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Autore: inlovewitharry    09/09/2016    4 recensioni
"Mescolare: 1 porzione di mistero, confusione e omicidio. Aggiungere: James, Lily, spie, scuola e sarcasmo. Aggiungere mescolando: 1 cucchiaio di caos e ostilità. Mescola usando: senso dell'umorismo e capacità di leggere. Servire: Shaken not Stirred"
Traduzione della celebre fanfiction inglese di Jewels5.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Capitolo 1: Somewhere Between Fairytales...
 
(oppure Il Ragazzo In Fiamme)
 
 
C'era una volta, non tanto tempo fa in un Paese non troppo lontano, una casa perfettamente normale, su una strada perfettamente normale, in una città perfettamente normale. O così sembrava.
 
Nella casa citata, viveva una famiglia. Non era una grossa famiglia, e la casa non era tanto grande - ma neanche tanto piccola. C'erano quattro camere da letto, due bagni, una cucina piccolina, un garage piccolo è un attico ancora più piccolo. Era una casa ordinata sembrava che niente di straordinario (per gli standard dei vicini) accadesse lì dentro. Non era quindi il tipo di casa che sembrava uscita da una fiaba, o almeno così credevano tutti.
 
In questa casa, ci viveva la famiglia Evans.
 
Il signor Benedict Evans era uno scrittore di un giornale e lavorava per la maggior parte delle volte nella camera da letto libera, che faceva anche da suo ufficio. Era un uomo alto e affascinante di poco più di quarant'anni, e l'unica cosa cattiva che avesse fatto (per quanto poco possa valere) era barare mente giocava a calcio, quando era giovane. Ma quello era passato.
 
La signora Anna Evans era una maestra d'asilo e lavorava anche lei a casa, nel lavoro che descriveva come dieci volte più difficile di quello del marito. La signora Evans era alta, magra, si muoveva con grazia e aveva un portamento raffinato. La signora Evans era, per dirlo in parole povere, una bellissima signora.
 
Petunia Evans era la figlia più grande ma non viveva più con i genitori. Quando aveva compiuto ventuno anni, si era trasferita in un appartamento nel Surrey. Aveva ereditato lo stesso fisico della madre, ma non la sua grazia. Aveva i capelli corti di colore biondo sporco e i suoi occhi severi erano grigiastri.
 
E infine c'era Lily.
 
Lily viveva ancora a casa Evans, ma solo nella porzione dell'anno in cui non era via al collegio. Anche Lily aveva il fisico della madre senza la postura perfetta e il portamento aggraziato (anche se il suo era difficilmente fiacco). I suoi capelli erano di un rosso chiaro, ma non sapeva di chi fosse 'la colpa' per questa sua caratteristica. I capelli biondi con sfumature rossicce (anche se spiccava più il biondo) di sua madre erano la cosa più vicina ai suoi di cui fosse a conoscenza. I suoi occhi erano la cosa che Lily amava più di se stessa, comunque. Erano grandi e di un verde acceso, molto simili a quelli di sua madre. Tra tutti gli Evans, Lily era la più strana.
 
Oltre ad essere l'unica rossa in tutta la famiglia, Lily era una strega e passava nove mesi all'anno a Hogwarts, scuola di Magia e Stregoneria. Lily non immaginava la sua vita come una fiaba, né la sua casa come un palazzo o il suo fidanzato come un cavaliere con un'armatura luccicante, né tanto meno si immaginava come una principessa da salvare. E forse, sotto certi punti di vista, aveva ragione.
 
Nella mattina in cui incomincia la nostra storia, una Lily diciassettenne si stava preparando per tornare a scuola. Era il primo di settembre. 
 
Come ogni persona umana, Lily aveva aspettato fino alla mattina della partenza per preparare le valigie. Erano le sette e aveva tre ore prima di dover lasciare la casa per dirigersi a Kings Cross. Era nella sua stanza, piegata sopra al grosso baule situato nel suo letto, impegnata a piegare vestiti e infilarli dentro.
 
La camera di Lily era molto "cameretta di una bambina di undici anni", ma era molto bella. Le pareti erano dipinte di un rosso che somigliava al rosso del tramonto e c'erano come minimo quattro lampade color lava in diverse parti della stanza. Le porte per uscire e le ante dell'armadio erano ornate di perline, così come le tende della finestra. L'ultima volta che Lily aveva decorato questa stanza era stata quando aveva undici anni e aveva ricevuto la lettera di accoglienza a Hogwarts. La sua prima lettera di Hogwarts.
 
