Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: scriveremibasta    09/09/2016    4 recensioni
"Mi ha sussurrato tre regole, all'ombra di un cespuglio di rose rosse. Le avevo trovate strane, folli...ma non avevo proferito parola. Lei mi aveva guardato e, all'ombra di quel cespuglio, mi aveva cambiato la vita. Se ne andava sempre senza salutarmi ma non mi offendevo...anzi, mi piaceva da impazzire."
Inuyasha, un giovane ragazzo che si ritroverà a fare da servitore alla famiglia Higurashi.
Tre importanti regole a scandire la sua esistenza, insieme al ticchettio dei tacchi della sua padrona. Ce la farà a rispettarle?
Chissà che non scopra qualcos'altro oltre al segreto che oscura quella famiglia...
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non lo sapevo. Non ancora, almeno.
Non sapevo cosa mi stava succedendo. Ogni giorno, era sempre più incasinato, non riuscivo a smettere di pensare alla luna piena e, di quella strana sensazione che mi si presentava ogni volta che lo facevo, ne avevo abbastanza. Che diamine, ero frustrato. Molto, troppo.
Che dovevo fare? I giorni a venire li avevo passati tra un compito ed un altro, tra sentimenti contrastanti, fastidi e punzecchiamenti. Kagome non aveva più accennato a nulla, dopo quello che era successo, ed io ho preferito non insistere.
Ma, non so ancora se mi vada bene.
Cioè, dovrei essere abbastanza rilassato, no? Ha detto che il mio sangue la disgusta...quindi non corro nessun rischio di essere dissanguato...allora perchè? Perchè quest'altra, stupidissima sensazione?
Non ce la faccio più...
-Signorino Inuyasha! Si dia un contegno!- sento la voce della vecchia Kaede che mi fa riprendere dai miei pensieri e mettere a fuoco ciò che ho davanti agli occhi: un libro. Dal canto suo, invece, Souta ridacchia; distogliendo per un attimo l'attenzione da ciò che stava facendo.
-Come mai sei così distratto, fratellone?- mi chiede, con falsa innocenza, continuando a scrivere con la sua piuma nel quaderno degli appunti. Io sbadiglio, stiracchiandomi e asciugandomi un rivolo di saliva che, solo ora, noto essermi sceso da un'angolo della bocca. Probabilmente, è per questo che la vecchia mi ha richiamato.
-Nulla, ho solo dormito poco- mormoro, scoccando un'occhiata al bambino accanto a me, che mi guarda perplesso, come a chiedermi un muto "Perchè?"; accenno un sorriso, sbuffando leggermente "Probabilmente è così..." penso, scuotendo la testa e immergendomi ancora sul mio libro.
-A proposito- fa Kaede, tornando con una pila di libri presi da chissà quale scaffale -Ora non dovreste essere con la Signorina Kagome?- mi chiede, appoggiandoli sul tavolo della libreria. Io volto la pagina del libro che sto leggendo, facendo spallucce.
-Ah, chissà- accenno, con non-chalance e abbastanza fastidio, che spero non si noti -Mi ha cacciato via dicendo di andare da qualche altra parte, quella stupida- spiego, stringendo leggermente il bordo del libro e pensando che, beh, almeno non mi darà fastidio per qualche ora! Kaede mi guarda tra il perplesso e il sorpreso, per poi sorridere e scuotere la testa, come se avesse a che fare con due bambini. E, di certo, se lo sono anch'io, allora dobbiamo calcolare quanto meno, in confronto a lei!
-Capisco- dice, cercando di trattenersi dal ridere.
-Ehi! Anche se non lo fai, si capisce che, dentro, stai morendo per le risate!-
-Oh, Signorino Souta, avete fatto un'errore!-
Stringo i denti, guardandola male; anche se, dentro di me, sono divertito anch'io.
Beh, almeno, Miroku, non è l'unico, a saper rendere leggera un'atmosfera...
Il mio sentimento di rilassamento dura poco, fin quando il mio sguardo non cade su una fase lunare un po' troppo conosciuta, spiegata dal libro che sto leggendo. In quel momento, l'angoscia mi assale un'altra volta mentre un "Che cacchio, ma è una persecuzione!" si fa strada nella mia mente; chiudo all'istante il volume, alzandomi di scatto dalla sedia e, sotto lo sguardo dei due, vado a posarlo nel rispettivo scaffale.
Non ce la posso fare.
-Signorino Inuyasha?- chiede, titubante, Kaede.
-Nulla, vecchia, sono solo stanco- faccio, più a me stesso che a lei -E poi, quel libro era noioso- termino, dando un'occhiata agli altri. Perchè sono stanco, poi? Cioè, non ho solo chiuso occhio per tre notti, non dovrebbe essere così, giusto? Giusto.
