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Autore: darken_raichu    09/09/2016    3 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Fonte del Ritorno, 20/02/4766, circa le 14
Giratina fissò i presenti, e all’istante tutti si sentirono schiacciati. Honedge sapeva che quella era semplice soggezione, non la vera pressione che si provava davanti all’altra forma di Giratina. Eppure, persino così i presenti si trovarono a sudare freddo alla vista del Pokémon.
«Beh. Immagino non vogliate un grazie.» Rispose Giratina. La sua voce era profonda, come se venisse da una fossa oscura.
«Temo tu non me lo daresti, dopo quello che ho fatto al tuo Custode.» Rispose il Capo.
«Vedo che hai capito. Fammi un favore e muori rapidamente.» Replicò Giratina. E scomparve. I presenti si guardarono intorno, poi un’enorme ombra comparve dietro il Capo, e da essa fuoriuscì la punta della coda di Giratina, circondata dalle ombre nere dell’Oscurotuffo. Un unico affondo letale… se fosse andato a segno. Invece, con un movimento quasi annoiato, il Capo si scansò, evitando sia la punta sia le altrettanto pericolose punte laterali.
«Prevedibile.» Commentò. Subito dopo una delle ali ossee di Giratina puntò su di lui, come Dragartigli, ma il capo rispose chinandosi. Il colpo non riuscì neanche a sfiorare il mantello.
«Noioso.» Aggiunse, mentre le altre cinque punte volavano contro di lui. Una dopo l’altra, le schivò tutte.
«Ripetitivo.» Concluse, scuotendo la testa «Davvero, Giratina. Tutto qui? Mi aspettavo molto di più da colui che è stato il braccio destro di Arceus.»
Giratina aprì la bocca, ma non per rispondere. Invece, scagliò un Dragopulsar. Ci fu un’esplosione, e del fumo. I presenti, Honedge incluso, furono scagliati via contro le pareti, mentre i cristalli tutto intorno si spezzavano. Quando la polvere si diradò, il Capo era ancora in piedi, e tutto intero. A giudicare dalla forma del cratere che lo circondava, doveva aver usato Protezione, perché il terreno sotto di lui era intatto.
«Finito?» Chiese il pokèmon avvolto nel Terrorpanno.
Giratina non rispose, si limitò a colpire con un Codadrago, che spazzò via tutto ciò che trovò sul suo cammino, inclusi diversi membri dell’Organizzazione… tranne il Capo, che si abbassò evitando il colpo.
«Direi di sì.» Concluse, scuotendo la testa incappucciata «Quindi, ora è il mio turno.» Rispose. Un attimo dopo una sfera di energia, un’Introforza, volò verso il pokémon leggendario. Giratina sollevò la coda per bloccarlo, ma l’esplosione lo costrinse ad arretrare.
“É davvero molto forte.” Pensò, mentre un secondo Introforza volava contro di lui. Si scansò di lato, poi sentì un’esplosione alle sue spalle. Rispose con un Dragartigli, ma l’avversario lo schivò, e scagliò un nuovo Introforza.
Giratina scomparve, poi ricomparì alle sue spalle con Oscurotuffo. Ma ancora una volta, il Capo si limitò a scansarsi.
«Beh abbiamo giocato abbastanza, direi che possiamo finirla qui.» Rispose il pokémon. Un’enorme radice uscì dalla terra ed il Laccioerboso avvolse Giratina, trascinandolo verso terra. Una, seconda, terza e quarta radice emersero dal terreno, bloccandolo completamente.
«Che dire, mi aspettavo di meglio.» Commentò il capo «Il mio primo Loro, uno dei più potenti, e non riesce neanche a mettere in piedi una battaglia decente.»
«Ammetto di essere un po’arruginito dopo tremila anni di prigionia. Ma posso ancora occuparmi di un pallone gonfiato.» Rispose Giratina, per poi sollevarsi, liberandosi dalla presa dei Laccioerboso. Poi aprì la bocca per scagliare un nuovo Dragopulsar. Quando però l’avversario usò Protezione per difendersi, Giratina sorrise e scomparve, ricomparendo dietro di lui. La coda coperta dall’Oscurotuffo passò attraverso la Protezione. Il capo si scansò giusto in tempo, ma una delle punte laterali strappò leggermente il fianco del mantello.
Il pokémon non si scompose, limitandosi a fissare la piccola apertura, da cui comunque non si vedeva nulla.
