Serie TV > La Spada Della Verità
Segui la storia  |       
Autore: 50shadesofLOTS_Always    11/09/2016    0 recensioni
In seguito alla morte di Morgana,la pace sembra esser tornata sull'Impero di D'Hara. Ma molti anni dopo,durante il banchetto del Primo Giorno d'Inverno,un personaggio turberà la quiete portando con sè un presagio avvolto nel mistero. Quale altra nuova minaccia attaccherà Richard e Kahlan?
Genere: Drammatico, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kahlan, Nuovo personaggio, Richard, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Non c'è magia più potente dell'amore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il Cercatore sorrise ad un passante, tenendo la propria Depositaria a braccetto. Entrambi non avevano le divise da sovrani, ma dopo tanti anni di reggenza, era impossibile passare inosservati.
Richard aveva “rispolverato” i vecchi abiti da guida dei boschi e Kahlan aveva abbandonato l’abito bianco. Indossava un normalissimo abito color prugna con ricami sul corsetto e sulle maniche a tre quarti, la gonna lunga e leggermente a campana era di una tonalità cromatica più chiara come i merletti delle maniche. Richard lo aveva fatto confezionare tempo addietro, simile ad un altro che ricordava che avesse indossato Mary Cypher. Se non fosse stato per i capelli lunghi ed il portamento regale, l’avrebbero tranquillamente scambiata per una donna comune, che girava fra i negozi col proprio marito.
Ad Hartland non sarebbe passata così inosservata, era troppo bella e troppo nobile per non essere notata.
Oltre a loro, c’erano mercanti che trascinavano la propria merce su dei carretti diretti verso casa, botteghe che chiudevano e coppie che, come come loro, avevano approfittato della luna piena, che si stagliava nel cielo quella sera. La via che stavano percorrendo serpeggiava nella cittadella, che si affacciava sul versante settentrionale della collina su cui sorgeva il palazzo. Da lì, all’orizzonte, si potevano osservare le foreste e le montagne del nord dell’impero.
<< Non mi vuoi dire dove mi stai portando? >> esordì Kahlan.
<< Lo scoprirai. Se te lo dico, non è più una sorpresa >> rispose Richard con un sorriso, come quello di un ragazzino. Lei ricambiò il gesto ed appoggiò per qualche istante la testa sulla sua spalla.