No, la verità è che non ho soltanto non dormito...il mio, è stato un sonno "A tratti": mi addormentavo per un breve periodo (almeno a me è sembrato così) per poi risvegliarmi e sorprendermi incredibilmente sudato, con denti, occhi e pugni stretti in una morsa dolorosa; ero rigido sul materasso e sentivo caldo, nonostante fosse stato autunno inoltrato.  
L'inferno.
Sospiro, rinunciando a provare a distrarmi dai miei pensieri con qualche libro e uscendo dalla biblioteca. Fuori piove, alias non posso nemmeno uscire a correre, come faccio di solito; "Che giornataccia" penso, camminando per il corridoio fino a giungere alle scale, voglio salire in camera mia per cercare, quanto meno, di rilassarmi.
Ed è ciò che faccio: ben presto mi ritrovo disteso sul letto a guardare il soffitto, mentre il rumore delle gocce sul vetro mi fa da ninna-nanna. Okay, sono un po' più tranquillo.
Così tranquillo che, nemmeno me ne rendo conto, finisco per addormentarmi.

-Inuyasha, va via...- guardo mio padre negli occhi, terribilmente stanchi e cerchiati di rosso. Ha un'aria piuttosto frustrata e, parato di fronte alla stanza della mamma, non mi fa entrare in essa. Lo guardo interrogativo, trovandolo più alto di quanto lo è realmente, poi parlo.
-Papà, ma, perchè?- parlo e, beh...me ne stupisco. La mia voce è...è...diventata quella di un bambino! Io sono diventato un bambino! Lo capisco dalla mia statura, molto più bassa di quanto io lo sia già. Per non parlare, poi, dell'orsacchiotto che tengo tra le mani...tsk, patetico!
Ma che avevo, in testa, da bambino?
Comunque, ora capisco: sto sognando. Quello che sto facendo, è un sogno lucido; uno di quelli in cui capisci di star sognando. Certo, però, è un sogno ma anche un ricordo della mia infanzia...
Mia madre, in un certo periodo del mese, si ammalava terribilmente e non poteva vedermi. Per nulla al mondo, poi, mio padre mi lasciava andare a visitarla. Passava le notti sveglio a curarsi di lei, ricordo anche che, un giorno, in preda ad un delirio mi disse che non l'avrebbe mai abbandonata perchè l'amava. Ma che, tutto questo, era solo colpa mia.
Poi svenne.
Svenne, ed io non seppi mai nient'altro.

Apro gli occhi, quando un ripetuto rumore alla finestra finisce per svegliarmi. Che diamine, neanche nei sogni si può stare tranquilli...-Un corvo?- chiedo, strofinandomi un occhio con la mano, seduto sul letto e guardando la finestra; sul davanzale, quello che sembra un corvo.
Anzi, no: lo è. Ed è anche piuttosto rumoroso, visto gli acuti "Cra-cra" che manda e il continuo battere del suo becco sulla finestra. In qualche modo, mi ricorda qualcosa...
-Conte?!- esclamo, una volta aperta la finestra, riconoscendo uno dei corvi messaggeri della mia famiglia -Che fai qui? E-Ehi! Ma hai una lettera dentro quella borsetta?!- lo faccio entrare e, dopo aver asciugato le sue piume e sentito un'altro dei suoi "Cra-cra", gli sfilo la piccola tracolla in pelle; lui sembra, più che altro, molto interessato a grattarsi l'ala destra.
-Una lettera?- chiedo a nessuno in particolare, non appena apro la borsa -Beh, credo che sia mio padre...o mia madre...- constato, visto che il volatile è, a tutti gli effetti, di casa No Taisho -Di' un po', Conte...- mi avvicino al suo piccolo volto, riflettendomi nei suoi occhi neri -Tu...- faccio, come a tenerlo sulle spine -Ne sai qualcosa?- seguono secondi di muto silenzio, poi, non appena un'altro dei suoi versi risuona nella camera, capisco che, no, non sa nulla.
"E ci mancherebbe anche...è un corvo!"
Apro la lettera, chiedendomi perchè i miei non avessero usato la posta normale, invece di spedirmi un corvo domestico dritto in camera; un piccolo foglio un po' rovinato fa capolino dalla busta, poche e semplici parole ne sporcano il colore candido:

Torna a casa, mamma sta male. Ti dirò tutto una volta lì.

Che sia l'ora che mi diano delle risposte?
Non lo so.
Come, d'altronde, non so perchè mia madre stia male...
