmi – dissi autoritaria provocando una sua risata trattenuta alla quale misi fine fulminandolo con lo sguardo.
Harry: si capitano – disse mimando in gesto
Carlie: sta zitto! – dissi nuovamente divertita
Harry: tu si che sai come parlare con le persone – sorrisi acida e uscimmo dall’edificio. Entrammo in macchina e con enorme piacere non mi ritrovai in uno squallido pick-up, ma in una fantastica Ranger Rover nera, enorme, lucente e ancora una volta enorme.
Carlie: bella macchina, a quale riccone l’hai rubata? – chiesi divertita
Harry: mi dispiace deludere le tue aspettative ma non l’ho rubata a nessuno, è mia
Carlie: quindi sei ricco?
Harry: ti sembro ricco?
Carlie: magari non moralmente, ma credo che tu lo sia economicamente – risposi sarcastica, sono troppo divertente.
Harry: non è divertente
Carlie: perché? Te lo dicono in tanti signor Styles? Devo chiamarti signore o signorino ora vero? – continuai a divertirmi
Harry: è una delle cose che odio di più, quando le persone ti vedono solo per i soldi e non per quello che sei davvero
C1arlie: e che tipo di persona credi di essere? Perché io ancora non la vedo
Harry: vedremo se sarai così divertente anche avanti a tua madre
Carlie: oh ma ti ringrazio con tutto il cuore per aver spento anche quel piccolo barlume di felicità della giornata – sorrisi sarcastica provocando in lui una risata sonora. Parlammo quel poco che bastò per arrivare a destinazione.
Carlie: grazie del passaggio signor Styles – dissi servizievole.
Harry: signorina è sicura che una povera fanciulla come lei non ha bisogno di aiuto da parte di un gran riccone come me?
Carlie: chi ti dice che sia una povera fanciulla? – dissi con un pizzico di malizia
Harry: forse lei a differenza mia è ricca moralmente ma non lo è economicamente
Carlie: mi dispiace avvertirla che sono ricca in entrambi gli ambienti da lei citati
Harry: e allora perché mi critichi tanto
Carlie: perché è divertente, soprattutto se si tratta di te – scendemmo entrambi dall'auto – perché sei sceso? Devi tornare indietro ora – non ridevo più, doveva salire davvero in auto e andare via.
Harry: lasciarti sola in questo postaccio? Assolutamente no – disse con un ghigno sulle labbra. Aveva già programmato tutto.
Carlie: ehi noi avevamo un patto – cominciai ad irritarmi.
Harry: hai visto dove sei? E per come sei vestita non dureresti più di 5 minuti
Carlie: forse devo stare più attenta a te che a qualunque altro uomo possa provarci con me in questo posto
Harry: ancora battute, sei davvero uno spasso – finse una risata
Carlie: lo so me lo dicono tutti
Harry: cosa? che sei divertente come un limone o che – fece una pausa – oh non c'è nient'altro da dire
Carlie: solo ora mi accorgo di quanto tu sia – pausa teatrale – non so davvero che parola usare
Harry: bello? Attraente? Maledettamente sexy?
Carlie: maledettamente stupido – sorrisi divertita – ok ora puoi anche tornare in auto, grazie
Harry: oh no non mi fido a lasciarti qui – si avvicinò per sussurrarmi qualcosa – vedi quel tizio dietro di te? Non girarti, sono sicuro che ha qualcosa nella tasca
Carlie: e tu cos'hai nella tasca?
Harry: le mie tasche sono vuote – ridemmo entrambi e per la prima volta insieme
X: oh ma quanto ci divertiamo qui – esclamò una donna poco lontana
Carlie: Harry scappa finché sei in tempo – gli sussurrai e poi fui costretta a salutare mia madre
Mamma: oh immagino che ti sia portata dietro il tuo fidanzato perché così non ti aggredisca
Harry: esattamente signora, sono qui per proteggerla – le sorrise
Carlie: oh no lui stava andando via
Mamma: perché dovrebbe andare ora che ci siamo incontrati? Se dovevi andare via dovevi pensarci prima tesoro – un sorriso finto dominava sul suo volto
Carlie: oh grazie mamma – le sorrisi falsamente
Mamma: non farlo, non ringraziarmi – ci voltò le spalle e ci fece strada all'auto che aveva prenotato.
Harry: oh grazie ma ho la mia auto, e non mi va di lasciarla qui, noi vi seguiremo
Mamma: ok allora stateci dietro – disse infilandosi nell'auto e chiudendo la portiera
Harry: non c'è di che
Carlie: grazie – dissi con lo sguardo basso
Harry: non preoccuparti, ci sono abituato a gente del genere – mi strinse con il suo braccio e ci incamminammo verso la sua auto – prima che ricominci, so che sei arrabbiata con me, ma tua madre deve credere che siamo una coppia e se continui ad evitarmi non so fino a che punto possa credere in noi
Carlie: è solo una scusa per abbracciarmi perché sono bellissima, sta tranquillo, conosco le mie doti
Harry: sai che ora dovrei baciarti?