«Bene, ma non benissimo.» Commentò, rispondendo poi con un’Introforza. In quel momento Honedge non ci vide più, e si lanciò all’attacco. Lo Spadasolenne non arrivò al Capo, perché Banette lo parò con un Ombrartigli, che ebbe molto effetto, al contrario del colpo di Honedge che non danneggiò in alcun modo lo Spettro.
«Beh Honedge, spiacente, ma credo sia ora che tu ti faccia una dormita. In fondo, non ci servi più.» Commentò lo spettro, e colpì Honedge in pieno con un Ombrartigli. Il pokémon si sentì mancare. L’ultima cosa che vide fu un nuovo Introforza mancare Giratina, e il pokémon scagliare un Dragopulsar.
 
Mondo Distorto, 21/07/4783, circa le 13
«E poi cos’è successo?» Chiese Surskit.
«Non lo so. Quando mi sono svegliato c’erano a terra diversi corpi di membri dell’Organizzazione. Di Giratina, il Capo dell’Organizzazione e Golurk nessuna traccia. Non è difficile dire chi debba aver avuto la meglio.»
Surskit annuì, ma si rese conto di tremare. Secondo le leggende, Giratina era un mostro capace di competere con Arceus. Se il Capo era riuscito a combatterlo facilmente come diceva Aegislash…
«So cosa stai pensando, ma tranquillo. Se Giratina non avesse trascorso gli ultimi millenni in una prigione dimensionale, non sarebbe stato sconfitto così facilmente. Gli altri Loro si sono ricaricati, e non avranno problemi a…»
«Ricaricati?»
Aegislash scosse la testa «Credo di doverti spiegare. Vedi, i Loro possiedono due forme. Una è quella che assumono in questo mondo, l’altra la loro forma divina. La seconda è estremamente potente, ed è per questo che Arceus ha fatto in modo che nessuno, nemmeno lui stesso, possa entrare a Pokémos in quella forma. I Loro possono scegliere liberamente se vivere su Pokémos o nella loro dimensione, ma vivere a Pokémos li indebolisce. Più tempo passano qui, più divengono simili a pokémon normali, e diventa possibile sconfiggerli. Per questo di solito per ogni anno che passano su Pokémos, passano due o tre mesi nel mondo divino. Ovviamente, però, Giratina è un’eccezione. Rinchiuso per tutto quel tempo in un luogo intermedio tra i due mondi, credo abbia raggiunto la potenza di un pokémon molto forte, ma non imbattibile. Credo fosse l’assicurazione di Arceus contro la fuga di Giratina dal Mondo Distorto.»
Surskit annuì, un poco rassicurato. Poi però ricordò che questo voleva dire che l’Organizzazione poteva sconfiggere non solo Loro stanchi o indeboliti, ma anche Loro in perfetta forma.
«Andiamo adesso. Dobbiamo trovare il punto da cui uscire.»
«Non dovrebbe bastarci uscire da un punto vicino a dove siamo entrati? Tipo fuori dalla grotta.»
«Il problema è che nel Mondo Distorto lo spazio è un’opinione. Potresti camminare cento metri in avanti e andare da Spettria a Oscuria, o camminare per giorni e percorrere un centinaio di metri del mondo dall’altra parte.»
«E allora come facciamo?»
«Silenzio e ascolta.» Disse Aegislash. Surskit ubbidì, e sentì il rumore di acqua.
«Vedi, l’acqua qui nel Mondo Distorto è l’unico indicatore di direzione affidabile. Percorre la stessa distanza che percorre nel mondo reale, perciò se conosci il fiume, puoi sapere dove ti trovi. E quando si ferma e sfocia, allora sai di essere arrivato alla foce.»
«Capisco. Quindi potrai usare la Chiave da lì.»
«Esatto, anche se mi servirà un po’ di riposo prima. Seguimi.»
«E lui?» Chiese Surskit, indicando il Banette svenuto.
«Giusto.» Rispose Aegislash. Si avvicinò al pokémon «Beh, dovrei riuscirle a ucciderlo senza che soffra troppo.»
«Cosa?! Non puoi…»
«Posso. Per colpa sua il pokémon che per me era come un padre è finito nelle grinfie di un mostro. E poi è un Capitano dell’Organizzazione. Credi davvero che valga la pena lasciarlo in vita?»