-Cavolo, cavolo!- corro giù per le scale, mentre Conte si appollaia comodamente sulla mia spalla come a farmi da supporto -Che cosa faccio?- "E lo chiedi pure?!" già, effettivamente sono parecchio stupido...ma, Dio mio, in questo momento sono più le cose che non so fare che viceversa "Ciò, non ti giustifica affatto. È tua madre, diamine, tua madre! E ti chiedi pure che fare?!" logico che no! Ma, sai, quando puoi essere licenziato da un momento all'altro, un po' di domande te le fai! E poi, c'è papà con lei! Non succederà assolutamente-"No, davvero, Inuyasha, che stai facendo?" mi fermo dallo scendere l'ultimo gradino, occhi spalancati e corpo rigido.
Se potessi, mi tirerei uno schiaffo.
Ah, giusto, posso eccome. Quindi, che ne dici se-
-Ahia! Ma che diamine fai?!- mi volto verso colei che, in questo momento, mi ha tirato una manata dritta in faccia; accompagnato da un poderoso "Cra-cra" di Conte.
Lui si, che mi protegge sempre!
Ah, comunque, credo sia inutile dire chi sia questa "Colei"...si sa già ampiamente.
-Non volevi uno schiaffo?- fa, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ed è ovvio, no?
-Si, ma- provo a dire, inutilmente, sentendo le zampe del corvo poggiarsi sulla mia testa. Si vede che anche lui è pronto per una ramanzina a colpi di "Cra-cra" e vari versi poco umani. Ma, la ramanzina, non arriva. Logico.
-Baka di un cane, va' da tua madre e non rompere!- ecco si, appunto. Ma dico, deve sempre insultarmi? E poi...
-B-baka?-
Lei annisce -Si, perchè, non lo conosci il giapponese?- mi chiede, con non-chalance, ficcandosi un'altro di quei biscotti che tiene in mano e continuando a salire la rampa.
-Beh, si- faccio io, grattandomi la nuca e facendola fermare due gradini sopra al mio.
-Beh, che aspetti, allora?- fa, voltandosi un po' verso di me. Continua a mangiare biscotti, wow...mi sorprende che non ingrassi...
-Che aspetto?- chiedo, facendo un sorriso amaro ed abbassando la testa. La verità è che non lo so nemmeno io. Cosa aspetto? Ma, perchè, c'è da aspettare? Ci sono dubbi? Cosa non mi va bene, ora, in questo momento? Devo andare? Voglio andare? È mia madre...
"È tua madre"
-Ah, certo che a volte sei proprio un ragazzino...- sento la sua mano poggiarsi sulla mia testa, lasciata libera già da un po' da Conte (ora sul corrimano della rampa su cui siamo), la accarezza leggermente, come se fossi un bambino. Ciò mi fa venire solo da ridere.
-Lo sono solo a volte?- sussurro, divertito dalla situazione. Sento un leggero ridacchiamento, ciò mi fa capire che sta sorridendo.
-Si- dice, allungando leggermente l'affermazione ed assumendo un tono ironico ma convinto
-Sei abbastanza bambino, a volte- termina, poi, con un tono di voce dolce.
Io sorrido, chiudendo gli occhi e godendomi un'altro dei pochi momenti dove Kagome non fa la presuntuosa, poi mi sorge un dubbio -Ehi, ma, Kagome...per te va bene?- apro gli occhi, voltandomi verso di lei, che non toglie la mano dalla mia testa -Cioè, andare lì e...- lascio la frase in sospeso, ricevendo dapprima uno sguardo perplesso che poi diventa scettico; un sorrisetto ad accentuarne la loquacità di esso.
-E anche se non mi andasse bene? Ti fermeresti?- mi chiede, chiandosi su di me; l'altra mano, che tiene il sacchettino di biscotti, su un fianco.
-Si, ma...non mi potresti licenziare?-
-Ti licenzio se non ci vai, stupido. Vorresti abbandonare tua madre? Ma che uomo sei?- mi schernisce. Io abbasso la testa, mordendomi il labbro per non ridere, ricordandomi che, quelle stesse parole, me le ha dette anche lui.
-Già- confermo -Non sono un uomo, certo, ma mia madre non la abbandono- alzo la testa e, il sorriso che mi viene fuori, lascia di stucco Kagome. Talmente di stucco che, quando le chiedo cosa le prende, abbassa la testa ed arrossisce. "Cosa??"
-No, niente- fa, un sorriso nervoso le increspa le labbra, mentre la frangetta scura le copre gli occhi -Niente di niente- ripete, mostrandomi le spalle -Fa' attenzione-
-Si, tranquilla- annuisco, convinto -E tu, non arrossire troppo-
-Ah, certo, me lo ricorderò appena tornerai...-
-Con la tua memoria, scommetto che lo farai davvero-
Sta un po' zitta, poi scuote la testa e ridacchia -Bel corvo, comunque- sussurra, continuando a salire gli scalini. Ed io, rimango solo.