Carlie: dovresti o vorresti?
Harry: entrambi – sorrise divertito
Carlie: puoi scordartelo, tu non sei quel tipo che mi ha detto di avere una fidanzata?
Harry: sono sicuro che ti stai confondendo con qualcun altro – entrammo in auto e seguimmo l'auto nera ed elegante che ospitava la “vecchia zingara” - e quindi non mi hai ancora detto perché tua madre ti odia così tanto
Carlie: quando lo vedrai te ne accorgerai
Harry: non sono molto bravo con gli indovinelli, perciò dimmi chiaramente di cosa si tratta
Carlie: ti è di aiuto se ti dico che ho due fratelli e probabilmente uno dei due non potrà più camminare?
Harry: cosa gli è successo?
Carlie: sta attento alla strada – gli dissi prima di raccontare – bhé, è stata chiaramente colpa mia e lei non ne vuole più sapere di me
Harry: quindi non è sempre stata così?
Carlie: oh no, un tempo mi voleva addirittura bene – gli spiegai tutto e in giro di pochi minuti arrivammo. La “vecchia zingara” aveva affittato una grande villa con una piscina e un giardino immenso. Non appena parcheggiammo mi precipitai dentro la villa per vedere se loro erano li. Cominciai a correre per le scale non appena sentii le loro voci provenire dal piano di sopra. Bussai alla loro porta – ehi – mi affacciai – posso entrare? - non appena mi videro mi vennero incontro e rimanemmo stretti in un solo abbraccio per qualche secondo.  Qualcun altro bussò alla porta e trovammo Harry che guardava divertito con un borsone sulla spalla.
Harry: sai che non ti somigliano per niente?
Carlie: ehm, lui è Harry – dissi indicandolo – e loro sono Scott – era il più grande dei due, occhi azzurri capelli corti e biondi con un sorriso fanciullesco che sembrava spezzato dalla sua sedie a rotelle rosso fiammante – e Max – dissi indicando il nanerottolo della famiglia con occhi grigi, capelli biondi scompigliati e un faccino adorabile
Harry: perché tu non sei bionda?
Carlie: perché tu non stai zitto? - mostrai un sorriso smagliante
Scott: tu sei il fidanzato di mia sorella?
Harry: si – affermò
Carlie: no – dissi subito dopo di lui
Max: hai portato qualche regalo per me?
Carlie: oh certo che si – passammo molto tempo in camera loro prima di andare a sistemare le mie cose
Harry: e quindi dobbiamo dormire insieme – disse entusiasto
Carlie: oh no, tu dormirai qui, io andrò nell'altra stanza, oppure puoi tornartene al campus visto che non hai niente con cui cambiarti
Harry: e se tua madre ti scopre?
Carlie: non può arrabbiarsi più di così giusto? Lo hai detto tu
Harry: oh credo proprio che possa arrabbiarsi se non dormi con me – disse divertito
Max: Carlie – urlò – è pronto – si sentirono dei passi venire verso la nostra stanza – mamma ha detto che deve venire anche Harry a mangiare con noi
Harry: oh ma grazie Max, scommetto che sei stato tu a invitarmi a mangiare con te – Max annuì forte con la testa – allora mangerò accanto a te va bene?
Max: si – disse muovendo ancora la testa – tu sai che io sono grande? - domandò ad Harry
Harry: oh certo che lo so, vedi un po' quanto sei alto, ma ora dimmi la verità – si avvicinò al suo orecchio – quanti anni hai?
Max: io ho cinque anni
Harry: che rimanga tra di noi – disse sussurrando – alla tua età ero alto così – disse poggiando la mano a mezz'aria poco più in alto della spalla di Max – perciò tu sei più grande di me – scendemmo per mangiare e Harry divenne l'intrattenitore della serata facendo divertire Max e Scott facendo strane facce e ogni tanto scambiando qualche sguardo complice con me.
Dopo cena tornammo in camera per cambiarci.
Carlie: ora devi spiegarmi un paio di cose – dissi sedendomi sul letto e osservandolo mentre prendeva qualcosa da una borsa
Harry: tutto quello che vuoi – disse sarcastico
Carlie: bhè forse è più di una cosa – rimasi in silenzio cercando di riordinare i miei pensieri – da dove è uscita quella borsa? E perché hai dei vestiti puliti?