Pochi minuti dopo, arrivarono in una piccola locanda che aveva una particolarità: quattro tavoli erano posizionati singolarmente, su dei piccoli terrazzi aggettanti verso il paesaggio.
Il proprietario, un uomo di media altezza e magro quanto un grissino, li riconobbe e si avvicinò, compiendo una riverenza.
<< Lord Rahl, Milady è un onore incontrarvi. Come posso servirvi? >> domandò umilmente.
<< Vorremo un tavolo su una terrazzina, se è disponibile >> rispose Richard, cortese.
<< Certamente, seguitemi! >> disse l’uomo, guidandoli fra i tavoli.
Richard fece cenno ai clienti di non scomodarsi quando vide che erano pronti ad inginocchiarsi e, loro risposero con un brindisi, inneggiando al ritorno di Lord Rahl. Lui ringraziò con un sorriso, tenendo Kahlan per mano. Il locale era illuminato dalle lampade ad olio, lasciando i balconi un po’ in penombra. Il locandiere accese con un acciarino la candela al centro del tavolo mentre Richard faceva accomodare la moglie su una sedia. Poi si sedette a sua volta dall’altro lato del tavolo.
<< Cosa vi porto? >> chiese l’oste, rivolgendosi a lui.
<< Chieda a mia moglie. Qualsiasi piatto scelga, andrà bene anche per me >> mormorò Richard e Kahlan lo osservò per un attimo perplessa.
<< Ditemi, mia Signora >>
<< Zuppa di spezie. La avete? >> chiese poi.
<< Sì, una delle migliori nel D’Hara >> cinguettò l’uomo, seppur sorpreso che un uomo e una donna di tale lignaggio richiedessero un piatto tanto povero.
<< Perfetto. Ci porti anche del pane, per favore >> aggiunse gentilmente. Lanciò un’occhiata di sottecchi al marito, che la stava guardando.
<< Desiderate altro? >> domandò, guardandoli alternativamente.
<< Per adesso, no grazie >> assentì Richard.
<< Posso portarvi del vino per ingannare l’attesa? – i due annuirono - La vostra zuppa arriverà fra poco >> terminò prima di allontanarsi.
Kahlan lisciò la gonna dell’abito e si girò verso il balcone. Il paesaggio era a dir poco incantevole. Le dolci colline alberate del nord erano l’unica nota verdeggiante attorno al Palazzo del Popolo e oltre le quali, si innalzavano le montagne che superate, portavano nel profondo Sud del Nuovo Mondo. Fino alla vetta dei Picchi Gemelli dove ora regnava la tranquillità soffocante della Valle del Gaha’Mar.
<< E’ davvero un bel posto… - mormorò, tornando a guardare Richard - Come lo hai trovato? >>
<< Per caso, Berdine me ne ha parlato >> disse mentre un ragazzo si avvicinò con un sorriso mentre versava il vino nei loro calici.
<< Berdine? >> domandò Kahlan scettica, prendendo in mano il calice quando il ragazzo si fu già allontanato, lasciando la bottiglia.
<< E’ stata la mia prima reazione – fece finta di accarezzarsi una treccia, come era solito fare la Mord-Sith -  E’ un posto adorabile, Lord Rahl. Dovreste portarci la Madre Depositaria per una serata romantica >> disse, parlando in falsetto. Kahlan ridacchiò a quella imitazione, ma si fermò, guardandolo in tralice.
<< Oh, smettila! – lo rimbrottò prima di bere un sorso della bevanda - Ha usato le parole adorabile e romantica in una sola volta. Pazzesco >> commentò poi e Richard annuì distrattamente.
Osservò la mano della donna posare sul tavolo il calice poi sollevò gli occhi in quelli verdi della donna.
Ricordò che, quando era incinta di Erin, aveva evitato qualsiasi stress e qualsiasi cosa che potesse far male alla piccola. Aveva perfino rinunciato a partecipare alle feste e ai banchetti dove veniva servito l’idromele.
<< Kahlan >> la chiamò pacato, fissando prima il calice, poi di nuovo gli occhi di sua moglie.
<< Sì? >> rispose lei con un sorriso gigante, troppo acceso.
<< Hai bevuto del vino… - disse e lei distolse immediatamente lo sguardo - C’è qualcosa che devi dirmi? >> le chiese cercando di non sembrare in alcun modo offeso o arrabbiato, anche perché non lo era.
Erano passati mesi e lui non vedeva i sintomi. Non aveva intravisto la rotondità della pancia la settimana prima e questo lo aveva già agitato. Poi durante il bagno alle terme quel pomeriggio, aveva avuto la conferma della verità: Kahlan aveva perso la bambina.
Ora era nervosa e sembrava che volesse scappare il più lontano possibile da lui.
Si spostò con la sedia accanto a lei, dando le spalle al paesaggio e allungò lentamente una mano su tavolo, raggiungendo quella di Kahlan, intenta a giocherellare coi denti della forchetta. Si fermò quando la mano del marito raccolse la propria, come fosse fatta di vetro.
<< Ehy... - sussurrò gioviale - Sono così brutto? >> chiese e lei non riuscì a non sorridere.
Richard attese pazientemente, carezzandole il dorso della mano col pollice.
<< Mi dispiace, Richard... >> mormorò lei infine, tirando su col naso.
<< Quando? >> la esortò a continuare, mantenendo la voce ferma, ma affabile.
<< Mi dispiace, Richard... - la sua voce era flebile e ovatta da un pianto trattenuto a fatica – Dopo che sei stato rapito, Zedd ha incominciato ad insospettirsi. Poi cinque settimane fa, mi ha detto che le cose non stavano andando bene. La bambina non stava crescendo nel modo giusto e… Ho capito che… >>.
Si fermò. Non riusciva ancora adirlo, nemmeno a pensarlo di aver perso la figlia. La loro figlia.
<< Non piangere, va tutto bene >> la rassicurò lui, sperando in un contatto visivo.
<< Ho rovinato tutto… >>
<< No, Kahlan. Ne avremo un altro se lo vuoi, ma io sarò sempre felice finché avrò te >> si affrettò a dirle a bassa voce. Nessuno li stava osservando. Erano tutti distratti.
<< Mi dispiace >> sussurrò ancora, voltandosi verso il paesaggio quando una lacrima scivolò sulla sua guancia. Richard comprese il dolore che stava provando la sua Depositaria perché era lo stesso che provava anche lui. Sapeva anche che lei però, ne era dilaniata. Era diverso per lei, molto più viscerale.
<< Anche a me, amore mio. Ma, guardami. Guardami… - lei obbedì, esitante - E’ tutto a posto >>
<< Mi ami ancora? >> gli chiese con un fil di voce.
<< No, Kahlan... Io ti amo di più, ogni giorno e niente mi farà cambiare idea – con la mano libera, le portò via la lacrima, fermatasi sulla guancia, senza smettere di guardarla negli occhi - Niente >>.