La sua settima lettera della scuola era appoggiata sulla toletta, il sigillo rotto e una spilla oro che scintillava attraverso la lampada color lava. Sulla spilla c'erano scritte due parole: 'Capo Scuola'.
 
Una canzone dei Simon and Garfunkel, senza senso ma incredibilmente orecchiabile, faceva da sottofondo grazie al giradischi datato, e la giovane strega stava cantando a bassa voce le parole. La sua voce non era male, ma non era neanche lontanamente come quella di Linda Ronstadt. Di sottofondo c'era anche il ticchettio della macchina da scrivere del signor Evans proveniente dalla stanza a fianco - suo padre era sempre sveglio presto a scrivere. Facendo più attenzione, Lily poteva anche sentire i rumori di sua madre giù dalle scale, mentre friggeva il bacon per la colazione. Era proprio una cosa tipica della signora Evans, quello di alzarsi presto e fare tantissime cose da mangiare a colazione.
 
Mentre finiva di piegare il suo maglione preferito, Lily tolse automaticamente un ciuffo di capelli rossi dalla sua faccia e gettò un'occhiata alla spilla luccicante sulla toletta. Non riuscì ad evitare di sorridere orgogliosa. Era CAPO SCUOLA! Nel corso dell'eccitazione dovuta alla fine del suo sesto anno, aveva completamente dimenticato che durante le vacanze estive Silente (preside di Hogwarts) avrebbe selezionato una Capo Scuola è un Capo Scuola. Non se n'era ricordata, infatti, fino a due settimane prima, quando arrivò la lettera, con tanto di lista dei necessari materiali scolastici, una lettera di congratulazioni e una spilla.
 
Pensò a chi potrebbe essere il Capo Scuola mentre guardò i vestiti nel suo armadio un'altra volta, e Lily non si preoccupò più di tanto. Aveva molta fiducia in Albus Silente e negli insegnanti di Hogwarts. Per la maggior parte. Adelaide Grossman, l'insegnante di Erbologia era una ovvia eccezione. Era una disgrazia secondo la metà della popolazione di Hogwarts: Lily inclusa.
 
Lily diede un'occhiata ad una cintura di pelle marrone, chiedendosi se avrebbe dovuto portarla con se. Decise di lasciarla a casa, perché dubitava di usarla e il detto "meglio al riparo che tristi" era (per quanto ne sapeva Lily) un cliché e non completamente vero. Se avesse avuto ragione o no non poteva essere determinato in quel momento.
 
Il disco dei Simon and Garfunkel terminò e Lily lo tolse tristemente dal giradischi e lo rispose al suo posto. A Hogwarts, apparecchi come giradischi o televisioni non funzionavano e la musica babbana (non magica) era una delle cose che le mancavano da casa. Però Lily aveva conosciuto un sacco di nuova musica che poteva sentire a Hogwarts grazie ai consigli dei suoi amici. "Artemus's Arrow" e "Snitch Snatch" erano le sue band magiche preferite.
 
Dopo aver lanciato dentro al baule l'ultimo vestito di cui aveva bisogno (o che voleva portarsi dietro) ed avere messo nella sua borsetta la divisa per cambiarsi nel treno, Lily si buttò nella parte non occupata del letto. Quest'estate Lily era stata molto pensierosa sul suo futuro, perché l'indomani avrebbe iniziato le lezioni del suo ultimo anno a Hogwarts. Dopo di ciò, sarebbe stata sola.
 
Tecnicamente, 'da sola' non era completamente giusto. Avrebbe avuto i suoi amici e l'uomo che le aveva infilato l'anello turchese al dito medio. Lily sorrise guardandolo. Era un anello bello e perfetto e rappresentava una relazione bella e perfetta. Elijah Trent era la cosa più vicina alla perfezione che Lily avesse mai incontrato, a parte sua madre. Ma era diverso, quello.
 