Surskit si zittì per un momento, poi annuì «Ci è più utile da vivo. Sarebbe il primo Capitano dell’Organizzazione che riusciamo a catturare. Di certo varrà qualcosa.»
Aegislash per un momento sembrò indeciso, poi ruotò il proprio scudo e sollevò il pokémon Spettro con il lato concavo, come un cucchiaio.
«D’accordo. Ma se ci scappa…»
«Potrai prendertela con me.» Rispose Surskit.
Aegislash annuì, poi i due si allontanarono.
 
Dopo circa un’ora di cammino, trovarono il fiume, e da lì cominciarono a camminare seguendone la corrente. Secondo la mappa, nel mondo reale quel fiume andava a finire in una cascatella e da lì in un laghetto a poca distanza da Truepower. Nel Mondo Distorto, dopo essere salito per circa un chilometro su una superfice verticale, formava uno spruzzo d’acqua verso uno specchio d’acqua vicino, rivolto in verticale. Il risultato era una cascata sospesa in cielo che colpiva un lago sospeso in aria. Aegislash gli fece cenno di seguirlo, e si piazzarono sul bordo dello specchio d’acqua.
«Bene, da qui possiamo andare.» Rispose Aegislash, ansimando. Cercava di non darlo a vedere, ma era stanco. Andare avanti per tutto quel tempo doveva essere faticoso, si rese conto Surskit.
«Non preoccuparti.» Disse Aegislash rendendosi conto di ciò che il pokémon doveva star pensando «Posso usare la Chiave quattro volte al giorno di solito. Anche dopo una lotta, usarla solo una seconda volta non mi incapaciterà completamente. Potrei però aver bisogno di aiuto per trasportare lui.»
«Tranquillo.» Rispose Surskit. Un attimo dopo, con un rapido colpo, la Chiave si attivò e un’enorme apertura si spalancò davanti a loro. I due balzarono fuori, insieme a Banette, ancora svenuto.
 
Elettria, vicino a Truepower, 21/07/4783, circa le 18
Surskit si guardò intorno. Si trovavano in una vallata, sulla riva di un lago. Lì vicino, una cascata d’acqua scrosciava dentro di esso. Il sole era basso all’orizzonte, coperto per metà da una montagna.
«Sembra… che io ce l’abbia fatta, eh?» Disse una voce alle sue spalle. Surskit si girò e vide Aegislash, ansante, con Banette svenuto accanto.
«Aegislash… sei sicuro che…»
«Sto bene.» Tagliò corto Aegislash «Sto… bene…» ripetè, rendendo la frase meno convincente «Andiamo… ci aspetta un’ora di cammino. E non sappiamo quando questo qui si sveglierà. Se succede prima di essere arrivati a Truepower… finiremo male.»
«Aegislash. Sono d’accordo, ma tu non stai bene, si vede.»
«Il Mondo Distorto… risucchia l’energia di qualsiasi Spettro vi entri, in base al suo stato di salute. Per Giratina, o per me quando vi sono cresciuto, non ci sono problemi: se… sei in salute, la perdita è talmente minima da potersi ignorare. Ma se sei danneggiato, comincia a risucchiartene… sempre di più. Non ti uccide, ma ci arriva molto vicino. Secondo te… perché lui è ancora svenuto? In più aggiungici che ho dovuto usare la Chiave, per due volte in un giorno.» Il pokémon si interrompeva spesso per ansimare. Surskit lo fissò, poi guardò Banette. Se la situazione era la stessa, forse…
«Aegislash, sei certo di non volerti fermare? Lui è in condizioni peggiori delle tue, non credo si sveglierà prima di domani.»
«Stupido, il problema non è solo lui. Ti sei dimenticato della trappola pianificata dall’Organizzazione? Se non avvisiamo il Capitano entro domani mattina, ci cadranno sicuramente.»
Surskit si colpì il viso con la zampa, mortificato. Aveva completamente dimenticato di quale fosse la loro missione originale, prima che succedessero tutte quelle cose in una volta. Dovevano assolutamente spiegare al Capitano il piano dell’Organizzazione.
«Forza, andiamo.» Proseguì lo Spettro «Se riesci, aiutami a portare lo scudo e Banette. Sono troppo pesanti per me da solo.»
«D’accordo.» Replicò Surskit. Si piazzò sotto di esso, e insieme si misero in marcia.
