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Autore: Stregattina    11/09/2016    1 recensioni
solo io ho notato che lo Stregatto, nei film di Tim Burton, ha una passione per il cappello del Cappellaio matto? E se pure lui ne volesse uno?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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"Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Lewis Carroll, questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro."
 
Stavo tranquillamente aiutando il Cappellaio nel suo laboratorio, stavamo cucendo un cappello per la Regina Bianca. Feci passare piano una perla attraverso un filo di lana bianca. Era inverno nel Sottomondo e la neve iniziava a calare lieve fuori dalla finestra. Fortunatamente nella stanza dove lavorava Tarrant c’era un piccolo caminetto che diffondeva un dolce tepore. La Regina Bianca aveva fatto bene a chiedere un cappello invernale. Aveva richiesto un cappello con della lana bianca ricoperto con della seta rosa pastello con perle bianche e piume di fenicottero. Le ultime tre cose sospettavo fosse per mantenere la sua consueta dolce eleganza. Io e il Cappellaio stavamo discutendo del perché un corvo potesse assomigliare ad una scrivania.
-Forse per il colore…- ipotizzai intrecciando la lana. –Cioè, se fosse nero…-
-O per la forma! – esclamò lui tutto preso dalla nostra conservazione. –Immagina se avesse delle ali! E se potesse volare! –
Scoppiai a ridere per la sua agitazione infantile. –Non credo possa volare, però potrebbe essere per la forma! –
Lui si grattò il mento pensoso. Aprì di nuovo la bocca per ribattere quando davanti al camino comparve una figura. Mi alzai di scatto urlando alla comparsa di un enorme bocca sogghignante e di due furbi occhi verde smeraldo. Il Cappellaio non ebbe reazione, anzi sbadigliò.
-Ciao, Stregatto. - disse dopo un attimo. Tirai un sospiro di sollievo. La bocca sghignazzò e poco dopo apparve il corpo dell’animale. Era uno splendido gatto grigio, così chiaro da sembrare quasi bianco con strisce azzurro chiaro.
-Ciao Tarrant. – disse arricciando il nasino rosato verso l’uomo. Poi guardò nella mia direzione con gli occhioni verdi. –Ciao Alice. – aggiunse. Feci un educato cenno col capo.
-Cosa vuoi, orso dunque, Stregatto? – chiese il Cappellaio in tono spiccio. –Siamo occupati con un cappello per la Regina Bianca. –
Il Gatto annuì. –Lo vedo. –
Mi rimisi a sedere intrecciando perle e piume ma tenendo comunque le orecchie aperte per seguire la conversazione.
-Cosa vuoi quindi? – chiese ancora il Cappellaio fissandolo leggermente corrucciato.
Lo Stregatto gli volò accanto. Si stiracchiò con noncuranza e si guardò intorno. Aveva un’espressione curiosa.
-Stregatto entro l’ora del tè, per favore! – esclamò Tarrant in uno sbuffo.
Il gatto sogghignò divertito. Pure a me scappò un sorrisetto complice. Era divertente vedere quei due discutere soprattutto perché in realtà tutti sapevano che erano molto legati.
-Allora…- iniziò l’animale come per cercare le parole giuste. –Voglio un cappello. –
Sia io che il Cappellaio alzammo di scatto la testa dal nostro lavoro. Tarrant scoppiò a ridere e io spalancai gli occhi. Lui? Lo Stregatto voleva un cappello? Impossibile! Non riuscii a trattenere una risatina. Invece lui rimase serio.
-Non sto scherzando. – disse scandendo le parole come se stesse parlando ad un bambino piccolo.
Allora il Cappellaio smise di ridere e lo guardò con aria di sfida.
-Davvero? -
Lo Stregatto allargò il sorriso. –Sì. –
Tarrant inarcò le sopracciglia. –Oh. In questo caso si può anche fare. –
Il gatto annuì convinto.
-Se torni domani possiamo decidere il tipo di cappello…- iniziò il Cappellaio.
Lo Stregatto lo interruppe. –Io so già che cappello voglio. –
Lo guardammo interrogativi. Lui si mise a volare sulla pancia intorno alla testa del Cappellaio.
-Dopo una lunga analisi – disse con nonchalance –Ho deciso che…- si fermò esattamente sopra alla testa di Tarrant. –Voglio questo cappello. – concluse appoggiando le zampe anteriori sulla fodera del cappello.
Il Cappellaio sgranò gli occhi e notai che lo spazio sotto ai suoi occhi diventò nero. Tarrant teneva a quel cappello più di ogni altra cosa la mondo, più di un tesoro. Era il primo cappello che aveva fatto insieme a suo padre prima che la sua famiglia sparì catturata dalla Regina bianca. Era perciò pieno di ricordi. Era il legame con la sua famiglia. Lo Stregatto continuò ad accarezzare la fodera del cappello come se niente fosse. Il Cappellaio si alzò di colpo.
-Stregatto. Come puoi dire questo! – soffiò diretto al gatto che si era acciambellato sullo schienale della poltrona. Lui non si scompose ma fece le fusa.
-Quando loro erano stati rapiti tu dove eri è?!- esclamò Tarrant stringendo i pugni. –Eri scappato a proteggere la tua stupida pelliccia! – si avvicinò allo Stregatto con aria minacciosa. Scattai in piedi.
-Tarrant! – esclamai preoccupata. Lui si girò a guardarmi e piano piano i suoi occhi tornarono al loro colore normale.
-Non hai capito dunque. – ghignò lo Stregatto divertito. –Voglio un cappello simile al tuo. Non il tuo. –
Il Cappellaio sgranò gli occhi sorpreso. –Ah…-
Sospirai rassicurata dall’affermazione dello Stregatto. Sapevo che in fondo voleva bene al Cappellaio visto che da piccolo erano migliori amici (l’ho visto io stessa quando avevo viaggiato indietro nel tempo). Tarrant sorrise.
-Torna domani, sceglieremo la stoffa. – disse più amichevolmente. Lo Stregatto annuì e in un colpo di coda sparì. Fissai il Cappellaio. Lui se ne accorse.
-Cosa? – chiese inarcando un sopracciglio.
-Matti. – sorrisi scuotendo la testa pensando alla loro amicizia-rivalità.
 
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Angolo autrice:
Buongiorno bella gente! Questa è la mia prima fanfiction, quindi se qualcuno vorrà recensire lo autorizzo a essere perfido (muah-ah-ah-ah-ah). Come prima storia ho scelto qualcosa di semplice. Ho sempre notato che tra Tarrant e lo Stregatto c’è sempre stata una piccola rivalità (?) e mi piace sottolinearla amichevolmente. Spero che sia soddisfacente. Aggiornerò il prima possibile visto che domani ricomincia la scuola L. A voi la parola!         Con affetto,                                                                                                                                                                                                            Stregattina.                                                                                                             
   
 
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