Salve a
tutti...per chi non avesse letto Misunderstood (one-shot) mi presento, il mio nome è Flapink
e sono una scrittrice in erba. La mia passione per Kingdom Hearts
mi ha spinto un giorno a creare questa storia che spero vi appassionerà e, chi
lo sa?, magari vi farà provare anche delle emozioni indimenticabili (speriamo).
Ho
inserito questa fanfic sotto la sezione Kingdom Hearts perché, in fondo, le ambientazioni e le tematiche
sono tutte riprese da questo videogioco. I personaggi che incontrerete, invece,
sono tutti degli Original Character.
I loro nomi, derivanti dal greco, hanno un significato ben preciso e
rappresentano anche una caratteristica o un aspetto dei personaggi stessi. Alla
fine del capitolo troverete i significati dei nomi così da favorire una
migliore comprensione della storia. Detto questo, vi auguro buona lettura ^^
Radiant Garden. Una notte fredda come non se ne vedevano da anni. La neve,
lenta, scendeva sopra la città coprendo le case sotto un candido manto bianco.
Era mezzanotte. Le strade deserte. Tutti gli abitanti dormivano quieti nelle
loro dimore. Ma, nell’Abisso Oscuro, una ragazza guardava il panorama innevato
con lo sguardo spento e indifferente. I fiocchi si posavano sui suoi capelli
corvini e sulle maniche a sbuffo del suo abito nero. Non sapeva bene il motivo
per cui si trovava lì, sapeva solo che voleva stare sola. Desiderava trovare
qualcosa che la potesse distogliere dalla sensazione di vuoto che sentiva
dentro. Qualsiasi cosa le sarebbe bastata, persino morire assiderata in quel
paesaggio innevato e solitario. Ma il destino aveva altri progetti per lei...
Improvvisamente udì dei passi nella neve che si stavano avvicinando.
<< Ehi, tu? Chi sei? Voltati e mostra il tuo volto!>> La voce che
richiamò l’attenzione della ragazza apparteneva ad un giovane dai capelli
biondi. Il suo sguardo smeraldo sembrava molto ostile. Tra le mani impugnava un
keyblade bianco che aveva sguainato in posizione di difesa.
<< Tu sei uno di loro?>> disse con indifferenza la ragazza.
<< Ti ho detto di voltarti essere oscuro!>>
<< Mmh, devi essere in gamba se sei riuscito a
capire la mia natura così in fretta. Normalmente quelli come te non mi
considerano per nulla oppure mi scambiano per una di voi.>>
<< Se non ti volti subito sarò costretto ad ucciderti!>>
<< D’accordo ma stai calmo, non mordo mica.>>
Ci fu un attimo di silenzio, poi, lentamente, lei cominciò a voltarsi finché i
suoi occhi gialli non incontrarono quelli verdi del ragazzo. Quest’ultimo non
poté credere a ciò che vedeva. L’essere che aveva di fronte era di una bellezza
abbagliante. La sua pelle, chiara e levigata, risplendeva sotto i deboli raggi
della luna. Il fatto che fosse vestita di scuro risaltava ancor di più i suoi
brillanti occhi giallo ocra. I capelli, lunghi e lisci, cadevano morbidi sulle
sue spalle.
<< Adesso sei soddisfatto?>> chiese sarcastica.
<< I-io...che cosa sei? Un heartless, un nobody o un unbirth?>>
<< Sono tutte e tre le cose e, al contempo, nessuna di esse.>>
La risposta, secca ed enigmatica, provocò un senso di smarrimento nel cuore del
ragazzo.
<< Ma allora tu...>> un barlume si accese nei suoi occhi. Nella sua
mente apparve il ricordo del suo comandante, il cavaliere Eis, che il mattino
precedente lo aveva messo in guardia su una nuova minaccia.
<< Cavaliere Treiskaideka, le forze oscure hanno creato un nuovo essere.