-Che dici Conte, andiamo?- faccio, al volatile, ancora piacevolmente appollaiato sul corrimano; lui mi scocca un'occhiata, mentre un sorriso pare comparirgli sul becco, poi, con un'altro dei suoi acuti versi, vola fino alla mia spalla, pronto a seguirmi -Perfetto!- esordisco, prima di scendere l'ultimo gradino. Una nuova emozione che sovrasta tutta la mia ansia: la forza.
Forza che, forse, mi è stata data da quell'improbabile rossore sulle guancie.
E, io ancora non lo sapevo, ma non era quello che pensavo, quel rossore.
In fondo, era pur sempre un vampiro, lei.

-Papà! Dimmi dov'è la mamma!- non appena entro in casa, bagnato fradicio dalla pioggia che non accenna a diminuire e stanco del viaggio durato quasi tre ore, la prima cosa che faccio è urlare; e, Conte dev'essere abbastanza d'accordo con me, visto che mi fa subito eco con uno dei suoi versi.
-Inuyasha, che maniere- la voce stanca e provata di mio padre mi fa venire un colpo a cuore, mentre cammina verso di me con passo lento e stanco -Com'è andato il viaggio?- chiede, chiudendo la porta d'ingresso e dandomi una pacca sulla spalla.
-Il viaggio un corno, papà! Dimmi dov'è ma- vengo zittito da mio padre, che, alzando la mano, mi fa cenno di fermarmi.
-Abbassa la voce- mi sussurra, accarezzando il muso di Conte, per far calmare anche lui -Tua madre è al piano di sopra, sta riposando per ora- mi spiega -Ma tu, non sei venuto nemmeno con un bagaglio?- io nego con la testa, facendolo sospirare -D'accordo, seguimi in soggiorno, così ti spiego un po' di cose-
-Per prima cosa, come ti senti, tu?- osservo mio padre, seduto davanti a me, che mi guarda con un espressione pensierosa; le dita incrociate sotto al mento.
-Io?- chiedo, riprendendo subito -Papà, non è il momento, dobbiamo vedere come sta mamma invece di- mi interrompo, notando l'intensità del suo sguardo e capendo che, quella risposta, in qualche modo, c'entra con tutto questo -Non molto bene- faccio, nervosamente, sistemandomi nella poltrona.
Lui annuisce -Bene, lo sospettavo- fa, in un sussurro nervoso.
-Padre, che succede?- chiedo io, usando un tono più rispettoso e basso -C'è qualcosa che devo sapere? Hai detto che me ne avresti parlato!- gli ricordo, protendendomi verso di lui.
-È troppo presto- mi liquida, con un borbottio infastidito. Poi si alza, dirigendosi verso un comò decorato con pezzi d'antiquariato d'ogni tipo, afferra la sua pipa e la accende; fumandola in modo stizzito e pensieroso.
-Tsk, come al solito- sibilo io, riferendomi al fatto che non mi dicano mai nulla -Dimmi, almeno, cosa posso fare per aiutarvi- continuo, visto che la situazione, per quella che è, non mi permette di fare il bambino. Mio padre mi scocca un'occhiata, annuendo soddisfatto e in accordo con quello che ho detto; poi, dopo un "Avrà bisogno di nutrimento, tua madre...", mi ritrovo fuori casa, diretto a comprare qualcosa per cena.
-Io, davvero, non so che dire...- mormoro, stringendo con rabbia la piccola lista che mi ha dato mio padre. Su essa, noto esserci quasi completamente carne.
Caspita, mia madre dev'essere davvero affamata per volere così tanta carne...quasi come fosse un...animale? "Ehm, no, Inuyasha, no. Torna tra noi e smettila di leggerti libri horror, tua madre non è diventata un animale affamato" si, esatto.
Quindi, via ansia e strani presentimenti, via!
-Ops, mi dispiace!- una voce mi rammenta di essere ancora sul pianeta Terra e, prima che me ne accorga, il mio sguardo si rivolge ad una ragazza probabilmente caduta ora, ora: quando le ho sbattuto contro; al contrario, io sono ancora tutto intero e perfettamente ritto...
-Dispiace a me, Signorina- mi chino su di lei, infilandomi la lista in tasca e prendendole un braccio per aiutarla ad alzarsi -Si è bagnata?- le chiedo, poi, riferendomi alle numerose pozzanghere presenti per la strada. E, okay, avrà anche smesso di piovere, ma l'aria è piuttosto umida e le pozzanghere non scompariranno fino a domani o chesoio.