 
Knowledge Castle, Torre del Sapere, 21/07/4783, circa le 20
«Benvenuti, signori.» Sorrise il pokémon, un Herdier piuttosto anziano, porgendo ai pokémon le nove carte. Abra e Chande le fissarono quasi con soggezione. Gli altri le presero ringraziando.
«Sapete, di solito non riuscireste a ottenere le carte d’ingresso prima di una settimana.» Spiegò il pokémon «Ma questo non vale di certo per ben tre dignitari stranieri e il loro seguito. Signori principi, distinti signori del seguito, se volete seguirmi sarà mio piacere mostrarvi la biblioteca.»
I tre annuirono, anche se Zorua non era particolarmente soddisfatto. Dato che per il piano di Eelektross però servivano sei pokémon, e che ogni visitatore poteva avere al massimo due accompagnatori, per riuscire a portare tutti c’era bisogno anche di lui.
«Anzitutto, vi prego di osservare gli affreschi sulle pareti.» Iniziò il pokémon mentre apriva una porta e iniziava a percorrere un lungo corridoio che conduceva alla parte interna della torre. I pokémon ubbidirono, e rimasero a bocca aperta. Tanti, grandi dipinti erano esposti sulle pareti, divisi in lastre.
«A destra, potete vedere la storia dell’universo e di Pokémos. A sinistra, invece, ogni mosaico rappresenta uno dei gruppi di leggendari. Ovviamente, si parte con Arceus in entrambi i casi. A destra potete vederlo mentre plasma l’universo» spiegò, indicando il mosaico in cui il pokémon osservava una piccola sfera. Quella da cui, secondo la leggenda, Arceus aveva creato un mondo di luce, fermo «E a sinistra potete ammirarlo in tutte le sue forme. Vuole la leggenda che fu una delle prime Voci a far realizzare l’affresco, e che Arceus stesso posò per esso.» Spiegò, mentre dalla parete un Arceus così realistico da sembrare pronto ad uscire da essa li fissava.
«Poi potete vedere i Primi Figli. Fu il primo tentativo di dar vita all’universo. Nacquero Palkia, che per primo provò ad ampliare lo spazio, e Dialga, che per primo provò a far muovere il tempo. Ma il loro potere era poco, perché Arceus non li aveva resi abbastanza forti. Tentò di rimediare dando più forza al terzo figlio, Giratina, ma credo tutti sappiate cosa accadde.» Proseguì, indicando due affreschi. In quello a destra da tre uova fuoriuscivano tre pokémon, in quello a sinistra i tre erano rappresentati, realistici quanto Arceus. Dialga e Palkia sembravano infondere quasi calore, ma quello davvero spaventoso era Giratina. A Raichu scese un brivido lungo la schiena fissandolo.
«Da qui in poi i mosaici divergono. Vi consiglio di percorrere il corriodoio due volte se desiderate vederli.» Spiegò l’Herdier. Chande ed Abra non se lo fecero ripetere due volte, e anche Raichu ed Emolga decisero di darvi un’occhiata. Zorua, Eelektross, Luxray, Plusle e Minun invece si limitarono a camminare con aria palesemente annoiata. Herdier borbottò qualcosa sugli incapaci di apprezzare l’arte che per fortuna solo Raichu sentì, poi proseguirono.
A destra, vide Raichu, la storia proseguiva. Arceus creava una moltitudine di altri pokémon, i primi Loro che esistirono quando l’universo era ancora giovane. Poi, però, uno di loro ne riuniva intorno a sé alcuni. Raichu si rese conto di non riconoscerlo, e si sforzò di ricordarne il nome, ma era passato troppo tempo dall’ultima volta che aveva studiato seriamente alla storia antica, figurarsi a quella così antica.
«Quello è Bonoth, il padre del tempo.» Gli venne in aiuto Herdier, che doveva aver afferrato la situazione. «Fu colui che per primo tradì Arceus. Intorno a lui si riunirono altri Loro, e insieme iniziarono una rivolta. Bonoth accelerò il tempo, proteggendo i suoi e confondendo i nemici. Molti dei Loro schieratisi con Arceus morirono. I Luogotenenti del Tempo, i venti pokémon che aiutavano Bonoth a difenderlo, si schierarono contro di lui, e morirono tutti tranne uno, Dialga, che uccise il primo Dio delle Foreste.» proseguì passando all’affresco successivo, dove erano raffigurati una sessantina di pokémon intenti a combattersi, e al centro Bonoth che combatteva contro Arceus, e da lì a quelli ancora seguenti.
