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Autore: Messier97    09/09/2016    0 recensioni
[Heaven’s Door Yaoi GDR]
[Heaven’s Door Yaoi GDR][Heaven’s Door Yaoi GDR]L.I.F.E. è una Libreria Interpretativa per la Formazione Emotiva che i programmatori della Prometheus Incorporation hanno testato sull'Androide RC-121K alias "Naoki" nel tentativo di riprodurre un'accelerata esperienza di formazione emotiva nelle Intelligenze Artificiali su simulazione dell'Apprendimento Umano.
Purtroppo gli Algoritmi che compongono il software scritto tramite L.I.F.E. non sempre funzionano perfettamente in una realtà non booleana (...).
Genere: Comico, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Date: 23.09.2015

H: GMT+9 07 29' 59''

Alarm clock set: GMT+9 07 30' 00''

 

_initializingWarningBell()...

 

Apre le palpebre sapendo che sono le 7.30.00 del mattino del 23.09.2015. La pressione del proprio corpo contro il morbido divano della vasta anticamera è di 169'987.68 N per un'altezza di 152m esatti sopra il livello del mare ed una massa di 114kg netti con un errore del 0.05% dovuto ai corti pantaloncini che indossa, i calzini a fantasmino e la canottiera con la stampa di un'amanite muscaria molto sorridente.

Le pupille restringono a f/2.8 mettendo a fuoco l'immagine dello schienale del proprio divano. Le palpebre battono due volte ad un quinto della frequenza standardizzata. Il sistema di ventilazione incamera due volte la capienza media d'aria, espandendo i polmoni bionici in uno sbadiglio leonino.

L'androide si solleva spingendosi con le braccia in una posizione seduta, le gambe scendono dal divano attorcigliandosi al cavo USB connesso al computer centrale del Network casalingo.

 

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Gli occhi si muovono in una scansione della propria anticamera. Niente è diverso da come lo ha lasciato prima dello stand-by avviato alle 23 49' 51'' del 22.09.2015. Niente eccetto Buffering (la tartaruga) che ha lasciato la sua vaschetta ed è andata ad infilarsi nell'angolo dietro l'armadio. Nessun arto in vista, solo un guscio dormiente.

Si solleva in piedi, scaricando i 114kg di massa sulle proprie robuste gambe e muove i propri passi in direzione del computer centrale, attento a non inciampare nel cavo che lo connette ad esso. Le vibrazioni sotto le sue tallonate regalate al pavimento gli riempiono le orecchie ed i sensori tattili sotto la pianta del piede. Si ferma a 0.4m dal computer allungando la mano destra ad afferrare l'USB ed imprimendovi l'esatto quantitativo di forza la estrae.

 

_runningAutoWrap()...

 

Il cavo viene riavvolto e ritratto sino a scomparire del tutto, richiamato contro il coccige dell'androide. La mano sinistra viene mossa dietro la schiena e con una pressione esatta la USB viene fatta scomparire sotto la bioskin tramite la chiusura a pressione che ne consente la protezione da infiltrazioni esterne di acqua e/ pulviscolo e/o cose varie.

La luce filtra dalle grosse vetrate della casa, le cui tende sono tirate ma senza che abbia chiuso gli scuri all'esterno. Inala aria e molecole organiche che gli raccontano della presenza delle proprie piante. Vasi rigogliosi di verde e fiori colorati si alternano alla presenza di schermi, hardwares e dischi vari. Cavi neri si dipanano come radici della sua collezione vegetale. Si dirige alle spalle dell'atrio, attraversando quella porta antincendio che porta all'interno della serra. Gli odori si sovrappongono, la luce è innumerevolmente maggiore data l'intera struttura in vetro. Controlla il termometro, controlla il barometro e l'igrometo del blocco principale e poi di ogni sottosezione del proprio piccolo ma efficacie paradiso privato. Attiva il sistema di nebulizzazione ed apre alcuni condotti del sistema idrico. Non tutti. 1A, 1B, 2B, 3C per quello che riguarda la nebulizzazione; 1C, 2A, 3B per le pompe idriche. 2C, 3A sono lasciati invariati.

Recupera infine un annaffiatoio verde di plasticaccia, lo riempe ad una tubatura aperta che richiude inseguito, e si dirige talloneggiando pachidermicamente verso l'interno della casa.

Gli ci vogliono due o tre giri per annaffiare manualmente le piante interne all'appartamento, le piante esterne nelle aiuole. Dall'esterno attiva anche gli idranti per il giardino mentre man mano disattiva i vari monitor interni alla serra.

 

H: GMT+9 07 49' 59''

Reminder alarm set: GMT+9 07 50' 00''

 

_initializingWarningBell()...