-No, stia tranquillo- fa lei, scotolandosi la gonna del vestito che indossa per poi alzare il volto e guardarmi finalmente in faccia.
-K-Kagome?!- esclamo, non appena la guardo, accorgendomi subito dopo di aver sbagliato. Per quanto le somigli, è impossibile che sia lei! Anche se, a vederle i lineamenti, i capelli e l'espressione...devo dire che è molto simile...
Ma non è lei.
Kagome non ha gli occhi color cioccolato, i capelli sempre a posto, i lineamenti gentili e la voce dolce e altrettanto gentile...e poi, il taglio degli occhi, è completamente diverso.
Alias, Inuyasha, hai fatto un'altra delle tue figure di schifo...e, lo si capisce anche da come ti guarda la poveretta che hai davanti...
-Scusi!- esclamo, inchinandomi -È solo che...ecco...lei, assomiglia molto ad una ragazza che conosco...- spiego, poi, grattandomi nervosamente la nuca.
-Oh, capisco- ridacchia lei, coprendosi la bocca con una mano piccola e delicata. E, quanto è carina quando ride! -Deve piacerti proprio tanto, questa ragazza, se la vedi d'appertutto...-
-Eh?-
-Oh, ma, mi scusi, non volevo essere così presuntuosa...stavo solo riflettendo ad alta voce...e le ho anche dato del tu, mi spiace tanto!- "Oh mamma, ma chi è questa?"
-N-no, si figuri...- mormoro, mentre un tick all'occhio inizia a darmi parecchio fastidio.
Lei mi sorride radiosa -Bene, allora, io, dovrei andare...scusi ancora!- termina, poi, correndo verso la direzione opposta alla mia e lasciandomi solo in mezzo alla strada.
Io getto un'ultima occhiata alla sua figura, per poi riprendere a camminare "Che tipa strana" penso, abbastanza perplesso "Chissà come si chiamava..."
Beh, non che mi possa tornare utile...

-Ecco fatto!- ho sempre dovuto prepararmi il cibo da solo, quindi non mi stupisco del fatto che, anche il piatto che ho appena preparato, possa essere aggiunto alla collezione di ricette ben riuscite. Stufato alla carne, ecco ciò che ho preparato. Papà, dice che mamma ha bisogno di molte energie...e che la carne l'ha fatta sempre riprendere, in passato...quindi...
-Bene, grazie molte, Inuyasha- fa mio padre, prendendo il piatto caldo e portandolo al piano di sopra -Tu aspetta qui- fa, poi, lasciandomi solo nel soggiorno; il ticchettio dell'orologio a tenermi compagnia. Sospiro, togliendomi il grembiule da cucina e guardando verso la finestra: oltre i nuvoloni neri, un'alone bianco rischiara l'ambiente, la luna. La stessa luna che, tra qualche giorno, diventerà piena.
"Non puoi continuare a pensarci, Inuyasha" si, giusto, sopratutto ora che ho promesso a me stesso di prendermi cura della mamma...sopratutto ora che l'ho promesso a lei.
Tsk, non riesco nemmeno a capire perchè ci sia tanto attaccato...è una promessa come le altre, nulla di che..."Ah, ci penserai dopo!"
-Come sta mamma?- chiedo a mio padre, appena sceso dalle scale con il piatto completamente vuoto.
Lui mi sorride -L'ha deliziata...- fa, riponendolo nel lavabo -Ora, figliolo, perchè non vai a letto?- stringo denti e pugni, guardando la schiena di mio padre ed odiando la sua poca fiducia che ripone in me. Come può, dannazione, essere così tranquillo?! Potrei benissimo aiutare...ma no, facciamolo andare a dormire! Tanto non fa assolutamente nulla, se non sa praticamente niente di quello che sta succedendo! Tsk, ma per favore! Andate al diavolo!
-Sicuro? Non c'è null'altro che posso fare?- chiedo, cercando di reprimere la rabbia.
-No, va a dormire, ti chiamerò io, in caso- fa scorrere l'acqua sul piatto, iniziandolo a lavare, senza più degnarmi di uno sguardo.
-D'accordo- sibilo io, voltandomi e dirigendomi verso le scale, salendole a passo lento. È inevitabile, poi, che io passi davanti alla camera di mia madre, chiusa da una porta scorrevole che, ora, è lasciata semi aperta. Deglutisco, cuore a mille e ansia alle stelle.
Apro? Apro.
-Inu?- sento sussurrare da mia madre, non appena sente che la porta è stata spostata di qualche centimetro. La voce è affannata e, ora posso vederla bene: è distesa in modo scomposto sul futon, il kimono che indossa si confonde con le coperte e...c'è dell'altro...