Harry: ho sempre una borsa in macchina con dei vestiti puliti, perciò fatti sotto con la prossima domanda – mi sorrise compiaciuto
Carlie: sai che sei davvero strano! Per quale ragione una persona dovrebbe avere una valigia pronta in auto?
Harry: hai qualche problema con me Sanderson? Perché qualunque sia il tuo problema possiamo risolverlo facendo del sano sesso – fece un ghigno malizioso
Carlie: ho fin troppi problemi con te Styles, e ti piacerebbe fin troppo fare sesso con me – dissi prendendomi beffa di lui
Harry: in tutta onestà si, non vedo l'ora di portarti a letto ancora una volta
Carlie: Harry – mi alzai e posai una mano sulla sua spalla sussurrando al suo orecchio – siamo in una pace apparente, non appena torneremo al campus tutto tornerà normale, mi ricorderai di quella notte e io non potrò, allora cominceremo a punzecchiarci con qualche frecciatina studiata per ferire l'altro o sarà semplicemente un colpo basso, dopo un po' ci stuferemo e tu farai sesso con chi ti pare e lo stesso farò io, perciò non credere che fare il carino con quei due bambini possa segnare un punto a tuo favore
Harry: oh ma sei di pietra – si portò una mano al petto con fare teatrale – tu sei stata così dura con me, non capisci i miei sentimenti, mi hai ferito – lo guardai male – volevo solo fare sesso con te
Carlie: ehi forse stanotte potrai pensare a qualcuno – gli sussurrai all’orecchio
Harry: se penso a te mi viene duro – mi sussurrò con voce roca e seducente
Carlie: non immaginavo potessi essere così romantico – sorrisi sarcastica. Gli butto un cuscino che afferra al volo – potrai dormire qui da solo e magari puoi pensare davvero a cosa provi per lei e perché preferisci spendere il tuo tempo con me, io andrò nell'altra camera
Harry: se arriva tua madre?
Carlie: dille che abbiamo litigato o roba del genere e perciò non abbiamo dormito insieme – alzò il pollice e uscii dalla camera. Non appena mi chiusi la porta alle spalle sorrisi per via del ragazzo che avevo lasciato dentro. Rientrai velocemente
Harry: cosa hai dimenticato?
Carlie: questo – posai le mie labbra sulle sue per un leggero bacio della buonanotte, ma lui mi strinse a se e non riuscii a liberarmi dalla sua presa mentre le nostre lingue si incontravano. Mi prese dalle cosce e mi sollevò da terra – Harry – ansimai mentre lasciava una traccia umida di baci lungo il mio collo e si dirigeva verso il letto
Harry: non rovinare tutto – disse tra un bacio e l'altro. Stavo per rispondere ma qualcuno bussò alla porta perciò fu costretto a lasciarmi andare.
Max: Carlie non vieni a dormire?
Carlie: arrivo subito, saluto Harry e sono da te
Harry: mi stava dando il bacio della buonanotte – disse compiaciuto e si beccò una gomitata nel fianco ma continuava a sorridere al bambino alla porta
Max: poi lo dai anche a me il bacio della buonanotte?
Carlie: ehi Max vai, arrivo subito – uscì e restammo ancora una volta soli
Harry: e quindi mi hai baciato – disse sorridente
Carlie: oh no, probabilmente stavo cercando qualcosa nella tua bocca – dissi stranita dalle mie parole improbabili e lui mi guardò divertito
Harry: se vuoi puoi cercare ancora un po'
Carlie: ok Harry, ho sbagliato forse non avrei dovuto
Harry: non avresti dovuto nemmeno con Liam – disse sottovoce
Carlie: oh ma dai Harry, ho baciato Liam più di una volta e lo rifarei ancora. Lui non è come te, non so ancora a che gioco stiate giocando ma presto capirò cosa fare con entrambi, ma non puoi giudicarmi per aver baciato Liam, non sono la tua fidanzata, e non siamo legati solo per una notte di sesso, perciò buonanotte Harry – uscii dalla camera questa volta sicura di aver abbandonato ogni mia voglia in quella stanza. Mi ritrovai in compagnia di due ragazzini che ridevano per qualcosa che non conoscevo, forse parlavano di fumetti o super eroi o non so cos'altro potesse essere, ma continuarono tutta la notte finché non decisero che era arrivato il momento di dormire.
Scott: Carlie? Dormi? - sussurrò
Carlie: non ancora, ma tu perché non dormi ancora?
Scott: stavo pensando, tu e Harry – lo interruppi rapidamente
Carlie: non farti strane idee in mente
Scott: no dai, stavo pensando, lui mi piace tu ridi con lui e poi Max mi ha detto che prima vi stavate baciando.
  
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