Però il supporto di Elijah Trent non poteva andare molto lontano. Non sarebbe stato ad Hogwarts quest'anno, perché aveva un anno in più di Lily e si era diplomato l'anno prima. Al momento, stava lavorando al Ministero della Magia e questo preoccupava maggiormente Lily. Elijah aveva già così tanto successo. Aveva solo diciotto anni e aveva incominciato a lavorare solo pochi mesi prima, ma la sua carriera sembrava già destinata ad andare a gonfie vele. Questo faceva più pressione su Lily. Aveva buoni voti, certo, e la Professoressa McGranitt - durante i consigli per la carriera dati due anni precedenti - disse che i suoi voti le avrebbero permesso di fare praticamente quasi tutti i lavori che desiderava. Ma se...?
 
"Hai fatto la valigia Lily?" urlò la signora Evans dalla cucina.
 
"Sì, mamma," rispose Lily.
 
"Petunia sarà qui in un'ora, quindi renditi presentabile per quell'ora..."
 
Lily gemette.
 
"Che cosa era quello?"
 
"Niente mamma, niente..."
 
Sospirando e rotolandosi nella sua piccola parte del letto ancora libera, Lily si diede uno schiaffo morale per averlo dimenticato. Petunia e Vernon sarebbero venuti. Vernon Dursley era il compagno di Petunia. Non erano sposati (entrambi molto dedicati al lavoro e entrambi non pensavano che fosse assolutamente necessario), ma la signora Evans aveva sempre voluto che lo fossero. Per altre ragioni, o forse per essere semplicemente 'la madre della sposa', la signora Evans lo accennava sempre a Petunia. Nonostante la relazione con Elijah poteva essere considerata 'seria', non erano assolutamente promessi sposi.
 
Lily si alzò dal letto e si avvicinò alla toletta. Prese una spazzola e si pettinò i capelli, fissando con poca soddisfazione la sua immagine riflessa. La solita immagine. I soliti capelli rossi cadevano oltre le sue spalle. I soliti occhi verdi brillavano contro la luce della lampada color lava. La solita faccia fiera e magra sembrava sempre uguale, eccetto per quel pizzico di rossore di eccitazione nelle sue guance. La stessa mezza dozzina i lentiggini erano situate sempre sul solito naso piccoli e dritto. Era una bella faccia. E a Lily non piaceva.
 
Tirò giù una scatola di trucchi rossa e oro dalla mensola vicino allo specchio e diede un'occhiata al coperchio aperto, circondato da fotografie. Erano per la maggior parte foto magiche, poiché i soggetti non erano fermi come nelle fotografie babbane; invece salutavano, sorridevano, facevano l'occhiolino e boccacce dal loro mondo di carta.
 
Lily sorrise reminescente alla foto nell'angolo destro; era un'immagine di lei e Elijah seduti sull'erba sotto un albero con le sue braccia intorno a lei. Sotto c'era un'istantanea di una quindicenne dai capelli castani e dalla faccia rotonda e allegra, con occhi dolci e marroni. Sotto ancora c'era una foto babbana raffigurante la famiglia Evans. Era una foto vecchia - scattata prima che Lily entrasse a Hogwarts e quindi lei e sua sorella erano ancora in buoni rapporti. Lily era piccola e ossuta in quarta immagine, e i suoi capelli rossi erano tagliati in un secco caschetto. Nella opposta c'era un'altra immagine magica. C'erano sette persone che indossavano una divisa oro e scarlatto e tenevano scope in mano. Stavano tutti sorridendo e salutando e sembravano accaldati e scompigliati dal vento. Era una foto del torneo di Quidditch di Hogwarts dell'anno precedente. A coprire la metà più bassa della foto c'era una foto di tre ragazzi. Uno aveva i capelli rossi e le lentiggini, un altro aveva i capelli color sabbia e una faccia lunga e pallida e l'ultimo era un sedicenne eccezionalmente bellissimo, con i capelli neri disordinati e occhi vivaci grigi. Nonostante uno non potesse immaginarselo alla prima, l'ultimo ragazzo era nella scatola dei trucchi di Lily solo perché era in foto con gli altri due. Sotto c'erano altre sue immagini. Una era una miniatura di un castello che sembrava uscito da una favola: Hogwarts. L'altra raffigurava due ragazze di sedici anni. Una era asiatica con i capelli lunghi e una montatura degli occhiali quadrata, l'altra era una bella ragazza con gli occhi azzurri, capelli color miele e una faccia abbronzata. Avevano le anni intrecciate dietro le spalle e sorridevano a Lily. La bionda faceva anche l'occhiolino.
 