Ansima. Ansima terribbilmente.
Ma non sono ansimi umani...sembrano più quelli di un...lupo.
Aspe...ma...io, li ho mai sentiti, gli ansimi di un lupo?!
-Che fai qui?-
Sobbalzo, troppo preso dall'osservare mia madre, mentre la mia testa si gira di poco, continuando ad osservarla.
-Papà, che ha?-
-Inuyasha, va' a letto-
-Papà, non abbiamo nemmeno mangiato...dimmi che ha-
-Inuyasha-
-Papà, davvero, potrei fare qualcosa se-
-INUYASHA, VA' A DORMIRE DANNAZIONE-
Mio padre mi prende per un braccio, trascinandomi via di forza. Almeno, per un tratto ci riesce...poi mi impunto e ci fermiamo in mezzo al corridoio; lui si volta verso di me.
-Inuyasha- mi chiama, per l'ennesima volta, con tono duro -Per favore- fa, più dolcemente.
Io nego con la testa -No, padre, devo sapere cos'ha mia madre- sono deciso, nulla potrà distogliermi dal mio obbiettivo.
-Uff...sei peggio di lei...- sospira, chiudendo gli occhi per un secondo. Poi li riapre. Li riapre e, beh, li fissa sui miei. Apre la bocca per parlare, ma nessun suono fa in tempo ad uscire che un verso strozzato ci interrompe; come di chi sta vomitando.
Un millisecondo: ci guardiamo e corriamo subito verso la stanza della mamma.
-Izayoi! Izayoi, tesoro, apri gli occhi!- urla mio padre, alla donna delirante che, adesso, è in preda a conati di vomito e vari deliri. Non l'ho mai visto così spaventato, le mani a tenere la testa di mia madre e un volto semplicemente...terrorizzato.
Dal canto suo, mia madre...cosa le succede? La porta spalancata me la fa vedere meglio, grazie alla luce che proviene dal soggiorno...è sudata, i capelli scombinati, il kimono che indossa di solito tutto spiegazzato...mormora cose senza senso tra un conato ed un altro e, sopratutto...
-Inuyasha! Porta un panno bagnato e delle medicine, è tutto in soggiorno sul tavolo! Sbrigati!- non faccio in tempo a soffermarmi su quel particolare che subito scatto verso il piano di sotto, incespicando più e più volte sui miei stessi piedi.
Un solo pensiero mi martella in testa mentre prendo tutto ciò che mi serve:
"Ma quello...era pelo?"

-Oh, giovane Hojo! Quanto sei divertente!- una voce femminile, nell'oscurità, ride sonoramente.
-S-sta' zitta, stupida donna!- fa, il sopracitato, provocando ancora una volta l'ilarità di quest'ultima -P-piuttosto, hai preparato tutto?- continua, poi, inghiottendo altri insulti, d'innanzi al sorriso soddisfatto dell'altra.
-Ovvio- fa, soltanto quella -Il ragazzino è perfettamente privo di memoria, non ricorda nemmeno di essere morto...nè tantomeno di sua sorella-
Hojo annuisce, deglutendo di fronte allo sguardo scarlatto e acuto della donna; il suo unico pensiero, in quel momento?
"Quanta soggezione..."

-Sembra stare meglio- constato, osservando il volto addormentato di mia madre -Dovresti riposare- faccio, poi, spostando lo sguardo su mio padre, che ha appena terminato di tamponarle la fronte con una pezza bagnata. Lui annuisce soltanto.
-Papà, senti...- provo a dire, ma lui mi interrompe.
-No, senti...Inuyasha, senti tu- sussurra lui, la voce sempre più bassa e stanca -Va' a letto...per oggi...è abbastanza- mi lancia un'occhiata supplichevole, che mi fa solo arrabbiare ancora di più. Come al solito, però, reprimo la rabbia.
Sorrido, sforzandomi di farlo -Si, d'accordo- faccio, in un sussurro infastidito -Cerca di riposare anche tu...se hai bisogno, ci sono- borbotto, di seguito, alzandomi e uscendo dalla stanza, chiudendo la porta dietro di me.
L'ultima cosa che sento, è un semplice "Buonanotte".
"Tsk, che stupido...non si è nemmeno ricordato di cenare" stringo pugni e denti allo stesso tempo, completamente frustrato e con la voglia di spaccare tutto, camminando fino ad arrivare alla porta della mia camera; la apro. Da quant'è che non entro, qui dentro? Tutto è al suo posto, la libreria ancora piena, il letto con le coperte del giorno prima della partenza...
Woow...quanta malinconia.
Malinconia che, una volta che viene, se ne va. Subito.
