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Autore: Kimly    02/05/2009    2 recensioni
3^ Classificata al contest "Naruto & Fruits Basket" indetto da Hotaru su EFP forum. Una maledizione su una famiglia, un teppista con problemi familiari e una giovane ragazza che gli aprirà gli occhi...
Genere: Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Un cucciolo da salvare.

 

-Ce la farai!Ce la farai!-

Un cane. Quella volta che mi hai trovato, in mezzo al bosco, infreddolito ed affamato, hai pensato subito a me come ad un cucciolo, vero? Un cucciolo con cui giocare, divertirsi e ridere.

Ma sono stato molto più di questo, lo so. Quando mi preparavi da mangiare, quando mi viziavi con le tue attenzioni, mi trattavi come un bambino, il tuo bambino.

Conscia della mia situazione familiare, hai sempre cercato di darmi quello che io, per sedici anni, non ho mai avuto.

Una casa, portandomi nella tua, facendomi vedere cosa voleva dire essere una famiglia unita e farne parte.

Un affetto per qualcuno, volendosi bene l’uno con l’altro, senza darsi addosso ma venendosi incontro.

Ma soprattutto una madre, cosa che io non ho mai avuto, morta dandomi alla luce.

Conoscevi quasi tutto di me, e quel “quasi” mi faceva più paura di tutto.

Sapevi le mie preoccupazioni maggiori, i miei desideri, la parte più nascosta di me stesso, cose che nemmeno io conoscevo di avere, eppure il mio terrore era ancora lì da qualche parte, perché quel segreto mi bruciava ogni giorno dentro, impedendomi di essere completamente me. E tu ne soffrivi.

Capii presto che, quando l’avresti appreso, ti avrei persa per sempre. Quindi cercavo do godere il maggior numero possibile di momenti in tua compagnia, di giorno da uomo, di notte da cane, a tua insaputa, ovviamente.

Fino a quel giorno, ricordi?

                                                                                                                                          Kiba correva verso la foresta. Hana lo aveva nuovamente sbattuto fuori di casa, anche stavolta aveva combinato un guaio.

Correva, correva e correva finché aveva rallentato, appoggiandosi ad un albero e scivolando a terra.

Il ragazzo aveva iniziato a piangere sommessamente, odiando la sua vita, odiando quel macigno sulla coscienza, odiando quella lettera scarlatta che ogni giorno portava in fronte, invisibile agli altri.

Aveva cercato di farla finita, di fuggire, ma una voce gli impedì di mettere a punto il piano.

-Ehi, Kiba, perché piangi?-aveva sussurrato Ino, avvicinandosi.

-Chi dice che piangevo?E’…è la mia allergia. -aveva mentito lui, asciugandosi gli occhi frettolosamente.

Lei aveva sorriso, fingendo di crederci.

Si era abbassata anche lei, in modo da poterlo vedere negli occhi.

-Sei tutto arrossato, sicuro di sentirti bene?-aveva insistito lei, preoccupata appoggiando la mano sulla fronte del ragazzo.

E con quel gesto Ino, senza accorgersene, aveva fatto cadere ogni sua barriera, gli aveva fatto ricordare una madre, la madre che mai aveva conosciuto.

Lui, allora, incurante delle conseguenze, l’aveva presa per la testa, spingendola sul suo petto e facendola accoccolare lì.

Inevitabilmente era successo.

Pop.

E Kiba Inuzuka scodinzolava fra le braccia della bionda, perplessa che aveva esclamato.

-K-kiba?!-

 

Ricorderò sempre la faccia che hai fatto, eri incredula. Hai iniziato a balbettare, a fare domande su domande e che dire di quando sono tornato normale? Sei arrossita e hai cercato di sdrammatizzare con un “E tu che ti vantavi tanto di essere ben dotato!”, sciogliendo l’aria tesa che si era creata.

Hai ascoltato tutto, non interrompendomi, anche se vedevo la tua voglia di farlo, ma, mordendo il labbro inferiore ti trattenevi, perché sapevi quanto era difficile per me.

Hai capito ogni cosa, senza spaventarti né agitarti ma felice di aver finalmente capito qual era il segreto che ti stavo nascondendo.

 Te ne eri accorta, eh?

Ogni giorno, con le tue parole di conforto, i tuoi gesti, il tuo carattere che passava dall’isterico al dolce, mi hai fatto capire che ci sono altre cose nel mondo, peggiori delle mie. E che io sono fortunato ad avere una sorella, che in fin dei conti ci tiene a me, un tetto sulla testa ed un’amica come te. Sempre modesta, vero, Ino?

Grazie per avermi ridato la gioia di vivere, la voglia di cambiare e di migliorarmi, per non commettere altri errori.

-Puoi farcela, Kiba, lo so che puoi. -urli in questo momento, facendo uscire del chakra, mentre altri ninja-medici mi sono intorno.

Non posso e lo sai meglio di me, altrimenti non verseresti così tante lacrime. Mi dispiace solo di non poterti stringere, abbracciare.

Una volta l’avrei fatto, fregandomene del resto, egoisticamente. Ma adesso voglio proteggere la mia famiglia, non posso rivelare ciò che sono, Ino.

-Kiba…ti prego. -implori tu, stringendomi la mano, come a volermi trattenere a te.

Mi baci la mano, urlandomi di rimanere sveglio.

Non ti preoccupare, starò bene. Finalmente conoscerò mia madre, Tsume Inuzuka.

La vedrò e la abbraccerò, felice come non mai. E non sarò più il teppista, il cane o il ragazzino sedicenne, sarò libero, libero di essere solamente e semplicemente Kiba Inuzuka.

 

 

 

 

 

 

 

 

 Spazio Kimly:

Arrivata terza al contest "Naruto & Fruits Basket" indetto da hotaru. Ringrazio la giudice per averlo indetto e le altre partecipanti( soprattutto Shurei per i bannerini^^). Spero vi sia piaciuta, premettendo che la coppia KibaIno non è tra le mie preferite, a presto...BAX^^

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