Ogni volta che Lily apriva questa scatola di trucchi, guardava le foto e si ricordava dei bei momenti passati. Dopo aver finito la sua vita 'attraverso i ricordi', cercò tra i numerosi prodotti di make up che non aveva mai usato e che probabilmente non avrebbe mai cominciato a farlo. Infine, trovò le sue necessità (eye-liner e lucida labbra - era totalmente terrorizzata dal fondotinta e mascara) e cominciò ad applicarli.
 
Non ci mise molto, e quando finì, mise via la scatola dei trucchi nel baule. Diede un'ultima occhiata intorno alla stanza per essere sicura di non aver dimenticato nulla. Poi, sentendosi soddisfatta, Lily chiuse il baule a chiave e uscì dalla sua stanza per dirigersi in cucina.
 
"Buongiorno Lily," disse la signora Evans, guardando fugacemente entrare la figlia prima di ritornare alla preparazione della colazione.
 
Lily si avvicinò alla madre e le mise un braccio intorno al fianco. "Non devi fare tutto questo," disse grata.
 
"Lo so," disse la signora Evans e baciò Lily sulla tempia. C'era un tempo in cui Anna Evans riusciva a baciare la figlia senza problemi tra i capelli, ma da quando Lily era cresciuta in altezza pochi anni prima, era diventata troppo alta.
 
"Non fare troppo, mamma," aggiunse,  guardando la pila di bacon che era già stato fritto.
 
"Non sto facendo troppo."
 
"Hai fatto i toast alla francese."
 
"Beh, non hanno molto ripieno..."
 
"E i pancakes."
 
"E quindi?"
 
"Per cinque persone..."
 
"Ce la farò," disse la signora Evans senza darci molto peso, "ora vai a sederti. Se avrò bisogno del tuo aiuto, chiamerò tuo padre." Madre e figlia ascoltarono il suono della macchina da scrivere del signor Evans.
 
"Buona fortuna allora, mamma," disse Lily alzando un sopracciglio, ma si sedette lo stesso al tavolo della cucina.
 
"Quindi hai finito completamente di fare la valigia?" chiese la signora Evans.
 
"Sì," disse Lily, "eccetto per tutta la roba che ho scordato e che mi arriverà dopo che mando un gufo a prenderla tra una settimana."
 
"Beh certo, oltre a quello," disse la signora Evans scuotendo la testa e sorridendo. Lily sorrise e guardò con nonchalance il giornale sulla tavola. Il titolo e la foto la spaventarono.
 
"Donna Misteriosa Trovata Morta nel Fiume. Causa di Morte: Sconosciuta."
 
Lily fece sparire il giornale velocemente e sotto altri giornali. Era già una cosa brutta leggerlo sulla Gazzella del Profeta (il giornale magico più importante) senza doverlo trovare anche su un giornale babbano. Ma lo riportavano tutti. Magari i babbani non capivano completamente cosa stesse succedendo, ma non erano stupidi. Capivano che c'era qualcosa di strano, anche se sapeva che pochi babbani lo facevano davvero.
 
La donna nella foto - chiunque fosse - era senza dubbio (secondo Lily) una strega. Il suo corpo non era stato sottoposto ad una autopsia quindi non c'era stato modo di identificarla. Il fatto era che, secondo il governo babbano, quella donna non esisteva. Era il caso di molte streghe e maghi di discendenza magica, anche se Lily non faceva parte di essi. Dato che i suoi genitori non erano magici e aveva scoperto di essere una strega solo a undici anni, Lily esisteva ufficialmente. C'era qualcosa di confortante su di ciò.
 
Una cosa non confortevole era guadare la foto. Lily sapeva chi fosse l'assassino - lo sapevano la maggior parte dei maghi europei (e probabilmente anche qualcuno al di fuori). Il giornale le ricordò una storia che aveva letto anni prima nella Gazzetta del Profeta. Lo aveva citato. "Io sono Lord Voldemort" aveva detto; dopo di ciò la maggior parte dei Maghi aveva troppa paura di pronunciare il suo nome e 'tu-sai-chi' era diventato il termine più comunque per lui. Lily pensò che fosse ridicolo, perché il secondo termine invocava molta più paura dello stesso 'Voldemort'.
 