Clack
E, il suono della serratura...il suono della serratura. Dio, quel suono è praticamente l'interruttore che dovrebbe farmi scattare...e, dico dovrebbe, perchè, di fatto, non lo fa.
Rimango immobile, lì, al centro della stanza, pensando solo un "Avrà i suoi buoni motivi, sta' calmo, Inuyasha" che, ben poco, mi aiuta.
Poi cammino, piano, verso l'unica, grande finestra presente nella stanza. Dovrebbe esserci un'albero, accanto, no? E poi, non è così alto...
-Stupido cane, si può sapere che diamine fai?! Vuoi suicidarti, per caso?!-
Una poderosa manata in faccia mi fa desistere da ciò che stavo facendo; oltre a rimandarmi di qualche metro indietro (con un insopportabile dolore al naso, anche!). Quando mi riprendo, la figura di Kagome comodamente seduta sul davanzale della finestra ed illuminata dalla bianca luce lunare mi "acceca". E, potrebbe essere una visione, certo...ma il sorrisetto scettico e l'espressione accigliata che ha...beh...mi fanno un po' dubitare, di questa cosa.
-Che ci fai qui?- chiedo, tastandomi la fronte e guardandola di sbiego, sopportando perfettamente il ghigno che mi lancia. Ho altro per la testa, ora...
-Nulla, passavo di qui....- fa, con non-chalance, accavallando le gambe e voltando la testa, come a fare finta di nulla. Io mi alzo, dopo un'ultima tasta di fronte.
-Bene- sibilo, raggiungendola e guardandola dall'alto della mia posizione -Ora, te ne puoi anche andare- faccio, pronto a gettarle una manata, come ha fatto prima lei. Non ci riesco, naturalmente...prima ancora che possa toccarle la fronte, i suoi riflessi mi precedono, bloccandomi il polso e tirandomi verso di lei, facendomi assumere una posizione tutt'altro che comoda; il polso bloccato, proteso verso l'alto insieme al mio braccio, l'altra mano, a sorreggere il peso del mio corpo leggermente piegato, puntellata al bordo della finestra aperta e, infine, il volto all'altezza del suo collo.
Bene, Inuyasha, se domani hai mal di tutto, sai il perchè.
-Volevi uccidermi, per caso?- fa, in un sussurro beffardo, stringendo leggermente la presa sul mio polso.Io alzo gli occhi al cielo, mentre un sorriso nervoso e infastidito si fa strada nelle mie labbra -Non sei una vampira? Non potresti mai morire, da un'altezza del genere- le rispondo a tono, voltandomi a guardarla.
Lei mi sorride, ridacchiando un "Touché", poi mi molla ed io posso tornare ad una posizione umana. Mi massaggio il polso, guardandola male -Quindi? Perchè sei qui?- la apostrofo, facendo finta che non mi interessi. Kagome sospira, chiude gli occhi e si alza in piedi, per poi riaprirli.
-Te l'ho già detto, no? Passavo di qui per caso- mormora, concentrando la sua attenzione sulla mia stanza.
-Si, certo, perchè "Passare di qui per caso", vale a dire: farsi tre ore di viaggio solo per seguirmi...ma dai, raccontala a qualcun'altro!- sbotto, tradendo un tono un po' divertito.
Lei sbuffa, guardandomi infastidita, prendendo un libro dalla libreria a cui si è avvicinata -E chi te lo dice, che sono venuta qui per te?- fa, sfogliando velocemente le pagine del volume.
-Nessuno. Ed io, effettivamente, non c'ho mai creduto...quello che ho detto, era un esempio- faccio spallucce, mentre mi dirigo verso il letto e mi ci siedo, togliendomi la giacca e le scarpe che indosso ed ignorando il suo "Come siamo audaci, stasera".
-Come sta tua madre?- quella frase mi paralizza per un secondo, ma mi riprendo quasi subito -Non molto bene, c'è mio padre con lei- dico, soltanto.
-E tu?-
-Ed io, nulla, Kagome, nulla. Sono chiuso in camera con te, come vedi-
Ritornare su quell'argomento mi da fastidio, non posso sopportare di essere tagliato fuori per chissà quale motivo...sono anch'io della famiglia! È mia madre, cavolo, mia madre!
-Certo che sei proprio stupido- ah si, ora sono io lo stupido...ma per favore!
-Si, sono stupido, si! Ma che dovrei fare?! Mio padre è a pezzi, mia madre sta male, non posso permettermi di fare il bambino che fa i capricci!- le urlo, avvicinandomi a passo spedito e sostenendo il suo sguardo serio -Ah, ma tu che ne vuoi capire...sei solo una principessa che ha avuto sempre tutto, non puoi comprendere cosa significa vivere come ho vissuto io. Quindi sta' zitta, sta' zitta e- uno schiaffo, forte e ben assestato non mi permette di far continuare la frase.
