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Autore: Dangerina15    11/09/2016    0 recensioni
(Premettendo che mi sono ispirata solo ai personaggi dell'Orlando Furioso, ma nulla a che vedere con l'opera di Ariosto)
Orlando viene ferito mortalmente durante la battaglia a Roncisvalle. Angelica, corsa in aiuto dell'uomo che ha scoperto di amare, arriva in tempo per veder morire il suo unico vero amore.
Una scena che ripercorre una mia idea alternativa di un amore ( mai purtroppo esistito) tra Angelica e Orlando, paladino di Carlo Magno.
Genere: Romantico, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
- Questa storia fa parte della serie 'Miti e leggende dei Paladini di Francia'
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NOTA: Per una migliore lettura, consiglio come sottofondo musicale " My Immortal" degli Evanescence, al quale mi sono ispirata per la stesura di questo breve racconto.
Link :    
https://www.youtube.com/watch?v=5anLPw0Efmo

Dangerina




 

OUR IMMORTAL LOVE

 









Immobile.
Incapace di reagire.
Ogni parte del suo corpo sembrava non risponderle più.
Il respiro le si arrestò per un attimo, per poi riprendere continuo e sempre più affannoso.
Il cuore sembrava scoppiarle fuori dal petto.
Ogni muscolo sembrava essersi atrofizzato, tanto complesse e forti erano le emozioni che attanagliavano la giovane principessa del Catai.
Avrebbe voluto urlare, Angelica; avrebbe voluto ma non poteva. Avrebbe voluto non vedere mai ciò che le si era brutalmente mostrato ai suoi occhi. Cosa l'aveva spinta a Roncisvalle quel giorno lo aveva sempre saputo ma l'orgoglio di donna era stato più forte tanto da allontanarla da ciò che in quel momento si rivelò essere il più grande errore della sua vita. Ora non avrebbe potuto far più nulla per potervi rimediare.
Dinnanzi ai suoi occhi l'uomo che aveva rifiutato, diniegato, respinto in ogni modo in cui un cavaliere poteva essere allontanato, l'uomo che per causa sua aveva impiegato la vita nel tentativo di ritrovarla, che aveva perso il senno per lei, che aveva dato la sua vita per salvare quella della donna che amava, l'uomo che si era accorta di amare più di ogni altra cosa, in quel momento si trovava in piedi, trattenuto dal suo assassino, trafitto dalla lama di una spada in pieno petto. Lo sguardo di Orlando era perso nel vuoto dolore della ferita infertagli dal suo nemico che non si era fatto scrupoli di pugnalare il primo cavaliere di Francia di fronte gli occhi sconvolti di Angelica.
Il saraceno estrasse la spada insanguinata dal corpo del paladino, lasciandolo barcollante e moribondo, per fuggire e raggiungere i suoi compagni che, nel frattempo, avevano battuto ritirata. Dopo il primo passo, Orlando si accasciò al suolo, lasciando scivolare il suo elmo splendente.
Angelica gli corse incontro; si gettò in terra, lacerando gli abiti che evidenziavano il suo nobile rango, lo raccolse tra le sue braccia, facendogli poggiare la testa alle sue gambe.
Non poteva lasciarlo andare così.
Le sue mani tremanti gli accarezzavano dolcemente il viso segnato da ferite; il sangue del suo amato le scivolava lungo le dita.
Orlando respirava a fatica, tremava, ansimava.
Gli occhi del cavaliere si riempirono di lacrime quando si rese conto che la donna che lo aveva appena accolto era la sua amata principessa.
<< A-Angelica...>>
Angelica lo zittì dolcemente, mettendogli una mano davanti alla bocca. Ciò costrinse Orlando a socchiudere gli occhi, per via della ferita che gli infliggeva un atroce dolore.
<< Cosa fai qui?>> riprese nuovamente il cavaliere con le poche forze che possedeva.
<< Sono arrivata il prima possibile. Non potevo aspettare ancora, il mio cuore non me lo permetteva.>>
Le parole della principessa si mescolarono alle lacrime che cominciarono a scenderle lungo il viso; gli occhi arrossati continuavano a specchiarsi in quelle del suo cavaliere.
Orlando sollevò la mano tremante nel tentativo di raggiungere la guancia della principessa per asciugarle le lacrime. Non appena si sentì sfiorare da un dolce calore, Angelica strinse la mano di Orlando alla sua guancia, bagnandola delle lacrime che ormai, incontrollate, scorrevano una dopo l'altra.