****

George era di ronda con alcuni suoi commilitoni: Robert, Carl e Nicholas. Il quartetto aveva raggiunto il grado più alto ed erano ufficialmente soldati d’hariani.
Si separarono per coprire più corridoi e George svoltò in un vestibolo, che si avviava verso il piano appena sotto a quello degli appartamenti reali. Quello era il livello in cui soggiornavano gli ospiti fra cui re, regine, duchi, conti e tutti i nobili più importanti. Inoltre, diverse stanze erano ora occupate da coloro che avrebbero partecipato ai festeggiamenti per il ritorno di Lord Rahl.
Il silenzio regnava sovrano e le lampade ad olio fornivano abbastanza luce. Tutto era tranquillo come al solito, nonostante ci fosse ancora qualche suono di stivali e chiacchiere di Mord-Sith.
George superò un giardino coperto da un porticato, poi si fermò. Gli sembrava di aver visto qualcosa.
Aggrottò la fronte e per maggior sicurezza, indietreggiò e quando si voltò verso il giardino, vide una ragazza.
Scrutò il profilo illuminato dalla volta celeste e la giudicò coetanea.
Era seduta sui talloni, su una piccola piattaforma circolare, al cui centro vi era una campana che risuonava al momento delle devozioni. Intorno vi era un piccolo prato verdeggiante, circondato da siepi basse pochi centimetri che recintavano aiuole poligonali di azalee ed altri fiori coloratissimi.
La gonna dell’umile abito le fasciava le forme slanciate, aprendosi a ventaglio sul pavimento ciottolato.
I capelli lunghi e ondulati fino alle spalle le cadevano su una spalla. La luna gettava tonalità argentee sulle ciocche ambrate, che si mossero alla brezza notturna.
Le si avvicinò silenziosamente e la osservò. Stava disegnando una runa su della sabbia e pensò che si trattasse di un’incantatrice o molto più probabilmente una novizia.
Si sporse, indicando una linea.
<< Quella è sbagliata >> esordì e la ragazza sussultò prima di girarsi.
George rimase per un attimo abbagliato. Gli occhi della fanciulla erano azzurri più del cielo.
<< Come prego? >> chiese lei con voce irritata.
<< E’ una runa dell’Armonia, giusto? >>
<< Sì >> assentì, accigliandosi mentre lo fissava chinarsi sulle ginocchia.
<< Se ben ricordo, questa retta che si dirige a est dovrebbe indicare la linea principale dell’Han. Ma secondo il tuo disegno, la retta si dirige a ovest che in una runa simile indicherebbe l’Equilibrio >> rispose George, fissando il disegno sulla sabbia con un gomito appoggiato sul ginocchio.
<< Come può un soldato avere conoscenze così accurate sulla magia? >> domandò lei, incrociando le braccia sotto al seno.
<< Forse sono un soldato a cui piace leggere >> disse George, scrollando le spalle.
<< Oppure avete riferito ciò che avete sentito per attaccare bottone >> lo accusò lei.
<< Vuoi diventare Sorella della Luce, vero? >> sviò l’argomento, indicando le tre gemme che portava sulla fronte. Simbolo distintivo dell’ordine delle incantatrici.
<< Non uscirò con te >> sibilò lei e George arcuò un sopracciglio.
<< Non credo di avertelo chiesto >> mormorò, rivolgendole un sorrisetto obliquo.
<< Sì, sono una novizia. Ho iniziato pochi mesi fa >> rispose lei infine.
<< Come mai qui a palazzo? >>
<< Una delle mie insegnanti è una Sorella della Luce che ha aiutato l’esercito nello scontro di qualche settimana fa >> aggiunse, sollevando leggermente il mento.
<< E ti fermi molto? >>
<< Non lo so >> sospirò mentre George osserva i suoi lineamenti.
<< Forse il mio bisnonno potrebbe aiutarti nei tuoi studi. Gli piace molto insegnare >>
<< E chi sarebbe il tuo bisnonno? >>
<< Il Primo Mago Zorander >> rispose e la sentì emettere uno sbuffo.
<< Tsk! Davvero mi credi così ingenua? >>
<< Non mi credi? >> chiese, inclinando leggermente la testa di lato.
<< E’ così che rimorchi le ragazze? >> lo provocò, sporgendo in fuori il labbro inferiore con aria saccente.
<< Io non ho tempo per questo genere di cose >> ammise George, abbassando per un attimo lo sguardo.
<< E allora cosa ci fai qui? >> sbottò nervosa.
<< Controllo che non ci siano intrusi >>
<< Sono un ospite di Lord Rahl >> disse in tono fiero e lui se la immaginò vestita da principessa.
<< Ma seppur ospite, hai un coprifuoco che hai largamente oltrepassato – l’espressione di sfida scomparve dal volto della ragazza – Se vuoi, ti accompagno alla tua stanza >> propose gentile.
Lei lo guardò di sottecchi per poi distogliere lo sguardo, imbarazzata.
<< Va bene, grazie >> mormorò.

Angolo Autrice: Salve Lettori! Vi chiedo scusa per questa mia assenza, ma ho visto solo adesso che il capitolo era stato eliminato a causa dei problemi del server. Me ne sono accorta solamente adesso e vi chiedo scusa per non averlo rimesso prima.
Al prossimo capitolo,
50shadesOfLOTS_Always


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > La Spada Della Verità / Vai alla pagina dell'autore: 50shadesofLOTS_Always