 

Raddrizza la schiena dai gerani che stava annaffiando e si dirige verso l'ingresso di casa. Lascia le scarpe a lato della porta e si muove nuovamente in direzione della serra dove posa l'annaffiatoio dopo averlo svuotato, al rovescio per farlo scolare. Attraversa una seconda volta la grossa casa vuota, vuota eccetto piante, piantine e cavi elettrici ovviamente (e tartaruga) dirigendosi verso la camera. Tira fuori un completo perfettamente pulito e stirato, si toglie di dosso gli abiti e si infila in quelli predisposti la sera precedente. Si cambia i calzini con un paio di colore scuro, infila dei pantaloni grigi, lunghi e dritti, una camicia bianca che abbottona fino all'ultimo bottone, inclusi i polsini, ed infine una giacca abbinata ed una cravatta rossa che si annoda al collo.

Si guarda allo specchio. Impeccabile. Il pettine mette a posto i ciuffi di crine sintetico, sistemandoli in modo che la riga del caschetto sia perfettamente simmetrica.

 

H: GMT+9 07 58' 30''

 

Chiude la porta di casa con un giro di chiavi prima di incamminarsi lungo la strada per il Narita Botanical Research Center. Le mani oscillano ai lati del corpo in una perfetta sincronia, la regolarità del passo segue successioni numeriche di una geometria pulita e cristallina, algoritmi perfetti di movimento.

Si ferma ad ogni semaforo rosso e pure ad ogni semaforo giallo. Osserva perplesso ed a tratti incuriosito le persone che gli sfrecciano accanto per guadagnare l'altro lato della strada in tempo.. anche quando è chiaro come una banale sottrazione di secondi che non riusciranno mai ad atterrare sull'opposto marciapiede prima che il rosso scatti. L'orologio ticchetta, i secondi corrono e le gambe delle persone sono perennemente ancora lungo le strisce pedonali quando il semaforo cambia colore.

 

_rebootingGps()...
_updateStreetNews()...

 

Taglia attraverso il parco e poi dal cortile aperto di un negozio di biciclette usate, per evitare la strada chiusa per lavori alle infrastrutture. Attraversa il canale e ne segue il corso fino al moderno e isolato centro di ricerca. Ne raggiunge la porta posteriore bypassando la segreteria e portineria, guadagnando direttamente lo scanner verso cui solleva il braccio sinistro, sbottonandosi il polsino e mostrando il barcode che riporta all'interno del polso destro. Sul display compare, dopo la lettura, il codice: 978-0-00-735083-4.

Le porte si aprono e lui si immerge nel familiare ambiente del centro di ricerca.

 

H: GMT+9 12 35' 46''

 

-Ehi Naoki.. andiamo a pranzo.- le voci dei colleghi vengono registrate dal sistema senza distrarre l'androide dalla lista di codici che vede scorrere velocemente sotto i propri occhi. La USB è nuovamente estratta e connessa ad uno dei computer del laboratorio. Sta analizzando una simulazione di reazioni enzimatiche riguardanti una particolare componente di una delle numerose piante officinali che la facoltà di medicina ha spedito per una collaborazione con la specializzazione di fitoterapia della Mitsuhashi. L'androide non annuisce né sposta lo sguardo, limitandosi ad un pacato -Va bene.-

Qualcuno scuote il capo, qualcuno ridacchia, per lo più viene ignorato.

 

H: GMT+9 14 33' 21''

 

-Izumi-san i sorted data del T1b sono in printing al P2.-

Il ricercatore solleva gli occhi dalle proprie scartoffie puntandoli sull'androide impassibile che gli sta in piedi a circa mezzo metro di distanza. Inespressivo come al solito, quell'albino efficiente ma a tratti un po' strampalato. L'uomo sospira, non ha idea di cosa l'androide gli abbia appena comunicato.

-Ehi.. Naoki. Parla come mangi.. non capisco cosa dici se non elabori meglio i concetti.

L'androide batte le palpebre e reclina leggermente il capo in direzione della spalla destra.

 

_runningL.I.F.E. ...
_updateDefinition(input=“dialogo”) ...

_runningL.I.F.E.(saving_new_keyword=“no”) ...

_loading()...

 

L'androide batte le palpebre e sospira una singola volta.

 

_runningL.I.F.E.(output=“mute”) ...

 

Lo scienziato sposta il peso sulla sedia leggermente a disagio sotto quello sguardo fisso e troppo diretto, troppo insistente. Si schiarisce la voce.

-Naoki?

L'androide annuisce, l'umano sospira.

-Cosa stavi dicendo?

L'androide apre la bocca ma prima che alcuna parola ne esca eccolo battere le palpebre e richiudere le labbra. Lo osserva una frazione di istanti quindi si china sulla scrivania e raccoglie la matita, tracciando con precisione da amanuense poche parole su un foglio di carta ancora bianco.

I dati riordinati della versione b del primo test sono in uscita alla stampante numero due”.

Appoggia la penna esattamente dove e come l'ha trovata, quindi con un cenno educato e composto del capo volta le spalle e torna alle proprie simulazioni enzimatiche, lasciando un Izumi-san molto molto perplesso e vagamente preoccupato sull'improvviso mutismo dell'androide.

 

 

 

   
 
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