<< Non devi piangere per me...>> sussurrò il cavaliere accennando un affaticato sorriso. << le tue lacrime s-sono preziose, non lasciare che bagnino il corpo di questo misero cavaliere.>>
<< Mi dispiace, mi dispiace tanto. Sono stata una stolta, una stupida orgogliosa.>> riprese Angelica.
<< E' stato proprio il tuo orgoglio che mi ha fatto perdere la testa. Letteralmente>> rispose Orlando ridendo a fatica, riuscendo a far sorridere amaramente anche la principessa. Si interruppe per tossire sangue; la ferita infertagli era profonda ed entrambi sapevano che quello era l'ultimo e unico momento che gli restava da vivere insieme.
<< Non affaticarti, presto starai bene, te lo prometto.>>
<< N-Non promettere ciò che sappiamo che non può accadere. S-Sto morendo, Angelica. Ma è giusto che tu sappia: non ho mai smesso di amarti, principessa, neanche per un momento. Ho passato tutta la vita a cercarti, nella speranza che un giorno il tuo cuore potesse appartenermi. La mia agonia d'amore è stata la peggiore tortura; sono stato dibattuto più volte nel lasciarti andare per sempre. Forse non ti meritavo, non ero all'altezza di una donna meravigliosa e fiera come te. Adesso, con la morte che incombe su di me, forse troverò la pace che tanto desideravo.>>
<< Non dire così. Tu non morirai, non puoi morire.>> rispose Angelica abbracciando più forte il corpo del suo uomo. << Ho capito solo adesso quanto male ti abbia fatto in tutti questi anni. La tua continua ricerca, il tuo amore incondizionato per me è stato il più grande dono che potessi farmi, ma sono stata così cieca da non rendermi mai conto di cosa stavo perdendo, di chi stavo perdendo. Orlando, io ho bisogno di te!>>.
Angelica gli accarezzò la fronte e i capelli.
<< Ho bisogno che tu mi stringa al tuo corpo, che raccolga le mie lacrime quando sono triste e mi faccia vedere che dietro la pioggia c'è sempre l'arcobaleno. Ho bisogno di sentire la tua voce, di vedere i tuoi occhi specchiarsi nei miei. Ho bisogno di sentire il sapore delle tue labbra sulle mie. Ho bisogno di stringere la tua mano e sapere che ci sarai sempre per proteggermi. Ho bisogno di prendermi cura di te, del tuo cuore. Ho bisogno che tu ti prenda cura del mio ora più che mai. Orlando, tu non puoi andartene perchè io ti amo e ho bisogno di te.>>
Negli occhi di Orlando cominciarono a scorrere copiose delle lacrime; lacrime di gioia e di dolore che si trasformarono presto in singhiozzi, intrecciandosi a quelli di Angelica che poggiò la sua fronte a quella del suo cavaliere. Rimasero così per un lungo, indescrivibile momento. Le mani dei due giovani si intrecciarono solidamente, nella disperata ricerca di un legame indissolubile; la stretta di Orlando si era allentata e le forze stavano cominciando ad abbandonarlo; gli restava poco da vivere, il tempo giusto per poter vedere ancora una volta la bellezza della donna a cui aveva dedicato tutta la sua vita.
<< Adesso potrò morire in pace, mio amore.>> disse Orlando debolmente. << Ti proteggerò ovunque tu andrai, non ti lascerò mai più, te lo prometto. Il mio cuore ti appartiene.>>
<< E il mio apparterrà a te, per sempre.>>
<< Ti chiedo un ultimo favore.>>
<< Qualunque cosa, amore mio.>>
<< Baciami.>>
Si baciarono. La dolorosa passione li travolse in un turbine in cui esistevano solo loro due.
Le labbra dell'uno cercavano quelle dell'altro.
Non volevano abbandonarsi;
Angelica lottava per tenere stretto a sé il suo Orlando.
Orlando lottava con tutte le sue forze contro la morte per tenere stretta a sè la sua amata Angelica.
Ma la morte è un soffio di vento; passa delicatamente ma porta via con sé ciò che desidera.
Gli occhi di Orlando si chiusero dolcemente, cullati dal ricordo della donna dalla scura chioma che per sempre avrebbe dato pace alla sua anima.
Angelica si gettò sul corpo ormai morto di Orlando, disperandosi per averlo perso per sempre. Si strinse forte al suo petto come se lui potesse ancora stringerla.
Improvvisamente gelo attorno a loro. Angelica era rimasta sola, con le sue lacrime.
Lacrime di dolore.
Dolore di una perdita.
Perdita di un amore.
Un amore che mai avrebbe avuto fine.
  
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