-Cane cattivo, questo è per quello che mi hai fatto l'altro giorno...- sussurra, avvicinandosi a me -E, questo...- un altro sussurro, prima di scoccarmi un bacio sulle labbra -E per...beh, tutto il resto- mi fa l'occhiolino, ritornando verso la finestra.
-Sai, però, Inuyasha? Io credo che dovresti stare accanto a tuo padre, in questo momento...non sai mai, cosa può succedere...- fa, salendo sul bordo di essa, pronta a spiccare un salto -Ah, e, chiudi la finestra, quando dormi! Sennò prendi freddo!- un'ultima esclamazione beffarda, prima di sparire nel buio della notte e lasciarmi solo.
"Ma...ma...che significa? Non me l'aveva già dato, lo schiaffo?"

-Sicura, che ti vada bene così?- gli occhi dorati dell'uomo guardano la donna con sguardo indagatore, vedendola presto annuire.
-Si, credo che per ora basti...- fa, lei, pensierosa -Ma, sicuro che quello sia tuo fratello?-
Un lampo di rabbia nel volto -Fratellastro-
Forse, qualcosa di buono, iniziava finalmente a muoversi...


Angolino piccino picciò <3
Scusate per il ritardo di una settimana, ma non avevo molta ispirazione di questi giorni e ne ho aspettato qualche altro per vedere se sarei riuscita a scrivere il cap dell'altra mia storia...nulla, comunque. Si va avanti con "La regola della rosa", per ora.
Comunque, entrano in scena sempre più personaggi...e il cast dei "Cattivi" sembra essere quasi completo...io, penso di avervi dato abbastanza indizi per riconoscere ogni personaggio...ma poi, ehi, può darsi che non sia quello che pensate ;)
Si, okay, fin'ora non siete andati tanto male nell'indovinare...ma sono anch'io che vi ho dato parecchi indizi xDD
La madre di Inuyasha sta male, sembra assomigliare ad un'animale e, guarda caso, quest'ultimo è un lupo...wow molta fantasia da parte dell'autrice, eh? xD ma, vedete, qui voglio aprire una parentesi...sarò anche scontata nello scegliere le creature, ma l'importante è non fare sempre la stessa solfa nel settore "Trama" e via dicendo...
E poi, non ho ancora confermato nulla! U.u
Scrivendo d'altro...Inuyasha è certamente quello più confuso, ora come ora...tra corvi domestici e lune piene d'appertutto, chi non lo sarebbe? Non incolpatelo per non essere andato subito da sua madre, come ho già detto è molto confuso, e...il licenziamento, naturalmente non ci ha pensato davvero...prendete tutto come...una protezione di sé stesso; in fondo, la madre gli ricorda ciò che è realmente...e...poi vi spiegherò in seguito ;) Poi, Kagome...inizia a provare qualcosa? O sono solo...istinti?
Boh.
Scusate ma farle chiamare Inuyasha "Cane", era troppo carino, a parer mio...baka, invece, l'ho usato perchè la famiglia di Kagome è protensa più per essere giapponese...significa stupido/idiota, per chi non lo sapesse.
Il kimono è un'abito giapponese e il futon è il letto che usano loro. Ed è praticamente un letto a terra...al giorno d'oggi, credo che venga usato solo da chi è attaccato alle tradizioni.
Ho voluto dare una vena orientale ad Izayoi perchè, almeno a parer mio, penso ci stia molto con tutto il suo personaggio...non riuscivo proprio ad immaginarla come dama dell'alta società...ah, e la stanza dei genitori di Inu è in stile giapponese. Con ampie stanze, tatami e porte scorrevoli. La classica casetta giapponese del medioevo.
Dubbi risolti?
Le regole sempre rimandate...vabbè xDDD la madre di Inu non poteva aspettare, poverah...e il padre? Gli dirà qualcosa? Sono piuttosto indecisa, su questo fatto...vedrete in seguito...per non parlare delle regole...e tutto ciò che ancora deve succedere...
MYGODDO!
Datemi tempo, che tutto si risolve.
Poi, si, ho tolto l'immagine perchè, in qualche modo, mi veniva sempre sfocata e faceva schifo. Peccato, però :( Ho anche cambiato carattere di scrittura visto che, a parer mio, questo si adatta meglio alla parte "Regale" della storia...spero che non lo troviate confusionario.
Mi scuso per eventuali errori, che in questo periodo sembrano sfuggirmi sempre...e, grazie per aver letto :3
Alla prossima <3
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: scriveremibasta