"Lily? Terra chiama Lily..." stava dicendo la signora Evans, portando Lily di nuovo alla realtà.
 
"S-s-scusa... Che hai detto?"
 
"Ti ho chiesto se mi vai a chiamare tuo padre - ho bisogno di lui per fare i waffle..."
 
"Fai anche i waffle?"
 
"Perché no?"
 
"Mamma, hai fatto i toast alla francese, i waffle, il bacon, le uova, la salsiccia e i pancakes. Se non ti conoscessi bene, penserei che stessi festeggiando il mio ritorno a scuola."
 
"Non dire stupidate," disse la signora Evans scuotendo la mano come per spazzare via le parole della figlia, "se stiamo festeggiando è solo per il tuo nuovo ruolo da Capo Scuola. Ora vai a chiamare tuo padre e finisci di prepararti. Petunia e Vernon saranno qui presto."
 
Alla fine però, Petunia e Vernon arrivarono solo alle otto - l'ora prefissata. Nei dieci minuti antecedenti, la signora Evans si fece sempre più impaziente di rivedere la figlia maggiore. Lily lo era un po' meno, perché lei e la sorella non andavano sempre d'accordo e la presenza di Vernon Dursley rendeva solo le cose peggiori.
 
Quando si fecero le otto, Lily era immersa nella lettura di un libro in sala, la signora Evans stava controllando che fosse tutto a posto, il signor Evans stava guardando con aria critica i waffle che aveva preparato e Petunia Evans e Vernon Dursley bussarono alla porta principale. Lily, trovandosi insala e quindi più vicina all'entrata, era la persona che si doveva occupare di aprire la porta.
 
Petunia era ferma nei gradini ed era sempre uguale nonostante avesse un taglio di capelli diverso. Lily aveva visto la sorella solo due volte durante le vacanze estive e Vernon solo una volta. Vernon era leggermente dietro a Petunia, e aveva l'aria sospettosa.
Forse per qualche idea che gli aveva inculcato la sua ragazza o forse proprio a pelle, a Vernon non piaceva molto Lily. Il sentimento era completamente ricambiato e ciò significava che o i due si sarebbero cominciati a picchiarsi o sarebbero rimasti freddamente civili tra di loro. Fino a quel momento era stata la seconda opzione.
 
"Ciao Petunia; ciao Vernon," disse Lily mantenendo la distanza e spostandosi per fare entrare i due.
 
"Ciao Lily," disse Petunia, con un tono meno freddo del solito. Lily sospettò che fosse per il fatto che non si erano dovute incontrare spesso recentemente.
 
"Lily," disse Vernon semplicemente, facendo un cenno con la testa.
 
La signora Evans entrò nell'atrio. "Petunia! Vernon!" li abbracciò entrambi brevemente (indugiando un poco di più su sua figlia) e li invitò nella cucina. La signora Evans era una persona estremamente accogliente e se non fosse per il frequente sarcasmo del signor Evans, Lily si sarebbe chiesta come lei e Petunia potessero essere uscite da una come loro madre.
 
Vernon e Petunia entrarono in cucina, salutarono il signor Evans che stava friggendo le uova e si sedettero al tavolo ben apparecchiato.
 
"Vai a sederti e parla con tua sorella, Lily," sussurro la signora Evans alla figlia minore, non appena quest'ultima cercò di aiutare suo padre con le uova. Lily lanciò un'occhiataccia veloce alla madre, prima di sedersi dalla parte opposta dei due ospiti.
 
Non c'era dubbio su chi fosse la figlia Evans più bella. Petunia non era bruttissima, ma aveva una faccia lunga e appuntita. La sua intera armonia del visto faceva sì che sembrava sempre disgustata da qualcosa - l'opposto della signora Evans. Il suo fisico era simile a quello di Lily a undici anni - secco (anche se Lily era piuttosto bassina fino a quando aveva tredici anni, mentre Petunia era piuttosto alta) - e il suo collo era molto lungo. La blusa senza maniche che indossava in quel momento non aiutava affatto a far sembrare il collo corto.
 
Dal punto di vista caratteriale, o uno amava Petunia o la odiava. Lily era l'unica persona che non si sapeva decidere.
 
Lily toccò nervosa l'orlo della sua camicia verde, prima di alzare lo sguardo e guardare i due seduti di fronte. La stavano fissando male entrambi. 
 