Le fonti ci informano che possiede caratteristiche umane e la sua potenza
distruttrice è pari a quella di un nemico di livello S. Il nome in codice
dell’esperimento è “Type 0”. Se dovessi trovarlo hai l’ordine tassativo di
ucciderlo. Mi raccomando, conto su di te.>>
Quando tornò in sé un velo di agitazione gli chiuse lo stomaco. Si rese conto
che avrebbe dovuto ucciderla, e la cosa non le piaceva per niente. Normalmente
non aveva problemi a distruggere heartless o nobody o unbirth, ma in quel caso
l’essere che aveva di fronte assomigliava in tutto e per tutto ad una
ragazza...e anche carina per giunta. Deglutì la saliva per cercare di far
sparire la paura.
<< Tu sei il Type 0.>> disse con un filo di voce.
<< ”Type 0”? E’ così che mi chiamate? Non è molto carino sai? Come ti
sentiresti se tutti ti chiamassero con un semplice numero.>>
<< Per tua informazione io vengo chiamato con un numero. Sono il
cavaliere Treiskaideka, appartenente alla Nobile Armata di Luce, responsabile
della difesa di Radiant Garden.>> con quella presentazione sperava in
qualche modo di spaventare il suo avversario. Ma fu del tutto inutile.
<< Solo Treiskaideka? Sei di grado un po’ bassino per darti tante arie.
Comunque non sono abituata a farmi chiamare come una cavia da
laboratorio...come fate voi. Io ho un nome ed è Skia.>>
<< Ma tu sei un esperimento...perché illudersi del contrario dandosi un
nome?>>
A quelle parole lo sguardo indifferente della ragazza si accese d’ira.
<< Cosa ne sai tu di me? Ti basi solo quello che ti dicono gli altri.
Possibile che voi non sappiate pensare con la vostra testa? Non siete altro che
insulsi burattini.>>
Una reazione così violenta non se l’aspettava. Se lei avesse dovuto attaccarlo
non avrebbe avuto possibilità di vittoria. Cercò di calmarla.
<< D’accordo, hai ragione io non so nulla di te. Ma mi fido del giudizio
dei miei superiori.>>
<< Mpf, come un burattino...>> disse con
disprezzo.
<< Ehi, adesso sono io quello offeso! Neanche tu sai nulla di me, come
fai a giudicarmi così?>>
<< Bhè, a quanto pare abbiamo qualcosa in comune.>>
<< Già, a quanto pare. Comunque, anche io ho un nome, cosa credi? Mi
chiamo Phos e ci tengo a specificare che non sono un burattino.>>
<< Lo vedremo...piacere di conoscerti Phos.>>
Seguì un attimo di silenzio nel quale Skia e Phos si fissarono a lungo negli
occhi. Entrambi avevano i loro obiettivi, l’una desiderava colmare il vuoto del
suo animo, l’altro voleva essere apprezzato per il suo valore.
La neve aveva smesso di cadere. Rimasero immobili, in silenzio a fissarsi. Fu
una sensazione strana, entrambi si sentivano completi in quel momento, come se
avessero trovato ciò che cercavano.
Delle voci, però, giungevano dalla città.
<< Cavaliere Treiskaideka! Dove siete? Rispondete!>>
<< Oh no i soldati di pattuglia>> sapeva che se avesse detto loro
di raggiungerlo avrebbe dovuto iniziare uno scontro con la giovane che le stava
di fronte, ma, per quella volta, decise che l’avrebbe lasciata andare.
<< Ti conviene scappare, altrimenti chiameranno i miei superiori e tu
sarai in pericolo.>>
<< Perché mi stai aiutando?>>
<< Diciamo che ho deciso di volerti conoscere prima di giudicare se sei
una minaccia o meno.>>
<< Allora non sei un burattino come pensavo. Ci vediamo presto
Phos.>>
<< Alla prossima Skia.>>
E la ragazza scomparve inghiottita dall’oscurità.
Significato nomi:
Skia=Ombra
Phos=Luce
Treiskaideka=Tredici
Eis=Uno