«Dalla battaglia tra Dialga e quel Dio nacque Celebi. Comunque, alla fine Arceus scacciò Bonoth, e tutti coloro che l’avevano seguito morirono. Ma questo non bastò a fermare la sua follia. Egli, prima di scappare, si appropriò di un pezzo di Arceus, un frammento minuscolo del suo sacro Cerchio. Usandone il potere, strappò la propria carne e quella di diciassette dei suoi sottoposti defunti e le mischiò, soffiando la vita sul risultato. Nacquero i primi mille Mew, anche se allora erano molto diversi da quello che conosciamo. Comunque alla guida di questa nuova armata, Bonoth attaccò i Loro. Altri ne morirono, prima che Nylashaapamatu, Giratina e Arceus riuscissero insieme a ucciderlo. Però Arceus ebbe pietà dei Mew superstiti, e per loro creò un mondo in una piccola dimensione, chiamata Pokémos. In questa dimensione, in cui i Loro non potevano entrare e da cui i Mew non potevano uscire, essi crebbero, adattandosi alla loro nuova casa e assumendo nuove forme, da quelle più antiche come gli Omanyte e i Kabuto a quelle più moderne come i Magnemite o i Klink, divenendo i Pokémon. Nel frattempo però, fu Giratina a ribellarsi. Assorbendo il potere residuo di Bonoth per divenire più forte, prese con sé alcuni Loro e combatté Arceus, venendo infine sconfitto e bandito in una terza dimensione, intermedia tra quella dei Loro e quella dei Pokémon, il Mondo Distorto. A quel punto, nacquerò però inimicizie tra i loro. Reshikrom, la forma antica di Kyurem, si era trovato in un pericolo tale che si era diviso in tre, e Reshiram e Zekrom avevano subito iniziato a combattersi. Kyogre e Groudon litigavano tra loro in continuazione. Dialga e Palkia, che non concordavano su cosa fare di Giratina, erano a un passo dal combattersi. A quel punto, Arceus ne ebbe abbastanza e creò per ognuno di loro una dimensione alternativa, stabilendo che potessero uscirne solo per recarsi a Pokémos, dove per altro avrebbero assunto una forma molto più debole. I Loro si infuriarono, implorarono, alcuni addirittura minacciarono, ma Arceus fu inammovibile: tutti avrebbero subito lo stesso destino. Solo a Nyla, il suo fedelissimo, fu consentito di mantenere il proprio corpo anche a Pokémos. Poi, esausto, Arceus si lasciò al proprio lungo riposo.» Concluse, mentre nell’ultimo pannello Arceus si poneva al centro di una bolla di luce, in mezzo al bianco puro.
«E questo è quanto. E ora, se vorrete seguirmi, passeremo dal mondo dei Loro a quello dei Pokémon. Vi do il benvenuto nella Grande Biblioteca di Normalia. Nella Torre del Sapere.» Spiegò, indicando loro la grande porta.
Poi la spinse, e i pokémon entrarono.
 
Electronvolt, palazzo reale, 21/07/4783, circa le 21
«Re Larvesta non intende retrocedere di un passo!» Esclamò Volcarona.
«Beh, neanche noi desideriamo cambiare posizione a riguardo. Abbiamo un patto con gli ambasciatori dell’Alleanza, e chiediamo che sia rispettato.»
«Noi abbiamo un patto con il principe stesso. Credo che questo abbia la precedenza sul vostro accordo.» Replicò Volcarona.
Electivire si passò la mano sul viso. Erano seduti lì da ore, e ancora non si vedeva la soluzione. Anzi, la discussione precipitava in uno sterile “Io! No Io!”.
«Signori, per favore, calmatevi.» Disse Chandelure «Prima che a voi due la scelta spetta a me.»
«Ma se è così, prenda questa scelta. In entrambi i casi, si tratta di qualcuno di degno. La figlia del Duca…» Iniziò Volcarona, ma fu interrotto.
«Abbiamo riflettuto a lungo sull’accordo.» Disse la Regina Zoroark «Ed è per questo che dopo essermi informata ho deciso di fare una proposta a lei, Re Houndoom.»
«E quale sarebbe?» Chiese il Re, sorpreso, mentre accanto a lui Arcanine aggrottava la fronte.
«Io le chiedo la mano di sua figlia per mio figlio.» Replicò la regina. Il silenzio scese sulla sala.
  
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