"Quindi..." inizio Lily imbarazzata, "come avete passato l'estate?"
 
"Abbastanza bene," disse Petunia velocemente. Addrizzò una rosa nel centro tavola.
 
"È successo qualcosa di esaltante?"
 
"Vernon ha avuto una promozione."
 
"Davvero? Che lavoro hai ora?" Lily trattenne un 'che lavoro inutile e noioso hai ora?' Com'era possibile che uno lavorasse in uno stabilimento che faceva bulloni e si sentisse completo? Non faceva neanche i bulloni, tra l'altro!
 
"È un supervisore," disse Petunia, come per proteggere il suo ragazzo da parlare con la sorellina 'mostro'. Questi era esattamente cosa pensava la più grande della più piccola - o almeno quello che aveva capito Lily.
 
"Davvero? E cosa fa?"
 
"Supervisiona."
 
Detto da un'altra persona, sarebbe stata una frase sarcastica ma Petunia era serissima.
 
"Capisco," disse Lily lentamente, "e tu, Petunia? Come va il lavoro?" Lily notò che sua madre le aveva tirato un'occhiata grata.
 
"Oh bene," disse Petunia con interesse nella sua voce; era probabilmente il cambio di argomento. "Ho un lavoro importante alla villa degli Haynes... Faranno una festa il mese prossimo e vogliono che io ridecori la casa prima."
 
Petunia era una decoratrice di interni.
 
Non ci un un'altra conversazione dopo di ciò fino all'inizio della colazione, quando la signora è il signor Evans si trovarono concentrati in una conversazione con Petunia e Vernon. Lily mangiò più o meno in silenzio, ma osservò molto. Per esempio, vide che suo padre stava fingendo di essere molto interessato e che sua madre lanciava qualche volta occhiate apprensive alla coppia. Ovviamente Lily aveva già notato queste cose in passato.
 
Quando Lily aveva già finito il suo bacon e le uova e stava iniziando a preoccuparsi dei pancakes, tutto stava andando liscio come l'olio. Petunia infatti sembrava più gentile con lei del solito. Fu quando Lily taglio il primo pezzo di pancake che apparì il primo segno di pericolo. 
 
Vernon doveva aver notato qualcosa di strano negli occhi del signor Evans durante la loro conversazione e doveva averlo scambiato per disapprovazione. Dopo un minuto o due di silenzio ricco di pensieri, che aveva notato solo Lily, Vernon arrivò alla conclusione che l'unica cosa il signor Evans poteva trovare insoddisfacente su di lui erano i suoi modi freddi nei confronti della figlia minore.
 
Il giovane signor Dursley non conosceva le abilità di Lily. Tutto quello che sapeva era che Petunia non la sopportava e che era (usando le parole di Petunia) un po' un 'mostro'. Ma questi pensieri non scorrevano nella sua testa mentre rimaneva seduto e aspettava l'approvazione di tutti. Aveva comunque un annuncio importante da fare quella mattina. E l'unica cosa che voleva fare era impressionare il signor Evans, quindi fece tutto il necessario per adempiere il suo obiettivo.
 
"Vai ancora a scuola, vero?" grugnì a Lily. Lei, inizialmente non aveva la più pallida idea a chi si fosse rivolto, fino a quando vide tutti gli occhi rivolti a lei e iniziò a dire:
 
"S-s-scusa...? Che hai detto?"
 
"Vai ancora a scuola?" ripeté Vernon.
 
Lily ci rimase di stucco. Diede un'occhiata veloce a Petunia che era sbiancata di colpo e la guardava mordendosi il labbro. Lily aveva dei brutti ricordi con gli ex di Petunia. Lily pensava che sua sorella avesse il diritto di essere irritata dopo che un fidanzato aveva cercato di flirtare con Lily quando era venuto a casa loro o dopo che un ragazzo aveva chiesto a Petunia di essere il suo accompagnatore del ballo solo dopo aver compreso che Lily era via a scuola; ma Lily non capiva perché Petunia incolpava LEI per questo. Beh, anche se l'avesse capito, non era giusto. 
 
"Oh... Er... Sì," disse Lily, mentre un pezzo di pancake le cadde dalla forchetta.
 
"A che scuola vai?"
 
"Io... Er... Um..."
 
Petunia scosse la testa verso sua sorella con più nonchalance possibile, segnalando che Vernon non sapeva dell''anormalità' di Lily; Lily lo aveva già capito e pensò rapidamente.
 
"Vado in un collegio al nord," disse tremando.
 
"Pensavo che la Helene's Academy fosse a Londra..." disse lentamente Vernon, "è dove andava Petunia, no?"
 
"Lily non va lì," disse velocemente la signora Evans, "va a..."
 
"Accademia di Santa Clara per giovani ragazze." sparò a caso Petunia.
 
"Che è a...?"
 
"Liverpool" concluse Lily.
 
"Oh sì - la mia cuginetta va lì..." disse Vernon pensieroso; Lily strabuzzò gli occhi. "Magari la conosci... Si chiama Jane Smi..."
 
"Non conosco molto le ragazze più piccole," lo interruppe Lily.
 
"Ha sedici anni..."
 
"Conosco solo le ragazze del mio anno per nome," fu la veloce bugia come risposta.
 
"Capisco," disse Vernon annuendo, "ma sai, pensavo che l'Accademia iniziasse alla metà di agosto."
 
Ci fu una pausa imbarazzante, mentre tutto pensavano. Poi, ogni membro della famiglia Evans inventò simultaneamente diverse scuse per l'assenza di Lily da scuola. Variarono da una 'caviglia rotta' appena guarita ad uno sbaglio di iscrizioni.
 
Vernon li guardò tutti come se fossero impazziti e Petunia impallidì. Lily trattenne una risata - per qualche strana ragione trovava la situazione estremamente divertente - e cercò di smascherarla bevendo il caffè. Il signor e la signora Evans di scambiarono delle occhiate apprensive. Pure Vernon capì che c'era qualcosa di strano.
 
"Er... Ti piace la scuola?" chiese prontamente.
 
"Molto."
 
"Ti trovi bene con Bradshaw? Come insegna?"
 
"Oh sì, insegna molto bene."
 
"Davvero?"
 
"Sì è molto brava."
 
"Bravo."
 
"Scusa?"
 
"È molto BRAVO intendevi... Il professore Joseph Bradshaw..."
 
"Oh sì, intendevo quello. Tua cugina ti tiene molto informato."
 
"Parla costantemente."
 
Petunia guardò Lily e sembro voler dire 'finisci questa dannata conversazione'. Lily, molto a disagio, cercò di non dire niente. Però Vernon notò le occhiate dei signori Evans e le scambiò per segni di soddisfazione e quindi continuò a fare domande a Lily. Stava diventando anche curioso.
 
"Ti piace Liverpool?" chiese.
 
"No vado molto in giro in realtà," disse Lily.
 
"Mia cugina dice che avete delle uscite regolarmente."
 
"Non mi piace la città."
 
"Stai tutto il giorno a scuola?"
 
"Sì."
 
"E ti piace?"
 
"Terribilmente."
 
"Davvero?"
 
"Sì."
 
"Petunia ama la città."
 
"Lo so."
 
"Che strano che a te non piaccia."
 
Quella conversazione finì per un momento, e Petunia pensò di essere salva. Ma si sbagliava.
 
"Qual è la tua materia preferita?"
 
"Incantesimi."
 
"COSA?"
 
Era una risposa automatica e ora Lily doveva pagare pegno per l'abitudine. Si morse il labbro e disse, "v-v-voglio dire... La materia di incanto. È un modo di dire per classificare le lezioni di etichetta e grazia, sai?"
 
"Lily è molto elegante, sai" disse la signora Evans, sorridendo appena.
 
"Capisco," disse Vernon a disagio. Non era COMPLETAMENTE idiota, aveva capito che c'era qualcosa che non andava.
 
Ad un certo punto, Lily sentì un improvviso 'pop'. All'inizio pensò di essere stata l'unica a sentirlo, ma purtroppo anche Vernon l'aveva captato. Lui guardò la cucina e chiese, "cosa è stato?"
 
La signora Evans guardò Lily che scosse la testa. Lily era ovviamente l'unica a capire di cosa si trattasse, ma prima che uno di loro rispondesse la cosa peggiorò ancora.
 
La sala era connessa alla cucina e ogni cosa che vi succedesse era perfettamente visibile dal tavolo della cucina. Con questo si include anche il camino, che si trovava proprio nel muro davanti alla cucina e una voce proveniente proprio da quella direzione richiamò l'attenzione di tutti.
 
"Hey Lily! Sei lì?" disse una voce dalla sala. Tutti si girarono a vedere chi fosse.
 
Le spalle e la testa di un ragazzo dell'età di Lily erano visibili in mezzo alle fiamme blu nel camino. Tutti lo fissarono: Lily inclusa. Fu la prima a svegliarsi dallo shock. Saltò fuori dalla sedia e praticamente volò dal camino, cercando di non fare vedere il ragazzo a Vernon e Petunia.
 
Il giovane sorrise vedendo Lily. I suoi capelli erano castani con sfumature rossastre, e la sua faccia era leggermente ricoperta di lentiggini. "Ciao, Lily!" disse, "ti volevo chiedere se avevi visto le notizie..."
 
Lily lo interruppe, "Eddie! Cosa fai qui?" sussurrò furiosamente, "non sai che la mia famiglia è babbana?"
 
"Miseriaccia! Non sanno che sei una maga, vero?" chiese il ragazzo chiamato Eddie, troppo rumorosamente.
 
"Eddie, levati di qui!" Mormorò Lily stizzita, "il ragazzo di mia sorella è qui e NON LO SA."
 
"Oh, scusa Red*" disse Eddie, mettendosi una mano sopra la bocca come se avesse detto qualcosa di decisamente sbagliato, "volevo solo sapere se avevi letto il giornale..."
 
"Santa pazienza, no!" lo interruppe Lily, "parleremo nel treno, ciao!"
 
"Ciao Lily" disse Eddie e con un piccolo 'pop' scomparve.
 
Ci fu silenzio. Lily si girò lentamente verso la sua famiglia. Sua madre, suo padre e sua sorella non avevano mai visto qualcuno viaggiare tramite polvere magica prima (era in questo modo che Eddie Bones comunicava con lei da trenta miglia di distanza), e ovviamente neanche Vernon Dursley. Fissò Lily.
 
"Ma che diavolo...?"
 
"Vernon," disse calma Petunia, "dovremmo andare a casa."
 
"Che?"
 
"Andiamo," Petunia si alzò, prendendo la mano di Vernon e tirandolo fuori dalla sedia, "devo spiegarti qualcosa."
 
"C'era qualcuno nel suo camino," disse Vernon al signor Evans, mentre la coppia se ne stava andando.
 
"Non riesco a capire come..." iniziò il signor Evans, senza preoccuparsi di finire la bugia.
 
Uscendo Vernon e Petunia si scordarono quasi di dire 'arrivederci' e Petunia fece sbattere la porta dietro di lei.
 
OuOuOuOuOuOuOuOuOuOuOuOuOuOu
 
* Red = rossa. Non l'ho tradotto perché più avanti nella storia il nomignolo avrà una parte importante e traducendolo in italiano avrebbe perso il senso.
 
• angolo della traduttrice: ecco il primo capitolo - ce l'ho fatta! Come scrive Jewels5 alla fine, questo capitolo non è molto movimentato, ma era cruciale per presentare una delle protagoniste, Lily Evans. Abbiamo quindi capito com'è più o meno di carattere (fortunatamente non è la classica secchiona sempre a studiare) e com'è la situazione con Petunia - e devo ammettere che la scena con Vernon è stata fenomenale!
Dal prossimo capitolo - che iniziò a tradurre quindi entro poco cercherò di postarlo - la storia si movimenta un po' facendo entrare in scena l'altro protagonista, James Potter. Quindi se questo capitolo non vi ha molto convinto, vi consiglio vivamente di continuare a leggere almeno fino al secondo e il terzo perché è lì che la vera storia inizia.
 
Se volete, lasciate una recensione - scrivete ho fatto degli errori o se ho interpretato qualcosa male, ma mi farebbe anche piacere se scriveste un commento sulla storia del capitolo, così possiamo commentarlo insieme! 
Per ogni cosa - e per vedere quando aggiorno - potete anche trovarmi su Twitter (@silvxa).
 
Un'ultima cosa: stavo pensando di tradurre anche 'Delicate' una fanfiction sulla nuova generazione con il pairing Rose/Scorpius. Fatemi sapere se a qualcuno piacerebbe - e se avete delle fanfiction che potrei tradurre in particolare!
 
Un bacio,
Silvia.
  
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